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Beatrice Tomasson – (1859 – 1947)

 

 

(Barnby Moor, Nottingamshire 1859Rusper, Sussex 1947). Beatrice Thomasson. «Distintissima alpinista» la definì Arturo Andreoletti.

Fu in effetti, questa inglese volitiva e forte, una delle maggiori esponenti dell’alpinismo pionieristico a cavallo fra i due secoli, anche se di lei poco si parlò sull’Alpine Journal. Figlia di un industriale, cavallerizza esperta, istitutrice presso famiglie di generali prussiani e della piccola nobiltà inglese, Beatrice Thomasson sposò a 62 anni di età un nobile scozzese.

La sua attività alpinistica era iniziata nel 1892 nelle montagne austriache, insieme a Edward Lisle Strutt (che fu poi capo della prima spedizione all’Everest inglese, nel 1922).

Nelle Dolomiti, dopo il 1896, Beatrice Thomasson fece importanti ascensioni: in oltre cento salite ebbe per guida Michele Bettega, uno dei migliori del tempo.

Vanno ricordate: il Piz Popena per la via Friedmann, i camini Schmitt alle Cinque Dita (Sassolungo) le traversate del Sass Maor e del Cimon della Pala. Il suo grande exploit fu la via sulla parete Sud di Punta Penia (Marmolada) superata in un giorno di bufera nel 1901 con le guide primierotte Michele Bettega e Bortolo Zagonel. Era un problema alpinistico a cui Beatrice Thomasson teneva molto, se già l’anno precedente aveva ingaggiato per un tentativo il fassano Luigi Rizzi, che aveva esplorato la parte bassa della parete.

Il primo italiano a salire la via (nel 1908) fu Arturo Andreoletti, che esplorava in quegli anni l’agordino anche a scopi di ricognizione militare.

Beatrice Thomasson fece poi scalate anche nell’Ortles, nel Gruppo di Sella e la traversata del Campanile Basso nel 1911.

 

 

 


1901 – Le due famose guide Michele Bettega e Bortolo Zagonel ingaggiati dall’alpinista inglese Beatrice Thomasson realizzano la prima salita della parete Sud di Punta Penia (Marmolada) lungo un itinerario di estrema logicità e di notevole difficoltà, più volte tentato invano da altri alpinisti.

Come d’abitudine per gli scalatori inglesi (fra i quali il grande Mummery) anche Beatrice Thomasson, giunta in vetta, stappa una bottiglia di Champagne. Sono poi costretti a scendere per il ghiacciaio con le pedule fradice, non trovando gli scarponi che dovevano essere recati lassù da un portatore.

 

1903 - 17 agosto. Michele Bettega, Beatrice Tomasson e Bortolo Zagonel aprono una via nuova per il camino Sud-sud-est (Camino Bettega) al Campanile Alto con un itinerario logico e diretto ma poco attraente come arrampicata. Altezza circa 200 m. Difficoltà: II°+. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.