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Luigi “Gigi” Grana - (     - 1995) - CAAI

 

 

La vita alpinistica di Gigi Grana inizia negli anni Sessanta sulle montagne di casa, Pasubio e Piccole Dolomiti dove si lega in cordata con i migliori alpinisti di quel periodo come Marco Dal Bianco, Gianni Cavion, Giorgio Franzina. Degne di ricordo sono sei prime salite sulle Piccole Dolomiti e in Dolomiti. Realizza la prima salita al Camino Est del Soio Rosso, sesto grado, due vie nuove alla Torre del Motto, nel Pasubio. Di queste vie, anche se tentate, una rimane irripetuta dai giovani moderni "climber".

Nel 1960 arriva il periodo del servizio militare, svolto nella Brigata Alpina Cadore. La sua attenzione si dirige allora alle grandi classiche dolomitiche dal Falzarego alle Tre Cime di Lavaredo. A conclusione della ferma egli apre una nuova via alla Cima del Col di Stagna con difficoltà di quinto e sesto grado.

Congedato dall’esercito, si trasferisce da emigrante a lavorare in Lombardia, nel Milanese.

Egli trascorre un primo difficile periodo in cui abbandona momentaneamente la roccia perché si trova isolato nel nuovo ambiente.

Basta poco alla personalità contagiosa di Gigi Grana per farsi una nuova compagnia e ben presto ritorna alla montagna assieme ad altri amici e compagni di cordata.

La Grigna ed i Resinelli diventano la sua seconda casa per rivolgere poi la sua attenzione alle Alpi Centrali, al Gruppo del Bianco. Ripete le vie classiche come la Cassin alla Nord-Est del Badile, le vie più difficili nel gruppo del Cengalo e di Sciora.

Nel 1963 lavora ripetuta mente ad una prima salita sul Sass Maor, assieme a Samuele Scalet. Non termina la via e rinuncia come scrisse: «per non rovinare la parete piantando chiodi a pressione».

La via sarà poi compiuta e diventerà la classica Biasin-Scalet. Da testardo qual era egli non rinuncia a quella via e ne compie la prima ripetizione assieme ai suoi amici Onorato Casiraghi e Alberto Maschio. Per un dovere di storia bisogna riportare che attualmente su quella via sono stati infissi degli spit, dove Gigi Grana non aveva perforato la parete.

In questo periodo comincia la sua amicizia con Angelo Pizzocolo "Bufera" che diventerà suo compagno di cordata nelle salite più difficili da lui portate a termine.

Con Angelo Pizzocolo egli effettua la prima ripetizione della via Nusdeo-Taldo al Picco Amedeo nel gruppo del Torrone, la via Cassin e la Carlesso alla Torre Trieste, la Hasse-Brandler alla Grande di Lavaredo e alla Roda di Vael.

Nel 1967 Gigi Grana con Gianni Capozzo salgono la via delle "Guide" al Crozzon di Brenta.

Da ricordare la sua ripetizione della via Soldà alla parete Sud della Marmolada assieme ad Alberto Maschio, ostacolata da due giorni di bufera e ghiaccio che mettono in forse la sopravvivenza della cordata.

Nel 1968 a coronamento di tutta questa attività viene accolto nel Club Alpino Accademico Italiano, Gruppo Centrale.

Tra gli altri traguardi raggiunti da Gigi Grana non si può dimenticare quello del 1965 quando partecipa al concorso indetto dalla Gazzetta dei lavoratori per il miglior alpinista operaio dell'anno: viene premiato come miglior alpinista italiano del 1965.