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Gildo Airoldi – (1939 – )

 

 

Gildo Airoldi nasce il 17 aprile a Cicognola, una frazione di Merate, oggi provincia di Lecco.

Il padre, Luigi, è operaio in un' azienda meccanica, la madre Francesca, deve badare alla famiglia. Dopo Gildo, primogenito, ci sono altri due fratelli, Severino e Paolino.

Dopo il ciclo elementare, Gildo consegue il diploma di terza avviamento e, a tredici anni, è già al lavoro come apprendista fabbro in una piccola ditta artigiana. Sono tempi di dure ristrettezze economiche e a causa della malattia del padre, il suo contributo diventa determinante per il sostentamento della famiglia.

Il ragazzo non si sottrae, si fa carico della responsabilità e assume l'impegno del lavoro come inderogabile dovere quotidiano, come filosofia di vita. Per Gildo il lavoro diventa l'appuntamento primario di giornate lunghe e pesanti, ma che lui sa sostenere e valorizzare. «La mia settimana era di sessanta ore. La paga oraria intorno alle 50 lire. »

In quegli anni, riesce anche a frequentare le scuole serali di disegno tecnico industriale presso il collegio Manzoni di Merate.

All' oratorio di Pagnano, altra frazione di Merate, c'è un prete, don Franco Resinelli, la cui figura incrocia anche la vita di Romano Perego. Don Resinelli è un appassionato di montagna, uno dei tanti preti sparsi per gli oratori disposti ad assumersi l'onere e il rischio di portare in montagna schiere di ragazzi vocianti. Gildo è uno di loro: a una prima gita in Grigna, in una domenica d'estate, ne seguono molte sugli erti sentieri dei monti intorno a Lecco.

La montagna diventa in breve il luogo dove Gildo e altri suoi coetanei trovano spazi di libertà e stimoli di autoaffermazione, un mondo a parte dove realizzare ciò che appartiene ai progetti e ai sogni giovanili.

A quattordici anni con gli amici e due corde rimediate, si spinge in cima al Sigaro, in Grignetta.

Cominciano così le uscite senza il prete, di nascosto dai genitori, con materiali rabberciati e spesso presi a prestito. Sono ragazzi autodidatti e indipendenti, si muovono autonomamente, legati da spirito di clan. Le loro arrampicate sono sul Resegone, sul Grignone, lo Zuccone Campelli, la Segantini, l'Ago Teresita, la Leserina, lo Spigolo del Clerici, il Fungo, la normale ai Torrioni Magnaghi.

Gildo, da fabbro esperto, sa forgiare e costruire i suoi primi chiodi; i suoi genitori non obiettano e la sua casa diventa il magazzino-deposito dei materiali.

Nel 1956, con un amico, va in Bregaglia per tentare la Cassin al Badile. Ripiegano sullo Spigolo Nord, pur sempre una classica, una salita che Gildo ripeterà più volte.

Il sabato è giorno pieno di lavoro ma la domenica Gildo va ad arrampicare; i suoi compagni sono Piero Casati, Aurelio Fumagalli, Alfredo Papini e molti altri. Così si spingono su vie più difficili come la normale al Costanza, la Cassin al Medale, lo spigolo del Fungo, la Mary alla Guglia Angelina, la 28 Ottobre. Incontra in questo periodo Romano Perego che diventa per lui un alpinista di riferimento.

A diciotto anni Gildo acquista la sua prima motocicletta: una 250 Guzzi Sport, costa centodiecimila lire. Il sabato sera può raggiungere così Romano e gli altri compagni per fare salite in Masino, in Bregaglia, sul Bernina e sul Disgrazia e talvolta anche in Brenta. Affronta così vie più impegnative come la Cassin al Costanza e al Sasso Cavallo, la Boga al Medale, la Bramani e la Esposito alla Presolana, lo Spigolo Vinci al Cengalo, la Molteni al Pizzo Badile, lo Spigolo Parravicini alla Cima di Zocca.

« Ho vissuto la montagna come un luogo dove la fatica mi ha permesso di raggiungere un'elevata soddisfazione, in un posto lontano da tutti. »

In Bregaglia, più vicina a casa, Gildo ripete tutte le classiche: lo Spigolo Nord-Ovest al Cengalo, una via di 1100 metri di quinto grado continuato, la via del Mauri a Punta Torelli, la Boga alla Punta Allievi, lo Spigolo Nord-Ovest alla Sciora di Fuori, lo Spigolo Nord dei Gemelli con la Nord-Est del Ferro da Stiro.

Sul piano dell' arrampicata predilige il granito al calcare, cioè l'arrampicata di aderenza, in fessura e in placca. Il suo alpinismo è orientato anche al misto e alle vie di ghiaccio, di alta quota. Ha così salito la Nord del Gran Paradiso, la via della Brenva sul Monte Bianco, la Signal al Monte Rosa, e più volte la Biancograt al Bernina.

Romano Perego apprezza la discrezione e la forte resistenza del giovane Airoldi e lo coinvolge nelle prime uscite in Occidentali: insieme ripetono la via Ottoz-Nava alla Pyramide du Tacul e si ritrovano, con Mellano e Brignolo, alla prima salita invernale della Triftijgrat sulla Nord dei Breithorn.

Sono ormai pronti per la Nord dell'Eiger che salgono nell'agosto del 1962.

La sua attività alpinistica continua negli anni successivi: sul Disgrazia (via degli Inglesi), sui Palù (la Bumiller, la Zippert e la Kiiffner), la Nord al Piz Roseg, la Detassis al Croz dell'Altissimo, in Brenta, la Grassi-Re al Becco della Tribolazione.

«Tutte vie che ho fatto in giornata o partendo il sabato sera in moto. Non dormivo al rifugio. Andavamo direttamente all'attacco, la domenica mattina. Non ho mai avuto il sabato libero se non in rare occasioni. »

Alla passione per l'arrampicata, il Gildo affianca anche un'intensa attività scialpinistica che lo porta a salire molti dei quattromila delle Alpi.

Nel settembre del 1962, subito dopo l'Eiger, in seguito all'aggravarsi delle condizioni di salute del padre, riceve il congedo militare illimitato.

Nel 1963 conosce Anna Maria, la sua futura moglie e, nel 1966, con lei, inizia a lavorare in proprio e fonda la Carpenteria Leggera Airoldi in Olgiate Molgora.

Si sposano nel 1969 e hanno due figli: Antonello e Sonia.

Nel 1999 Gildo acquista un podere in Maremma, nella zona dell'Argentario. Qui si dedica alla ristrutturazione del casale, impianta una vigna DOC e un uliveto e coltiva carciofi.

A tutt'oggi, Gildo continua l'attività in carpenteria; nei fine settimana si dedica alternativamente alle sue due passioni, la montagna e l'attività agricola. Nel tempo libero che gli rimane, memore delle sue prime ore di fucina, si dedica alla realizzazione di qualche opera in ferro battuto.

 

 

1958 - Romano Perego con Gildo Airoldi, sale l'impegnativa Cassin al Sasso Cavallo, in Grigna.

 

1962 – 18 marzo. Romano Perego con Andrea Mellano, Gildo Airoldi e Giovanni Brignolo traccia una nuova via sullo sperone Nord-Est del Breithorn Occidentale (4165 m, Monte Rosa), crestone Nord (Triftjigrat, 900 m. di dislivello, 1650 m. di sviluppo, D), prima invernale.

 

1962 - 11/18 agosto. Armando Aste, Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi, Andrea Mellano, Romano Perego, Franco Solina salgono la terribile Parete Nord dell’Eiger 3970 m, Oberland Bernese via Heckmair e compiono la prima salita italiana.