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Agostino Verzi – (

 

 

Agostino Verzi mette, spesso, la sua eccezionale maestria a disposizione per il superamento di un passaggio chiave.

E’ un maestro indiscusso ed i pur illustri clienti non possono certo vantare un primato neppure di concezione nell’ascensione, anche se, nei resoconti, convenzionalmente, sarà dato ad essi il primo posto. In cambio, i libretti delle guide ospiteranno i loro elogi, sempre ben meritati.

 

1899 – 22 agosto. John Swinnerton Phillimore e Arthur Guy Raynor, guidati da Agostino Verzi e Antonio Dimai, tracciarono una via sulla parete Sud della Costa del Bartolo, la più evidente delle punte del Pomagagnon. La discesa avvenne per la «quinta cengia».

 

1901Antonio Dimai, Agostino Verzi con l’aggiunta di Giovanni Siorpaes e le figlie del barone Von Eötvos, Ilona e Rolanda, salgono la parete Sud della Tofana di Rozes. Un’ascensione destinata a diventare classica, con migliaia di ripetizioni. I suoi 800 metri di 3° e 4° grado richiedono anche ai nostri giorni grande rispetto.

 

1901Antonio Dimai con Agostino Verzi e l’inglese J. L. Heath, sale in mezza giornata la Sud della Punta Fiames per una via classificata allora «difficilissima». Federico Terschak scrive: “L’accesso assai comodo, l’alto interesse dell’arrampicata ( … ) e la possibilità di seguire le cordate col cannocchiale da Cortina, erano fattori che portavano la Punta Fiames, di punto in bianco, al primo posto delle ascensioni ampezzane.

 

1908 - Angelo Dibona con Edward Broome, Corning e Agostino Verzi salgono la Parete Rossa della Roda di Vael (Catinaccio). Anche se l’itinerario di Angelo Dibona è un po’ laterale rispetto al centro della parete, la sua salita resta un evento di importanza storica. Ma cosa sorprendente è il coraggio nell’affrontare pareti di aspetto decisamente insuperabile, dove nessuna via ancora era stata tracciata e dove più tardi si salirà solo con largo impiego di mezzi artificiali.