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Tullio Corbellini - (1918 – 1999) - CAAI

 

 

Tullio Corbellini, una vita divisa tra la famiglia e la passione per la montagna, che aveva cominciato a frequentare e ad amare fin da giovane, con gli amici della Scuola "Ugolini". Lunga e ricca di soddisfazioni la sua carriera di alpinista sempre fortemente impegnato sia sulle pareti dolomitiche, sia su quelle ghiacciate dell'alta montagna. Nel 1938 si iscrive al corso di specializzazione della Scuola Militare di Alpinismo di Aosta e diviene guida alpina militare del 5° Reggimento Alpini. Dello stesso anno è l'iscrizione al CAI Sezione di Brescia. Un anno decisivo per la sua passione, nel quale nasce l'amore per le cime e i ghiacciai del gruppo del Monte Bianco. Ma l'idillio è di breve durata: scoppia la guerra (avrà una medaglia di bronzo al valor militare sul fronte greco) ed è fatto prigioniero. Al ritorno è di nuovo alla Ugolini, dove è prima istruttore e poi direttore della scuola di roccia e dei corsi .di ghiaccio e alta montagna. Nel 1955 fonda la Scuola Nazionale di Alpinismo "Adamello" con i quattro corsi di roccia (addestramento e perfezionamento), ghiaccio e alta montagna, sci-alpinismo. Dirigerà la Scuola per 27 anni! La sua paziente e qualificata opera di diffusione delle tecniche di scalata ha valicato i confini dell'ambito alpinistico bresciano. Più volte è stato istruttore e direttore del corso guide e portatori al Gran Sasso, istruttore del corso di formazione alpinistica al Pordoi, membro del Corpo di Soccorso Alpino. Di rilievo anche la sua attività extra-alpina: nel 1968 capo della spedizione del CAI Brescia in Groenlandia e alcuni anni dopo di quella nella Cordillera di Huayhuash in Perù. Tullio Corbellini è stato anche un assiduo frequentatore delle Dolomiti in generale e di quelle di Brenta in particolare, dove aveva stretto una forte amicizia con Bruno Detassis, che tanto stimava e che additava sempre come esempio agli allievi dei suoi corsi. Tra le molte salite realizzate con compagni di cordata sempre diversi e desiderosi di apprendere da lui i segreti dell'andar per roccia, torna alla memoria una solitaria, il Campanile Basso per via Fehrmann, dove ha forse realizzato il suo sogno di scalatore.