A differenza degli altri settori della Catena
Alpina il Gruppo di
Brenta rimase per molto tempo uno degli angoli meno conosciuti agli
alpinisti, che vi comparvero solo nel 1864 per merito di Johon Ball, allorché intraprese la traversata della Bocca
di Brenta.
La prima conquista alpinistica
vera e propria da registrare fu quella di Giuseppe Loss di Primiero,
il quale, con 6 compagni, il 20 luglio 1865,
risaliva la Valle
d'Ambiez e, per la Forcolotta
di Noghera, la Pozza Tramontana e la Vedretta della Tosa,
raggiungeva la vetta dell’inviolata Cima
Tosa (3173 m.).
Questa comitiva ebbe la fortuna
di precedere di pochi giorni gli inglesi Johon Ball e Forster, che
ne descrissero le vicende sulle loro gazzette.
La descrizione della traversata e
dell'ascensione valse a richiamare l'attenzione degli inglesi e come conseguenza
fu la venuta, nel 1871, di Douglas
William Freshfield e Francis
Fox Tuckett con Henry
Devouassoud e, nel 1872, di Francis
Fox Tuckett con Christian Lauener e Santo Siorpaes, che
guadagnarono la Cima
Brenta.
Un lustro dopo, nel 1877, venne
raggiunta la Cima
del Vallon per opera di Gaskell e Maurice Holzmann con Alessandro Lacedelli, i
quali si erano gia spinti nei 1880 su per la parete Sud-ovest
della Cima
d'Ambiez.
In seguito l'esplorazione del gruppo veniva condotta dal romano Alberto De Falkner che, accompagnandosi al pittore inglese Edward Theodore Compton e alle guide Antonio Dallagiacoma e Matteo Nicolussi, conquistò: nei 1882 la cima che porta il suo nome, Cima Falkner, la Torre di Brenta, il Crozzon di Brenta e la Brenta Alta; nel 1883 il Mondifrà Alto, la Pietra Grande, e la Cima Ceda Orientale (Alta)e, nel 1884, le Punte di Campiglio (Orientale), la Cima Sella e la Cima Molveno.
Laboriosa fu la conquista del Crozzon
di Brenta. La prima cordata che osò affrontare questo superbo pilastro
era composta da Matteo
Nicolussi e Otto Baumann, i quali, il 12 luglio 1882, dopo aver raggiunta
la Cima
Tosa, scesero sulla spalla, superarono un intaglio di cresta e riuscirono
sulla prima cima del Crozzon
di Brenta, trascurando cosi la terza che è la più alta.
Appena pochi giorni dopo (19
luglio) Alberto
De Falkner, Edward Theodore
Compton
con Antonio Dallagiacoma e Matteo
Nicolussi, attaccarono dalla Vedretta dei Camosci un profondo
canalone ghiacciato e, con faticosa scalata, raggiunsero anche loro la prima cima del Crozzon
di Brenta.
Due anni dopo, il 3 agosto 1884, Karl
Schulz con Antonio
Dallagiacoma, Angelo Ferrari e Matteo Nicolussi,
guadagnava per cresta la seconda
cima e alcuni giorni più tardi l’8 agosto 1884
arrivava sulla sommità della terza
cima del Crozzon
di Brenta. Con questa vittoria Karl Schulz
prendeva il sopravvento nell'esplorazione del gruppo e il frutto dei suoi studi
apparve in “Die Erschliessung der Ostalpen”.
In seguito comparvero Gottfried
Merzbacher con Giorgio Bernard che,
accompagnati da guide superarono nel 1884 la Terza Cima di Fracingli e nel 1885 il Campanile Alto di Brenta e
ancora Ward che
sale il Sasso
Alto e Stefano Yocca
la
Cima
Margherita.
Nel 1886 la Cresta Nord della Cima
d'Ambiez viene raggiunta da Ludwig Purtscheller con J. Reichl e Karl
Schulz e, tre giorni prima, gli stessi, sempre con guide, la Cima
Mandron per il versante Nord.
Nel 1887 la parete Est-Nordest della Cima degli Armi viene raggiunta da M. Schulz e un altro tedesco, H. Freytag, qualche giorno prima raggiunse la vetta della Pietra Grande per il versante Sud-est.
Nel 1888 il Croz
del Rifugio viene raggiunto da A. H.
Birch-Reynardson, I. L. Kesteren e C. H. Kesteren accompagnati
dalla guida Bonifacio Nicolussi salirono dal lato Sud-ovest e
quindi seguendo la cresta, tracciarono quell'itinerario fortunatissimo, oggi
divenuto la via comune.
Nel 1891 Karl Schulz con la guida Remigio Gasperi realizzano la 1°
ascensione della Cima
Paradiso e della Cima
Rocca.
Nel 1892 la Cima
delle Scale viene raggiunta da Karl Schulz con Remigio Gasperi; la Cima
di Pratofiorito da A.
Gstirner con L. Caola per il versante Nord-ovest e gli
stessi la Cima
Padaiola per il
versante Nord direttamente dalla Vedretta dei XII Apostoli; la Cima
del Grostè venne raggiunta da H.
Arlberg con Antonio
Dallagiacoma ed il giorno
prima raggiunsero la Cima
Sella per la parete Sud.
Nel 1893 il Dos
di Dalun viene
salito da A. Gstirner con Matteo Nicolussi, il Monte
Fibbion da Karl Schulz
con Giuseppe Zeni (Pepaccio) e la Cima
d' Agola da A. Gstirner
e Karl Schulz con L. Caola, la Punta Nord
degli Sfulmini
ancora da A. Gstirner con L.
Caola.
Nel 1894 il Castelletto
Superiore e il Cimon
della Pozza vengono raggiunti da H. Arlberg e lo Spallone
dei Massodi da C.
A. von Butler con la guida Bonifacio
Nicolussi.
Ai tedeschi seguirono i trentini Carlo Garbari e Nino Pooli che raggiunsero: nel 1895 la Cima
Tosa per la parete Est, la Punta
dell'Ideale e la Cima
Baratieri; nel 1896 il Campanile
Alto per la parete Sud e nel 1897 la Torre
di Brenta per il versante meridionale.
Si arriva cosi al momento in cui
doveva capitolare anche il Campanile
Basso. Il merito di aver individuata la possibilità di scalare
quest'arditissimo obelisco, spetta all'alpinista trentino Carlo Garbari, il
quale, dopo averne opportunamente studiati tutti i versanti, ne tentò
l'ascensione, il 12 agosto 1897, accompagnato dal portatore Nino Pooli di Covelo
e dalla guida Antonio Tavernaro di Primiero.
Partendo dalla Bocchetta
del Campanile Basso essi riuscirono a scalare quella parete rossastra
che tuttora porta il nome di Parete Pooli e che costituisce una delle
massime difficoltà dell'ascensione. Portatisi quindi sul versante orientale e
settentrionale, raggiungevano il grande cengione detritico che, per la sua
ampiezza e regolarità, venne poi chiamato Stradone provinciale. Questo
cengione consenti di guadagnare lo spallone occidentale, di salire a quella
terrazza che prese il nome di Albergo al sole e di raggiungere il Terrazzino
Garbari, ai piedi della strapiombante parete terminale.
Erano oramai a soli 35 metri
dalla vetta; Nino Pooli
s'innalzò per 12 metri sulla parete gialla e verticale, ma ogni suo sforzo, per
superare l'ultimo, difficilissimo strapiombo, fu vano.
Due anni dopo, due studenti di Innsbruck:
Otto Ampferer e Karl Berger,
valendosi della dettagliata relazione pubblicata nel frattempo da Carlo Garbari,
salivano per l'identico itinerario e venivano respinti dall'ultima parete
strapiombante. Non si diedero però vinti e, tornati all'attacco il giorno
successivo (18 agosto 1899), anziché salire direttamente
dal Terrazzino Garbari, si portarono su un minuscolo e aereo pulpito
dello Spigolo Nord-ovest, di là traversarono audacemente in piena parete
Nord, e raggiunsero la vetta.
Nel periodo che corre dall'inizio
del secolo al principio della grande guerra (1915) il predominio ritorna agli
alpinisti di lingua tedesca, per merito di F. Barth, G.
Adang, Guido Mayer, Max
Mayer, Josef Ostler, G.
Jahn, Teodoro Dietz, K.
Greenitz, Gaston von Radio-Radiis, Alfred von Radio-Radiis, R.
Gerin, Brockelmann, Adolf Schulze, G.
Schulze, K. Mayr, A. Baum, Rudolf Fehrmann, Gabriel Haupt, Heinemann, Allen
Steck, Eduard Richter, K. Holzhammer, August Schuster, Ernst
Kiene, Hans Kiene, Kurt
Kiene, R. Liefmann, G.
Perghem, M. Perghem, Paul Preuss, Adolf
Deye, Sepp Walcher, ecc.,
che, con compagni diversi, guidarono le cordate su per le cime principali,
distinguendosi particolarmente con il superamento dello Spigolo Nord e
della parete Nord-nord-est del Crozzon
di Brenta, della Cresta occidentale della Cima
Brenta, del Diedro Sud-ovest e della parete Est del Campanile
Basso, della parete Est della Cima
d'Ambiez, della parete Sud del Castelletto
Inferiore e particolarmente della grandiosa muraglia del Croz
dell'Altissimo che venne vinta con Angelo Dibona di Cortina
e Luigi Rizzi di Campitello.
Nello stesso periodo l'attività degli
alpinisti trentini veniva condotta da Nino Pooli e Riccardo
Trenti e da Giovanni Nones e Mario
Scotoni sulle rocce del Campanile
Basso, da Italo Lunelli al Campanile
Alto, da Giovanni Batista (Tita) Piaz al Croz
del Rifugio e da Vittorio Emanuele
Fabbro alla Cima
Brenta Bassa e al Castelletto
Inferiore.
Con il passaggio del Trentino alla
madre patria si affermarono Vittorio
Emanuele Fabbro, Giovanni Strobele, G. Zanolli, F. Bernardi, G. Videsott e Renzo
Videsott e, con la pubblicazione della guida
«Dolomiti di Brenta» opera pregevolissima di Pino Prati, pubblicata dalla S.A.T. nel 1926, vennero avviati nel gruppo una corte di arrampicatori che man mano
completarono l'esplorazione di tutto il grandioso complesso.
Predominò dapprima l'attività
della guida Silvio Agostini,
quindi comparve Ettore Castiglioni,
autore di una pregiatissima guida delle «Dolomiti di Brenta» e infine si ebbe
il meraviglioso affermarsi di Matteo Armani, di Marcello Friederichsen, dei
fratelli Giorgio Graffer, Paolo Graffer, Renzo Graffer, Rita Graffer e di Gastone Pisoni e Gino
Pisoni, di Ettore Gasperini-Medaia, di Pino Fox, di Marino Stenico, di Guido Leonardi, di Virgilio Neri, di Sandro Disertori, ecc.
fra gli alpinisti e delle guide Enrico Giordani, Rizieri Costazza, Ulisse Battistata, Antonio
Dallagiacoma, Oliviero Gasperi, Remigio Gasperi e Serafino Serafini, e
particolarmente di Bruno Detassis, che
raccolse finora il maggior numero di vittorie in imprese di ogni difficoltà.
Ettore Castiglioni (1908-1944) autore della pregiatissima
guida delle «Dolomiti di Brenta» uscita nel 1949 era
deceduto cinque anni prima al Passo del Forno assiderato, mentre
cercava di sfuggire all'internamento in Svizzera, ed il suo corpo
fu ritrovato solo tre mesi dopo. Scompariva cosi non solo un grande
alpinista, ma anche il miglior autore di guide che l'Italia abbia avuto ed uno
maggiori conoscitori del Gruppo
di Brenta.
La guida trentina Bruno Detassis era
stata la figura di maggior rilievo fra quanti avevano accompagnato Ettore Castiglioni
durante l'esplorazione sistematica del gruppo. I due non formavano solo una
cordata di grande valore, ma erano accomunati profondamente dalla passione per
la montagna in tutti i suoi aspetti. Mentre Ettore Castiglioni non
poté raccogliere il riconoscimento per la sua opera, tributatagli da un numero
sempre crescente di competenti e di appassionati, Bruno Detassis,
tornato dalla deportazione in Germania, continuò la sua attività di
primo piano quale guida e quale scalatore «in privato» fino ai nostri giorni.
Da oltre vent'anni gestore del Rifugio
Brentei, è stato prodigo di consigli ed aiuti a tutti gli alpinisti
ed oggi viene giustamente considerato la figura alpinistica di maggior
prestigio della regione. Bruno Detassis ha
avuto anche la soddisfazione di veder mettere in luce dal vaglio della storia
diverse vie da lui aperte che sono oggi ritenute fra le più significative delle
Dolomiti. La via sulla parete Nord-est della Brenta
Alta è conosciuta per essere l'arrampicata libera più impegnativa della
zona e la «Via delle guide» al Crozzon
di Brenta: 2 agosto 1935 che è famosa per la sua
associazione di bellezza e difficoltà.
Negli anni cinquanta il lavoro di
esplorazione non era tuttavia terminato e restavano da risolvere ancora diversi
notevoli problemi. Il roveretano Armando Aste, oltre
a compiere solitarie di rilievo, ne ha risolti alcuni dei più significativi: la
parete Est della Cima
di Pratofiorito con Fausto
Susatti, nel 1953, il Diedro Nord-Nordest
del Crozzon
di Brenta con Milo Navasa, nel 1959. La
parete Ovest dello Spallone del Campanile Basso con Angelo
Miorandi, nel 1961, la parete Sud-ovest
della Cima
Tosa
con Franco Solina, nel 1962. Una
concorrenza istauratasi fra alpinisti trentini e lombardi sfocia poi nella «Concordia»:
cosi appunto è stata chiamata dai primi salitori Armando Aste, Angelo
Miorandi, Andrea Oggioni e Josve Aiazzi la via
aperta sulla parete Est di Cima
d’Ambiez nel 1955, diventata classica fra le 6 vie
tracciate dopo il 1949 su quella parete.
La cordata dei lombardi Andrea Oggioni e Josve Aiazzi,
che
con Walter Bonatti nel 1949 aveva
compiuto la prima ripetizione della via Oppio/Colnaghi/Guidi al Croz
dell’Altissimo, traccia un itinerario sul “Gran Diedro” della Brenta
Alta
nel 1953, e
realizza altre vie nuove difficili ma di minor prestigio quale il Diedro
Nord-ovest del Campanile
Alto nel 1954.
Il fuoriclasse trentino Cesare Maestri,
benché eccella pure nell'arrampicata libera e in quella solitaria, nel 1956 il 6
settembre
è disceso fra l'altro in libera solitaria per la «Via delle Guide.». al Crozzon
di Brenta, introduce nel gruppo l'arrampicata artificiale in forma
spinta o esclusiva per aprire vie nuove: allo Spallone Nord della Punta Orientale delle Punte
di Campiglio con Claudio
Baldessari, nel 1964 e alla parete Nord-est
della Cima
della Farfalla con Carlo
Claus, nel 1967.
Anche Milo Navasa supera con arrampicata interamente
artificiale con Franco
Baschera e Claudio Dal Bosco, nel 1964) il Pilastro rosso della parete Est di Cima
Brenta.
Tenteremo con una rapida sintesi,
di parlare anche di tutto l'alpinismo esplorativo minore, che pure è una delle
forme più valide e genuine dell'andare per i monti.
Esso è stato praticato da
alpinisti di ogni parte d'Italia, specialmente lombardi, e anche da stranieri,
ma soprattutto dai giovani alpinisti trentini fra cui Ezio Alimonta, Valentino Chini, Carlo D'Accordi e Ottorino D'Accordi, Renato
Fait, Franco Gadotti, Franco Pedrotti, Marco Pilati, Guido Stanchina, ai
quali s'è aggiunta la cordata di Marcello Andreolli e Jacques Casiraghi che ha
collezionato oltre trenta vie nuove.
E in questo ambito vanno forse
messi in particolare rilievo il trentino Bepi Loss, con
le sue prime ascensioni al Castello
di Vallesinella nel 1968 con Romeo Destefani, Emilio
Bonvecchio e Bortolo Fontana e al Croz
dell’Altissimo nel 1967, con Romeo Destefani e cosi
pure le guide Catullo Detassis, attivo
da decenni nel gruppo, e Gilio Alimonta.
Pure è doveroso citare il
trentino Marino Stenico, uno
dei pochi che dall'anteguerra è rimasto attivo fino alla sua morte nel 1978, cui
spettano parecchie prime ripetizioni di vie di Armando Aste e di Matteo Armani e che
ha legato il suo nome anche al Campanile
Basso,
aprendovi con Milo Navasa, nel 1962 una
difficile via diretta da Sud.
E un posto particolare spetta
anche a Heinz Steinkotter, che
sia con amici trentini o tedeschi, sia con la moglie Vitty Frismon, ha
portato avanti un’esplorazione metodica compiendo anche prime ascensioni di
rilievo, come la parete Nord di Cima
Margherita nel 1963, le due vie sulla parete Est
della Cima
d’Ambiez nel 1966 e nel 1967, le
due vie sul Campanile
Caigo nel 1966, le quattro vie sul Castel
Alto dei Massodi realizzate nel 1967 – 1968 – 1971 – 1974 - e le due vie sulla Cima
di Ghez nel 1975. Egli ha pure realizzato alcune
fra le più significative prime invernali del Gruppo: alla via Dibona
al Croz
dell’Altissimo nel 1967 e la via Detassis nel 1969, al Croz
dell'Altissimo sempre con Renato Comper e al «Pilastro
dei francesi», al Crozzon
di Brenta con Andrea Andreotti, nel 1972.
A proposito del «Pilastro dei
francesi» sono da sottolineare le puntate nel gruppo di alcuni alpinisti
stranieri, che hanno tracciato diverse importanti vie nuove.
Qui vanno ricordati soprattutto i francesi Georges Livanos, Roger Lepage, Marc Vaucher e il
belga Claude Barbier. A due
francesi dell'ultima generazione è però riuscita la «prima» di maggior
successo: il Pilastro Nord-est del Crozzon
di Brenta, salito da Jean Fréhel e Dominique Leprince-Ringuet nel 1965 (4
agosto)
e viene comunemente indicato come «Pilastro dei francesi» e ritenuto già
quasi un itinerario classico.
Considerando l'alpinismo
invernale, si nota che le ascensioni effettuate non sono molte, specialmente a
causa dei difficili accessi in inverno all'interno del gruppo, ma che le vie
classiche di alta difficoltà sono ormai state ripetute anche nella stagione più
avversa. Ricordiamo qui fra le altre la via Graffer allo Spallone
del Campanile Basso ad
opera di T. Mastellaro, G.
Mazzenga e Gianni Ribaldone, nel 1964, la via
della Concordia alla Cima
d’Ambiez realizzata da Josve Aiazzi, G. Arcari e Angelo
Pizzocolo nel 1968, la via delle Guide al Crozzon
di Brenta per merito di Roberto Chiappa, Gianluigi Lanfranchi, Antonio
Rusconi e Gianni Rusconi, nel 1969, il Diedro
Nord-nord-est del Crozzon
di Brenta viene vinto da D. Ferrari, Mariano Frizzera e
S.
Martini,
nel 1971, la via
Detassis alla Brenta
Alta viene salita da Valentino
Chini, V. De Gasperi, R.
Nicolini, Ruggero Pellegrini, E.
Pizzocolo e Marco Pilati che
formano tre cordate e rimangono in parete dal 21 al 24 dicembre del 1972.
E se è vero che resterà pur sempre ancora
qualcosa di nuovo da scoprire e da scalare nel gruppo, soprattutto nelle catene
marginali, penso che si possa ormai ritenere concluso il periodo delle
conquiste più significative.
1864 - 22 luglio. John Ball, fu primo ad attraversare la Bocca di Brenta - (Catena degli Sfulmini), nel tentativo di raggiungere la Cima Tosa – (Massiccio della Tosa) con i fratelli cacciatori-guide Matteo Nicolussi e Bonifacio Nicolussi. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1864 - 28 luglio. L’alpinista bolzanino Albrecht Wachtler dopo sei giorni della prima attraversata della Bocca di Brenta, ad opera di John Ball, con i fratelli cacciatori-guide Bonifacio Nicolussi e Matteo Nicolussi, portò a termine la prima ripetizione. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1864 - 4 settembre. Julius Payer compie la terza attraversata della Bocca di Brenta, nella Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta, sulla via di conquistare l’Adamello.
1864 - Non riuscì invece la traversata a Douglas William Freshfield con la sua guida Francois Devouassod della Bocca di Brenta, nella Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta, che dopo aver conquistato il 25 agosto la Presanella si persero nella nebbia lungo la Vedretta dei Camosci e ritornarono a Pinzolo dalla Val di Nardis.
1865 – 20 luglio. Giuseppe
Loss di Primiero che per primo salì anche Cima d'Asta
con cinque compagni (un sesto rinunciò, impaurito, alla base del camino).
Conquista l’inviolata Cima
Tosa (3173 m.). Questi alpinisti
salirono per la Valle
d'Ambiez, la Malga Prato, la Forcolotta
di Noghera la Pozza Tramontana e la Vedretta della Tosa e
scalarono poi quel camino che tutt'ora costituisce la via comune della cima. – Massiccio della
Tosa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1865 – 24 luglio. John Ball con Forster, raggiunsero la vetta della Cima Tosa (3173 m.) pochi giorni dopo la conquista di Giuseppe Loss di Primiero, che vi salì con 6 compagni, e quindi realizzarono la 1° ripetizione che gli inglesi descrissero le vicende sulle loro gazzette. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1871 – agosto. Douglas William
Freshfield e Francis Fox
Tuckett con Henry Devouassoud compiono la 1° ascensione della Cima
Brenta salendo dal versante Ovest-Nordovest per la Vedretta
di Brenta Superiore. Tale via venne seguita anche dalla maggior parte dei
successivi salitori, ma venne poi quasi totalmente abbandonata. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1872
– 22 giugno. Francis Fox
Tuckett, con le guide Christian Lauener
e Santo Siorpaes
salgono per primi sulla Cima
Brenta, per la Vedretta Nord,
seconda vetta del masiccio del Gruppo di Brenta.
(3150 m). - Massiccio
di Cima Brenta –– Dolomiti
di Brenta.
1875 - 26 agosto. Giuseppe Ricci, C.
Candelpergher, S.
Dorigoni e Mariotti con Bonifacio Nicolussi effettuassero la l° ascensione alpinistica della Rocchetta
delle Val Perse che loro chiamarono Cima
Roma. Salirono per il versante Nord. - (Via normale).
Ascensione senza difficoltà, non faticosa e assai remunerativa, ma che richiede
una certa capacità di orientamento sull'altopiano. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1877
- 11 settembre. La prima
ascensione alla Cima
del Vallon riuscì a Gaskell e Maurice Holzmann con Alessandro Lacedelli per il versante Nord (via normale).
Arrampicata non difficile né faticosa, abbastanza varia e interessante;
difficoltà di II grado. – Sottogruppo
del Vallon – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1879 – 17 luglio – Santo Siorpaes con Cesare Tomé, Gottfried Merzbacher e Battista Bernard attuano la prima ascensione alla Cima dell’Uomo, per il versante Sud-Est. – Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1880
- 19 agosto. La prima ascensione nota della Brenta
Alta è quella di Annibale Apollonio
e G.
Rossaro con Bonifacio Nicolussi e Matteo Nicolussi, per il
versante meridionale. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1880
- 5 settembre. La prima
ascensione della Cima
d’Ambiez venne effettuata dagli alpinisti tedeschi Gaskell, Maurice
Holzmann e Johann Kaufmann, che s'arrampicarono dalla Bocca
dei Camosci per il versante Ovest con un itinerario poco
attraente, ma è il più diretto per raggiungere la cima. Difficoltà: I grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1881 - I primi salitori del Corno
di Flavona furono Alberto De Falkner e G. Breganze
con Antonio Dallagiacoma che raggiunsero la vetta dalla Bocchetta
dei Tre Sassi seguendo quella che è tutt'ora la via normale. – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1882 - Il Crozzon, prima della sua scoperta alpinistica, veniva spesso confuso con la Tosa, mentre le guide di Pinzolo lo chiamavano Castello di Brenta; Shilcher lo nominava Tre Cime. Fu la SAT «Società degli Alpinisti Trentini» con la sua proposta toponomastica del 1882 a battezzarlo Crozzon di Brenta. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882
- Edward Theodore
Compton e Alberto De Falkner
tentano senza riuscirci la vetta della Cima
Molveno (2917 m.). - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1882
- Alberto De Falkner, Orazio De Falkner e G. Pigozzi furono i primi alpinisti a raggiungere la Cima
del Grostè dal versante Nord (via normale). - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1882 - La l° ascensione nota della Cima Sassara è quella di Alberto De Falkner e Orazio De Falkner con Angelo Ferrari, ma è probabile che la cima fosse stata raggiunta anche in precedenza da cacciatori. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1882
– estate. Alberto De Falkner con Antonio
Dallagiacoma effettuarono
la 1° ascensione della Rocca di Vallesinella salendo per il versante Sud-Sudest (via normale) attaccando nel Canalone Sud–est. Questa cima in seguito verrà sempre chiamata
Cima
Falkner. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1882 - 24 giugno. Edward
Theodore Compton con Matteo Nicolussi realizzarono la prima ascensione della Torre
di Brenta per il versante Nord - (via normale). L'itinerario si
svolse per i camini obliqui che incidono la parte destra della parete Nord
ed offre una facile arrampicata, abbastanza varia e divertente, su roccia
ottima e ricca di appigli. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1882 - 12 luglio. Otto Baumann e Matteo Nicolussi tentarono la vetta del Crozzon di Brenta, provenendo dalla Tosa, ma raggiunsero solo la prima delle tre cime della Cresta Sud. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 – 19 luglio. Edward Theodore Compton, e Alberto De Falkner con Matteo Nicolussi e Antonio Dallagiacoma tentarono la vetta del Crozzon di Brenta dalla Vedretta dei Camosci, risalendo l'intaglio ghiacciato che separa il Crozzon di Brenta dalla Cima Tosa. Anch'essi raggiunsero solo la prima cima e ridiscesero dalla Cima Tosa. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - 21 luglio. La prima ascensione alla Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa, venne effettuata da Alberto De Falkner e Edward Theodore Compton con Matteo Nicolussi e Antonio Dallagiacoma, dalla Bocca di Brenta, per quella che è poi divenuta la via normale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - 21 luglio. La prima ascensione alla Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa, venne effettuata da Alberto De Falkner e Edward Theodore Compton con Matteo Nicolussi e Antonio Dallagiacoma, dalla Bocca di Brenta, per quella che è poi divenuta la via normale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1882 - 22 luglio. Edward Theodore Compton e Alberto De Falkner con Antonio Dallagiacoma e Matteo Nicolussi raggiungono la vetta di Cima Brenta per il versante Sud (via normale da Sud) con una lunga ascensione in parte monotona, che comporta tratti di facile arrampicata; nella parte alta si svolge per una ripida conca rocciosa a forma d'imbuto, che s'apre sul versante Sud tra le due sommità della Cima Brenta. Dislivello circa 650 m. Difficoltà: II grado. – Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883
– luglio. Edward
Theodore Compton e Alberto De Falkner con Matteo Nicolussi e Antonio Dallagiacoma tracciarono dal versante Ovest una via
abbastanza breve e altrettanto facile ma faticosa che raggiunge la vetta del Mondifrà
Alto. - Catena Settentrionale
– Gruppo di
Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883 - 14 luglio. La 1°
ascensione alla Pietra
Grande venne effettuata da Edward
Theodore Compton e Alberto De Falkner con Orazio De Falkner con le
guide Antonio
Dallagiacoma e Matteo Nicolussi,
traversando dalla Cima
Vagliana. Facile itinerario, che
permette un’interessante traversata dall'una all'altra cima; difficoltà: I
grado. - Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1883 - 17 luglio. Alberto De Falkner, Edward
Theodore Compton con Matteo Nicolussi e Antonio Dallagiacoma per il versante Sud-Sudovest della Cima
Falkner salirono il
vallone e la Vedretta di Vallesinella Inferiore, fin nella sua testata,
dove attaccarono le rocce del versante Sud-ovest, abbastanza facili e
gradinate. Per un ripido camino toccarono un terrazzo detritico che taglia
tutto il fianco occidentale della Cima Falkner. Facilmente e senza via
obbligata, per gradoni rocciosi salirono in vetta. Difficoltà: II, nevai
ripidi. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1883 - 19 luglio. La l° ascensione nota al Monte
Daino è quella di Alberto De Falkner e Edward Theodore Compton con Antonio Dallagiacoma e Matteo Nicolussi, ma con tutta probabilità la cima era già
stata raggiunta molto tempo prima dai cacciatori. – Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1883 - 20 luglio. La prima ascensione nota alla Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa è quella di Alberto De Falkner e Edward Theodore Compton con le guide Antonio Dallagiacoma e Matteo Nicolussi, che salirono dalla Forcolotta di Noghera per il versante Sud-Est. (via Normale). – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1883 - 28 agosto. S. Dorigoni e C. Candelpergher con Antonio
Dallagiacoma trovarono
una Variante sulla via normale da Sud di Cima
Brenta nella parte bassa. E sotto
lo strapiombo che lo chiude in alto si esce a sinistra e si sale a una cengia,
ove ci si ricongiunge con la via normale. Per il canale roccioso si riesce all'anfiteatro superiore e alla
vetta. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1884 - Alberto De Falkner con Antonio Dallagiacoma fecero la prima ascensione della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio, attraversando dalla Vedretta di Brenta Superiore, per cenge, sotto la Cima Mandron. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1884
- 9 luglio. C. Candelpergher, S.
Dorigoni, Alberto De Falkner e R.
Thaler con Antonio
Dallagiacoma e Angelo Ferrari effettuarono la 1° ascensione alla Cima
Sella salendo dal Nord per la Vedretta di Vallesinella.
Ascensione facile, di interesse panoramico (via normale). – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1884 - 16 luglio. F. Vogl con Matteo Nicolussi fecero la prima ascensione della Cima
degli Armi salendo dalla Vedretta
degli Sfulmini per il contrafforte Nord-ovest, con un itinerario
facile ma privo di interesse e in parte pericoloso per la caduta di sassi. – Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1884 – 3 agosto. Karl Schulz con Antonio Dallagiacoma, Angelo Ferrari e Matteo Nicolussi raggiunse la seconda cima del Crozzon di Brenta e per mancanza di tempo non poté raggiungere la terza, ma alcuni giorni più tardi arrivava sulla sommità del Crozzon di Brenta. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884 - 8 agosto. Il professor Karl Schulz, bibliotecario alla biblioteca giuridica regionale a Lipsia, indomito nonostante zoppicasse da una gamba (veniva chiamato «lo Stinco») assieme a Matteo Nicolussi, (avrebbe dovuto accompagnarlo anche Alberto De Falkner, ma questi non si presentò in tempo), seguendo il tracciato, non troppo difficile ma pericoloso, che dalla Tosa porta al Crozzon attraverso le anticime e conquista la vetta del Crozzon di Brenta. (3135 m.). Il «corno» più ardito il «Dente del Gigante delle Dolomiti» che sarebbe poi divenuto teatro delle imprese di Bruno Detassis e di Cesare Maestri. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1884
- 10 agosto. Alberto De Falkner, Orazio De Falkner e G.
Pigozzi con Antonio
Dallagiacoma e Matteo Nicolussi raggiungono
per la prima volta la vetta della Cima
Molveno (2917 m.) salendo dalla Vedretta degli Sfulmini per lo Spallone
Ovest. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1884 - 25 agosto. I primi alpinisti che toccarono
la Terza
Cima di Fracingli furono Gottfried
Merzbacher con Giorgio Bernard, in occasione della prima salita della Cima
di Valstretta, ma è probabile che la cima fosse già stata raggiunta in
precedenza da cacciatori. – Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1884 - 25 agosto. Gottfried Merzbacher e Giorgio Bernard furono i primi alpinisti che toccarono la Cima
di Valstretta salendo dalla Bocca
dei Camosci e traversarono per cresta la Terza
Cima di Fracingli, ma è probabile che la cima fosse stata raggiunta in
precedenza dai cacciatori di camosci, probabilmente dal Passo di Valstretta
per il crestone Sud-ovest, oppure dal Dosson di Fracingli per la Cresta
Nord. Ancora inaccessa è l'ardita parete Est, l'unica che,
nonostante la friabilità della roccia, possa presentare qualche interesse per
l'arrampicatore. - Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1884 - 25 agosto. Gottfried
Merzbacher e Giorgio Bernard furono i primi alpinisti che toccarono la
vetta del Crozzon
di Val d’Agola, stesso giorno cioè in cui salirono anche la Cima
di Valstretta, percorrendo cosi, parte sul filo e parte poco sotto
nella Vallarga, l'intera cresta principale dei Fracingli, dalla Bocca
dei Camosci al Crozzon di Val d'Agola. - Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1885 - Alberto De Falkner, con il figlio Orazio De Falkner e H. Freytag accompagnati dalle guide Antonio Dallagiacoma e Bonapace raggiunsero e salirono anche la Punta Orientale delle Punte di Campiglio. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1885 - 27 luglio. Gottfried Merzbacher e Bonifacio Nicolussi salgono per il Canale Nord della Bocca Margherita (2720 m.) nel Massiccio della Tosa e questa via da loro tracciata sarà chiamata “Canale Merzbacher”. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1885 - 27 luglio. Gottfried Merzbacher scopre la via più agevole per scalare il superbo Campanile Alto di Brenta e accompagnato dalla guida Bonifacio Nicolussi, egli poteva raggiungere la vergine vetta per il Gran Camino del versante Nord. – Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1885 - 9 agosto. I primi salitori alla vetta del Sasso Alto furono Ward, G. Pigozzi e Orazio De Falkner che salirono dalla Val Gelada toccando la forcelletta tra il Sasso Alto e la Cima Sassara. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1885 - 15 settembre. La prima ascensione della Cima Margherita (2845 m.), che venne battezzata col nome della Regina Margherita, si deve a Stefano Yocca, che con le guide Bonifacio Nicolussi e Matteo Nicolussi la salirono per il versante Ovest partendo dalla Bocca Margherita. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1886 - 6 agosto. La Cima Mandron (3040 m.) venne raggiunta per la prima volta per cresta dalla Cima Brenta da Ludwig Purtscheller, J. Reichl e Karl Schulz con la guida Antonio Dallagiacoma per il versante Nord (Via normale). Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1886 - 9 agosto. A. Migotti, Ludwig Purtscheller, J. Reichl
e Karl Schulz per la Cresta Nord raggiunsero la
vetta della Cima
d’Ambiez. È la via più facile alla Cima
d’Ambiez e, prima della costruzione del Rifugio Agostini, era pure considerata la Via comune. -
Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1886
- 9 agosto. A. Migotti in solitaria sale la
via Normale da Sud (via Migotti) della Cima
Tosa dalla Valle
d'Ambiez con un’arrampicata su roccia solida, scegliendo i passaggi più
facili con difficoltà di I° grado. - Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1887 - 30 luglio. H. Freytag
con Antonio Dallagiacoma,
raggiunsero la vetta della Pietra
Grande per il versante Sud-est. La via si svolge per quel gran vallone
roccioso e detritico antistante al caratteristico sperone giallastro ben
visibile dal Passo
del Grostè, e offre un'arrampicata facile ma faticosa e di scarso
interesse; difficoltà: I grado. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1887 - 20 agosto. Matteo Nicolussi e M. Schulz con un itinerario di scarso interesse salgono la parete Est-Nordest della Cima degli Armi. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1887 - 5 settembre. Minnigerode e Tentri con Bonifacio Nicolussi scalavano l'Anticima Nord-ovest (2592 m.) del Croz del Rifugio nel Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1888 - 10 settembre. A. H. Birch-Reynardson, I. L. Kesteren e C. H. Kesteren con Bonifacio Nicolussi raggiunsero la punta più alta (centrale) del Croz del Rifugio salendo dal lato Sud-ovest e quindi seguendo la cresta, tracciando cioè quell'itinerario fortunatissimo, oggi divenuto la via comune. - Croz del Rifugio nel Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1890
- Lo scrittore Antonio Fogazzaro salì da Molveno
con la guida Giordani, e definì la Cima
Tosa «cinta di morte e di spavento e di gelo.». - Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1890
– luglio. F. Schulz e Karl
Schulz e A. Gstirner con Matteo Nicolussi raggiunsero la vetta del Sasso
Alto per quella che è attualmente la via comune per la Bocchetta
dei Tre Sassi e il Passo
di Val Gelada. Non si hanno notizie di ascensioni per altri versanti. -
Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1890 - l0 agosto. Con un itinerario
in parte diverso dai primi salitori, ma più o meno vicino alla linea di cresta,
A.
Gstirner con la guida A. Collini attraversando dalla Cima
Vagliana raggiunsero la
vetta della Pietra
Grande. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1891
- 26 luglio. La l° ascensione
nota della Cima
Paradiso è quella di Karl Schulz con Remigio Gasperi, che
raggiunse la vetta traversando per cresta dalla Cima
Sassara; ma è probabile che la cima fosse già stata raggiunta in
precedenza da cacciatori. – Catena Settentrionale
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1891
- 26 luglio. Karl Schulz con Remigio Gasperi realizzano la
1° ascensione alla vetta di Cima
Rocca, la raggiunse traversando per cresta dalla Cima
Sassara. È probabile però che la cima fosse già stata raggiunta in
precedenza da cacciatori. – Catena Settentrionale
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1892
- 19 luglio. Karl Schulz con Remigio Gasperi, realizzarono la prima ascensione nota della Cima
delle Scale. La loro via per il versante occidentale e il Pozzon,
riesce eccessivamente faticosa in salita e priva di interesse. È probabile però
che la cima fosse già stata raggiunta in precedenza da cacciatori. – Catena Settentrionale
- Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1892 - 12 agosto. H. Arlberg con Antonio Dallagiacoma, con una breve e facile arrampicata non priva
d'interesse salirono per la parete Sud (via normale da Sud) della Cima
Sella. (Tutt’ora è la via più frequentata della Cima Sella).
Difficoltà: I grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1892 - 13 agosto. La prima salita nota della Cima
di Pratofiorito nelle Dolomiti di Brenta è quella di A. Gstirner con L. Caola per il versante Nord-ovest (via
normale), con un’ascensione facile, di interesse panoramico, ma è molto
probabile che fosse già stata raggiunta molto prima da cacciatori. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta.
1892
- 13 agosto H. Arlberg con Antonio
Dallagiacoma con un
itinerario di poco più impegnativo ma più interessante della via normale
da Nord, raggiunsero la vetta della Cima
del Grostè per il versante Nord-est. - Massiccio del
Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1892
- 14 agosto. A. Gstimer con L. Caola furono i primi alpinisti a salire la Cima
Padaiola (2900 m.) per il versante Nord direttamente dalla Vedretta
dei XII Apostoli. Itinerario pericoloso e di scarsa soddisfazione;
difficoltà: II. – Sottogruppo
del Vallon - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1892
- 15 agosto. H. Arlberg effettuata con la guida Remigio Gasperi la prima ascensione turistica al Sasso
Rosso. Ma fin dal 1879 vi era salito un alpinista trentino, che già allora vi trovò un
sentierino ben tracciato fino in vetta. - Il Sasso
Rosso infatti, era ben noto ai cacciatori e ai topografi assai prima
che vi salissero gli alpinisti, data la facilità degli accessi da ogni
versante. – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1893 - 7 agosto. La 1° ascensione nota del Dos
di Dalun è quella di A. Gstirner con Matteo Nicolussi, la cima però era certamente già stata raggiunta in precedenza dai cacciatori
di camosci, che hanno su questo massiccio alcuni dei loro appostamenti
favoriti. I cacciatori furono pure i primi ad effettuare la traversata per
cresta delle tre cime del Dos di Dalun, a trovare gli accessi dall'alta Val
Mezzadora e a traversare per cresta dal Dos
di Dalun alla Cima
di Ghez. – Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1893
- 14 agosto. La l°
ascensione nota al Monte
Fibbion è quella di Karl Schulz con Giuseppe Zeni (Pepaccio), che vi salirono per il versante Sud-Sudovest
(via normale), dal Passo
della Gaiarda; ma già da molto tempo prima i vari versanti del Fibbion
erano stati percorsi dai cacciatori. Salita faticosa e di scarsa soddisfazione,
che si svolge per lo più lungo canaloni detritici. – Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1893
- 14 agosto. Karl Schulz con Giuseppe Zeni (Pepaccio) con una salita breve e del tutto facile
salirono alla Cima
di Santa Maria nella loro traversata per la cresta dal Fibbion.
- Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1893
- 20 agosto. I primi a salire la Cima
d'Agola furono A. Gstirner e Karl
Schulz con L. Caola. Essi raggiunsero la vetta dalla Vedretta
d'Agola per il versante Nord, per quella che è stato poi considerata
la via normale. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1893 - 24 agosto. A. Gstirner con L. Caola salirono per primi la Punta Nord degli Sfulmini nel Gruppo di Brenta, dalla Bocchetta Alta degli Sfulmini per le ripide rocce gradinate del versante Est. – Catena degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1894 - H. Arlberg, con guida, realizzò la prima ascensione al Castelletto
Superiore nel Massiccio
del Grostè salendo dal terrazzo detritico retrostante, con una
brevissima arrampicata di scarso interesse, su roccia friabile. Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1894
- La l° ascensione
alla vetta del Cimon
della Pozza è di H. Arlberg con guida, da Nord-ovest, su una
grandiosa parete quasi verticale alta circa 600 m, la più bella della Catena
Settentrionale. - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1894 - 19 luglio. Carlo Garbari, da solo, sale per la parete Est della
Cima
Falkner e traccia la via
Garbari, con un itinerario più interessante e meno faticosa della via
normale. Raramente percorso. Difficoltà: di II grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1894 - 25 agosto. Carlo Garbari, Antonio Dallagiacoma, Angelo Ferrari, Arnaldo Ferrari, B. Lorenzetti, Matteo Nicolussi e R. Oesterreicher trovano la via ben più interessante per i versanti Nord e Est di Cima Brenta, ora divenuta la via normale da Nord. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1894 - 21 settembre. Dopo un vano tentativo, C. A. von Butler riusciva, quattro giorni dopo, con la guida Bonifacio Nicolussi a toccare per primo la vetta dello Spallone dei Massodi, salendo dalla Bocchetta del Massodi per le rocce del versante Ovest. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1895
- 26 agosto. Carlo Garbari e Nino Pooli salgono
in vetta alla Cima
Tosa per la parete Est, con un’arrampicata interessante (per
circa 200 m) che si svolge nel centro della parete concava rivolta alla Pozza
Tramontana. Difficoltà: II. - Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1895 – 27 agosto. Carlo Garbari con Nino Pooli e Giuseppe Zeni (Bepaccio) sono i primi a salire su una cima innominata e la battezzarono con il nome di Oreste Baratieri, ottimo alpinista trentino. Cima Baratieri. – Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1895 – 28 agosto. CarloGarbari con Nino Pooli effettuò la prima ascensione dell’ardita ed elegante Punta dell’Ideale (da lui così battezzata) che invece i tedeschi solevano chiamare col suo nome «Torre Garbari.». – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896 - 9 luglio. H. Fohrer e Leon Treptow raggiungono la vetta della Cima Brenta Bassa salendo per la parete Est che poi chiamato (Camino Treptow). – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896 - 12 luglio. H. Meynow e Leon Treptow con H. Fohrer e H. Unterwurzbacher salgono per la parete Nord e cresta Est della Torre di Brenta tracciando la via Treptow che si svolge nella parte più a sinistra della parete Nord, su roccia ottima. Solo in seguito la sua metà superiore è stata molto ripetuta, anche perché scambiata con la via Adang. Difficoltà: III, passo III+. – Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896 - 21 luglio. Sembra che la prima salita della Cima Ceda Occidentale sia stata realizzata da un tale O. Melzer. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1896
- 26 luglio. Souchon, C. Vogt con Tschiderer salirono per il versante Est in vetta della
Pietra
Grande con un itinerario facile ma sconsigliabile perché un po'
pericoloso. - Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1896 - 6 settembre. Carlo Garbari e Nino Pooli aprono una via diretta al Campanile Alto per la parete Sud, (via Garbari). La via si svolge nella parte destra della bella parete rivolta verso il Campanile Basso, ed è più diretta, ma più difficile e meno divertente. Difficoltà: III+, 1 passo IV. - Catena degli Sfulmini - - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1897 - Carlo Garbari sale la Torre di Brenta da Sud che poi diventerà la via normale da Sud - (via Garbari). Questa via da Sud è più difficile (III grado) ma più interessante della via normale da Nord. - Catena degli Sfulmini - - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1897 - 12 agosto. Coraggioso tentativo di Nino Pooli al Campanile Basso che vinse la difficile parete iniziale giungendo fino a pochi metri dalla vetta con Carlo Garbari e la guida Antonio Tavernaro di Primiero. - Catena degli Sfulmini - - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1897 - 14 settembre. W. von Frerichs e Wilhelm Paulcke salirono per la bella parete Sud del Campanile Alto, rivolta verso il Campanile Basso, che si eleva quasi verticale dal terrazzo detritico della Sentinella ed aprirono la (via Paulcke), che è caratterizzata da numerose strette cenge che la tagliano orizzontalmente. Arrampicata elegantissima, molto esposta e di grande soddisfazione: non è solo la via più frequentata _ al Campanile Alto, ma anche una delle più ripetute di tutto il Gruppo di Brenta. Altezza circa 200 m. Difficoltà: III. - Catena degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1898 – agosto. G. A. Wayss con
guida, salirono per il versante Sud (via normale)in vetta alla Pietra
Grande. - Salita ora in parte agevolata da un sentiero (Sentiero
Gustavo Vidi) con corde metalliche e gradini tagliati nella roccia,
piuttosto faticosa e di scarso interesse alpinistico ma remunerativa per il
vastissimo e splendido panorama; difficoltà di I. - Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1899 - 18 agosto Otto Ampferer e Kart Berger studenti austriaci di Innsbruck raggiunsero per primi la vetta e realizzare quindi la prima ascensione assoluta del Campanile Basso di Brenta. Otto Ampferer e Kart Berger individuarono il passaggio chiave – la «Parete Ampferer» - dopo che Carlo Garbari, Nino Pooli e Antonio Tavernaro avevano aperto gran parte della via nel 1897. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1900 - Adolf Schulze e G. Schulze dalla vetta della Cima Margherita scendono per la cresta Est-Sudest. Oltre che un'alternativa alla via normale dall'Ovest, questo itinerario serve per effettuare tutta la traversata per cresta dalla Cima Margherita alla Brenta Bassa. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1900 – estate. La 1° ascensione nota al Castelletto
Inferiore è quella di Rose
Friedmann con guida, per la parete Sud (via normale).
– Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1901 - 6 settembre. G. Adang e Keller aprono sulla parete Nord della Torre di Brenta un nuovo tracciato - «camino Adang», con un’arrampicata su roccia ottima e ricca d'appigli, che si svolge per due successivi camini al centro della parete Nord. Difficoltà: III, passo III+. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1901 - 30 settembre. Adolf Schulze e G. Schulze percorrono in discesa la Cresta Est della Cima Tosa - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1902 - 10 settembre. Il tratto di Cresta Nord fra la Bocca di Tuckett e la Cengia Garbari di Cima Brenta, ora attrezzato, coincide in gran parte con l'itinerario aperto da Hans Barth, A. Hofbauer e J. Netzuda. Ascensione varia e interessante. L'inizio della Cengia Garbari si può raggiungere sia per le rocce (via attrezzata) sia per neve. Difficoltà: I grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1902 – 26 settembre. Tita Piaz con Franz Wenter conquistano la 1° salita italiana del Campanile Basso di Brenta. E così si espresse Piaz nel suo libro Mezzo secolo di alpinismo: “La scalata ci impressionò davvero per la sua eccezionale esposizione, poiché in quei tempi pareti libere di quel genere non erano ancora state fatte; ma ciò nonostante raggiungemmo la vetta in un tempo più breve di tutti i nostri predecessori. La vostra vittoria ci sembrò assai grande e trovammo che per difficoltà la guglia era di molto superiore alle Torri del Vajolet”. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 9 agosto. Vineta Mayer e Alfred Mayer con Franz Wenter per la parete e la Cresta Est salgono sulla Brenta Alta, per una serie di camini che portano sulla cresta e quindi lungo tutta la cresta fino in vetta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 – 11 agosto. Vineta Mayer si aggiudica la 1° femminile del Campanile Basso di Brenta, salito con Josef Ostler e Franz Wenter. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta- Dolomiti di Brenta.
1903 - 12 agosto. G. Jahn, O. Laubheimer e Josef Ostler salirono per la Cresta Sud-Sudest della Cima Tosa. Arrampicata poco interessante, che segue il crestone che dalla calotta sommitale scende fin sopra la Sella della Tosa. Difficoltà: II. - - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 – 13 agosto. G. Jahn, O. Laubhelmer e Joser Ostler salgono la Cresta Est della Cima Tosa. E’ la cresta che sale dalla Bocca Margherita allo spallone Nord-Est della Cima Tosa, sottile e irta di gendarmi, offre una arrampicata varia ma solo a tratti divertente, di interesse panoramico. La roccia non è sempre solida. Difficoltà: II. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 17 agosto. Michele Bettega, Beatrice Tomasson e Bortolo Zagonel aprono una via nuova per il camino Sud-Sudest (Camino Bettega) al Campanile Alto con un itinerario logico e diretto ma poco attraente come arrampicata. Altezza circa 200 m. Difficoltà: II°+. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 23 agosto. J. Bohm e Teodoro Dietz salgono la parete Sud del Croz del Rifugio che rimonta una parete grigia, non troppo ripida che, al di là del Campanile Teresa, si avanza verso la Pozza Tramontana. Difficoltà: II. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 - 24 agosto. . J. Bohm e Teodoro Dietz, salgono da Sud-ovest al Croz del Rifugio (via della forra), assai divertente, che sale sul bordo sinistro della forra che scende dalla forcelletta fra la cima e l'Anticima Nord-ovest. Difficoltà di II° grado. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1903 – 30 agosto. Josef Ostler realizza la 1° solitaria del Campanile Basso di Brenta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 22 luglio. F. Barth, L. Hahn, Hans Lorenz, R. Oesterrelcher e A. Stradal raggiungono la vetta della Cima degli Armi salendo per la parete Est con un’arrampicata varia e divertente, un poco più difficile e assai preferibile alla via normale, che rappresenta la via più interessante tra le molte tracciate sul versante orientale. L'itinerario si svolge su una ripida parete gradinata, rivolta alla Cima degli Armi Bassa. Difficoltà: II° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 31 luglio. Nino Pooli ritornò al Campanile Basso al famoso “Terrazzino Garbari” con Riccardo Trenti, superando lo strapiombo e raggiungere finalmente la vetta che nel 1897 l'aveva respinto. Sapeva di farcela, e di forza raggiunse la cima, dopo 35 metri valutati oggi di V° grado superiore. Nel sacco Pooli aveva una grande bandiera di Trento, gialla e azzurra, lunga tre metri. Raggiunta la cima la issò su un palo di cinque metri che si era trascinato dietro e la fece sventolare sul Brenta, tanto che il vessillo fu visto a lungo da tutta la Valle delle Seghe. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 9 agosto. La prima ascensione alla Cima Padaiola Bassa di cui si abbia notizia è quella di Hans Barth con Eitner, essi salirono dal Ve per la Cresta Nord-ovest. – Sottogruppo del Vallon - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 – 21 agosto. S. Bischoff, K. Greenitz e H. Reinl salgono la Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa per la parete Nord-est. La via si svolge nella parte più a sinistra della larga parete rivolta al Rifugio Pedrotti. Altezza 200 m. Difficoltà: II°; 1 passo III°. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 21 agosto. S. Bischoff, K. Greenitz e H. Reinl scendono in discesa per la cresta Nord-Ovest dalla Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa meno facile della via normale, ma l'itinerario riesce assai più divertente e diventerà in seguito la via d'accesso più frequentata alla Cima Ceda Orientale. Difficoltà: I° e II°. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904 - 24 agosto. P. Forni con B. Lorenzetti effettuano la l° ascensione della Punta Massari salendo dal versante Nord. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904
- 24 agosto. Alfred von Radio-Radiis salì il Monte
Fibbion per il versante Sud-ovest molto meno faticoso della via
normale; difficoltà: I° grado. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1904 - 28 agosto. R. Gerin e F. Moc, con un itinerario che si svolse per il Canalone Nord-ovest, lungo l’ertissimo canalone ghiacciato che dalla cresta sommitale scende verso la testata della Vedretta dei Brentei raggiunsero la cima dello Spallone dei Massodi. Ascensione D, sconsigliabile a causa del pericolo di caduta di pietre. Dislivello del canalone circa 250 m. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1904
- 28 agosto. Alfred von Radio-Radiis
e Gaston von
Radio-Radiis con un itinerario
abbastanza semplice come orientamento ma privo d'interesse alpinistico, salgono
da Nord-est sulla vetta della
Cima
degli Armi. – Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1904
- 30 agosto. Josef Ostler in solitaria sale
la parete Nord-nord-ovest con un’arrampicata un po' complessa, non
difficile alla Brenta
Alta nel Gruppo di Brenta. Difficoltà: II° e III° grado. - Catena
degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1904
- 30 agosto. Brockelmann con La Quiante realizzarono la 1° ascensione nota,
provenendo dalla Cima
Sella, raggiunsero il Campanile
di Vallesinella per la Cresta Sud. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1904 - 26 dicembre. La prima ascensione invernale per il versante Sud-Est (via Normale) della Cima Tosa venne effettuata da Luigi Scotoni, Giovanni Nones, Riccardo Trenti e Stolcis. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905 – 20 luglio. Fritz Schneider e Adolf Schulze realizzano la prima ascensione del grandioso Spigolo Nord del Crozzon di Brenta. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905
- 8 agosto. Giovanni Nones e Mario
Scotoni, attaccarono dalla Bocchetta del Campanile Alto per la Parete
Est del Campanile
Basso salendo per pochi metri su rocce facili, poi
attraversarono a sinistra., verso uno spigolo poco pronunciato. Si innalzarono
direttamente su esili e scarsi appigli fino all'altezza di un masso incastrato
nella caratteristica fessura strapiombante e rovesciata, che solca la parete
obliquamente da destra a sinistra. Sotto al masso, attraversarono a destra
verso un terrazzino e proseguirono con grande difficoltà lungo la fessura, che
non da alcun aiuto fino al suo termine, su una cengia. Di qui salirono
direttamente con minore difficoltà per un breve camino e rocce gradinate e
raggiunsero i due camini divergenti della Via Comune. Questa Variante
Scotoni è poco attraente a causa della friabilità della roccia; circa 50 m;
difficoltà di V°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1905 - 24 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis salirono per la Cresta Ovest della Cima Mandron con una traversata facile (I° grado) ma di scarso interesse (solo panoramico). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1905
- 25 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis salirono
il Campanile
di Vallesinella per il
versante Nord-est. È la via più semplice per la traversata dalla Cima
Falkner al Campanile. Dalla base del canalone della via normale alla Cima
Falkner si sale fino al punto più alto delle ghiaie e, per un sistema
di strette cenge oblique (qui passa il «Sentiero Benini») si traversa a
sinistra portandosi sul cengione più alto che taglia il fianco Est del Campanile
di Vallesinella, sotto ai roccioni sommitali. Per facili gradini e un
diedro a placche si raggiunge in breve la vetta.
La via è frequentata particolarmente da chi compie l'intera traversata
per cresta dal Grostè alla Cima
Sella. Arrampicata facile e abbastanza divertente. Difficoltà: II°
grado. - Massiccio del
Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1905
- 25 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis effettuano la traversata in Cresta, da
Nord a Sud, del Massiccio
del Grostè. La traversata
completa dalla Cresta dalla Cima
del Grostè alla Cima
Sella è un percorso lungo
e del più grande interesse alpinistico e panoramico. Difficoltà discontinue:
II° e III° con l tratto di V°
(evitabile). - Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1905 - 27 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis salendo per la Cresta Ovest percorsero tutta la lunga bastionata occidentale della Cima Brenta, facile e panoramica, ma più faticosa che interessante. Difficoltà: I° grado. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905 - 4 settembre. K. Mayr e compagni eseguirono per la prima volta la traversata per cresta dallo Spallone dei Massodi alla Cima Brenta per la Cresta Sud, con un percorso facile e di grande interesse panoramico che costituì forse la più interessante traversata in cresta del Gruppo di Brenta, sia per l'ambiente eccezionalmente solitario che per il panorama. Intorno al 1968 il percorso è stato attrezzato e ora vi passa la «Via delle Bocchette Alte». - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1905
- 8 settembre. Giovanni Nones e Mario
Scotoni raggiunsero la vetta del Campanile
Basso per il Camino Est
- (Camino Scotoni). La loro via si svolse in quel gran camino che
solca sulla sinistra la Parete Est nel suo terzo medio, sotto lo «Stradone
provinciale». Difficoltà: IV°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1906 - 15 agosto. J. Klammer e Franz Nieberl compiono la 2° salita dello Spigolo Nord del Crozzon di Brenta, nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1906 - 27 agosto. Alfred von Radio-Radiis e Gaston von Radio-Radiis con una salita alquanto monotona e faticosa, salgono per il versante Ovest della Punta Orientale delle Punte di Campiglio con difficoltà di I° grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1907 – 27 giugno. Arturo
Castelli, G. Colpi, G. Morzani, G.
Perghem, M. Pernstick, F. Podetti,
Luigi Scotoni, Mario
Scotoni e D. Trettel del gruppo “Audax”
della SAT,
realizzano il 1° percorso in discesa (variante Audax) della Cima
Tosa da Sud. – Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1907
- 7 settembre. A. Baum,
H.
Holzgruber, A. Seidl
e F.
Schosser, partendo dalla Bocchetta
Bassa degli Sfulmini, salirono all'intaglio tra la Punta Sud e la Punta
Centrale, dove scalarono le singole cime degli Sfulmini.
- Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1908
– 28 giugno. G. Lubich e Luigi Scotoni si
aggiudicano la 1° salita senza guide del Campanile
Basso. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1908 - 18 luglio. S. Besso e C. De Zanna con Remigio Gasperi furono i primi salitori della Punta Iolanda e cioè per il canalone che separa la Punta Iolanda dalla Cima Baratieri; da Sud-ovest (Via normale). – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1908
- 27 agosto. Rudolf Fehrmann e Oliver Perry-Smith
salirono per il Diedro Sud-ovest tracciando la (via Fehrmann) al Campanile
Basso. L’itinerario supera il Gran diedro ad angolo retto
formato dall'incontro della stretta Parete Ovest del Campanile con
lo Spallone. Classica arrampicata, tecnica ed elegante, tra le più note
e belle delle Dolomiti. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1909
- 20 maggio. G. Dassati e T. Molk, salgono la Cima
di Val Scura per il versante Ovest. Salita lunga e in parte
faticosa ma non priva di interesse per la grandiosità dell'ambiente. È
l'accesso più diretto e anche il più consigliabile dal versante della Valle
di Flavona e della Valle di Tovel. Dislivello 550 m. Difficoltà: I°.
- Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1909 - 21 luglio. Allen
Steck e Foltsch; Eduard Richter e Rothe fecero la 1° ripetizione alla vetta
del Campanile
dei Camosci per la parete Est, diventata poi la via normale.
Breve e divertente arrampicata; con difficoltà di II° grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1909 - 26 luglio. Gabriel Haupt e Karl
Lompel aprirono la via
Haupt-Lompel, salendo per la parete Est della Cima
d’Ambiez con una classica
arrampicata, molto divertente, su roccia ottima, che si svolge a zig zag
nell'incavo settentrionale della parete dominante la Vedretta d'Ambiez. Altezza 300 m; difficoltà: III° con 1 tratto
di IV°-. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1909 - 27 luglio. Foltsch, Gurtner, Gabriel
Haupt, Karl Lompel, Eduard
Richter e Allen Steck, salirono la Cima
d' Agola per la parete Est,
ma la via era già nota ai cacciatori di camosci. Nonostante l'aspetto piuttosto
severo di questa parete, a grandi placche giallastre, l'itinerario ha solo
difficoltà di I° grado, ed è il più diretto per salire alla Cima
d'Agola dalla Valle
d'Ambiez. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1909 - 29 luglio. Gabriel Haupt e Karl Lompel effettuarono il l° percorso in discesa dal versante Est degli Sfulmini, dall'intaglio si scende sul versante Est per quella profonda gola che sbocca nella Busa degli Sfulmini, senza incontrare serie difficoltà, perché tutti i passaggi disagevoli si possono girare comodamente sulla parete a destra della Bocchetta Alta degli Sfulmini. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1909
- 19 agosto. Pierre Blanc e Charles Francis Meade
salirono al Campanile
Basso tracciando per la parte finale dello Spigolo Sud-ovest la
( Via Meade), con un’arrampicata di circa 50 m. di eccezionale eleganza
e massima esposizione; difficoltà: V°-. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1909
- 20 agosto. Heinemann con Remigio Gasperi salirono il Castelletto
Inferiore per la parete Sud tracciando la via Heinemann.
Questa via taglia obliquamente da sinistra a destra tutta la parete rivolta al Rifugio
Tuckett, ed offre
un'arrampicata assai frequentata, essendo di poco più difficile e assai più
diretta ed elegante della via normale. Dislivello 260 m. Difficoltà:
II°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1909 - 22 agosto. Nino
Coppellotti, Gualtiero Laeng e A. Migliorati in discesa
scendono dalla vetta della Cima
Margherita (2845 m.), nel Massiccio
della Tosa, per la Cresta Ovest. Può offrire una
piacevole Variante alla via comune e viene talvolta percorsa in discesa,
essendo di facile orientamento. - Gruppo di
Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1909 - 14 settembre. S. Besso e C. De Zanna con Remigio Gasperi furono i secondi salitori della Punta Iolanda e trovarono in vetta le tracce di una precedente ascensione effettuata il 18 luglio 1908 per la stessa via da loro seguita e cioè per il canalone che separa la Punta Iolanda dalla Cima Baratieri; da Sud-ovest (Via normale). – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910 – La prima ascensione al Campaniletto
dei Camosci venne effettuata da Hans Barth, Allen
Steck e compagni per il
lato Est. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1910 - Gabriel
Haupt percorse in discesa
la Torre
di Brenta dal versante Sud (via Haupt). Naturalmente la via
Haupt è percorribile anche in salita, ma riesce meno diretta e meno
interessante della via Garbari. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1910
- Luigi Scotoni, alpinista
trentino famoso per aver realizzato a soli 17 anni la 1° salita solitaria del
grandioso Spigolo Nord del Crozzon
di Brenta, credendo di farne anche la prima ascensione, invece già
realizzata nel 1905 da Fritz
Schneider e Adolf Schulze. - Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910 – estate. La l° ascensione alla Cima
dei XII° Apostoli di cui si ha notizia è quella di Mario Scotoni e V. Bonfioli, ma non è dato sapere da quale versante
salirono. – Sottogruppo
del Vallon – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910
– agosto. Eduard Richter e Allen Steck
effettuano la prima salita del Campanile
Steck da Sud, che poi diventerà la via Normale da Sud. Breve arrampicata di scarso interesse.
Difficoltà di II°. - Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta- Dolomiti di Brenta.
1910
– agosto. Eduard Richter e Allen Steck e compagni aprono una
loro via (Richter-Steck) per la parete Nord-Est della Cima
Ceda Orientale (2757 m.) - Alta
- nel Massiccio
della Tosa. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1910
- l0 agosto. K. Holzhammer, Karl
Ibscher, August Schuster salirono la Punta Principale degli Sfulmini
per il versante Est, per una via che dapprima si svolge lungo la gola
che dalla Bocchetta
Alta degli Sfulmini scende nella Busa degli Sfulmini, poi lungo
la cresta Est della punta più alta. Arrampicata abbastanza varia e
interessante, ma con roccia friabile. Difficoltà: III° grado. – Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910
- 12 agosto. K.
Holzhammer, Karl
Ibscher, August Schuster salgono la Punta
dell’Ideale per la parete Nord-Est con una interessante ma breve
arrampicata che concentra a un passaggio molto esposto e delicato, tanto
impressionante quanto difficile, con 1 passo di V°. – Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 13 agosto. K. Holzhammer, Karl
Ibscher e August Schuster salgono per il versante Sud del Croz
delle Selvate con una breve
via in tutta prossimità del Crestone
Sud-est, rimontando un canale, con rocce friabili e un camino da cui
uscirono in alto a destra sotto uno strapiombo raggiungendo la cresta e la
vetta. – Sottogruppo
del Vallon – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 14 agosto. La prima ascensione che si conosca
alle Tose
è quella di K.
Holzhammer, K. Herer e August
Schuster, che il salirono dal Passo
di Parol per la Cresta Sud e traversarono tutte le punte fino alla
più alta. – Catena
d’Ambiez – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1910
- 15 agosto. August Schuster, solo, sale per la Cresta Nord-ovest
la Cima
Padaiola scendendo per il fianco Sud della Cresta Nord-ovest
(verso la Cima del Vallon) attraversò a sinistra (Est), mirando alla
depressione di cresta tra la Padaiola Bassa e la Padaiola Alta.
Di qui, seguendo il filo di cresta, per rocce friabili ma non difficili guadagnò
la vetta. Difficoltà: II° grado. - Sottogruppo
del Vallon - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1910 – 16 agosto. Angelo Dibona con la guida Luigi Rizzi, Guido Mayer e Max Mayer salgono per primi la parete Sud-Ovest del Croz dell’Altissimo. - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo. Un'impresa che fece epoca per le difficoltà che arrivavano al V° grado superiore. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 19 agosto. Ernst Kiene e Kurt Keine salgono per la parete Sud della Cima degli Armi e aprono la (via Kiene) con un’arrampicata interessante, forse la più bella della Cima degli Armi. Difficoltà: III°, passo III°+. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 - 20 agosto. I fratelli Ernst
Kiene e Kurt
Kiene sono i primi
a salire la Torre
delle Val Perse
salendo per la parete Sud della Cima Sella fino al tratto
di ghiaie e di rocce gradinate, quindi traversarono a destra, aggirando lo
spigolo e, per una stretta cengia del versante Est, si portarono fino
sopra la forcelletta tra la Cima Sella e la Torre delle Val Perse.
Scesero per 20 m nella forcelletta e attaccarono la torre per una specie di
canale che porta su una cengia, la percorsero verso destra e, per ripide rocce
gradinate, guadagnarono la vetta. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1910 - 20 agosto Ernst Kiene e Kurt Keine tracciarono sulla parete Sud (via normale
da Sud) della Cima
Sella la Variante
Kiene che presenta qualche passaggio assai interessante e difficile ma è
poco logica, essendo molto meno diretta della via normale della parete Sud.
- La via della parete Sud viene frequentemente seguita anche in discesa,
essendo del tutto agevole e di facile orientamento. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1910 - 21 agosto. Ernst Kiene e Kurt Kiene salgono per la Cresta Nord-ovest di Cima Brenta e percorsero tutta quella sottile cresta frastagliata oltre che dalla Punta Massari, delle Torri di Cima Brenta o di Kiene, creando uno dei più lunghi e tipici percorsi di cresta delle Dolomiti con un'arrampicata interessante e molto varia. Roccia discreta. Sviluppo della via: circa 1200 m. Difficoltà: III°, passo IV° e V°, molto discontinue. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910
- 22 agosto. Ernst Keine, Hans Kiene e Kurt
Keine aprirono sulla
parete Sud al Castelletto
Inferiore la (via
Kiene). Oggi classica salita, varia e divertente, in parte molto esposta.
Roccia ottima; chiodi in parete 12, compresi quelli di sosta. Dislivello circa
260 m. Difficoltà: IV°, l passaggio di V°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1910 – settembre. Ernst Kiene e Kurt
Keine aprirono la (via
Kiene) sulla parete Ovest del Castelletto
Superiore nel Massiccio
del Grostè. La via si
svolge su una parete ripida, ma ben articolata, che fiancheggia a destra
(sinistra orografica) il grande camino rivolto verso il Rifugio
Tuckett. È probabilmente
la via più interessante del Castelletto Superiore. Dislivello circa 250
m. Difficoltà: III°, 1 passaggio di IV°. – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1910 - 5 settembre. R. Liefmann, solo, sale per la parete Est del Campanile
dei Camosci tracciando la via Liefmann. L'itinerario è
specialmente consigliabile per compiere la traversata da Nord a Sud
del Campanile ed offre una breve e divertente arrampicata, di poco più
difficile di quella della via normale. Difficoltà: II° grado. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1910 - 5 settembre. R. Liefmann discese per la parete Sud del Campanile
dei Camosci. Breve e interessante arrampicata, che viene sovente
effettuata anche in discesa da chi compie la traversata da Nord a Sud
del Campanile. Difficoltà: II°, passo di III°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1911 - Mario Scotoni e V. Bonfioli realizzarono la 1° ascensione della Cima
Bassa d’Agola percorrendo la facile cresta che unisce la Cima Alta
alla Cima Bassa. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 - Halndl e M. Perghem percorrono
in discesa il Canalone Sud della
Cima
Tosa. – Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911
- 11 luglio. Vittorio Emanuele
Fabbro e Italo Lunelli
raggiungono la vetta del superbo Campanile
Alto di Brenta per la parete Nord-est. L’itinerario si svolse
per un camino verticale e poco profondo che scende dall'intaglio fra le due
cime del campanile e che solca nel mezzo la parete, con una arrampicata assai
interessante e divertente. Altezza circa 200 m. Difficoltà: III°+ con un 1
passo IV°. Curiosità: La
Sentinella è un curioso obelisco senza importanza, cui ben si appropria il
nome datogli da Italo Lunelli e Vittorio Emanuele
Fabbro in occasione della loro salita al Campanile
Alto per la parete Est. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1911
- 28 luglio. Giovanni Battista Piaz
(Tita) e M. Michelson salgono la Cima
Tosa per la Parete Nord-est che poi prenderà il nome di (via Piaz).
Dato i gravi pericoli obiettivi a cui si trovarono esposti durante la scalata,
I primi salitori non diedero alcuna relazione dettagliata dell'itinerario
seguito, limitandosi a sconsigliarne la ripetizione. - Massiccio della
Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 - 28 luglio. Paul Preuss, in solitaria
conquista la prima assoluta del Campanile
Basso di Brenta per la Parete
Est - (Parete Preuss). Arrampicata di eccezionale eleganza e
della massima esposizione, su roccia ideale, che percorre quella stretta parete
grigia, stupenda muraglia alta 110 m, che si alza verticale sopra la cengia
dello «Stradone provinciale». - Qualche chiodo. Difficoltà: V°, poi IV°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1911 - 29 luglio. La via più alpinistica del Croz del Rifugio è quella tracciata da Giovanni Batista (Tita) Piaz per il gran camino della parete Nord-est – (per il camino Piaz) Tale camino, secondo Adolf Deye, era già stato salito in precedenza da Franz Wenter. L'itinerario è interessante e alpinisticamente il più importante del Croz del Rifugio. Si svolge in quel profondo camino che incide verticalmente tutta la gialla parete Nord-est e scendente dall'intaglio tra la cima principale e l'anticima. Altezza circa 200 m. Difficoltà: IV. Questa via è più interessante se completata con la Variante diretta di E. Pontalti e G. Zanolli. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911
- 31 luglio Paul Preuss e Paul
Relly realizzano la prima traversata salendo per il Diedro Sud-ovest
- (via Fehrmann) al Campanile
Basso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1911
– 1 agosto. Paul Preuss e Paul
Relly compiono con successo la 1° ascensione sulla Parete
Nord-est del Crozzon
di Brenta, iniziarono la salita attaccando da sinistra, allo sbocco del
Canalone della Tosa. Impiegarono esattamente 5 ore, con difficoltà di IV°
grado. (Via Preuss). - Massiccio
della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 –3 agosto. Paul Preuss e Paul Relly compiono con successo la seconda salita della parete Ovest del Croz dell’Altissimo. - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo. Questa grandiosa parete, considerata in passato una delle più difficili in assoluto delle Dolomiti. Nella metà inferiore, la via sale nella grande gola posta tra le due vette, poi traversa a desta e sale sullo spigolo del pilastro della cima principale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911
- 2 agosto. M. Pfau e K. Springorum per la parete Est salgono il Castello
di Vallesinella. La via si svolge per una parete ripida ma abbastanza
articolata rivolta verso la Cima Falkner, ed offre un'arrampicata di
scarso interesse. Difficoltà: II°, con passaggi di III° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1911 – 6 agosto. Hans Pfann sale il Campanile Basso di Brenta, lungo la Parete Est. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 – 7 agosto. Paul Preuss in solitaria sale il Campanile Basso di Brenta, lungo la Parete Est. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1911 - 8 agosto. Adolf Deye sale per la parete Est (Camino Deye) della Cima Brenta Bassa prendendo per quello di destra dei due caratteristici camini divergenti. Difficoltà: III°. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 - 9 agosto. Adolf Deye e V. von Friedrichs arrivarono fino alla sommità della Punta dell’Ideale partendo in Traversata dal Campanile Steck con un percorso che costituisce la parte più interessante della traversata per cresta di tutti i Castei Meridionali. Difficoltà II° grado. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911 - 11 agosto. Adolf Deye e V. von Friedrichs salgono per la Cresta Nord raggiungendo la cima dei Castei Meridionali. Seguirono tutta la cresta dei Castei in parte aggirando e in parte superando i singoli torrioni, vinsero la paretina terminale per mezzo di una fessura sul lato Nord e, superarono uno strapiombo di 3 m. che rappresenta la massima difficoltà di tutta la traversata. Arrampicata di interesse quasi esclusivamente panoramico. Difficoltà: II°. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1911
- 15 agosto. Umberto Canziani, M.
Coppellotti, Gualtiero Laeng, A. Migliorati e Angelo Rossini salgono il Croz
delle Selvate per il
versante Nord superando la prima ripida balza, quindi più facilmente per
rocce rotte e friabili guadagnano la cresta in prossimità dell'anticima e la
percorsero facilmente verso destra fino alla vetta. – Sottogruppo
del Vallon – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1911 - 10 settembre. Camillo Fiorio e Umberto
Fiorio salirono per la
Cresta Ovest della Cima
d’Ambiez. Questo
itinerario ha l'unico vantaggio, di evitare il ripido canalone nevoso iniziale.
Arrampicata di scarso interesse, con difficoltà di I grado. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1912 – luglio. Kurt Kiene e von
Ranchenbichler furono i
primi a intraprendere la traversata per la Cresta Est del Castelletto
di Mezzo al Castello
di Vallesinella. Il percorso di questa lunga e sottile cresta
potrebbe offrire un'aerea e divertente arrampicata, se la roccia non fosse
molto friabile. Difficoltà: II°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1912 - 9 agosto. L. Weghorn e B. Wolf praticarono una Variante sulla Parete Est del Campanile Basso. (Via Comune). Dal Terrazzino Garbari, anziché scendere al piccolo pulpito dello Spigolo Nord-Ovest, salirono direttamente per rocce fessurate lungo la gialla parete sovrastante (Parete Pooli-Trenti) fino a trovarsi circa all'altezza del terrazzino dello spigolo ove si scende dalla vetta con la prima calata a corda. Da qui attraversarono a sinistra su roccia strapiombante, con piccoli ma solidi appigli per le mani e senza appoggi per i piedi, fino ad afferrare lo spigolo che si percorre fino alla vetta. Questo itinerario in seguito sarà chiamato: Variante Wolf-Weghorn. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1912
– settembre. C. Prati e S. Ranzi salirono direttamente dalla parete Ovest
alla vetta della Cima
Bassa d’Agola. – Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1913 - estate. A. Fiorio e L. Fiorio raggiungono la vetta della Cima del Vallon per la Cresta Sud. Itinerario tecnicamente più facile della via normale ma più faticoso e meno interessante. Consigliabile perciò in discesa effettuando la traversata della cima. Difficoltà di I°. - Sottogruppo del Vallon – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1913 - 27 luglio. Vittorio
Emanuele Fabbro, M. Geat e C. Lot, aprono la (via SUSAT) al Castelletto
Inferiore salendo per la parete Sud con una bella e divertente
arrampicata, che si svolge nella prima parte, per il camino d'attacco della via
Kiene, che presenta all'uscita un passaggio molto difficile. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1913
– agosto. Vittorio
Emanuele Fabbro sale per
lo Spigolo Ovest - (Spigolo Fabbro). Lo spigolo è rivolto
alla Cima
Margherita ed è formato da tre ripidi risalti separati da due terrazze
detritiche. La via supera i primi due risalti, mentre il terzo viene superato
da varianti. Arrampicata esposta ed elegante breve e discontinua, una delle più
divertenti alla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio della
Tosa. Difficoltà: III°, 2 passi di IV°-. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1915
- 15 ottobre. Sepp Walcher e M. Senn fecero la 1° ascensione al grosso
spallone roccioso che si stacca alla base Ovest della Cima
Vagliana e, intitolarono la cima Torre
Schober alla memoria dell'alpinista Hans Schober – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1918 - 11 agosto. R. Czegka, salì al Corno di Denno per la parete Nord con un’arrampicata facile ma poco attraente per la friabilità della roccia. - Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1920 – estate. Vittorio Emanuele Fabbro e Giovanni Strobele tracciarono sulla parete Est della Punta Iolanda la Via Fabbro. Breve e divertente arrampicata da potersi quasi considerare la via normale; difficoltà: II°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1923
- Carlo Garbari, G.
Juffmann e Marco Pilati con una breve arrampicata di scarso interesse
raggiungono la vetta di Mondifrà
Alto salendo da Est. - Dalla Bocchetta
di Mondifrà 2402 m. si attraversa alla base delle rocce sul lato Nord
della cresta e si infila uno stretto canale dapprima erboso e poi detritico. Lo
si risale per 50 m. e, dove si chiude, se ne esce a destra, per una facile
parete con buoni appigli, che si scala obliquamente verso destra, per portarsi
su uno spigolo. Di qui si prende a sinistra un altro facile canalone, che mette
sul ripido pendio superiore, a zolle erbose. Lo si rimonta mirando direttamente
alla vetta. – Catena Settentrionale
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1923 – estate. Vittorio Cesa, Frova, Giovanni Strobele salgono in vetta della Cima Molveno per la cresta Sud con una breve arrampicata, abbastanza varia e divertente. Difficoltà: II°, passo III°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1923 – estate. G. Juffmann con Carlo Garbari ed Assunta Gottardi
attraversarono dalla Cima
Vagliana e raggiunsero la vetta della Pietra
Grande. - Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1923
– 22 luglio. Vittorio Emanuele
Fabbro, Luigi Scotoni, Giovanni Strobele
e Giuseppe Vagliani discesero - e fu la
prima volta – direttamente in corda doppia dal Campanile Basso fino all’Albergo al Sole) per la Parete
Est (Via Comune). - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1923 - 5 agosto. G. Marcantoni, E. Pontalti e G. Zanolli tracciano sulla Punta dell’Ideale la Variante Falchi che si svolge un poco a sinistra del Camino Garbari ed offre un'arrampicata più bella e anche più difficile della via comune. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1923 - 6 agosto. E. Pontalti e G. Zanolli tracciano una Variante diretta sulla parete Nord del Croz del Rifugio con difficoltà di V° grado. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1923 – 19 agosto. Vittorio Emanuele Fabbro e Luigi Scotoni, in occasione della l° salita italiana del Diedro Sud-Ovest del Campanile Basso iniziarono l'arrampicata alquanto più in alto, a destra. dell’attacco Fehrmann, salirono per pochi metri per una stretta fessura umida, chiusa in alto da un masso, uscirono a sinistra con una traversata di 4.5 m. su scarsi ed esilissimi appigli e proseguirono, sempre con difficoltà, fino a una cengia coperta, che li portò verso sinistra, aggirando uno spigolo, all’'inizio del Gran diedro della via Fehrmann. (Questo attacco è più breve ma più difficile dell'attacco originale Fehrmann), realizzando così la Variante d’attacco Fabbro-Scotoni. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1924 - 5 agosto. K. Aichner, F. Bernardi, H. Buratti realizzano la 1° ripetizione della «Parete
Preuss» del Campanile
Basso di Brenta per la Parete
Est. – Catena
degli Sfulmini - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1924
- 12 agosto. F. Bernardi e S. Buratti salirono la parete Est delle Tose,
per un itinerario rimasto ignoto, non avendo essi lasciato alcun cenno
dell'ascensione; sembra che essi abbiano pure percorso, in discesa, la Cresta
Nord, che unisce le Tose
alla Cima
di Pratofiorito. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1924 - 12 agosto. F. Bernardi e S. Buratti effettuarono in discesa la traversata
dalla Cima
di Pratofiorito (2900
m.). Per una crestina sottile ma quasi orizzontale si raggiunge la Cima
Sud delle Tose.
Di qui si scende per facile cresta, prevalentemente detritica, verso Sud,
fino alla larga insellatura 2760 m. che unisce la Cima
di Pratofiorito alle Tose.
Oltrepassate alcune curiose spaccature, che tagliano il filo della cresta, ci
si porta al piede del primo grosso torrione della Cresta Nord delle Tose
(quotato 2821 m.). Si sale per cresta fin sotto gli strapiombi, quindi si
traversa a sinistra (sul lato d'Ambiez), per una stretta cornice e si
entra nel diedro che scende dall'intaglio dietro al primo gendarme della
cresta. Lo si rimonta, e si guadagna la vetta del torrione e la cima più alta. Questo itinerario è l'unico che consenta
l'accesso alle Tose
dal Rifugio XII Apostoli.
Arrampicata facile, ma poco attraente a causa della friabilità della roccia.
Difficoltà: II° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1924 – settembre. M. Pederiva in solitaria sale per la parete Est (Camino Pederiva) della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa. con un'arrampicata assai interessante (è forse la più bella via alla Brenta Bassa). Difficoltà fino alla terrazza: III° e fino in vetta IV° grado. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1924 - 14 settembre. U. Frishauf e L. Gerold realizzano una bellissima arrampicata per la parete Nord-Nord-Est della Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa, forse la più interessante del massiccio delle Cede, con roccia ottima. Difficoltà: IV° con attacco di V°. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1925 - J. Mair, E. Muller e H. Niesner prendendo per la Via delle Bocchette tracciano sulla parete Nord-Ovest un itinerario non privo di interesse, che attraverso una serie di camini porta in cima della Brenta Alta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1925 - 31 agosto. Pino Prati, Giovanni Videsott e M. Vidotto salirono per la prima volta per il versante Sud-ovest poi diventata la (via normale) della Cima degli Armi. La via si svolge per una ripida rampa rocciosa che dal contrafforte Sud-Ovest scende verso la Vedretta degli Sfulmini fiancheggiando a destra il gran torrione centrale della parete Ovest e offre un'arrampicata di circa 200 m. di un certo interesse. Difficoltà: II° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1925 - 6 settembre. August Schlaak con F. Bernard aprono una via a Sud-est per il camino che chiameranno Camino Bernard sulla Brenta Alta, con difficoltà di III° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 - Pino Prati termina la stesura della guida «Dolomiti di Brenta» opera pregevolissima pubblicata dalla S.A.T. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926
– estate. Guglielmo Ferrari-Spalla
e Giangi Murari-Bra salgono
per lo Spigolo Nord-ovest della Punta
Massari. Essi superarono i 2/3 superiori dello spigolo, dopo aver
salito il grande camino obliquo a sinistra raggiungendo la vetta. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1926 - 26 luglio. La prima ascensione della Cima
Bassa d’Ambiez venne effettuata da Giuseppe Chiesi, Marcello
Chiesi e Saverio Chiesi con Valerio Graziadei dalla Bocca
d'Agola per il versante Sud-ovest - (via normale) con una breve arrampicata di scarso
interesse, con difficoltà di I°. – Catena d’Ambiez
–Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926
– 11 agosto. C. Tasin e Renzo Videsott per
la parete Sud-sud-ovest (via Videsott) della Cima
Margherita seguono una fessura obliqua caratteristica che porta nel
centro della parete, e da qui salirono diritti alla vetta. Classica arrampicata
esposta, elegante e divertente, tra le più frequentate del gruppo del Massiccio della
Tosa. Roccia ottima. Punti di sosta comodi. Dislivello circa 280
m; lasciati 8 chiodi in parete, compresi quelli di sosta. Difficoltà: III°+ e
passaggi di IV°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926
– 11 agosto. C. Tasin e Renzo Videsott
dalla vetta della Cima
Margherita scesero verso Est, forse più semplice e più
sbrigativa, ma con un passaggio alquanto difficile. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926
- 12 agosto. Giuseppe Bianchi
e Pino Prati salgono sulla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa per la parete Ovest-sud-ovest. Arrampicata di
scarso interesse, faticosa nei camini, su rocce in gran parte friabili.
Difficoltà: III°+. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 - 18 agosto. Luigi Miori e Pino Prati salgono in vetta della Brenta Alta per lo Spigolo Sud. E’ lo spigolo affilato che s'innalza quasi verticale dalla Bocca di Brenta e che forma il marcato spallone Sud-Ovest della Brenta Alta. Esso è costituito da tre risalti, separati dalle terrazze della parete Sud, all'altezza della prima terrazza lo spigolo forma una sottile guglietta staccata, detta la Madonnina. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 - 19 agosto. I primi salitori della Punta Mezzena furono Giorgio Graffer, Luigi Miori, N. Prati e Pino Prati, L. Seiser e Renzo Videsott che salirono questa piccola e caratteristica cima senza nome, che si eleva poco sopra al Sentiero della Sega Alta, immediatamente ad Est della Punta Iolanda. I salitori intitolarono la Punta alla memoria dell'alpinista trentino Carlo Mezzena, perito nel Massiccio del Monte Bianco nel 1926. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1926 – 19 agosto. Gino Battisti e U. Perini sulla Parete Est del Campanile Basso (Via Comune), procedettero dal Terrazzino del Re del Belgio, anziché traversare sulla parete Nord, salirono direttamente per lo spigolo Nord-Ovest, espostissimo e con forti difficoltà nel primo tratto, poi più articolato tracciando la Variante Perini-Battisti, molto conveniente, attribuita in seguito a M. Pederiva. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 22 luglio. Mario Agostini e Remo Platter salgono per la parete Sud della Brenta Alta. Questo itinerario è probabilmente il più interessante sul versante meridionale. Difficoltà: III° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 24 luglio. Giorgio Graffer e Renzo Videsott compiono la 1° ascensione al Dito dell’Ideale nel Massiccio della Tosa, Parete Ovest con una breve e interessante arrampicata assai esposta di IV°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 – 24 luglio. Giorgio Graffer con Renzo Videsott (capocordata) salgono il Campanile Alto: Parete Sud – V° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 30 luglio. Giorgio Graffer e Renzo Videsott aprirono una loro via al Campanile Alto per la Parete Sud (via Graffer-Videsott). Questa via supera interamente il versante Sud del Campanile Alto, attaccando alla base delle rocce nella Val Brenta. Il basamento venne scalato per mezzo di uno stretto e profondo camino verticale, alto quasi 200 m, che separa il Campanile Alto dal Torrione Comici; la parete vera e propria venne poi scalata nel mezzo, incrociando quindi la via Paulcke. Arrampicata di notevole interesse, lunga e molto impegnativa, specialmente nella prima parte. Altezza circa 500 m. fino in cima. Difficoltà V° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 5 agosto. Silvio Agostini, Mario Agostini e Elena Nardelli scalarono per la prima volta la minuscola e tozza Torre Jandl (poi crollata nel 1957) che prese il nome dell'alpinista trentino Oscar Jandl, tragicamente perito sulla Madonnina della Vigolata presso Trento. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1927 - 8 agosto. H. Hartmann e G. von Krauss salgono per la Cresta Ovest del Campanile Alto con un itinerario che si volge lungo un affilato crestone che dalla Cima Nord e scende ripido fin sui ghiaioni della Val Brenta. Arrampicata a tratti elegante e molto divertente, una tra le più frequentate del Gruppo di Brenta. Buoni i punti di sosta. Altezza 550 m. Difficoltà: IV°, 2 passi di IV°+. - Catena degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1927 – 12 agosto. Pino Prati con Giuseppe Bianchi tentano la prima ripetizione italiana della via Preuss al Campanile Basso. Un appiglio cede, Pino Prati vola, annaspa nell’aria in un disperato quanto inutile gesto di salvezza, la corda si tende, il compagno non regge lo strappo ed è trascinato nella caduta. Quello schianto sui ghiaioni della Val Brenta dopo un volo di trecento metri, portava via appena venticinquenne una promessa dell’alpinismo italiano. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
NOTA: Sotto la Bocchetta Alta degli Sfulmini alla base della parete Sud-Ovest della Torre di Brenta ha origine una sottile crestina assai frastagliata che si sviluppa verso Ovest, irta di piccoli campanili e di arditi pinnacoli. Essa fiancheggia a Sud il terrazzo della Vedretta degli Sfulmini e termina con un salto verticale sopra al «Sentiero dei Brentei». I tre maggiori pinnacoli di questa cresta, riuniti da un unico zoccolo roccioso, sono stati dedicati alla memoria dei noti alpinisti trentini Pino Prati, Giuseppe Bianchi ed Enrico Nardelli, tragicamente periti il 12 agosto 1927 sulla parete Preuss del Campanile Basso i primi due e sullo spigolo di Valbona, nel Gruppo del Catinaccio, il terzo.
1927 - 2 settembre. Gian Luigi Casentini e Oliviero Gasperi salgono per lo Spigolo Sud-ovest del campanile che forma la vetta principale (mediana) del Croz del Rifugio (via Gasperi), con un’arrampicata assai elegante e molto frequentata che si svolge lungo lo spigolo Dislivello 120 m. Difficoltà: III°. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 – luglio. Silvio Agostini e Hans Steger salgono per la Parete Ovest della Brenta Alta. - Gruppo di Brenta con una arrampicata varia e interessante, che si svolge nel centro dell'alta parete grigia, dominante la testata della Val Brenta. - Catena degli Sfulmini - Dolomiti di Brenta.
1928 – 20 luglio. Hans Steger, E. Holzner al Croz dell’Altissimo tracciano la Variante Steger per il Pilastro Sud-Ovest. Questa variante si svolge interamente sul pilastro della Cima Principale, evitando cioè la gola in cui si svolge la prima metà della (via Dibona), riuscendo perciò molto più diretta, più elegante ed altrettanto difficile della via originale (variante di circa 350 m. V°+, roccia ottima). – Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 21 luglio. Mario Agostini e Silvio Agostini con Bruno Detassis e Giorgio Kahn fecero la prima traversata di tutte quattro le punte degli Sfulmini, da Sud a Nord. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 22 luglio. Silvio Agostini, Ettore Castiglioni , Giorgio Kahn con una bella e interessante arrampicata per il Camino Sud dello Spallone dei Massodi e aver superato una gola nevosa raggiunsero la vetta. Difficoltà: III° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 24 luglio. E. Holzner e Hans Steger realizzarono la 1° ascensione all’esile e curioso monolito che sorge isolato tra i detriti, a Sud-Ovest della Torre Prati che battezzarono col simbolo della città natale di Hans Steger, Bimbo di Monaco, salendo per il versante Sud. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 – 25 luglio. Hans Steger, E. Holzner fecero la 1° ripetizione della Via Preuss al Crozzon di Brenta per la Parete Nord-est nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 30 luglio. Emil Solleder salì un curioso e ardito pinnacolo senza nome e intitolò quella torre alla patria dei suoi compagni di cordata: H. F. Fontein e J. W. Laavman. (Olandesi). - La scalata si effettua lungo lo spigolo Est-Sud-Est della Torre Olandese salendo da una specie di selletta per una piccola fessura obliqua da sinistra a destra. Al termine della fessura si traversa a sinistra con grande difficoltà su una placca con piccoli appigli spioventi e si sale per un'altra fessuretta fino ad un terrazzo, donde per le facili rocce si raggiunge la vetta (35 m; V° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 30 luglio. Ettore Castiglioni e Giorgio Kahn salgono per la parete Est, certamente fra le più interessanti della Cima Molveno, con un’arrampicata di 300 m., anche se la roccia è friabile. Difficoltà: III°. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 31 luglio. Ettore Castiglioni, da solo, sale la grande bastionata meridionale della Cima Brenta per il Canalone Sud. La via si svolge in un profondo canalone che divide nettamente le pareti della Cima Mandron e della Cima Brenta Occidentale, ed offre la via più breve e più diretta, ma con un’ascensione piuttosto faticosa e di scarso interesse. Difficoltà: qualche passo di II° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 – l agosto. A. Klein e O. Ottahal con un itinerario serio e impegnativo anche se non difficile, salgono per la Gola Nord-est che offre scarse attrattive a causa della friabilità della roccia, della neve e del ghiaccio che ingombrano il canalone; è questa tuttavia la via più evidente e forse anche la più logica per salire alla Brenta Alta dal versante Nord. Altezza circa 300 m. Difficoltà: II°. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 22 agosto. I due campaniletti che fanno seguito al Campanile Castelli, nel Massiccio della Tosa, sono stati saliti da A. Brovelli e Mario Brovelli. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1928 - 23 agosto. Hans Kiene, A. Kreil e R. Melchiori, effettuano il primo percorso completo della Cresta Nord, della Cima della Vallazza, traversandone le varie cime. L'itinerario si svolge per quella lunga cresta che fiancheggia ad Est tutta la conca della Vedretta di Flavona, traversando un primo torrione ben individuato Torre della Vallazza e una grossa anticima Croz della Vallazza e continuando per cresta fino in vetta. – Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1929 - Hans Kiene e A. Kreil salirono il Piz
Gallino partendo dalla Malga Spora seguendo il sentiero che sale
alla Bacchetta del Gallino e poi, per il ripido canalone ghiaioso,
raggiunsero la selletta dietro al Croz del Giovan. Di qui attaccarono la
Cresta Nord facile e in gran parte detritica e la risalirono sul filo
fino a un salto. Lo evitarono sulla parete a sinistra e, dopo 50 m, ritornarono
in cresta, che si percorre ancora sul filo, superando alcuni gendarmi e
raggiungendo la cima. – Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1929 – Renzo Videsott e Domenico Rudatis effettuarono la terza ripetizione dell’itinerario (Dibona) sulla parete Ovest del Croz dell’Altissimo, nel Sottogruppo Gaiarda e Altissimo. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 – La guida Brunner salì la parete Sud del Crozzon della Spora ma non si hanno notizie di chi furono i compagni. – Sottogruppo Gaiarda e Altissimo. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929
- 29 giugno. Hans Kiene, R.
Melchiori e U. Tomasi, salgono il Monte
Fibbion per la parete Est, con un itinerario di interesse alpinistico, che si svolge circa
nel mezzo della larga parete che fiancheggia la Valle dei Cavai. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1929 - 4 luglio. E. Reiner e W. Schaufler salgono il piccolo elegante gendarme che si eleva all'inizio della Cresta Ovest della Cima d'Ambiez, subito sopra alla Bocca dei Camosci chiamato Torre dei Gusti con una breve arrampicata, ma non si hanno particolari dell'ascensione. – Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1929 - 18 luglio. Ettore Castiglioni, solo, sale per la parete Sud dove l'arrampicata si svolge nel mezzo della bella parete dominante la Busa degli Armi, ed offre la via più logica e la più interessante per la Cima Baratieri. Dislivello circa 340 m. Difficoltà: III° e IV°. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 18 luglio. Ettore Castiglioni, da solo, scende dalla Cima Baratieri da Nord-est. Questo itinerario che in salita avrebbe scarso interesse, è invece la via più sconsigliabile per la discesa, quando si voglia evitare il canalone sovente ghiacciato della via normale. Difficoltà: II°. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929
- 18 luglio. Italo Neri e Virgilio
Neri, salirono da Nord
- (via normale) la Cima
delle Palete.
Dalla Bocchetta delle Palete 2319 m. si scende alquanto sul versante Nord e con una traversata si raggiunge un breve costolone roccioso. Lo si risale e, superato un marcato canalone che scende dalla forcelletta più alta sulla Cresta Ovest delle Palete, lo si rimonta fino alla forcelletta. Di qui, per un ripido canalino,si vince l'ultima parete e si raggiunge la breccia tra le due punte sommitali. Piegando a sinistra si raggiunge la vetta più alta. Difficoltà: II° grado. – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 21 luglio. Virgilio Neri, solo sale per il Canalone Nord (Canalone della Tosa) e raggiunse la vetta della Cima Tosa. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 – 30 luglio. Ettore Castiglioni e S. Conci aprirono nella parte inferiore della Parete Nord-est del Crozzon di Brenta una Variante alla Via Preuss che ha reso la via più diretta e da allora più frequentata. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - agosto. Silvio Agostini e Giorgio Graffer con una arrampicata molto interessante salgono la Cima Ceda Orientale (2757 m.) - Alta - nel Massiccio della Tosa per la parete Nord-Est (via Agostini-Graffer), alta 250 m. Difficoltà: IV° con l passo V°. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - agosto. Silvio Agostini con Abba e M. Bonazzi salirono per la Parete Est il Campanile Basso (Via Comune) procedendo nella parte superiore dell'arrampicata, dopo lo Spallone, salirono per il lungo camino obliquo, che mette all'’Albergo al sole, solo fino al punto in cui il camino stesso si approfondisce. Di qui uscirono a sinistra in parete e salirono verticalmente per circa 18 m. al terrazzino del Re del Belgio, evitando cosi il giro sulla destra e la discesa dal Terrazzino Garbari (IV°-). (Questa Variante è comunemente nota come Variante Battistata, ma in realtà, prima ancora che da Ulisse Battistata, è stata percorsa da loro. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 5 agosto. Silvio Agostini e Renzo Videsott effettuano da Sud la traversata delle tre Torri Prati, Bianchi e Nardelli nel complesso assai interessante e divertente. Difficoltà: IV°. Dal Rifugio Brentei si percorre il «Sentiero dei Brentei» per circa 20 minuti, fino ad oltrepassare la cengia scavata nella roccia. Si sale il ripido ghiaione, poi si superano salti di buona roccia (150 m, III°) salendo in direzione dell'esile Bimbo di Monaco. Si lascia questo sulla sinistra e si attraversa a destra, sotto le pareti Sud delle torri spiccatamente rosse e gialle, e per gradoni si entra verso destra alla base di un grande diedro. Si supera il diedro, si percorrono pochi metri a sinistra per una stretta cornice e da questa, prima di raggiungere lo spigolo, si monta sulla cornice superiore. Si gira lo spigolo e si sale direttamente per la parete, incisa da una fessura, poi si prosegue in linea quasi diritta fino all'intaglio tra la Torre Prati (a sinistra) e la Torre Bianchi (a destra). Si attraversa a sinistra e, raggiunto un camino, lo si sale sul lato destro, fin sotto uno strapiombo. Si attraversa a sinistra sullo spigolo molto aereo, lo si risale e, traversando infine a sinistra una placca levigata, si tocca la vetta della Torre Prati. Si scende con calata a corda nell'intaglio tra la Torre Prati e la Torre Bianchi e per la parete Nord si raggiunge in breve la vetta della Torre Bianchi. Da questa, scendendo per la cresta al prossimo intaglio, si raggiunge la Torre Nardelli. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 10 agosto. H. Franz, R. Maix e compagni, salgono per la parete Nord-ovest della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa. L'itinerario si svolge probabilmente su un’ampia parete gradinata che domina la testata della Val Brenta a sinistra della cresta Ovest-Nord-Ovest. Non si hanno particolari dell'ascensione compiuta, che deve però presentare scarso interesse. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 24 agosto Silvio Agostini e Marcello Friederichsen, con un’arrampicata abbastanza elegante, che supera la stretta parete Ovest del Campanile Teresa rivolta verso al Rifugio Pedrotti raggiungono la vetta del Croz del Rifugio. Dislivello 120 m. Difficoltà: III, 1 passo di IV° grado. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1929 - 26 agosto. A. Kreil e Hans Kiene, raggiunsero la vetta del Monte
Ridont per la profonda gola della parete Sud (versante della Valle
delle Seghe), con un'arrampicata non priva di difficoltà. – Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1929 - 30 agosto. Silvio Agostini e Giorgio Graffer salgono per il campanile che forma la vetta principale (mediana) del Croz del Rifugio per il Camino Ovest, sul lato rivolto verso il Rifugio Pedrotti. - Il maggiore interesse dell'arrampicata è il superamento del tetto con un passaggio in artificiale. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - Silvio Agostini con Mario Moser salirono per primi sulla parete Est di Cima
Brenta. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1930 - G. Dallagiacoma, Oliviero Gasperi e Emma Malfatti con un’arrampicata su roccia buona, salgono per il versante Nord-ovest della Punta Orientale delle Punte di Campiglio che è la più breve e diretta dal Rifugio Tuckett. Difficoltà: II° grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - U. Bertacco e U.
Perini sulla parete Sud al Castelletto
Inferiore nella parte superiore praticarono una Variante della via
Kiene, dopo il camino di 50
m, scalarono direttamente la gialla parete terminale per una fessura posta a
destra dell'inizio della traversata della via Kiene. Tale fessura è
molto esposta e difficile e porta esattamente in vetta. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1930
- 9 luglio. Hans
Graaz e Walter
Kurtze salgono per
il versante Nord-ovest della Cima
Falkner con un itinerario
complicato e di scarso interesse, essendo sempre preferibile la via dal Nord,
ben più semplice e più diretta. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1930 - 13 luglio. Mario Agostini con A. Moser salirono per primi per la parete Est di Cima Brenta e aprirono la via Agostini-Moser. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 25 luglio. La guida Silvio Agostini
con Livia Cesare, Regolo Corbellini ed Emilio
Dallago effettuarono la prima traversata del Campaniletto
dei Camosci, salendo dal Nord e traversando poi verso Sud
al Campanile
dei Camosci. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1930 – agosto. Cornelio Fedrizzi e Giorgio Graffer salgono direttamente per il primo risalto dello Spigolo Sud che porta in vetta alla Brenta Alta. L'arrampicata lungo il filo riesce aerea, elegante e di soddisfazione se si tiene in gran parte sullo spigolo, mentre la via del primi salitori si svolge costantemente un poco a destra di esso. Le difficoltà sono comprese fra II° e il III° grado. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 7 agosto. Virgilio Neri e Marcello Friederichsen tracciano una Variante Diretta sulla cresta Est della Cima Tosa. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 11 agosto. La prima ascensione ai Denti d’Ambiez venne effettuata da B. Bianchini e Virgilio Neri che, partendo dall'intaglio tra la Cima e i Denti, scalarono uno dopo l'altro tutti i pinnacoli. Le varie vie sui Denti e sulla Torre d'Ambiez vennero aperte successivamente da alpinisti trentini. – Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 12 agosto. Giuseppe Bianchini e Virgilio Neri salgono la Cima Mandron per la parete Sud, tracciano la via Neri-Bianchini, con un’arrampicata di notevole interesse, che si svolge nella parte più a sinistra della parete Sud, dove un grande diedro scende diritto fin sui ghiaioni del Vallone dei Brentei. Dislivello circa 600 m. Difficoltà: IV°, passo V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1930 - 17 agosto. Virgilio Neri con Mario Agostini e A. Moser realizzano la 1° ripetizione almeno nelle linee generali il medesimo itinerario della via Piaz della Cima Tosa per la Parete Nord-est.
L'alta e grandiosa parete che la Cima Tosa rivolge verso la Valle Brenta, è tagliata nella sua parte superiore da un gran canale obliquo che, dal ripiano sommitale, scende fino alle spallone dello Spigolo Nord, al piede della Torre Gilberti. L'itinerario raggiunge lo spallone per una serie di ripidi camini sul lato Nord-Est dello spigolo e poi segue tutto il canalone fino alla cima. Arrampicata grandiosa e di notevole interesse alpinistico, ma pericolosa per la caduta di pietre e per il ghiaccio che ingombra quasi sempre il canalone superiore. Altezza circa 800 m. Difficoltà: IV°+, con un passo di V°. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 29 agosto. R. Melchiori e O. Leitgeb attaccarono la parete Nord del Monte Ridont, per una larga terrazza che taglia tutto questo versante e, a metà della terrazza, salirono per una fessura umida alla cengia superiore. Seguendo questa cengia verso sinistra riuscirono a una placca bianca, staccata, dalla quale proseguirono obliquamente per parete esposta verso la terza cengia. Superarono con una traversata a destra. la successiva fascia di parete e, aggirata una sporgenza, entrarono in un canale. Lo abbandonarono dopo pochi metri e raggiunsero un pulpito detritico, a destra del quale s'infilarono in una fessura verticale, con una grande finestra adducente sulle rocce rotte sotto la cima. III° grado. - Sottogruppo della Gaiarda – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1930 - 31 agosto. H. Leitgeb e R.
Melchiori con
un’arrampicata che si svolge prevalentemente in camini lungo l'informe
crestone, salirono per il versante Sud-est del Campanile
di Vallesinella. Il crestone è ben marcato nei 2/3 inferiori.
Dislivello circa 500 m. Difficoltà: III°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1931 - Silvio Agostini e T. Gessmann impostano una Variante che consente un accesso diretto alla via Paulcke ed offre un'arrampicata assai interessante sulla Parete Est del Campanile Alto. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - Silvio Agostini e Hans Steger sul versante Est-sud-est della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa creano una Variante sulla grigia e compatta parete verticale, compresa tra il Camino Deye e il Camino Pederiva e fu superata con difficile arrampicata. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - Silvio
Agostini, Marcello Friederichsen e Virgilio
Neri realizzano la 1°
ascensione del Campanile
dei Brentei, via Normale, raggiungendo la caratteristica vetta appiattita del campanile.
III° grado. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1931 – estate. Silvio Agostini e Virgilio Neri salgono per lo Spigolo Sud-ovest delle Punte di Campiglio tracciando la via Agostini con un’arrampicata varia e molto interessante, forse la più bella sulle pareti delle Punte di Campiglio. Dislivello 650 m. Difficoltà: IV°, 1 passo V°-. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - 17 luglio. Walter Kurtze e Hans Graaz salirono da Nord - (via normale) la Cima delle Palete e, venne pubblicato come l° ascensione ma, si identifica molto con la via Neri tracciata dai due fratelli nel 1929. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - 24 luglio. Silvio Agostini e S. Conci salirono per la parete Ovest della Cima degli Armi. L'arrampicata si svolse per una serie di fessure che incidono la gialla parete del torrione centrale, rivolta verso la Vedretta degli Sfulmini. Altezza 200 m. Difficoltà: V° grado. Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 – 29 luglio. Oliviero Gasperi, B. Moore e Raffaele Vidi arrampicarono per lo Spigolo Sud-ovest delle Punte di Campiglio, entrando e superando un camino noto come Camino Gasperi, raggiungendo poi la vetta. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - 30 luglio. Marcello Friederichsen e Virgilio Neri con un’arrampicata molto interessante, di circa 380 m, su roccia buona, salgono per lo Spigolo Sud-est dello Spallone dei Massodi superando una serie di camini leggermente obliqui che incidono profondamente la parete a destra dello spigolo Sud-est. Difficoltà: V°, con l passo di V°+. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 – agosto. Silvio Agostini e I. Battisti salgono per la parete Ovest della Cima Molveno tracciando la via Agostini. Classica arrampicata elegante e divertente, su roccia ottima, di circa 200 m; posti di fermata comodi; 9 chiodi, compreso alcuni di sosta. Difficoltà: III°, 2 passo IV°. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1931 - 16 agosto. Marcello Friederichsen ed Enrico Giordani tracciano forse l’unica via per la parete Est della Punta Mezzena. Attaccarono lungo una fessura che divide le pareti Est e Sud e salirono fino al suo termine su una spalla; scendendo poi verso destra per un paio di metri; attraversarono ancora a destra e con manovra di corda, si portarono sullo Spigolo Sud-est e risalendolo poi fino in vetta: (80 m di arrampicata assai difficile e con roccia friabile. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932 - Silvio Agostini e Mario
Agostini ripercorsero la
via dal Nord del Campaniletto
dei Camosci rettificando
l’itinerario con una Variante che segue esattamente il filo dello
spigolo. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932 - Ricardo Cassin e compagni salgono in vetta del Campanile Basso di Brenta per la Parete Est - (Parete Preuss). - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - Silvio Agostini effettuò la l° ascensione per il Camino Ovest (via normale) del Gemello Inferiore. Difficoltà: III°+. Nelle Dolomiti di Brenta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta.
1932 - estate. Matteo Armani e Luigi Miori raggiungono la vetta della Punta Massari salendo per la parete Nord-est aprendo la via Armani superando una fessura strapiombante che incide la metà superiore della parete, sotto l'intaglio fra le due cime della Punta Massari. Arrampicata bellissima ed esposta di circa 160 m, su roccia ottima. Difficoltà: IV° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 – luglio. Hans Graaz e Walter Kurtze salgono per il Pilastro Sud della Cima
Tosa e volendo evitare
il grande colatoio della via Migotti, vetrato e ingombro di neve
girarono a destra per un ballatoio al piede del torrione verticale che delimita
a destra il solco e passare sulla parete che guarda verso il profondo canalone
nevoso del versante Sud. Dalla cengia, salirono senza speciali
difficoltà una cinquantina di metri un po’ verso sinistra, raggiunsero lo
stesso spallone, ove esce dal lato opposto, anche la (via Migotti).
Creando dunque la Variante Kurtze. – Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932 – luglio. Bruno Detassis e Giuseppe Corrà tracciano la Variante Detassis nella Gola al Croz dell’Altissimo. L’itinerario si svolge interamente per la grande gola centrale della parete Sud-Ovest, seguendo cioè nel primo tratto la via Dibona e continuando poi per la gola fino in vetta.
Si tratta dunque di una variante di notevole importanza e ben più diretta della via originale. Le difficoltà non sono superiori a quelle della via Dibona, ma più continuate (variante di circa 450 m. Difficoltà IV° e V°+). - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 15 luglio. Hans Graaz e Walter Kurtze dalla vetta di Cima Rocca fecero il 1° percorso in discesa dal versante Sud–sud-ovest, senza via obbligata, per il ripido fianco di rocce gradinate e facili canali, fino a giungere al fondo della Conca della Prigione, racchiusa tra la catena principale e la gran quinta rocciosa del Frate. Di qui, si scende attraverso la forra che fa da sbocco alla conca, nel Vallone di Centonia. - Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 26 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e Gino Pisoni salgono l’affilatissimo Spigolo Sud di Cima Brenta che si profila nettamente sul cielo, sia guardando dai Brentei, sia guardando dal Sentiero della Sega Alta con una breve arrampicata molto esposta ed elegante con difficoltà di III° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 – agosto. Giorgio Graffer e compagni, salgono il Canalone Sud della Cima Tosa. Si tratta di quello stretto e profondo canalone ghiacciato che dalla vetta della Cima Tosa scende a Sud, racchiuso tra alte quinte di roccia, sfociando sulla Vedretta d'Ambiez. E’ ripido (c. 45°.50°), ma quando è in buone condizioni di innevamento non presenta particolari difficoltà: AD. Qualche pericolo di pietre. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932 - 14 agosto. Bruno Detassis e Gino Corrà salgono per il Diedro della parete Sud della Brenta Alta sormontarono un grande diedro obliquo da sinistra a destra, seguito da alti strapiombi gialli con difficoltà di V°-. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 15 agosto. G. Battistata, R.
Casagrande, L. Cescati e Gino Pisoni salirono l’ultimo dei cinque grossi torrioni
della Cima
Bassa d’Agola, che è anche il più ardito, ed è stato chiamato Punta
Lisetta. - Catena
d’Ambiez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1932 - 15 agosto. Cesare Soprana e Steno Soprana salirono lungo un profondo camino della parete Sud della Punta Iolanda che incide tutta la rossa parete rivolta verso la Busa degli Armi, un poco a sinistra dal centro. Arrampicata molto interessante ed esposta, su appigli piccoli ma solidi. Dislivello 280 m. Difficoltà: V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932
- 16 agosto. Bruno Detassis e Gino
Corrà, salgono per la
parete Nord-est alla vetta del Monte
Daino. La via si svolge in un grande canale che solca nel mezzo tutta
la larga parete rivolta al Croz
dell' Altissimo. L'arrampicata è poco attraente per la cattiva qualità
della roccia. Dislivello 400 m. Difficoltà: V°. - Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1932 - 28 agosto. Nello Bianchini, Maria Casè, Gino Corrà e Bruno Detassis salgono la Cima Margherita – Massiccio della Tosa, per la Parete Sud-sud-ovest (Fessura Detassis). Arrampicata molto esposta ed elegante, che si svolge lungo una sottile fessura verticale che incide la parete poco a sinistra della vetta. Altezza circa 280 m; usati 5 chiodi. Difficoltà: V° - 1 tratto di V°. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 3 settembre. La Torre d’Agola venne salita per la prima volta da G. Battistata e R. Casagrande per un canale- camino, con una arrampicata di scarso interesse. Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1932 - 4 settembre. Matteo Armani e Renzo Salvadei salgono per primi alla Torre Prati per lo spigolo Ovest aprendo la via Armani. - Nel gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. Bellissima arrampicata, molto esposta ed elegante, che supera l'ardito spigolo Ovest, alto circa 140 m. Roccia ottima. Difficoltà: IV° grado sostenuto. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - Anderl Heckmair con Maria Casè e S. Emmer salirono il Campanile Basso per il Diedro Sud-Ovest impostando una Variante terminale Heckmair. Invece di salire la lunga fessura terminale della via Fehrmann, si tennero più a destra, sullo spigolo Sud-Ovest, fino all'altezza dello spallone. Qui giunti, aggirarono verso destra lo spigolo e, traversando ancora un tratto sulla parete strapiombante, raggiunsero una fessura gialla che li portò direttamente all'Albergo al sole, nel punto dove ha inizio la via Meade. Per questa via raggiunsero quindi la vetta, tracciando cosi un itinerario molto diretto, ma, in parte, di estrema difficoltà. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - A. Larsimont e Antonio Miotto crearono una Variante d’attacco Miotto-Larsimont. Attaccarono il Diedro Sud-Ovest del Campanile Basso sulla direttiva del Gran diedro a destra dell'attacco Fehrmann e a sinistra dell'attacco Fabbro, salirono per rocce biancastre e frastagliate in direzione di un grande masso che pare incollato alla parete e, giunti a un punto di sosta, traversarono a destra un po' più in basso, per 3 m, quindi salirono al sovrastante terrazzino e attraversando a sinistra, in alto, tra il masso e la parete, giunsero su un altro ripiano più ampio. Da qui, per un facile diedro, poterono. salire all'inizio del Gran diedro della via Fehrmann. (È pertanto questo l'attacco più diretto a questa via). - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – Bruno Detassis e Gino Corrà salgono il Diedro diretto della parete Est, sotto il tetto sporgente della via Originale Preuss, al Campanile Basso, che Paul Preuss aveva evitato. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933
- estate. Alberto I°, Re del Belgio, Aldo Bonacossa, Hans
Steger e Paula Wiesinger salirono per la parete Sud della Punta Occidentale delle Punte
di Campiglio con un itinerario vario e interessante, che si svolge nel
mezzo della bella parete che fronteggia il Rifugio Brentei. Dislivello 550 m.
Difficoltà: IV° grado. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta-
Dolomiti di Brenta.
Re Alberto I° del Belgio al ritorno, a Passo Pordoi, fa la conoscenza di Tita Piaz, ed informato della sua grande esperienza, gli chiede di unirsi alla comitiva. Il “Diavolo delle Dolomiti” (pseudonimo avuto perché in valle si raccontava avesse venduto l’anima al Diavolo per fare ciò che riusciva a fare) accetta, anche se un po’ ritroso.
L’indomani sale con la compagnia al Sass Pordoi per la parete Sud. Al termine della scalata Tita Piaz non può fare a meno di professare la sua simpatia per la repubblica e denigrare gli istituti monarchici. Re Alberto I° del Belgio, senza scomporsi, gli risponde gentilmente che rispetta le sue idee, e gli dimostra come le pesanti responsabilità di un Re gli rendano la vita meno facile rispetto ad un Presidente Repubblicano. Tita Piaz è colpito dalla dignità del re e si rabbonisce: alla fine una forte stretta di mano suggella una nuova amicizia. Alla morte di Alberto I°, Re del Belgio, Tita Piaz gli dedicherà il suo rifugio ai piedi delle Torri del Vajolet.
1933 – giugno. Matteo
Armani e G.
Giuliano con
un’arrampicata elegante, per la parete Est della Cima
SUSAT tracciano per quella di destra delle due fessure incrociate a X,
la (via Armani). Altezza quasi 250 m; difficoltà: V° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 17 luglio. Ettore Castiglioni ed Enrico Giordani, salgono per la parete Nord-nord-est raggiungendo la vetta della Cima delle Fontane Fredde 2202 m. tracciando la via diretta. Arrampicata molto bella e interessante, che si svolge lungo una sottile fessura verticale che incide la metà superiore della parete in direzione della punta più alta. Dislivello circa 360 m. Difficoltà: V°, l passaggio di VI°-. – Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 22 luglio. Ettore Castiglioni e Marcello Friederichsen raggiunsero la vetta della Punta Iolanda per lo Spigolo Sud-est salendo un largo spigolone giallastro limitante a destra la rossa parete Sud. Dislivello 270 m. Difficoltà: IV° con passo di V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 24 luglio. Matteo Armani, G. Giuliano e M. Lubich aprono una via alla cima Sud per il camino Sud-ovest alla Cima Ceda Occidentale nel Massiccio della Tosa, seguendo sempre l'interno del camino che incide tutto il fianco della cima Sud. Con 300 m. di arrampicata interessante e difficoltà di V° continuato. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 24 luglio. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis salirono per la parete Nord del Dos
di Dalun per una via che
si svolge nella la fessura-diedro verticale che delimita a destra il grosso pilastro
arrotondato della parete Nord. Arrampicata libera bellissima ed
elegante, su roccia solida con appigli minimi e pungenti. Data la compattezza
della roccia è quasi impossibile piantare chiodi, anche ai punti di sosta.
Dislivello circa 450 m. Difficoltà: V° molto sostenuto. - Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1933 - 25 luglio. La Torre della Sega Alta venne scalata per la prima volta lungo lo Spigolo Sud-est da Silvio Agostini e Marcello Friederichsen diventata poi la Via normale. Breve e divertente arrampicata su roccia ottima; difficoltà: IV°+. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 28 luglio. Ulisse Battistata e N. Delvai salirono per la parete Nord della Cima Brenta Orientale. La via si svolge sull'alta parete rocciosa a destra (Ovest) della vedretta pensile, che scende dall'insellatura fra le due punte della Cima Brenta. Arrampicata di notevole interesse, alta circa 350 m. Difficoltà: IV° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – agosto. Giorgio Graffer con Antonio Miotto e Rita Graffer salgono per la Parete Est con la complessa parete sovrastante il Canalone della Tosa e raggiungono la vetta del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – agosto. Giorgio Graffer e Lorenzo Viesi percorsero il Canalone Sud che scende stretto fra le due Punte di Campiglio. (Non ci è dato di sapere quale delle due punte raggiunsero). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 – agosto. Bruno Detassis e compagni tracciarono una Variante sul vasto terrazzo detritico che si stende al piede della Parete Sud del Campanile Alto, che conduce all'inizio della cengia della via Paulcke, proseguendo poi per questa via fino in vetta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 1 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis, salgono per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima Tosa che si eleva sopra la testata della Vedretta dei Camosci, proprio di fronte alla Bocchetta del Camosci, lungo una marcata riga nera. Difficoltà: IV°. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 2 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis, salgono per la parete Ovest del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa e tracciano la via Castiglioni Detassis. Difficoltà: IV° con un passo di V°. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 4 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis scalarono un grosso e ardito torrione che si stacca sul versante Nord-Est della Cima Tosa e lo battezzato Torre Gilberti (via Diretta) a memoria di Celso Gilberti, grande alpinista friulano tragicamente perito ventitreenne sulla parete della Paganella insieme ad Erberto Pedrini l’11 giugno 1933. La lunghezza, la varietà e l'impegno quasi continuo fanno di questa scalata una delle più interessanti che si possano effettuare su questo versante. Altezza circa 750 m. Difficoltà: IV° e V°. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 6 agosto. Edmund Richterund e Fritz Stubanus salirono la Cima Tosa per la Parete Nord-est praticando una Variante della via Piaz. Attaccarono nel Canalone della Tosa e si portarono sullo spallone dello Spigolo Nord, evitando quindi la prima parte dell'arrampicata. Poi, seguendo la (via Piaz), aggirarono alla base la Torre Gilberti e infilarono il gran canale obliquo della parete Nord-Est. Lo abbandonarono ben presto, poi attraversarono a destra verso la Torre Gilberti, fino al lungo camino situato poco a sinistra di quello della. «via diretta». Per questo camino raggiunsero direttamente il calottone sommitale della Tosa, evitando di toccare il colletto della Torre Gilberti. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 6 agosto. Edmund Richterund e Fritz Stubanus effettuarono una discesa dalla parete Est, del Crozzon di Brenta, nel tratto dove è più concava e articolata. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 6 agosto. Matteo Armani e G. Giuliano solo quattro giorni dopo l'apertura della Via Castiglioni Detassis sulla parete Ovest del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa, ignorando di essere stati preceduti, tracciarono un itinerario che in parte coincide col precedente, ma la Via Armani-Giuliano è più diretta e probabilmente più bella come arrampicata. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 8 agosto. Ettore Castiglioni e A. Kahn salirono i due campanili maggiori dei Campanili
di Fracingli da Sud, con un’arrampicata pericolosa per la
friabilità della roccia, e attraente solo per l'ambiente selvaggio in cui si
svolge. (via normale). Difficoltà di III° con passaggi di IV°+. – Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1933 - l0 agosto. Ettore Castiglioni e Manlio Castiglioni con Paolo Stenico salirono sulla Torre Jandl dal versante Sud. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 13 agosto. Una Cameron e H. Jachson con Matteo Demetz e Ferdinand Gluck salgono per la parete Est della Cima Tosa, (via Demetz), arrampicando dapprima sullo spigolo dell'ultimo pilastro a sinistra della parete Est, poi nel camino a destra. Altezza circa 300 m; usati alcuni chiodi. Difficoltà probabili di V°+ sullo spigolo, poi nettamente inferiori. - Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 13 agosto. Matteo Armani e G. Giuliano salgono per la cresta Ovest-nord-ovest della Torre di Brenta. L'itinerario si svolge su quella lunga cresta, frastagliata da numerosi pinnacoli, che termina con un gran salto strapiombante sopra la parte più bassa della Vedretta degli Sfulmini. Arrampicata elegante e divertente, una delle più interessanti della Torre di Brenta. Attualmente, a causa dell'abbassamento di alcuni metri del livello del nevaio, l'attacco originale è diventato impossibile. Altezza circa 300 m. Difficoltà: IV° grado. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 - 14 agosto. Bruno Detassis con Nello Bianchini, Marco Pilati e N. Mantovani salgono il minuscolo ed ardito gendarme che si stacca dallo spigolo Nord del Crozzon di Brenta - il Campaniletto Pedrini e lo dedicano alla memoria dell’alpinista trentino Erberto Pedrini, caduto sulla parete della Paganella insieme a Celso Gilberti l’11 giugno 1933. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933 - 18 agosto. Adriano Dallago e Marcello Friederichsen con un itinerario che è probabilmente. il più diretto e il più elegante che si abbia sullo Spallone dei Massodi. salgono per la parete Sud-sud-est superando un piccolo strapiombo con piramide umana (e ora dato di VI°), in seguito ha sconcertato diversi alpinisti, i quali però non sapevano dell'alta statura di Adriano Dallago e Marcello Friederichsen. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1933
- 24 agosto. Giorgio Graffer
e Rita Graffer salirono per lo Spigolo
Nord-est - (Spigolo Graffer) del Campanile
Basso. Il loro itinerario si svolge lungo lo spigolo che delimita a
destra la «Parete Preuss» ed offre un’arrampicata di 110 m. un po' più
difficile ed altrettanto esposta ed elegante della vicina via Preuss.
Chiodi usati 7. Difficoltà: V°. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1933
- 26 agosto. F. Deuss, Karl
Magdefrau e G. Waissflog, salirono per il versante Sud-est la Cima
delle Palete con un'arrampicata
faticosa e di scarsa soddisfazione per la friabilità della roccia; difficoltà:
II° grado. - Catena Settentrionale - Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1933
– 27 agosto. F. Deuss e Karl
Magdefrau fecero la 1°
traversata da Nord a Sud della Torre
di Flavona, ma bisogna fare attenzione alla roccia friabile. - Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1933
- 28 agosto. F. Deuss e Karl
Magdefrau salgono per la
parete Nord-nord-est della Cima
di Val Scura. La via si svolge nel mezzo della ripida parete che
fiancheggia la Val Scura, ed è una delle poche di interesse alpinistico
nella catena del Fibbion,
perché offre un'arrampicata abbastanza divertente. Dislivello circa 300 m.
Difficoltà: II° con passaggi di III° grado. – Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1933 - 2 settembre. Adriano Dallago e Marcello Friederichsen raggiungono la vetta del Campanile Basso dalla Parete Est (via Comune), attaccando il basamento strapiombante del Campanile Basso, esattamente ove si trova la targa in memoria di Giuseppe Bianchi e Pino Prati. Salirono verso sinistra lungo un'esile fessura e, con piramide umana, superarono faticosamente uno strapiombo di grande difficoltà. Proseguirono ancora direttamente per una lunghezza di corda fino a ricongiungersi con la via normale. (Variante Friederichsen) di scarso interesse. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1933 – 17 settembre. B.
Bertacco, R.
Meneghini e Raffaele
Vidi salirono al Figlio
del Castelletto per la parete Sud partendo a sinistra della via
normale del Castelletto Inferiore per la parte sopra la cengia. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1934 - Ulisse Battistata e Pompeo
Marimonti fecero una
ripetizione della Variante Bertacco-Perini sulla parete Sud al Castelletto
Inferiore. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - La parete Nord est del Monte
Ridont fu scalata da Giulio
Giovannini e C. Zanini. L'attacco si trova a circa 1 ora dalla Malga
Spora, a Nord del caratteristico basamento rosso e nero della
parete; la direttiva della salita è data da un lungo camino discontinuo. Si
inizia lungo un facile canalino obliquo da destra a sinistra; si prosegue lungo
un divertente camino; si supera una fascia di lastre friabili e, dopo 150 m, si
arriva a una fessura gialla strapiombante di circa 15 m. Superatala (chiodo) si
traversa qualche metro a sinistra, si sale un breve camino e per facili rocce
si arriva in vetta. 1 passaggio di IV°. - Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1934
– estate. Giorgio Graffer,
T.
Larsimont, Paolo Graffer, Antonio
Miotto e C. Ricci salgono per successive Varianti
per salire alla vetta della Brenta Alta, per lo Spigolo Sud. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1934
– estate. Giorgio Graffer,
Paolo Graffer e Rita
Graffer raggiungono la vetta della
Brenta Alta per la
parete Est-nord-est (via Dei Camini). Arrampicata abbastanza
varia e interessante, che attacca nei camini situati sulla sinistra del grande
diedro Nord-Est. Altezza circa 450 m. Difficoltà: III°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1934
- 9 luglio. Walter Kurtze e Hans
Graaz salirono in cima
alla Quota
2415 m. dal versante Sud (ramo principale della Valle del
Vento) per un diedro friabile e poi per cresta. – Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1934 - l0 luglio. Walter
Kurtze, da solo,
realizza la 1° ascensione alla Torre
delle Cornacchie. Dalla Cima
Paradiso 2838 m. si scende per breve cresta verso Est a un
grosso torrione (quotato 2815 m.), ove si dividono le due creste che
fiancheggiano a Nord e a Sud la Val Dimara. Si segue la
cresta e si raggiunge il primo spallone (quotato 2645 m.), che dà verso la Val
Gelada di Tuenno. Da questo si ritorna verso Nord, si scende nella
testata della Val Dimara, fino a quando appare sulla cresta a destra la Torre
delle Cornacchie (cosi chiamata anche perché è il consueto luogo di
sosta di questi uccelli). Per una cengia a destra si raggiunge la selletta
antistante alla torre. Di qui si discende a sinistra (Nord) per un
camino e si traversa sulla parete Nord della torre, raggiungendo un
camino che porta direttamente in vetta (II° grado). – Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1934 - 11 luglio. La Sentinella
delle Caverne venne scalata per la Cresta Ovest da Walter Kurtze, da solo. - Dal Sentiero delle Palete giunti nella conca della Livezza Piccola, si sale verso Ovest
in una prima conca e si prende a sinistra la stretta e selvaggia Val Dimara.
Si sale per la valle fino all'altezza di una grande caverna, che si lascia a
destra e, traversando a sinistra, si raggiunge la selletta di cresta
immediatamente ad Ovest della Sentinella
delle Caverne, tra questa e la Torre
delle Cornacchie. Si sale per le piccole gobbe della cresta, si supera
una parete friabile e, per un sottile spigoletto, si guadagna direttamente la
vetta. Roccia molto friabile. - Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1934
- 12 luglio. La Cresta
delle Caverne venne percorsa per la prima volta da Hans Graaz e Walter
Kurtze. - Dalla Cima
Paradiso 2838 m. si scende per breve cresta verso Est in
direzione del Torrione 2815, lo si aggira sul lato Sud, e si
ritorna in cresta alla selletta immediatamente ad Est di esso. (Di qui
si può salire il torrione con tutta facilità). Si prosegue per il filo di
cresta, talvolta molto sottile e sempre friabile fin in vetta alla Cima
Ovest. Un altro lungo tratto di cresta sottile e friabile porta alla Cima
di Mezzo, donde, per cengia friabile, si scende alla selletta di cresta. Si
traversa ora sul lato Sud, fino a un camino che sale direttamente in
vetta alla Cima Est. - Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1934 - 16 luglio. Collina, Marcello Friederichsen, Missiroli, Virgilio Neri, M. Prati e G. Vinchi salirono un alto e ardito campanile senza nome, che si stacca sul lato Sud-Est del Castel Alto del Massodi, prospiciente il «Rifugio della Selvata» e lo intitolarono alla memoria dell'alpinista Borgossi. (Campanile Borgossi). – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934
- 19 luglio. Giorgio Graffer
e Marco Pilati salirono la XIII°
Torre (3026 m.) delle Torri
di Cima Brenta che è il torrione
più imponente dei 15 che costituiscono la lunga cresta Nord-ovest di Cima
Brenta, arrampicando per lo Spigolo Nord-est (via
Graffer), su roccia solida e molto elegante, espostissima nella parte
finale. Dislivello circa 330 m; difficoltà: V°. - Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1934
- 22 luglio. Matteo Armani ed Ettore Gasperini-Medaia
salirono per la Parete Nord (Via Armani) al Campanile
Basso con un’arrampicata poco attraente e in parte estremamente
difficile nel primo tratto, molto elegante nel tratto superiore. Difficoltà: V°
con passaggi di VI°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 31 luglio. P. Amodeo, N. Arnaldi e A. Chiodi, salirono la Cima
Sella per lo Spigolo Sud. La loro via si svolse
un poco a sinistra dello spigolo che delimita a destra la parete Sud, ed
è quindi più diretta di quella della parete Sud poiché ne evita i tratti
più banali e sale direttamente alla vetta con arrampicata esposta e divertente.
Dislivello circa 270 m. Difficoltà: III°, passaggi di IV°. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1934 – agosto. Giorgio Graffer
con Antonio Miotto, un compagno dell'accademia aeronautica, apre
la famosa via “Graffer-Miotto” sullo Spallone del Campanile
Basso spigolo Sud-Ovest. Ascensione che Graffer compie a piedi nudi nei suoi tratti più
impegnativi, ancor oggi valutato V° e VI°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1934 - 6 agosto. P. Amodeo, N. Arnaldi, e A. Chiodi, praticarono una “Variante” alla via del primo salitore del Canalone Nord - (Canalone della Tosa) della Cima Tosa (Virgilio Neri, 1929) invece di seguire il canalone, a volte pericoloso per le scariche piegarono a destra, in un ripidissimo canalino ghiacciato che porta alle rocce terminali e alla forcella tra la Tosa e il Crozzon di Brenta e per la cresta stessa in breve alla vetta. Il primo salitore, invece, alla diramazione usci dal canale a sinistra, meno ripido dell'uscita diretta. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 – 14/15 agosto. Bruno Detassis realizza la sua più notevole impresa, con Ulisse Battistata ed Enrico Giordani, vince la verticale e compatta parete Nord-est della Brenta Alta, certamente la più bella e difficile arrampicata, a tutt’oggi, del Gruppo di Brenta. - (via Detassis) - Questa via, che subito non ebbe la fama di difficoltà che giustamente meritava, in seguito ai giudizi dei ripetitori è senz’altro da porre, come livello di realizzazione tecnica, sullo stesso piano della via Carlesso alla Torre Trieste oppure della via Andrich sulla Punta Civetta o anche, con un paragone più moderno, della via Lacedelli alla Cima Scotoni. Superfluo dire che l’impiego dei chiodi fu scarsissimo. - Catena degli Sfulmini – Dolomiti di Brenta.
1934 - 19 agosto. Giorgio Stauderi e Paolo Migliorini raggiungono il colatoio della Parete Nord della Cima Margherita (2845 m.), – Massiccio della Tosa (via Trieste) e lo percorre fin sulla cima. Arrampicata più difficile che attraente e in parte pericolosa, che non risulta ancora ripetuta. Altezza 430 m; chiodi usati 17, lasciati 8. Difficoltà: fra V° e VI°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 23 agosto. Ulisse Battistata, Bruno Detassis, Enrico Giordani e Pompeo Marimonti salgono per la parete Sud-ovest della Torre di Brenta aprendo la (via Detassis). Arrampicata esposta, molto elegante e di soddisfazione, su roccia ottima, che si svolge per quella bella parete verticale a destra della cresta Ovest-Nord-Ovest. Difficoltà: IV°+, la prima lunghezza V°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1934 - 25 agosto. Anna
Bozzano, A. Vidi e Oliviero Gasperi come capocordata, salgono il Torrione
di Vallesinella per parete Ovest e tracciano la via Gasperi,
(d. Schizzo sopra).
La via si svolge quasi nel centro della larga parete ed offre una bella e
comoda arrampicata; difficoltà: III°. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 28 agosto. Bruno Detassis, Marcello Friederichsen e Enrico Giordani furono i primi a salire su un piccolo
campanile immediatamente a Sud-Est della Cima
Polsa, nel Massiccio
della Tosa, che chiamarono Campanile
Castelli in ricordo dell'alpinista trentino Arturo Castelli. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 – settembre. W. Pfeifer e M. Reiff, per la parete Nord-nord-ovest
con una scalata mista su roccia e su ghiaccio raggiungono la vetta della Cima
Margherita (2845 m.), nel Massiccio
della Tosa. Pericolosa per caduta di pietre, poco attraente e
sconsigliabile. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934
- 4 settembre. Enrico Dall'Era, Oliviero
Gasperi e Raffaello Vidi tracciarono sulla parete Sud-sud-ovest
della Cima
del Grostè la via Gasperi. Dislivello
250 m circa. Difficoltà: III°+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1934 – 6/7 settembre. Matteo
Armani e Ettore Gasperini-Medaia salirono per il Gran Diedro Nord-ovest
della Cima
di Ghez con un’arrampicata grandiosa, di serio impegno, che si svolge
lungo il gran diedro che solca la parete esposta verso l'alta Valle
d'Ambiez. Caratteristica generale: grande camino-gola, dalle rocce
levigate. - Sottogruppo
del Ghez – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 7 settembre. Matteo Armani e Luigi Scartezzini con
un’arrampicata esposta ed elegante ma a tratti su roccia poco sicura salgono
per lo Spigolo Sud-sud-est della Cima
della Gaiarda. La via si svolge lungo quel marcato spigolo, ben
visibile anche dalla Valle delle Seghe, che delimita a destra la parete
e che porta sullo Spallone orientale della Cima
della Gaiarda, probabilmente la più consigliabile del Sottogruppo
della Gaiarda. Dislivello 300 m. Difficoltà: IV°, 3 passaggi di IV°+. -
Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1934 - 8 settembre. Matteo
Armani e Ettore Gasperini-Medaia,
con un’arrampicata molto divertente su roccia ottima, lungo una serie di
fessure che incidono nel mezzo la parete del grosso contrafforte, salirono per
la Parete Sud della Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio
della Tosa. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - Il dottor professor Karl Mägdefrau effettuò la 4° ripetizione dell’itinerario Dibona sulla parete Sudovest del Croz dell’Altissimo, nel Gruppo di Brenta. – Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo – Dolomiti di Brenta.
1935 - Si ha pure notizia di una via
aperta da Ettore Gasperini-Medaia,
per la parete Nord-Est della Cima
Ceda Orientale (2757 m.) - Alta
- nel Massiccio
della Tosa che ha l'attacco in comune con la via Agostini-Graffer.
- Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - Luisa Celotti e Giorgio Graffer tracciarono una Variante scalando
la parete 6 metri a sinistra del Camino Treptow, raggiungendo la Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa. Versante Est-sud-est. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - Cornelio Fedrizzi e M. Marazzi sul Croz
dell’Altissimo tracciano la (Variante
Fedrizzi per la Parete Sud). Questa variante si svolge interamente sul
pilastro della Cima Principale, usufruendo di una serie di camini e
fessure a destra dei camini a Y della Variante Steger, evitandone le
lunghe traversate; si svolge perciò in gran parte sulla parete Sud,
ossia sulla faccia destra del pilastro, raggiungendo lo spigolo e la via Dibona
poco più in alto della Variante Steger. - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - 30 giugno. Matteo Armani e Luigi Scartezzini salgono per la parete Sud-est della Torre di Brenta aprendo un nuovo itinerario (via Armani). La via si svolge nel mezzo della gialla parete strapiombante, sopra al gran cengione detritico che forma lo spallone Est della Torre di Brenta. Arrampicata molto esposta, alta circa 220 m. Difficoltà: V° grado. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 7 luglio. Bruno Detassis, Marcello Friederichsen e Enrico Giordani realizzano la 1° ascensione e la traversata dei primi tre campanili dei Campanili degli Armi (2660 m.) con un’arrampicata assai varia e divertente, su buona roccia. Difficoltà: IV°, passo di V°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935
- 18 luglio. Walter Kurtze con Hans Graaz salirono per la parete Nord-ovest
raggiungendo la vetta della Sentinella
delle Caverne. Si sale
per la Val Dimara fino
alla conca al piede della Sentinella
delle Caverne. Si va alla base delle rocce e si attacca la parete in
corrispondenza di quella serie di camini, che scendono dall'intaglio tra la
cima e l'anticima Est. Si sale per camini e canaloni, intervallati da
qualche paretina, fino all'intaglio di cresta, donde verso sinistra si può
raggiungere in breve la vetta dell'anticima Est (quotata 2483 m.). Per toccare
la cima più alta, dall'intaglio, si piega a destra sulla parete Est-sud-est,
mirando ad un caratteristico terrazzino verde. Si sale per lo spigolo al di qua
del terrazzino e dal suo margine destro si prende una stretta cengia inclinata,
che porta allo Spigolo Est, assai ripido e friabile, che si segue fino
in vetta. – Catena
Settentrionale - Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1935 - 19 luglio. Carlo Gadler, Luigi Golzer, Marino Stenico, salirono da Nord-est al Bimbo delle Fontane Fredde. Si tratta di quello snello campanile, che si stacca a sinistra (Est) della parete delle Fontane Fredde. L'itinerario si svolge per quello di sinistra dei due camini, che, partendo a circa un terzo d'altezza, portano sul campanile. Arrampicata difficile e poco attraente a causa della roccia friabile. Dislivello circa 300 m. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 21 luglio. Hans Graaz e Walter Kurtze raggiunsero la cima della Sentinella del Pulpito dalla Malga Centonia 538 m, presso il Torrione Melédrio, si portarono sul fondo del Vallone di Centonia e lo salirono per il lungo ghiaione fino allo sbocco nevoso della gola che scende a Nord della Sentinella e dà accesso alla Conca della Prigione. Salirono per la gola nevosa ripidissima, fino dove questa si allarga e si dirama, attaccarono la roccia a destra che sale, obliquando a sinistra in un canalone, che più in alto si restringe a camino e termina con un diedro piatto (punto più difficile). Superato il diedro, proseguirono per una serie di camini che portano sulla parete Est, ben articolata. Salirono per cenge, paretine canali e camini, sempre obliquando a sinistra, fino in vetta. (III°). – Catena Settentrionale - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 29 luglio. Bruno Detassis e Enrico Giordani salgono per una via piuttosto complicata dalla parete Nord del Piccolo Dos di Dalun che entra da destra sopra gli enormi strapiombi inferiori e percorre tutta quella lunga fessura leggermente curva che porta in vetta. Dislivello circa 400 m. Difficoltà: V°. – Sottogruppo del Ghez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 30 luglio. Bruno Detassis, con Catullo Detassis e Pino Fox torna sulla parete Nord del Piccolo Dos di Dalun, ma si ha solo notizia di questo tentativo di via diretta alla parete, risolto poi con una breve via al limite sinistro (Est) della stessa. Mancano particolari. - Sottogruppo del Ghez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 31 luglio. Marcello Friederichsen e Desio Quarti raggiungono la Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa per la parete Sud-ovest con un’arrampicata di notevole interesse, apparentemente più difficile di quanto non lo sia in realtà, che supera il basamento della Brenta Bassa sul lato rivolto alla Vedretta della Tosa, al limite sinistro degli strapiombi, un poco a destra del punto dove la roccia da gialla diventa grigia. Roccia ottima. Difficoltà: IV°, pass. IV°+. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - agosto. Pino Fox e B. Robol completano la traversata dei campanili con la scalata anche del quarto dei Campanili
degli Armi (2660 m.). – Descrizione del percorso dei
Quattro Campanili:
Dal Rifugi alla Tosa si percorre il Sentiero della Sega Alta e, oltrepassata la gialla parete dei Campanili degli Armi, da uno spiazzo erboso si sale in pochi minuti all'attacco. Questo si trova sulla direttiva del grande e caratteristico diedro grigio che solca il fianco Nord-Est del Primo Campanile. Per una parete di bella roccia grigia si raggiunge il diedro che si risale interamente, superando alla fine un forte strapiombo (molto difficile). Da una comoda cengia si procede ancora direttamente per una fessura obliqua a sinistra (molto difficile all'inizio), che porta alla parete terminale del Primo Campanile. Si scende per il versante Nord-Ovest verso una forcelletta e, per lo spigolo Sud, si sale alla sommità del Secondo Campanile. Si scende al successivo intaglio con calata a corda doppia e, per lo spigolo Est, si guadagna l'apice del Terzo Campanile. Ci si abbassa a un'altra forcella, sotto l'alto spigolo successivo. Si attacca lo spigolo verticale per un camino situato un poco a sinistra e, dove questo è chiuso da un grande strapiombo, si esce a destra. Si traversa su una breve cengetta verso un altro camino, lo si risale interamente superando un passaggio difficile ed esposto e si esce su una larga cengia. La si percorre a destra sotto una parete gialla e s'infila il camino terminale, che porta in cima al Quarto Campanile. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935
– agosto. Matteo Armani e Luigi
Scartezzini per la parete
e lo Spigolo Sud tracciano la via Armani-Scartezzini alla Cima
Roma. La detta via si svolge dapprima in parete, poi per il filo dello
spigolo che scende direttamente dalla vetta e offre un'arrampicata molto
esposta ed elegante. Roccia in parte friabile, in parte ottima. Dislivello 430
m. Difficoltà: IV°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1935 – 2 agosto. Enrico Giordani
e Bruno Detassis
superano la splendida parete Est-Nord-Est del Crozon
di Brenta, tracciando la cosiddetta Via Delle Guide, un
capolavoro di eleganza e di arrampicata libera da citare ogni volta come
esempio. 800 metri di dislivello di V° grado superiore. - Massiccio della
Tosa. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - 16 agosto. Sigi Pfleger e Karl Schmitt realizzarono una bella e ardua arrampicata, per la parete Sud-est fra le più interessanti alla Cima d'Agola. La parete, in corrispondenza dell'anticima Sud, è formata da un'enorme placca grigia verticale e leggermente convessa, incisa nel centro da una marcata fessura nera che indica la direttiva dell'ascensione. Dislivello 250 m. Difficoltà: V° grado. – Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 21 agosto. Sigi Pfleger e Karl Schmitt salirono per la parete Est e aprirono una via diretta sulla ripida e levigata parete della Cima Nord delle Tose, su roccia ottima. Difficoltà: IV° con tratti di V°. La via offre una bella e difficile arrampicata, probabilmente la più interessante che si possa effettuare sulle Tose. - Catena d’Ambiez – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 22 agosto. Matteo Armani e Cornelio Fedrizzi salgono per la Parete Sud (via Fedrizzi-Armani) al Campanile Basso. Arditissima arrampicata libera, che non poteva risolvere meglio il problema della giallastra Parete Sud. Altezza circa 260 m. (altezza del nuovo percorso: circa 120 m.). Difficoltà: VI°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 23 agosto. Fausto
Zapparoli e Silvio Manzoni salgono per lo Spigolo Nord di Cima
Brenta passando per un grosso
contrafforte roccioso che separa lo sdrucciolo ghiacciato dalla vedretta
pensile più ad Ovest. Arrampicata non molto attraente, su rocce spesso
bagnate e talvolta ghiacciate. Pericolo di scariche di ghiaccio e di pietre
all'attacco. Difficoltà: III° grado. – Massiccio
di Cima Brenta – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1935 - 27 agosto. Mitzi Bamstraller, Enrico
Cavaglia e Oliviero Gasperi salirono il Castelletto
Inferiore tracciando lo Spigolo Gasperi sulla parete Sud.
Nota anche come via Mitzi. Tra il profondo camino della via normale
e i camini verticali della via Heinemann e della Variante Gasperi,
sopra quindi la grande cengia che taglia tutta la parte Sud del Castelletto,
si nota un marcato costolone roccioso, in forma di pilastro verticale e
squadrato. L'arrampicata esposta ed elegante si svolge per lo spigolo di destra
del pilastro, alto circa 120 m. Difficoltà: III°. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1935 - 31 agosto. Scipio Antonini e Mario Brovelli raggiungono per la Parete Est attaccando alla base delle rocce nella Busa degli Sfulmini il Campanile Alto con un arrampicata varia e interessante, in parte assai esposta, di quasi 450 m; chiodi usati 11, lasciati 5. Difficoltà: IV° e V°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 – settembre. Silvio Manzoni e Fausto
Zapparoli salirono per il
Camino Ovest del Castelletto
Superiore nel Massiccio del
Grostè che solca il basamento sul lato rivolto al Rifugio
Tuckett. Arrampicata poco
interessante, su roccia friabile. Difficoltà: IV°. - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1935 – settembre. Silvio Manzoni e Fausto
Zapparoli praticano una Variante
sulla parete Sud al Castelletto
Inferiore, attaccando a sinistra della via Kiene, per una parete
facile, in direzione dello spigolo giallo. Superarono un diedro verticale di 18
m. e attraversarono a destra per una placca liscia giunsero a un terrazzino.
Proseguirono direttamente per rocce facili fino a incontrare la via
Heinemann. Continuarono poi per questa via fino alla vetta. Usati 4 chiodi;
difficoltà di IV°+ con passi di V° grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1935 – settembre. I primi salitori del Campanile Bubi furono Matteo Armani e M. Lubich, attaccando sulla faccia Est della lama e salendo obliquando verso sinistra in direzione dello Spigolo Sud, che rimontarono fino in vetta. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1935 - 2 settembre. Scipio Antonini e A. Giardini salgono alla Punta Sud degli Sfulmini per la parete Sud-est. La via si svolge direttamente dalla Busa degli Sfulmini per la parete della Punta Sud degli Sfulmini. Dislivello: circa 450 m. Difficoltà: IV° con 1 passaggio di V°. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 6 settembre. Bruno Dallagiacoma. Guglielmo Ferrari Spalla e Giangi
Murari Bra salirono per
la parete Sud del Castelletto
di Mezzo con una breve ed elegante arrampicata e tracciarono la via
Sybilla. Via classica e frequentata ancora oggi. Si svolge in un evidente
diedro che in alto si approfondisce a camino e che alla base è interrotto da
strapiombi. Posti di fermata buoni. Altezza 200 m; difficoltà: III°+. con
attacco di IV°. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1935 - 8 settembre. Carlo Negri e M. Prati sul Diedro Sud-Ovest del Campanile Basso tracciarono una Variante mediana Negri-Prati. Quando giunsero sotto gli strapiombi gialli della parte mediana, invece di spostarsi verso la parete a destra, salirono direttamente per una fessura strapiombante verso uno stretto camino, lungo il quale, superando altri strapiombi, uscirono all'inizio della lunga fessura camino, raggiungendo poi la vetta. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 12 settembre. Karl Schmitt, L. Ingelfinger e H. Leonhardt aprono sulla parete Sud della Cima degli Armi la Variante Schmitt, che per giungere all'attacco del Camino Kiene, invece di salire con una deviazione a destra per i canaloni detritici, scalarono direttamente lo zoccolo della parete, attaccando da un cono di ghiaia che si spinge più in alto, nel centro della parete stessa. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1935 - 13 settembre. Bruno Detassis e Pino Fox, raggiungono la vetta del Croz del Rifugio salendo per lo Spigolo Sud-ovest del Campanile Teresa con un’arrampicata assai esposta ed elegante, che supera il marcato e ripido spigolo che si profila guardando dal Rifugio Pedrotti Difficoltà: IV°. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - Matteo
Armani e Luigi
Scartezzini scalarono sul
versante Est del Monte
Ridont per ripidi caminoni ben visibili dalla Malga Spora, raggiungendo
la cima. - Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1936 – Le guide
gardenesi Matteo Demetz
e Ferdinand Gluck scalarono la
sottilissima fessura obliqua, di circa 20 m a sinistra del Camino Pederiva,
superando tre strapiombi, di cui il terzo presenta difficoltà estreme sul
versante Est-sud-est della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa. Tutte le Varianti del versante Est-sud-est e
altre ancora possono interessare unicamente come esercitazione di palestra e
portano tutte sulla prima terrazza, donde per lo più si ritorna al Rifugio Pedrotti. Volendo invece
proseguire dalla prima terrazza fino in vetta, si potrà scegliere sia la via Treptow,
sia la via Deye, e sia la via Pederiva. - Gruppo di
Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1936
- 16 luglio. Il Pulpito
Secondo o Frate venne scalato per la prima volta da Hans Graaz e Walter
Kurtze per la Cresta
Sud-est (via normale). – Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1936
- 19 luglio. Hans Graaz e Walter
Kurtze salirono per primi
al Pulpito
Primo. Per pendii erbosi arrivarono alla base Ovest del Pulpito,
poi voltando verso Nord-est attraversarono una gola e per la sella tra
il Pulpito e la sommità 2499 m. Più a Nord, entrarono nel Pozzon (conca a Nord-ovest
della Cima delle Scale, compresa
fra la Cima del Tov e il Pulpito
Primo). Per la Cresta Nord, evitando a metà uno strapiombo verso
sinistra (esposto), raggiunsero la vetta (II° grado, faticoso). – Catena Settentrionale
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1936 - 24 luglio. B. Bianchini, G. Faraci, Marcello Friederichsen, G. Perez, Desio Quarti e M. Quarti salgono per la parete Est e raggiunsero la vetta del Primo Campanile dei Campanili degli Armi. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 26 luglio. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e M. Lubich salgono per la parete Sud (via del diedro) della Cima Mandron con un’arrampicata elegante e di soddisfazione che si svolge in quel grande diedro che solca interamente la parte più a sinistra della parete Sud. Dislivello circa 600 m. Difficoltà: V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1936 – 30 luglio. Bruno Detassis e Enrico Giordani salgono per primi al Croz dell’Altissimo per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima Nordovest e aprono la (via Detassis-Giordani). - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 – 30 luglio. Silvio Agostini nota Guida Alpina del Gruppo di Brenta sulla parete Sud della Cima Brenta Occidentale per un banale incidente perse la vita. - Massiccio di Cima Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 – agosto. Emilio Comici compie la 1° solitaria del Campanile Basso per il Diedro Sud-ovest - (via Fehrmann) in un’ora e quattordici minuti e la Preuss in venti minuti. Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 7 agosto. Pino Fox e Marcello Friederichsen salgono per la parete Sud-sud-est dello Spallone dei Massodi con un’arrampicata varia e molto interessante, alta 380 m. Difficoltà: IV°+. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 8 agosto. Matteo Armani e Ettore Gasperini-Medaia salirono la Cima Baratieri dallo Spigolo Sud-ovest con una piacevole ed elegante arrampicata, che si svolge parallelamente a quella della parete Sud sullo spigolo che la delimita a sinistra. Dislivello circa 330 m; difficoltà: III° e IV°. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 16 agosto. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia salirono il 4° Camino della Cima Mandron per la parete Sud - (per i camini). - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1936 – 28 agosto. Alice Damesme e Micheline Morin realizzano la 1° salita di una cordata femminile salendo per la via Preuss al Campanile Basso di Brenta, lungo la Parete Est. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 29 agosto. Bruno Detassis, Paolo Graffer e V. Larcher salgono per la parete Nord-est del Bimbo di Monaco. È la parete strapiombante che viene discesa in corda doppia. Circa 30 m. di arrampicata: V°grado con passi di VI°, usando 3 chiodi. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 1 settembre A. Disertori, Marcello. Friederichsen e Paolo Graffer con un itinerario elegante e divertente per la Parete Est della Cima Margherita nel Massiccio della Tosa conquistano la vetta, trovando difficoltà di IV°. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1936 - 13 settembre. Matteo
Armani e Ettore Gasperini-Medaia
con una divertente arrampicata di notevole interesse salgono per la Parete
Ovest della Cima
Tosa. La salita si svolse per il lungo e caratteristico camino
inciso nella bella parete verticale che sovrasta la Vedretta del Camosci.
Altezza circa 350 m. Difficoltà: IV°. - Massiccio
della Tosa. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1936 - 28 settembre. Matteo Armani e Marcello Friederichsen tracciarono sulla parete Est di Cima Brenta la via diretta Armani. La via si svolge lungo quel sottile diedro verticale, che delimita a destra l'enorme placca rossastra della parete Est. Arrampicata di grande eleganza, di circa 500 m. fino alla cengia della via normale, una delle più belle sul massiccio della Cima Brenta. Difficoltà: V° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - Matteo
Armani, A.
Giuliano e G. Lubich salirono le due pareti Est del Crozzon
dei Mandrini con arrampicata abbastanza difficile (III°) e per paretine
e caminetti raggiunsero la cima. – Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1937 - 26 giugno. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e R. Zust salirono alla Torre Bianchi per il camino Nord. Difficoltà: III° con attacco di IV°.(nel gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli). Si attacca lungo il camino. Dopo circa 60 m, dove questo si divide, si prende il ramo di sinistra continuando per la gola che porta in cresta in tutta prossimità della vetta della Torre Bianchi. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 11 luglio. Ettore Gasperini-Medaia e A. Miori attraversando le ghiaie della Valle d'Ambiez si portarono all'imbocco del canale che separa il Crozzet dalla parete dei Castei. Per le buone rocce gradinate a destra del canale raggiunsero la prima terrazza detritica. Seguendo tutto lo spigolo, affilatissimo, con una arrampicata brillante e molto esposta guadagnarono la vetta del Crozzet del Rifugio. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 12 luglio. Bruno Dallagiacoma ed E. Leale salirono la parete Ovest del Figlio
del Castelletto seguendo il sentiero che conduce al Rifugio
Graffer, si risale il
ghiaione che porta alla base della parete, limitata da due grandi camini. Si
trascura quello di destra., percorso da un rivolo d'acqua e quello di sinistra
perché esposto al pericolo di sassi e si procede in parete, utilizzando qualche
caminetto, fino a raggiungere un grande cengione. Di qui si prosegue
direttamente verso la parete del Figlio
del Castelletto e la si rimonta, superando nella parte mediana
un tratto assai esposto fino in vetta. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 - 25 luglio. Non si può ritenere una via nuova quella di Hans Graaz e Walter Kurtze al Corno di Denno che salirono dalla Bocchetta delle Palete al Corno di Denno e scendendo dal Corno di Flavona alla Bocchetta dei Tre Sassi. - I primi salitori furono i cacciatori, che vi giunsero sia traversando per cresta dal Corno di Denno e sia salendo direttamente dalla Bocchetta delle Palete per la cresta Nord-est, ma i due alpinisti la pubblicarono come loro l° ascensione sulle riviste tedesche. – Catena Settentrionale – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1937 – agosto. Rizieri Costazza, Bruno Detassis e Pino Fox
tracciarono una variante sulla Cresta Sud-sud-est della Cima
Tosa. Dalla seconda
forcella di cresta raggiunsero direttamente dalla Vedretta della Tosa,
salendo per quello di destra dei due camini che incidono la parete alla testata
della Vedretta Superiore. Il camino (III°) porta su una buona cengia, che
percorsero verso sinistra fino alla forcelletta di cresta. Per le facili rocce
gradinate, raggiunsero la quota 3082 e il calottone sommitale. Il torrione fu battezzato Torrione
Gottstein con il nome di Otto Gottstein, appassionato alpinista e benefattore del Gruppo di Brenta. - Massiccio
della Tosa - Dolomiti di
Brenta.
1937 – agosto. Rizieri Costazza e Bruno Detassis realizzarono la 1° ascensione del Castelletto
Basso di Mezzo per il versante Sud-ovest, con un’arrampicata di
circa 180 m. e con difficoltà di III° con passaggi di IV°grado. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1937
- agosto Rizieri Costazza, Zisa
(Zita) De
Grandi e Bruno Detassis, salgono per la parete Nord del punto
culminante del Monte
Daino. L'itinerario è
abbastanza bello e interessante se la roccia non fosse eccessivamente friabile,
si svolge sulla breve e ripida parete della Cima
Sud, rivolta alla Busa del Daino. Dislivello 180 m. Difficoltà: III°
e passaggi di IV°. - Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1937 - 3 agosto. Giorgio Graffer e Paolo Graffer sulla parete Sud della Cima degli Armi praticano la Variante Graffer che evita in parte il Camino Kiene, che ancora oggi può essere consigliabile quando il camino è ghiacciato. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 5 agosto. Giorgio Graffer e Paolo
Graffer con una bella arrampicata dell'ardito Spigolo Est
salgono la Cima
Polsa, con passaggi di V° e VI°, usando 8 chiodi. – Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1937 - 6 agosto. Pino Fox e Marcello Friederichsen
effettuano la 1° ripetizione del Crozzon
di Brenta salendo dalla Parete Est-Nord-Est - la cosiddetta Via
Delle Guide aperta da Bruno Detassis
con Enrico Giordani nel 1935. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1937 - 7 agosto. Rizieri Costazza, Sandro Disertori, Pino Fox e Luigi Golser compiono la prima salita per lo Spigolo Sud-est del Campanile Basso. (Spigolo Fox). Arrampicata di 180 m. arditissima e di eccezionale eleganza, che segue lo spigolo verticale da poco sopra la «Parete Pooli» fino in vetta. Chiodi usati 9. Difficoltà: V°+. - Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937
- 9 agosto. Bruno Detassis, Pino Fox, Marcello Friederichsen e Enrico
Giordani salirono il
terzo dei Campanili
di Fracingli da Nord, - (Campanile Agostini) più esile e
ardito degli altri due e lo intitolarono alla memoria della nota guida trentina
Silvio Agostini. Sottogruppo
dei Fracingli – Gruppo di Brenta–
Dolomiti di Brenta.
1937
– 9 agosto. Giorgio Graffer
e il fratello Paolo Graffer salirono La
Sentinella del Campanile Basso nel Sottogruppo
Centrale della Catena degli Sfulmini (Gruppo di Brenta)
per la Parete Est dell’anticima, tracciando una via che si svolge
lungo un diedro verticale che solca tutta la parte superiore della parete e
offre un’arrampicata assai interessante, alta circa 220 m, usando 7 chiodi e
con difficoltà di IV° grado. - Dolomiti
di Brenta.
1937
- 13 agosto. Bruno Detassis
e Giorgio Graffer
aprirono un ardito itinerario che si svolse sulla parete Est, per il Pilastro
di Destra dei due grossi pilastri (via Detassis-Graffer) della Cima Tosa, con una bella
arrampicata libera di notevole interesse, con tratti di estrema difficoltà.
Altezza circa 300 m; chiodi usati circa 20. Difficoltà: VI°-. E’ certamente
l’impresa tecnicamente più difficile compiuta da Bruno
Detassis. All’inizio di questa scalata, esattamente nei primi cento
metri, furono vinte difficoltà di assoluto sesto grado in libera; arrampicata
che ancora oggi questa salita è assai temuta dai più forti arrampicatori
dolomitici. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1937 - 16 agosto. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e M. Lubich, salirono un arditissimo torrione giallastro a forma di campanile che battezzarono col soprannome della nota guida Silvio Agostini - Campanile Caigo, caduto quello stesso anno sulla vicina parete Sud della Cima Brenta Occidentale. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 6 settembre. Gabriele Boccalatte, Vitale Bramani, Ettore Castiglioni sulla Cima Ceda Occidentale arrampicano per la parete Sud-Sud-Ovest su ottima roccia, in parte esposta e di notevole interesse, che si svolge sul poderoso torrione squadrato che forma la cima più alta della Cima Ceda Bassa Occidentale. (via Castiglioni), nel Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1937 - 6 settembre. Gabriele Boccalatte, Vitale Bramani, Ettore Castiglioni per il versante Ovest salgono la Cima Ceda Occidentale con un’arrampicata di un certo interesse, preferibile alla via normale, che si svolge su quella parete gradinata che fiancheggia a sinistra il grosso torrione della vetta, costituendo l'accesso più diretto e più facile alla cima. – Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1938 - Bruno Detassis tracciò una Variante per raggiungere la Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa, salendo per il Camino Treptow che è delimitato a destra da un pilastro sporgente, salì sia la fessura dietro il pilastro, sia il pilastro stesso del versante Est-sud-est. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1938 – estate. Bruno Detassis e Natale Vidi salgono alla Torre Prati per il camino Nord. Altezza 170 m; difficoltà: III°. Dalla base della parete Nord si supera tutto quel gran caminone nero che sale diritto fino alla forcella fra Torre Bianchi e Torre Prati. Si gira a destra (versante Nord) su cengia fino a prendere il camino-diedro della via Armani che porta in cima. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938
- 26 giugno. G. Buccella e Gino
Pisoni, salgono alla
vetta della Cima
del Grostè tracciando sulla parete Sud-ovest una nuova
via: (Pisoni-Buccella). Questa via sale la stretta parete, specie di pilastro, sulla verticale dell'estremo
angolo Ovest del terrazzo sommitale. Bella e divertente arrampicata, la
più interessante sulla Cima
del Grostè. Dislivello circa 300 m; roccia buona. Difficoltà:
IV°+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1938 – luglio. Pino Fox e F. Rizzi si cimentano per la parete Nord-est del Castel Alto dei Massodi con un’arrampicata grandiosa e interessante e aprono la via Fox, con difficoltà di V° per un dislivello di circa 600 metri. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta– Dolomiti di Brenta.
1938 – luglio. Matteo Armani e Ettore Gasperini-Medaia salirono ai Denti
d’Ambiez da Sud (via normale della Torre d' Ambiez) con una
breve e piacevole arrampicata, esposta ma su roccia ottima; sullo zoccolo
invece la roccia è friabile. La via si svolge sulla parete a destra di un
profondo camino. Dislivello circa 200 m. Difficoltà: III° , 1 passo III°+. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta– Dolomiti di Brenta.
1938 - 3 luglio. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e M. Lubich con un’arrampicata elegante e divertente raggiunsero la vetta del 5° Camino della Cima Mandron per la parete Sud - (per i camini). Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - 11 luglio. Matteo Armani ed Ettore Gasperini-Medaia salirono ai Denti
d’Ambiez con
un’arrampicata elegantissima, molto esposta e divertente, che si svolge nella
fessura e nel sottile Diedro Est che incide verticalmente la gialla
parete Est della Torre. Altezza 200 m; difficoltà: IV°+. – Catena
d’Ambiez – Gruppo
di Brenta– Dolomiti di
Brenta.
1938 - 13 luglio. Matteo Armani, Ulisse
Battistata ed Ettore Gasperini-Medaia crearono una Variante del Diedro
Est ai Denti
d’Ambiez, scelsero un altro
sottile diedro verticale giallastro, immediatamente a sinistra del precedente
che offre un'elegante arrampicata e porta sullo spigolo della parete Sud,
che si rimonta poi per roccia ben gradinata fino in vetta. - Catena d’Ambiez
– Gruppo di
Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1938
- 14 luglio. Matteo Armani, Ulisse
Battistata e Ettore Gasperini-Medaia
tracciarono una via sulla Parete Sud che svolge un po' a destra dello
spigolone ad angolo retto che è la punta dei Castei
Meridionali. – Massiccio
della Tosa - Gruppo
di Brenta– Dolomiti di
Brenta.
1938
- 20 luglio. Rizieri Costazza e Bruno Detassis
aprono sulla parete Sud-ovest della
Torre
di Brenta la via Detassis-Costazza, con una breve ma
interessante arrampicata di circa 180 m; che si svolge su quella stretta parete
rossastra, che s'innalza verticale sopra al canalone che scende verso Ovest
dalla Bocchetta Alta degli Sfulmini. Essa è delimitata a sinistra da una
costola a guisa di colonna che la separa dalla parete Ovest, e a destra
da altre due colonne e da due grandiosi
canaloni. Difficoltà: V°, 1 tratto di VI°-. – Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938
- 25 luglio. Ulisse Battistata,
Rizieri Costazza e Bruno Detassis sulla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa salgono per la Parete Sud (via Dei Camini) che
si svolge per uno stretto camino verticale al margine destro (Est) della
grande fascia gialla strapiombante, sul lato rivolto alla Pozza Tramontana.
Difficoltà: III°, con passaggi di IV°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938
- 28 luglio. Enzo De Perini,
Marcello Friederichsen,
Ilde Scarpa e W. Sgorbati salgono la cima Sud
per la parete Sud-Ovest alla Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio
della Tosa. La via si svolge per un gran diedro e presenta una via
d'ascensione molto logica ed evidente. Difficoltà di III° con un passaggio di
V° all'attacco. - Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1938
- 30 luglio. C. Stauner e B. Zwuckstàtter
compiono la 1° ripetizione della via Graffer allo Spallone per Spigolo Sud-Ovest al Campanile Basso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - 30 luglio. Raffaele Vidi e Elena
Curtin salgono
dall'estremità degli Spuntoni
di Val Brenta per una parete rocciosa esposta a Sud-Ovest da
occidente del crestone che separa i terrazzi dei Brentei dalla Val
Brenta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 – agosto. Adriano Dallago precipita
dalla parete Sud della
Marmolada e muore. In memoria
dell'alpinista trentino nel Sottogruppo del
Ghez – Gruppo di Brenta, gli venne dedicato il Torrione
Dallago. – Dolomiti di Brenta.
1938 - 12 agosto. Tita Battistata, Rizieri Costazza e Bruno Detassis salirono per la parete Nord del Torrione
Dallago direttamente per camini e fessure, con arrampicata interessante
ma su roccia in parte friabile. Dislivello 400 m. Difficoltà: V°-. – Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - 14 agosto. Matteo
Armani, Cornelio Fedrizzi, Ettore Gasperini-Medaia con una bella e difficile arrampicata salgono per la Fessura
Ovest del Campanile
Steck 2850 m. – Massiccio della Tosa - Gruppo
di Brenta– Dolomiti di
Brenta.
1938 - 15 agosto. Matteo Armani, Ulisse
Battistata e Ettore Gasperini-Medaia con una bella e difficile arrampicata salgono per la Fessura
Ovest del Campanile
Steck 2850 m. – Massiccio
della Tosa - Gruppo di
Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1938
- 19 agosto. Rizieri Costazza e Sandro Disertori per la Parete
Nord della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio della
Tosa aprono una via con scarse attrattive, che si svolge su una parete
di rocce gradinate e bagnate che fiancheggia il nevaio terminale della Val
Brenta. Difficoltà: III°. - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1938 - 30 agosto. Guglielmo Ferrari-Spalla e Giangi Murari-Bra salirono le tre Torri
dei Mori quasi interamente per un diedro di 50 m che solca la parete
più a sinistra di questa quinta rocciosa ed offre un'arrampicata abbastanza
interessante. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1938 - settembre. Beckmann, Heitner, Stopler, Ulrich tracciano una Variante alta sulla parete Nord del Croz del Rifugio e consiste nell'evitare a sinistra il grande strapiombo terminale della Variante diretta. Poiché il maggiore interesse della scalata è dato proprio dallo strapiombo, la Variante che lo evita può essere consigliata soltanto a chi, qui giunto, non si senta di superare il difficile passaggio. Anche la variante però presenta difficoltà notevoli. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1938 – settembre. Marcello Friederichsen e W. Sgorbati salgono la Cima delle Fontane Fredde per la parete Nord-nord-est della Cima Sud-Est. - Arrampicata abbastanza interessante, alta circa 360 m. Difficoltà: III°. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1939 - 29 giugno. F. Falconi, Guido Pagani, con W. Sgorbati, salgono per la parete Nord-nord-est della Cima Sud-Est delle Fontane Fredde tracciando una via diretta. L'arrampicata si svolge sulla stessa parete di Marcello Friederichsen e W. Sgorbati saliti nel settembre del 1938, ma un poco più a sinistra, rimanendo del tutto indipendente e più diretta. Dislivello circa 360 m. Difficoltà: III° con passaggi di IV°. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1939 - 7 luglio. F. Falconi, Guido Pagani e W. Sgorbati raggiunsero per primi la vetta del Naso dei Massodi salendo lo spigolo verso Sud-est con una brillante arrampicata. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 30 luglio. Matteo Armani, Marco Pilati, Gino Pisoni raggiungono la
vetta della Punta
dell’Ideale per la parete Sud-Ovest con una arrampicata esposta ed
elegante che raggiunge l'intaglio di cresta a Sud della Punta e sale poi
lo spigolo Sud-Ovest, affilato e verticale. Difficoltà: IV°. – Massiccio della
Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 1 agosto. Bruno Detassis, Zisa De Grandi; Paolo
Graffer e Vittorio Tranquillini con elegante arrampicata molto esposta su
roccia ottima, salgono al Quarto Campanile per lo spigolo Nord-est dei Campanili
degli Armi. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939
– agosto. Marino Stenico e
Pino Fox aprono la
direttissima per la parete Sud-est alla
Cima
d’Ambiez con l’impiego ripetuto di staffe cesellando una nuova via di 6°
grado, (via Fox-Stenico). Nella guida di Ettore Castiglioni
la relazione è un susseguirsi di passaggi definiti “estremamente difficili” ad
indicare come i due primi salitori abbiano disdegnato facili scappatoie in nome
della linea verticale. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939
– agosto F. Astraldi, G. Baumgartner e A.
Giardini tracciano una Variante per lo Spigolo Ovest della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio della
Tosa che sbocca sulla seconda grande terrazza della via Fabbro.
Roccia friabile. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939
- agosto. Paolo Graffer e Sigerio
Ruffo aprirono un itinerario sulla Cima Tosa che si
svolse sulla parete Est, Pilastro di Sinistra (di roccia grigia)
dei due arditi pilastri che caratterizzano la parete Est, che offre una
bella arrampicata. Altezza circa 300 m. Difficoltà estreme. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1939 – agosto. Bruno Detassis e Sigerio Ruffo con un’arrampicata di interesse accademico, che si svolge nel camino nero a sinistra del camino della via Agostini e che si interrompe circa 80 m sopra la base della parete della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio raggiungono il camino che costituisce la maggior difficoltà dell'arrampicata. Verrà chiamata via Principe Ruffo (per il Camino Detassis) – 5° e 6° grado – Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1939
– agosto. Pino Fox, Carlo
Gadler e Giuseppe Rizzi, con un’arrampicata molto impegnativa,
salirono per la parete Sud del Monte
Daino, nella parte più a destra della grande e
complessa parete, a placche e rigonfiamenti levigati, che domina il passo e la
testata della Valle di Ceda. Dislivello 400 m; chiodi usati 20, lasciati
2. Difficoltà: V°+. - Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1939
- 9 agosto. Bruno Detassis, Rizieri Costazza, Zisa
De Grandi, E. Lomazzo con un’arrampicata molto interessante
salirono per la parete Sud del Castelletto
di Mezzo tracciando la via Detassis, che si svolge per il
marcato camino che delimita a destra la gialla parete Sud. Arrampicata
di circa 200 m. Difficoltà: IV° grado. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939
- 10 agosto. Bruno Dallagiacoma, G. Frank, Oliviero
Gasperi salirono per la
parete Sud-sud-est ma questa parete non porta al Castelletto
di Mezzo, ma a un gruppetto di minuscole guglie (q. 2693), sulla cresta
che unisce il Castelletto al Castello di Vallesinella. Via di scarso
interesse con difficoltà: III°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 11 agosto. Avanzo e Nino
Vellat salirono il Castelletto
Inferiore parzialmente per uno spigolo che in seguito sarà chiamato Spigolo
Pacifico, dal nome di uno dei suoi salitori.(1941) La cordata Avanzo-Vellat superato lo
strapiombo iniziale e raggiunto il primo terrazzino dello spigolo, invece di
proseguire sul filo, obliquò a destra in parete fino a raggiungere lo Spigolo
Gasperi. - Tale variante risulta ormai priva di interesse in confronto alla
via Pacifico, che supera direttamente tutto lo spigolo. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939
- 12 agosto. Gilio Alimonta e V. Bonetti salirono per la parete Sud-sud-est ma
questa parete non porta al Castelletto
di Mezzo, ma a un gruppetto di minuscole guglie (q. 2693), sulla cresta
che unisce il Castelletto al Castello di Vallesinella loro rimasero un
poco più a destra, ma anche questa via risulta di scarso interesse, con
difficoltà di III° grado. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939
– 14/17 agosto. In 54 ore d’arrampicata Nino Oppio, Serafino Colnaghi
e Leopoldo Guidi raggiungono per
primi la vetta per la parete Sud (via Oppio) del Croz
dell’Altissimo nel Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939 - 20 agosto. Paolo Graffer e Amina Ramponi per la parete Sud del Campanile Teresa salgono al Croz del Rifugio con un’arrampicata di non grande interesse, data anche la vicinanza della via dello spigolo che si svolge sulla stretta parete del Campanile Teresa rivolta alla Pozza Tramontana. Difficoltà: IV°-. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1939 - 26 agosto. Oliviero Gasperi, Gilda Ginco Piccone e Raffaele Vidi aprono sulla parete Nord-est della VII° Torre (2931 m.) la via Ginco alle Torri di Cima Brenta. Via interessante, specialmente nella parte iniziale e terminale. Altezza circa 200 m; difficoltà: III° e passo IV°. - - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1939
- 3 settembre. Matteo Armani e Gino
Pisoni con un'arrampicata di notevole interesse raggiungono la vetta
del Campanile
Alto salendo per la parete Nord-nord-ovest, incontrando passaggi
molto eleganti e difficili, su una roccia ottima. Dislivello circa 450 m.
Difficoltà: V°, l passo VI°-. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940
- Bruno
Detassis e Natale Vidi sulla parete Ovest del Pulpito
Secondo o Frate aprirono una Variante delle Guide, diretta. Essi
attaccarono la parete nel centro, sotto l'evidente diedro superiore, e salirono
direttamente con difficoltà di IV° e V° al diedro stesso e poi fino al
strapiombo. - Catena
Settentrionale – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1940
- 16 agosto. M. Bianchini e Marcello Friederichsen praticano sulla Cima
Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa la Variante
Diretta per lo Spigolo Ovest come logico complemento della via Fabbro,
poiché segue la cresta del terzo risalto. Da qui, per facili rocce, si sale
direttamente in vetta. Arrampicata elegante di IV° con 1 passo di V°. - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1940 - 17 agosto. Mario Borri, Rudy
Cavallini e Dante Cosi tracciano sulla parete Est della Cima
degli Armi la (via
Cavallini). La via si svolge a destra. delle via Kiene, per la
parete ben gradinata fin sotto al salto terminale, che vien superato
direttamente. Arrampicata di scarso interesse a causa della friabilità della
roccia. Difficoltà: III° grado con un passo di V°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940
- 18 agosto. Marcello Friederichsen e Paolo Graffer con un’arrampicata elegante in grande
esposizione, salgono per lo Spigolo Sud-sud-est della Cima
delle Val Perse, ma l’ascensione resta un po' pericolosa per via della
roccia in parte friabile. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940
- 18 agosto. Marcello Friederichsen e Paolo Graffer scesero dalla Cima
delle Val Perse verso Sud-ovest, dalla forcella tra la Cima
delle Val Perse e la
sommità dello Spigolo Sud- sud- est con un facile itinerario. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940
- 19 agosto. F. V. Bianchi, Paolo
Graffer, Giorgio Graffer e Sigerio Ruffo realizzano la
prima ascensione per lo spigolo Nord del Torrione
della Ceda nel Massiccio
della Tosa, con una arrampicata di interesse puramente sportivo di
circa 200 m. Difficoltà: IV° con 1 tratto V°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940
- 22 agosto. Pino Fox e Marcello Friederichsen
salirono dalla parete Sud-sud-ovest
raggiungendo la vetta della Cima
delle Val Perse.
Dislivello 400 m. Difficoltà di III° e due passaggi di V° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940 - 24 agosto. Paolo
Graffer e F. V. Bianchi, con un’arrampicata, ardita ed elegante salgono
attraverso la Fessura Ovest e raggiungono la vetta della Brenta
Alta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1940 - 1 settembre. Alberto Buffa, Marcello Friederichsen e Paolo Graffer salirono la bella parete Nord-est che sovrasta il Sentiero della Sega Alta, formata da due grandi diedri sovrapposti e separati da una terrazza detritica; essi segnarono la direttiva dell'ascensione alla Torre della Sega Alta. Arrampicata molto elegante alta circa. 400 m. Difficoltà: V° grado. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1940
- 2 settembre. Bruno Detassis, Paolo Graffer, Sigerio
Ruffo aprono sulla parete
Est-nord-est del Castello
di Vallesinella una nuova via dedicata a Gabriella Ruffo. Arrampicata di grande difficoltà, di
notevole interesse sportivo, che si svolge per un sottile diedro e un camino
bagnato che incidono quella parete gialla, strapiombante sopra la Vedretta
di Vallesinella Inferiore. Dislivello 230 m; usati 30 chiodi, di cui 10
lasciati. Difficoltà: V°+, con passaggi di VI° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 13 luglio. Bruno Dallagiacoma, Bruno Detassis e Zisa De Grandi salirono per la prima volta un basso torrione
(una specie di spallone sporgente), che forma con la parete stessa un diedro
verticale, ben visibile dal Rifugio Tuckett nel Massiccio
del Grostè e lo chiamarono Torre
Zisa in onore della loro compagna Zisa De Grandi. Difficoltà di V° grado. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 14 luglio. Bruno Dallagiacoma, Bruno Detassis e Zisa
De Grandi scalato per lo Spigolo
Sud il Torrione
Est, incontrando difficoltà di IV° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 17 luglio. Bruno Dallagiacoma, Zisa
De Grandi e Bruno Detassis come capocordata, salgono il Torrione
di Vallesinella per parete Ovest e tracciano la via Detassis,
(e. Schizzo sopra).
La via si svolge lungo una evidente fessura nella metà di sinistra della parete
e offre una arrampicata divertente, su ottima roccia; difficoltà: IV°. -
Si sale sulla parete a sinistra della
fessura, ricca di appigli, e dopo 30 m si entra nel solco e lo si risale fin
dove si perde su rocce gradinate. Si prosegue quindi per la continuazione della
fessura fino a una cengia, che si percorre verso destra per 6 m. Dopo un'altra
lunghezza di corda, sempre nella fessura, si passa per una specie di finestra e
ci si arrampica internamente, fino a uscire più in alto, donde, sempre per
fessura, si continua in direzione della vetta. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 20 luglio. Ettore
Gasperini-Medaia e Gino Pisoni con un’arrampicata elegante e divertente su
roccia ottima salirono lungo la fessura che scende sul versante Ovest
dall'intaglio tra la Torre e i rimanenti Denti
d'Ambiez. Difficoltà: III° grado. - Catena
d’Ambiez – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1941 - 29 luglio. Michele
Rivero e G. Venturello tracciano una Variante
per la Parete Est del Campanile
Alto al termine dell'esile cengia che seguirono verso sinistra anziché
traversare allo spuntone, procedettero diagonalmente in salita in modo da
raggiungere direttamente la fessura gialla di 8 m. e quindi la vetta. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 8 agosto. Bruno Detassis e Cesare Scotoni vincono salendo per la parete Sud-sud-ovest la vetta della Punta Orientale delle Punte di Campiglio. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1941 - 10 agosto. Livio Brentari, Ettore Gasperini-Medaia, Renzo
Salvadei salgono per lo
Spigolo Sud-ovest ai Denti
d’Ambiez con un’arrampicata
esposta, elegante e divertente, su roccia ottima; seguendo una serie di fessure
sul lato Ovest, poi il ripido e marcato spigoletto della Torre
d'Ambiez. Difficoltà: III° grado. - Catena
d’Ambiez – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 – 10/11 agosto. Guido
Leonardi e Gino Pisoni compiono la 1°
ripetizione della Via Detassis sulla parete Nord-est della Brenta
Alta, apportando due Varianti dirette che costituiscono il
logico completamento dell'itinerario. – Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 – 11/12 agosto. Mario Girardi e Marino Stenico salgono per la parete Est-sud-est della
Cima
d’Ambiez con un’arrampicata
molto esposta e tracciano la via Stenico-Girardi, forse più difficile ma
meno elegante della via Fox-Stenico. Mancano notizie di ripetizioni.
Altezza circa 350 m; difficoltà di VI°, secondo i primi salitori. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1941 - 17 agosto. S. Capellari e Senalti tracciarono una Variante sulla parete Ovest
del Castelletto
Superiore nel Massiccio
del Grostè attacando16 m.
a destra della via Kiene e poi salirono costantemente lungo il filo
dello spigolo, fino a raggiungere la linea di cresta (roccia friabile; III° e
IV° grado. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 20 agosto. G. Atzani,
M. Baristelli, M.
Compagno, Bruno Detassis,
L.
Ferretti, G. Naxal
e G. Tropea aprono la Variante
del Diedro per lo Spigolo Ovest della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa e si svolge nel diedro immediatamente a sinistra del
pilastro della Variante Diretta. Sulla seconda grande terrazza si
traversa verso sinistra (Nord) per circa 30 m, girando lo spigolo fino a
una nicchia. Se ne esce a sinistra per 2 m, si ritorna nella fessura al disopra
dello strapiombo e si prosegue per la fessura fino a una seconda nicchia. La si
supera direttamente spostandosi in fuori dopo 2 m e, superate alcune
strozzature e una fessura. si riesce a destra, su un terrazzino, donde per
facili rocce gradinate si guadagna la vetta. Difficoltà di IV°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 24 agosto. Bruno Detassis, Sandro Disertori, Rita Graffer, Cesare Scotoni e W. Sgorbati, salirono un altissimo pulpito sporgente a Sud-Ovest del Campanile Alto, sopra il “Sentiero del Brentei”, per la Parete Ovest di questo Torrione senza nome, che dedicarono alla memoria del grande arrampicatore triestino Emilio Comici chiamandolo Torrione Comici. Fu un’arrampicata divertente e di soddisfazione. La parete è alta 250 m. con difficoltà di V°+. – Catena degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941 - 24 agosto. L. Cottafari, Pino Fox e Marcello Friederichsen impostarono con un’arrampicata molto ardita e difficile per la parete Est della Punta Iolanda la via Fox, lungo una caratteristica fessura nera che in alto si apre a diedro. Altezza circa 250 m. Difficoltà: V°, 2 passi di VI°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1941 - 11 settembre. Umberto Pacifico e Nino Vellat salirono il Castelletto
Inferiore tracciando lo Spigolo Pacifico, la via si svolge per
lo spigolo di sinistra del grosso pilastro squadrato che separa i camini della via
normale dai camini della via Heinemann e della Variante Gasperi.
Arrampicata libera divertente, di circa 120 m, una delle più difficili
effettuate finora sulle pareti del Castelletto. Difficoltà: V°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1941
- 29 settembre. Fulvio Bergamo e Ivo
Bergamo tracciano una Variante
sul versante Ovest della Cima
di Val Scura; partendo dalla Malga Flavona ci si dirige,
percorrendo prima un breve tratto del sentiero che porta al Termoncello,
verso la serie di camini che solcano il versante Ovest. Sotto il grande
gendarme che si stacca a metà parete, si sceglie il camino di sinistra. e lo si
supera (III°), entrando poi in un colatolo che porta alla base del
campaniletto. - Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942 - 27 giugno. Ettore Castiglioni, Guido
Leonardi e Gino Pisoni salirono l’intera Cresta Est del Dos
di Dalun. L'Itinerario
segue costantemente quell'alto e ardito spigolone ben visibile da Molveno nello
sfondo della Valle di Ceda, con un'arrampicata non priva di interesse ma
poco attraente a causa del lunghi tratti con erba. Dislivello circa 700 m.
Difficoltà di III° con tratti di V°. - Sottogruppo
del Ghez – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 29 giugno. Ettore Castiglioni, Guido
Leonardi e Gino Pisoni con un’arrampicata esposta su roccia ottima e
compatta salirono alla Cima
Nord di Pratofiorito
per la parete Est. Altezza 300 m; difficoltà continue di IV°. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1942
– 29 giugno. Marino Stenico
con Carlo
Furlani salgono per primi sul Pilastro Sud-Ovest dello
Spallone (via Stenico) del Croz
dell’Altissimo nel Sottogruppo
Gaiarda e Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 7 luglio. Ettore Castiglioni e Guido
Leonardi, con
un’arrampicata elegante e divertente salirono per il Diedro Nord-est della Cima
d’Ambiez, alta circa 280
m. Difficoltà: III° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 8 luglio. Ettore Castiglioni e Guido
Leonardi salirono la Cima
di Mezzo delle Tose
per la parete Est. La via si svolge per un canale che solca circa
a metà la lunga bastionata rocciosa delle Tose e che scende dalla
selletta tra la Cima di Mezzo
(quotata 2795 m.) e). Arrampicata di scarso interesse. Altezza 300 m.
Difficoltà: III° con attacco di IV° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 8 luglio. Ettore Castiglioni e Guido
Leonardi scesero dalla Cima
di Mezzo delle Tose
per il versante Est e la Cresta
Nord - (via normale). La via si svolse per un profondo canalone che
scende sul versante Est dall'intaglio di cresta tra la cima più alta e
il Torrione 2821. È la via più breve e più facile per salire alle Tose dal Rifugio Agostini. Difficoltà: II°, 1 passo III°+. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1942
- 9 luglio. Ettore Castiglioni e Guido
Leonardi salirono per la Cresta
Sud della Cima
d'Agola con una breve
arrampicata, che consente un'interessante traversata per Cresta da Sud a
Nord della Cima d'Agola. Difficoltà: II° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1942 - 9 luglio. Ettore Castiglioni, Guido
Leonardi, dalla vetta
della Cima
Nord di Pratofiorito
scesero per la parete Nord-est. L'itinerario si svolge per quel gran
canalone che solca obliquamente tutto il fianco Nord est della Cima
Nord. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1942 - 9 luglio. Ettore Castiglioni e Guido Leonardi aprirono una via sulla parete Est dei Due
Denti che offre una breve e piacevole arrampicata di circa 200 m. con
difficoltà di III° grado. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1942 - 10 luglio. Vitale Bramani e Ettore Castiglioni tracciano per la parete Sud della Cima Brenta Occidentale la via Castiglioni-Bramani. Arrampicata varia e divertente, tra le più belle alla cima; la via sale in un canale che porta all'intaglio dietro al Campanile dei Brentei e quindi per la sovrastante parete nera e verticale, ben visibile anche dal Rifugio Brentei, alla Cima Occidentale. Altezza circa. 400 m. Difficoltà: III°+, l passo V°. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 – 12 luglio. Bruno Dallagiacoma, Bruno Detassis, R. Ginoulhiac e V. Ginoulhiac salirono per i Camini Ovest del Castelletto
Inferiore superando sulla parete a destra il primo masso incastrato,
salendo poi fino a una piccola cengia, che riporta nel camino, superando altri
massi incastrati e, sotto il grande tetto che sbarra completamente il camino,
si esce di nuovo sulla parete di sinistra per superare l’ostacolo (difficile).
Quindi, sempre per il camino, si riesce alla terrazza dove si incontra la via
normale che conduce in vetta. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 21 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e G. Pedrolli salirono per il versante Nord-est dello Spallone dei Massodi con un itinerario poco attraente e sconsigliabile, anche a causa della roccia friabile. Difficoltà: II°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 21 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e G. Pedrolli scesero per il versante Nord-ovest dello Spallone dei Massodi con una discesa piuttosto faticosa e di scarso interesse. Difficoltà: II°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 21 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e L. Pedrolli salgono per lo Spigolo Sud-est della Cima Baratieri con divertente arrampicata, rimontando il caminetto e il diedro fino a una grande e curiosa finestra. Salirono a spaccata nel vano della finestra, rimontando su un blocco che la sovrasta e proseguirono lungo lo spigolo, sfruttando un ripido caminetto che porta sulla cresta terminale di rocce facili fino alla vetta. Difficoltà: III°, con 1 passaggio di IV°. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 21 luglio. Ettore Castiglioni, Guido Leonardi e L. Pedrolli raggiunsero la Punta Iolanda per la Cresta Nord assai ripida ma poco appariscente, rivolta verso la testata delle Val Perse. Arrampicata esposta e abbastanza divertente, alta circa. 220 m. Difficoltà: III°, con attacco di IV°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1942 - 22 luglio. Bruno Detassis e Cesare Scotoni per la parete Sud - (per i camini) della Cima Mandron scalarono il 1° Camino a sinistra con difficoltà di IV° e qualche passaggio di V°. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 24 luglio. R. Asti e Guido Leonardi raggiungono la vetta della Cima della Vallazza salendo per la parete Est-sud-est. L'itinerario si svolge per quella serie di grandi camini che solcano la parete un poco a destra dello Spigolo Sud-sud-est in direzione della vetta, ed offre una bella arrampicata assai interessante. Dislivello circa 360 m. Difficoltà: IV°, 1 tratto di V°. - Massiccio del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 27 luglio. Ettore Castiglioni e Gino Pisoni salgono per lo Spigolo Est
della Torre
di Brenta L'itinerario si svolge per il grosso spigolo giallastro che
dallo spallone orientale della Torre di Brenta scende verticale nel
canalone dalla Bocca degli Armi, e prosegue poi dallo spallone per
l'affilatissima cresta Est fino in vetta. Arrampicata varia, elegante e
molto interessante. Dislivello circa 350 m. Difficoltà; IV°, l passo V° . - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 28 luglio. Bruno Detassis e Renata Sutter salgono per
la Cresta Est della Cima
degli Armi Bassa (2706 m.) con un’arrampicata abbastanza varia e
divertente, in ambiente solitario. Altezza circa 220 m. Difficoltà: III°, con
passi di IV°-. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 29 luglio. Bruno Detassis e G. Moggiali effettuano per la prima volta in scalata la traversata delle due Torri
Trento e Trieste,
arrivando dallo sbocco del canalone che scende dalla Bocca degli Armi.
Attaccarono le rocce della Torre
Trento (la prima delle due quinte), all'inizio del canalone e di fronte
allo zoccolo della Torre
Olandese. Salirono per paretine verso un esile e aereo spigoletto, che
rimontarono fin sotto a uno strapiombo. Passarono a destra su un terrazzo e
presero un camino con un fantastico finestrone, da cui ci si affaccia verso la
parete della Brenta
Alta. Superarono il camino per una breve paretina a sinistra e
toccarono l'apice della Torre
Trento - (120 m. dall'attacco; IV° grado. Scendendo lungo la cresta
superarono due gendarmi e giunsero a un intaglio, dove per paretine e facili
rocce, uscirono in breve sulla sommità della Torre
Trieste - (35 m; III° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 4 agosto. Paolo
Graffer e Renzo Graffer tracciano sulla parete Nord della Torre
di Brenta una nuova via (Spigolo Graffer). Breve
arrampicata, esposta e divertente, di circa 120 m, tracciata nella metà
superiore della parete, su quel grosso torrione che fiancheggia il Camino
Adang. Difficoltà: III°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 5 agosto. Ettore Castiglioni e M. Delle Piane salgono con una facile arrampicata su ottima
roccia articolata per la parete Nord-nord-est della Cima
degli Armi. Altezza circa
380 m. Difficoltà: II°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 6 agosto. Ettore Castiglioni, da solo,
percorre in discesa la Cima
Ceda Orientale (2757 m.) - Alta
- nel Massiccio
della Tosa per la parete Sud-Ovest. Offrendo così la via più
breve per salire alla Cima Ceda Orientale dal versante d'Ambiez.
Difficoltà: I° con l pass. di III°. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 7 agosto. Ettore Castiglioni e M. Delle Piane con un’arrampicata elegante, esposta e divertente
salirono per lo Spigolo Sud-est della Cima
Sella. La via venne tracciata lungo quello spigolo affilato che dalla
vetta scende diritto sui ghiaioni delle Val Perse, fiancheggiato a
destra dall'ardita Torre delle Val Perse. Dislivello 330 m. Difficoltà:
IV°, passaggi di V°. - Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 10 agosto. Michele Rivero e G.
Venturello praticano una Variante sulla Parete Nord-est
del Crozzon
di Brenta. Anziché prendere la rampa obliqua a destra, si prosegue per
un altro camino, leggermente obliquo a sinistra che forma la naturale
continuazione del colatoio d'attacco. Lo si rimonta interamente fino al
contrafforte che delimita a sinistra la parete, quindi ci si alza verso gli
strapiombi che, impedendo di proseguire direttamente, obbligano a traversare a
sinistra per cengia verso i camini della Via Preuss. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942
- 10 agosto. C. Bolner,
Pino Fox e Marcello Friederichsen, tracciano la (via Fox), salendo la cima Sud per il diedro Sud-Ovest
alla Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio
della Tosa. La via porta in cresta lontano dalla cima ma è fra le più
interessanti alla Cima
Ceda Occidentale. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 11 agosto. Pino Fox e Marcello Friederichsen praticarono una Variante diretta per
la parete Sud-est della Cima
d'Agola. L'itinerario seguito, si vale della stessa caratteristica
fessura nera della via Schmitt-Pfleger che incide la parete Sud-est,
ma la raggiunge più direttamente con un tratto di parete di 15 m. con
difficoltà di VI° grado. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1942
- 11 agosto. R. Barzaghi e Ettore Castiglioni
aprono sulla parete Nord della Torre
di Brenta una nuova via (via Castiglioni). Dal gran
cengione la via sale nel profondo camino immediatamente a destra del «camino
Adang». Il camino è più difficile e più faticoso del «camino Adang»,
avendo le pareti piuttosto levigate, ma offre un'interessante arrampicata.
Difficoltà: IV° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942 - 12 agosto. Ettore Castiglioni, R.
Barzaghi raggiungono la
vetta della Cima
degli Armi Bassa (2706 m.) per il versante Nord-est che offre
un'arrampicata su roccia ottima e articolata. Altezza 250 m. Difficoltà: II°. -
Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1942
- 14 agosto. Pino Fox, Marcello
Friederichsen e Camillo Gaifas si arrampicano per lo spigolo Nord-nord-est
della Cima
SUSAT su una parete che in parte ha roccia friabile. Altezza 200 m;
difficoltà: IV° con passaggi di V°. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1942
- 18 agosto. M. Delle Piane, M.
Furlan e Enrico Giordani salgono il
camino di destra della Cima
Margherita per la Parete Est-nord-est con un’arrampicata di
scarso interesse. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942.
- 23 agosto. Catullo Detassis, Guido
Leonardi e F. Righi salgono Cima
Margherita nel Massiccio della
Tosa per il camino di sinistra della Parete Est-nord-est dalla Bocca
di Brenta dove sono incisi due camini neri paralleli assai vicini l'uno
all'altro. - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942
- 30 agosto. M.
Furlan e Enrico Giordani salgono per la parete Sud-sud-ovest
(Fessura Giordani) la Cima
Margherita – Massiccio della Tosa, con
un’arrampicata molto difficile ed elegante che si svolge per quella sottile
fessura verticale che incide nel centro la parete Sud-sud-ovest, fra le
vie Videsott e Detassis. Difficoltà: V°. - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1942
- 6 settembre. Ettore Castiglioni e Gino
Pisoni salgono per la
parete Sud-est della Cima
Bassa d’Ambiez con un’arrampicata
molto elegante e di soddisfazione. Si svolge nella gialla parete in
corrispondenza dell'anticima Sud, in parte nel fondo di un diedro
sbarrato da tre grandi tetti, e in parte sullo spigolo che lo delimita a
sinistra e lo separa da un'altro diedro parallelo. Altezza 250 m; difficoltà:
V°, 1 pass. VI°. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1942
- 20 settembre. Bruno Detassis e Nella
Detassis, salgono il II°
Torrione - Torrione SAT della Corna
Rossa per lo Spigolo Sud-est.
IV° grado. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (h) Schizzo sopra.
1942 - 25 settembre. Ettore Castiglioni e Lucia Nicolini salirono per la parete Est (via
diretta) della Cima
d' Agola con una breve arrampicata che ha qualche passaggio
interessante, seguendo un canale (a destra del canalone obliquo) che sale
diritto alla cresta. Difficoltà: III°, l tratto di IV°. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1943 - Bruno Detassis e compagni praticano una Variante sulla via normale da Sud di Cima Brenta dopo la parete a destra della gola, salirono fino al terrazzo più alto e, invece di traversare a destra continuarono a salire su buona roccia nella gola obliqua, passando sotto il Pilastro Sud e uscendo sulla frastagliata cresta a Sud della Cima Occidentale. - Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1943 - Bruno
Detassis sale nuovamente le sue cime di notte. Tocca ora al Crozzon
di Brenta, salito in appena sei ore con il fratello sedicenne Giordano Detassis. Sulla Cima
Tosa uno spettacolo della natura li attende: “Due enormi sfere rosse, una
che sorge dal Civetta, l’altra che declina verso il Carrè Alto
illuminato dai raggi del sole. Per caso il giovane si trova dalla parte del
sole e l’anziano verso la sfera, che con la luce, ci ha accompagnato nella
nostra salita. Poco tempo dopo mi trovavo in Germania con una piastrina
al collo. Ero diventato un numero”. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1943 – giugno. Gino Pisoni e Marino Stenico salirono alla Cima Sud delle Tose
per la parete Est lungo una grande fessura che incide nel mezzo tutta
l'alta parete. Arrampicata d'impegno e assai interessante. Altezza di circa 300
m. Difficoltà: V° nei primi 200 m, poi II°. – Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 24 giugno. R. Barzaghi e Ettore Castiglioni con un itinerario che sale per parete
all'insellatura della Cresta Nord tra le Tose
e la Cima
di Pratofiorito e quindi segue tutto il filo di cresta, scavalcarono il
grosso Torrione quotato
2821 m.; aprendo così la via più diretta per salire alle Tose
dal Rifugio Agostini,
anche se l'arrampicata è poco attraente a causa della friabilità della roccia.
Difficoltà: II°, 1 tratto di III° grado. - Catena d’Ambiez
– Gruppo
di Brenta - Dolomiti di
Brenta.
1943 - 25 giugno. Annetta
Dalsass con Marino Stenico, A. Corn
e L. Pedrolli volgono lungo
l’ardito Spigolo giallastro a Ovest, un arrampicata molto elegante ed
esposta fino, alla vetta della Punta
dell’Ideale. – Massiccio della
Tosa - – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 28 giugno. A. Corn e Gino
Pisoni salgono per la Parete
Ovest e lo Spigolo Sud-ovest del Campanile
Steck. Difficoltà: IV° con 1
tratto di V°. - Massiccio
della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943
- 28 giugno. A. Corn e Gastone
Pisoni salgono
per la Parete Ovest sulla Torre Zanlucchi (2834 m.) la più alta
del gruppo dei Castei
Meridionali. - Massiccio della Tosa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 2 agosto. Giuseppe Bonucci e A. Corn, con una breve arrampicata molto esposta salgono per lo spigolo Nord-est
al Secondo Campanile
dei Campanili
degli Armi. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 2 agosto. Gino Pisoni, Marino Stenico e A. Turri per lo spigolo Nord-est raggiungono la
vetta del Terzo Campanile dei Campanili
degli Armi. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943 - 15 agosto. Livio Brentari e Gino Pisoni sulla parete Sud-Sud-Ovest
di ottima roccia della Cima
Ceda Occidentale nel Massiccio della Tosa, creano una Variante
a metà della grande traversata che sale per parete verso quel diedro-camino
che. porta alla forcella tra la vetta e la cima di mezzo. – Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1943 - 16 agosto. A. Corn,
Annetta Dalsass e Giordano Detassis salgono
per lo Spigolo Ovest delle Punte
di Campiglio che costituisce il logico complemento della via
Agostini in quanto, invece di superare lo zoccolo della parete lungo il
camino nero di fronte al Rifugio Brentei, si alza lungo lo spigolo fin dalla
sua origine. Difficoltà: IV°, 1 passaggio di V° grado. Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1943 - 18 agosto. L.
De Ferrari, Guido Leonardi, Cesare
Scotoni e Lidia Scotoni aprono sulla
parete Nord della Torre
di Brenta una nuova via chiamata in seguito (via Leonardi),
sulla bella parete compresa tra il canalino della via normale e il pilastro più
a destra della parete, con un’arrampicata
elegantissima e molto esposta Difficoltà: IV°+. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1943
- 30 agosto. La prima
ascensione del Monte
Alto per il Campaniletto
Nives venne effettuata da Fulvio Bergamo e Ivo Bergamo, in 2 ore. Ardito pinnacolo che si innalza con parete verticale e strapiombante per 40 m dalla
strada che da Termon porta alla Malga Termoncello.
Venne salito direttamente da Sud; difficoltà: VI° con un tratto
in artificiale. Roccia friabilissima, escluso il terzo superiore; chiodi 6.
Discesa in corda doppia. – Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1943
- 30 settembre. Fulvio Bergamo e Ivo Bergamo si arrampicarono sulla parete Ovest di
Cima
di Val Scura su roccia friabile; altezza 500 m; chiodi usati 6,
lasciati 1. Difficoltà discontinue: IV°, poi III° grado. - Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1943 - 28 novembre. Fulvio Bergamo e Ivo Bergamo tracciano un itinerario salendo la torre
(Anticima) del Cimon
della Campa che costeggia a destra, proveniendo da Malga Flavona
e oltrepassando la Bocchetta
di Val Scura superarono un camino che solca il fianco Ovest e
gira prima verso Nord, poi sul versante Est, per un grande
colatoio detritico arrivarono in vetta. Altezza130 m, 2 chiodi, difficoltà di
III° grado. – Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1944 - Ettore Castiglioni autore
della pregiatissima guida delle «Dolomiti di Brenta» uscita cinque anni dopo la sua morte, muore di sfinimento al Passo
del Forno mentre cercava di sfuggire all'internamento in Svizzera.
Scompariva cosi non solo un grande alpinista, ma anche il miglior autore di
guide che l'Italia abbia avuto ed uno maggiori conoscitori del Gruppo di Brenta. – Dolomiti di Brenta.
1944 - 14 agosto. Guido
Leonardi e Marino Stenico
realizzano la 1° ripetizione della via Fedrizzi-Armani) al Campanile
Basso per la Parete Sud. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1945 - 15 giugno. Giordano Detassis e Marco Franceschini tracciano la via diretta per la parete Nord-est del Croz del Rifugio. La via supera la bella parete a sinistra del Camino Piaz. Altezza 200 m. Difficoltà: IV°. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1945 - 17 giugno. Bruno Detassis e Enrico Giordani sulla Cresta Sud-sud-est del Croz del Rifugio verso il Monte Dàino si eleva un torrione, con caratteristico strapiombo a Nord, che i due alpinisti gli diedero il nome di Torrione Oliva. (II° e III° grado). - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1945 - 23 giugno. Gilio Alimonta e Raffaele
Vidi (guide), salirono
per la parete Sud, del Castelletto
Inferiore con una bella
arrampicata su roccia solida e tracciarono la via Alimonta-Vidi. Altezza
260 m; chiodi usati 13, lasciati. Difficoltà: IV° con tratti di V°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1945
- 28 giugno. R. Demattè e Gino Pisoni raggiungono la vetta del Monte
Fibbion salendo per lo Spigolo
Sud. Difficoltà: II° con l passo di IV°. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1945 - 15 agosto. Giordano Detassis e G. Gius
salgono per la parete Est-nord-est della
Brenta Alta. Roccia all'inizio
friabile; altezza circa 450 m. Difficoltà: V°, l passo VI°. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1945 - 24 agosto. Giulio Giovannini e C.
Zanini eseguono un arrampicata dalla direttiva perfetta sulla Brenta Alta per la Parete Ovest, tracciando
appunto la Via Diretta. Un arrampicata che segue una serie di
fessure e camini. Altezza c. 400 m. Difficoltà: IV°+ con passaggi di V°+. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1945
– settembre. Bruno Detassis, Natale
Vidi e due militari
Lancieri salgono la III° Torre della Corna
Rossa per il Camino di
sinistra che chiamarono Torre Lancieri, con difficoltà di III° e un passaggio di
IV°+. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (i) Schizzo sopra.
1945
– settembre. Bruno Detassis e Natale
Vidi salgono la paretina Ovest
di un masso cubico, Sasso
dell'Aquila (25 m.), che si trova nel ghiaioni sotto il V° Torrione della Corna
Rossa. - Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta.
1946 - Gino Pisoni e Giulio
Giovannini salirono il Crozzon
della Spora per la parete Sud con difficoltà di III° e 1
passaggio di IV° grado. - Sottogruppo
della Gaiarda – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1946
- 9 giugno. Carlo Furlani e Achille
Gadler per la parete Ovest
salgono alla Cima
di Val Scura tracciando una Variante con difficoltà di IV° con
tratti di V°. - Sottogruppo
della Campa – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1946
– estate. Matteo Armani, uno dei tanti
“eroi sconosciuti” della storia dell’alpinismo. La sua impresa più prestigiosa
è stata la via tracciata lungo il formidabile Diedro Sudovest del Croz
dell’Altissimo con Cornelio Fedrizzi. (Fedrizzi-Armani)
A giudizio dei ripetitori moderni si tratta di una scalata di valore assoluto,
un’arrampicata libera veramente estrema, dove più volte si raggiunge il limite
di caduta. - Sottogruppo
della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1946
- 26 giugno. Catullo Detassis e Carlo Sebastiani
realizzarono la 1° ripetizione per la Parete Ovest del Torrione
Comici. La via si svolge per quel sottile ed elegante diedro-camino
poco marcato che incide l'alta parete verticale soprastante il “Sentiero dei
Brentei”. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1946
- 29 giugno. Gino Pisoni e Marino Stenico, V.
Corradini e Marco Franceschini salgono
al Campanile Basso per lo Spigolo Sud-ovest dello Spallone
(via Graffer), realizzando la 2° ripetizione. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1946
– agosto. Bruno Detassis e Natale
Vidi, per lo Spigolo
Sud-est raggiungono la vetta della Corna
Rossa, incontrando difficoltà di IV°+.
- Massiccio
del Grostè – Gruppo
di Brenta – Dolomiti
di Brenta. – (f) Schizzo sopra.
1946
- 23 agosto. Vitale Bramani e Marino Stenico raggiungono la vetta del Monte
Daino salendo per la parete Sud-sud-ovest,
incontrando difficoltà di III° grado, con un passaggio di IV°+. - Sottogruppo
del Monte Daino – Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1946
- 25 agosto. Vitale Bramani, Ettore Gasperini-Medaia, Gino Pisoni
e Marino Stenico, con un’arrampicata di 300 m; salirono per la
parete Ovest delle Tose,
raggiungendo l’Anticima Nord e la Cima Principale. Incontrando
difficoltà di IV° con 1 passaggio di V°;
usati 8 chiodi. - Catena
d’Ambiez – Gruppo
di Brenta – Dolomiti di
Brenta.
1947 - 21 giugno. Bruno Detassis, Ferruccio Ferretti e Sandro
Serafini, salirono per la
parete Ovest-sud-ovest della
Cima
Falkner e tracciarono la via Detassis con difficoltà di V° con
passaggi di V+. Altezza della
parete: 350 m; chiodi usati 12,
lasciati 3. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1947
– estate. Giordano Detassis e Tito
Zorat dal Passo
della Gaiarda per il versante Ovest salirono al Monte
Fibbion raggiungendo la Torre Luciana, alta circa 180 m; mancano particolari
dell’ascensione. - Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta
– Dolomiti di Brenta.
1947 – luglio. Gino Pisoni solo, sale da Nord-est al Bimbo delle Fontane Fredde, tracciando una Variante all’inizio dei due camini seguendo quello di destra. - Sottogruppo del Monte Daino – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.
1947 - 27 luglio. Bruno Detassis
e Marco Franceschini; Carlo Sebastiani e Marino Stenico
aprono sulla parete Est di Cima
Brenta la via Detassis-Stenico. Chiodi adoperati 8, lasciati l.
Dislivello fino alla Cengia Garbari: 450 m, fino in vetta: 600 m.
Difficoltà: V° e 8 m. di VI° grado. - Massiccio
di Cima Brenta - Gruppo di Brenta
- Dolomiti di Brenta.
1947 - 6 agosto. Bruno Detassis e Gian
Vittorio Fossati Bellani
effettuano la prima ascensione agli Spuntoni
di Val Brenta e vennero dati i nomi rispettivamente di Maria
Claudia, Anna, Cristiana.
Il Primo Spuntone viene attaccato dal «Sentiero dei Brentei», salendo per un tratto il
ghiaione sotto il Bimbo
di Monaco e superando poi lo spigolo che fiancheggia a sinistra
(guardando) il canalone che separa gli Spuntoni
di Val Brenta dalla Torre
Laura; la paretina terminale alta 10 m, scarsa d'appigli, si supera con
3 chiodi (dalla base: 150 m).
Il Secondo Spuntone si raggiunge scendendo dal primo, attaccando lo spigolo Sud-Est
e, da una terrazza, per la parete terminale (dallo zoccolo: 40 m).
Il Terzo Spuntone viene raggiunto scendendo dapprima alla suddetta terrazza, traversando
orizzontalmente la parete sul versante Est (ometto) e salendo, prima
dello spigolo dello spuntone, una serie di diedri che offrono il tratto più
difficile della via (dalla forcella: 50 m); IV° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1947 – 10/11 agosto. Marco Franceschini e Marino Stenico
con una bella e interessante arrampicata per lo Spigolo Nord-ovest dello
Spallone aprono la (via Cristina) al Campanile
Basso, con difficoltà di VI° grado. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1947
– 30/31 agosto. Fulvio Bergamo e Ivo
Bergamo per la parete Nord-ovest
del Monte
Corno. La via si svolge al centro della parete rossastra alta circa 700
m. sopra il ghiaione «le Glare». Roccia molto friabile; chiodi usati 9,
lasciati 2. Difficoltà: V° e VI°. – Sottogruppo
della Campa - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1947
- 14 settembre. Bruno Detassis e Gian Vittorio Fossati Bellani; Silvio
Colombo, Luigi Galbiati e Natale
Vidi realizzano la 1°
ascensione della Torre
Città di Monza salendo in
direzione di quella profonda fessura-camino che solca sulla destra la parete Nord
del Castello di Vallesinella e che rappresenta di massima la via di
salita. Dislivello 260 m; fino al
Castello di Vallesinella 300 m; chiodi usati 9, lasciati 5. Difficoltà:
IV° con passaggi di V°. – Massiccio del
Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 - Bruno Detassis,
Renzo Graffer e Cesare
Scotoni a scopo dimostrativo, in occasione di una scuola di roccia
superano con estrema difficoltà il grande strapiombo giallo tra la Parete
Steger e il Camino Pederiva sul versante Est-sud-est della Cima
Brenta Bassa nel Massiccio
della Tosa. Tutte le Varianti del versante Est-sud-est e
altre ancora possono interessare unicamente come esercitazione di palestra e
portano tutte sulla prima terrazza, donde per lo più si ritorna al Rifugio Pedrotti. Volendo invece
proseguire dalla prima terrazza fino in vetta, si potrà scegliere sia la via Treptow,
sia la via Deye, e sia la via Pederiva. - Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 – estate. Con gli amici del “Gruppo
Ezio Polo”, Armando Aste
riuscì a spingersi finalmente fino in
Brenta per la normale al Campanile
Basso, la guglia mitica, simbolo dell’intero Gruppo di Brenta, meta obbligata di ogni scalatore di
rispetto «Eravamo in otto divisi in tre cordate. Mi pareva di aver toccato il
cielo con un dito.» Andare in roccia gli riusciva facile e liberava in lui
l’ansia di libertà, il desiderio di creatività, la ricerca dell’eleganza dei
movimenti; Armando Aste,
soprattutto aspirava al piacere, tutto estetico, di trovare la via ideale. - Catena degli
Sfulmini – Dolomiti
di Brenta.
1948 - 28 giugno. Giordano Detassis e Carlo Furlani salgono per la parete Sud delle Torri
Trento e Trieste con 190 m. di arrampicata, sulla ripida parete
rivolta alla Busa degli Sfulmini. Attaccando nel centro della parete, per una
fessura che scende fino alla
base. Dopo circa 60 m. la fessura porta su una cengia, che taglia orizzontalmente
tutta la parete. Questa fessura porta a un terrazzino proprio sullo spigolo,
dal quale si prosegue, tenendosi sulla parete a sinistra dello spigolo, fino a
un altro terrazzino e poi si segue tutto il filo dello spigolo fino in vetta.
IV° grado. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 – agosto. Serafino Serafini e Renzo Zeni
salirono per la parete Sud al Figlio
del Castelletto tracciando una via interessante, con difficoltà di IV°
e V°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 - 18 agosto. Enrico
Bozzi, Bruno Detassis e Gian Vittorio Fossati Bellani con una bella arrampicata su roccia 400 m;
chiodi usati 3, lasciato 1. Difficoltà: III° continuato, con un passaggio in
genere solida (friabile nei primi 60 m), salirono. per la Cresta Sud-est
della Rocca
delle Val Perse Altezza
di IV°. – Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 - 21 agosto. Angelo Crosta, Assuero
Pagani e Oreste Viganò come capocordata, salgono per parete Sud-ovest
del Torrione
di Vallesinella e tracciano la via Viganò. (b. Schizzo sopra). Chiodi usati 5, di
cui 4 lasciati. Difficoltà: IV°, 1 passaggio di V°. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 - 29 agosto. Luigi
Polo e Sandro
Polo con
un’arrampicata di circa 200 m. salendo dalla parte inferiore della parete Sud
salirono al Figlio
del Castelletto. - Massiccio
del Grostè – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 - 30 agosto. Gilio Alimonta, Serafino Serafini e Raffaele Vidi (guide) salirono integralmente lo Spigolo Nord-ovest della Punta Massari (via Fiore Alimonta)e dedicarono la via. alla memoria della guida Fiore Alimonta (Primo), deceduto durante la guerra, in Russia. Altezza circa 270 m; 6 chiodi. Difficoltà: IV° grado. – Massiccio di Cima Brenta – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 – settembre. Bruno Detassis, Serafino Serafini e Renzo Zeni sono i primi salitori della stretta forcella
fra la Cima
Falkner e il Campanile
dei Camosci che conduce in vetta alla Bocchetta
Alta dei Camosci, nel Massiccio
del Grostè, trovando difficoltà di II° grado e roccia friabile – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1948 - 29 settembre. Bruno Detassis e Serafino Serafini fecero la prima ascensione della torre di
destra (Est) delle due torri, specie di spalloni sporgenti, situate tra
il Castelletto Basso di Mezzo e il Castelletto Inferiore, nel Massiccio
del Grostè. Essi proposero alla torre il nome di Torre
Lidia, per ricordare la sorella di Serafini. Altezza 160 m; chiodi usati 10, tutti
lasciati. Difficoltà: IV° con 10 m. di VI° all'attacco. – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949 – Armando
Aste “entra in scena” ripetendo la via normale del Campanile
Basso di Brenta. Fu il terzo, dopo Paul Preuss e Emilio Comici, a
percorrere in solitaria la via Preuss alla parete Est.
Armando Manfredi, un calzolaio di Rovereto, che aveva fatto il soldato negli alpini e aveva conosciuto Vittorio Ratti, il famoso compagno di Riccardo Cassin, intuisce la passione di Armando Aste, e gli regala una corda di canapa di 30 metri portata via dalla naja. Ad Armando Aste confeziona per questa occasione anche il suo primo paio di pedule di pezza, con la suola di feltro. E’ così che inizia la carriera Armando Aste. Carriera che lo vede salire innumerevoli cime, dove da ciascuna porta alla sua bella un piccolo fiore. Sarà con enorme sorpresa che il giorno del matrimonio riceverà dalla futura moglie un album contenente tutti i fiori, con data e luogo di raccolta.
Dopo la normale al Campanile Basso, Armando Aste
prende il volo: la sua straordinaria sensibilità a interpretare la roccia e
l'arrampicata lo portano in breve tempo a confrontarsi con le vie classiche più
famose di allora. - Catena
degli Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949 - Armando Aste con Mario Moser salgono la via “Videsott” alla Cima Margherita. – Massiccio della Tosa – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949 – Il “re del Brenta” Bruno Detassis
festeggia con lo spumante proprio in vetta al Campanile
Basso di Brenta la sua centesima salita dello stesso. - Catena degli
Sfulmini – Gruppo di Brenta – Dolomiti di Brenta.
1949 – 24 febbraio. Bruno Detassis e Serafino Serafini realizzano la 1° salita invernale per la via Normale del