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Gruppo del Sorapis – (

 

 

1864 – 16 settembre. Paul Grohmann, con Francesco Lacedelli detto “Checco” e Angelo Dimai in 22 ore compiono la traversata del Sorapis, affrontando difficoltà in salita ed in discesa di e II° grado. Spinti dalla stanchezza, dal tempo minaccioso, e dal buio incombente, scelgono di scendere non dalla via di salita, ma dall’altro versante che reputano più diretto (salgono dalla Foppa di Mattia e scendono per il Fond di Rusecco). “Checco” scende rapidamente, più attardati Grohmann e Dimai si trovano di fronte ad un salto di roccia, evitato dal primo.

Assicurano la corda ad uno spuntone e si calano su di essa: storicamente possiamo parlare della prima “doppia” sulle Dolomiti Orientali.

 

1877 – Una guglia sperduta nel gruppo delle Marmarole, nella conca del Sorapis viene salita da una guida di San Vito di Cadore: Luigi Cesaletti accompagnato, sembra, da un’altra guida Gian Battista Giacin.

Pare che il movente di tale nuova difficile ascensione sulla Torre dei Sabbioni sia nata da una scommessa, ma i misteri che attorniano quest’impresa sono tanti. Importante sottolineare che Luigi Cesaletti tocca il III° grado, ridiscendendo in arrampicata libera per dove è salito!. I tempi ormai sembrano pronti per qualcosa di diverso.

 

1882 – Un veneziano che ama salire anche nelle stagioni gelide le vette dolomitiche, compie la prima ascensione invernale del Sorapis: il suo nome è Piero Paletti, tenente degli alpini.

 

1882 – Con le crode ancora bianche di neve Piero Paletti con i fratelli Padon effettua in invernale una variante sulla Torre dei Sabbioni (Gruppo del Sorapis) denominata: Camino Venezia:

 

1899 – Il fondatore del gruppo alpinistico d’élite, la Gilde zur groben Kletterschuh Viktor Wolf von Glanvell sale lo Zurlon nel Sorapiss con Karl Doménigg e Günther von Saar.

 

1971 - Enzo Cozzolino sale dove altri sono scesi. Questa sua attività lo costringe spesso a scontrarsi con gli autori dei precedenti tentativi. Cade in polemica, ad esempio, con Georges Livanos, perché non ammette che sulla Terza Sorella (Gruppo del Sorapis) non fosse in grado di continuare. Il Greco sostiene di essere tornato indietro, non perché non ce la faceva più, ma per un improvviso temporale. Sappiamo però che è nello stile di Livanos non ammettere sconfitte, ammesso per la verità che in questo caso di sconfitta si possa parlare!

Comunque Enzo Cozzolino con solo cinque chiodi sale questi 600 metri di parete!.

 

1986 - Maurizio Dall’Omo “Icio”, in un estate atmosfericamente non favorevole riesce ad aprire una via con chiodatura dal basso alla Torre dei Sabbioni (Sorapis).