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Dino Buzzati – (1906 – 1972)

 

 

(Belluno 1906Milano 1972) Dino Buzzati. Scrittore e giornalista, per molti anni inviato del Corriere della Sera. Ebbe profonda conoscenza delle Dolomiti, che frequentò fin da ragazzo. Anche se fu spesso compagno di cordata di alpinisti di valore, come Silvio Sperti, Furio Bianchet, Attilio Tissi, il suo fu essenzialmente un alpinismo con guida. Negli anni Venti e Trenta Dino Buzzati arrampicò con le guide Angelo Della Santa di Caprile (1921 – 1923), Giuseppe Quinz di Misurina (1929 – 1930), Toni Schranzhofer di Sesto(1936 – 1937); le zone preferite furono la Schiara e l’Ampezzano, il Popera e le Dolomiti di Sesto.

Nel secondo dopoguerra frequentò con regolarità le Pale di San Martino, accompagnato dalle guide Lino Zagonel e Giacomo Scalet (1946) e poi, dal 1948 al 1964, da Gabriele Franceschini. Con quest’ultimo lo scrittore percorse molti itinerari ed ebbe uno scambio vivace d’impressioni e di riflessioni. Gabriele Franceschini lo ricorda lento ma sicuro ed elegante nell’arrampicare, quasi sempre assorto in fantasticherie che sarebbero poi sfociate in racconti o articoli.

Una ricca messe d’informazioni sull’attività alpinistica giovanile si trova nelle lettere che Dino Buzzati inviò all’amico e compagno di studi Arturo Brambilla, pubblicate nel 1985.

La montagna dolomitica è presente in molti modi nell’universo di Buzzati. In numerosi articoli, scritti nell’arco di un quarantennio, spiccano i ritratti di grandi alpinisti (come Paul Preuss, Tita Piaz, Attilio Tissi), le descrizioni ispirate e romantiche delle montagne dolomitiche in anni di tumultuosi cambiamenti ambientali e sociali, infine i reportage su importanti imprese (come alcuni momenti della «battaglia del sesto grado» e la prima solitaria alla via Solleder del Sass Maor per merito di Gabriele Franceschini nel 1948).

L’aspetto favoloso e magico della montagna, delle sue leggende e dei suoi miti si trova anche nell’attività di Buzzati pittore e in particolare in una serie di ex-voto ispirati a vecchie storie del Bellunese e pubblicati in I miracoli della Val Morel.

I romanzi e i racconti di Buzzati, infine, quando propongono atmosfere di montagna, nascono dalla Trasfigurazione, dalla dematerializzazione dell’esperienza. Perciò, salvo i casi in cui lo stesso autore nomina luoghi reali, perlopiù non sarebbe corretto vedere luoghi precisi nelle sue pagine.

Dino Buzzati ha saputo trasferire nella pagina scritta, con parole semplici e quotidiane, le atmosfere rarefatte, irreali e lontane della montagna. Tuttavia alcune descrizioni sono sicuramente ispirate alla realtà: per esempio l’altipiano delle Pale di San Martino sarebbe fonte per l’ambientazione de Il deserto dei tartari, 1940. Altri romanzi ambientati in montagna sono: Barnabo delle montagne 1933 e Il segreto del Bosco Vecchio, 1935.

Al nome di Dino Buzzati è dedicato il sentiero alpinistico attrezzato nel 1977 sul Cimerlo (Pale di San Martino), che collega in circa 5 ore la località Piereni, presso l’imbocco della Val Canali, con il Rifugio al Velo della Madonna.