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Croda dei Toni - (3094 m.) o Cima Dodici (originariamente Croda dei Tuoni) - (Zwölferkofel)

 

 

Dalla parte di Sesto, questa montagna fa parte dello straordinario «orologio naturale», con Cima Undici e Cima Una (Elfer e Einser) che chiude la testata della Val ► Fiscalina. Come una gigantesca prora espone la più potente bastionata di Dolomia principale del settore Nord delle Dolomiti: oltre 700 m. di spessore.

Scrisse Antonio Berti, per spiegare il modo in cui questa montagna s’impone sulle eleganti cime intorno, che la Croda dei Toni «comincia dove le altre finiscono»: infatti il blocco della cima principale, che raggiunge quota 3094 m., è circondato da valli profonde e – soprattutto nel versante orientale – da guglie in cui prevale la più antica Dolomia di Dürrenstein, fratturata verticalmente e meno stratificata.

Come Croda di Val dei Toni (poi contratto nella forma attuale) la montagna era designata sul versante di Auronzo: spiega Ottone Brentari, nella sua Guida del Cadore, che il nome fu dato alla valle, e poi alla cima, per il «singolare frastuono, nei giorni di temporale, dei tuoni che vanno ripercuotendosi di cima in cima». Questo gruppo chiude alla testata la Valle d’Auronzo, con un versante complesso e inciso da valloni, delimitato dalla lunga Val Giralba (che lo separa dal Popera)e dalla Val di Cengia che dà accesso ad alcuni sottogruppi minori e alla regione delle Lavaredo. Pilastro d’angolo è la svelta Cima d’Auronzo 2914 m. In alta Val Giralba, presso lo spettrale Lago Nero sotto le pareti orientali della Croda, si trova il Rifugio Carducci (2297 m.); da lì, per la Forcella Giralba 2728 m., si accede all’alta Val Fiscalina dove a quota 2224 m. si trova il Rifugio Zsigmondy-Comici; entrambi sono snodi importanti per l’escursionismo fra ► Popera e Dolomiti di Sesto. Sul versante occidentale la Croda ha l’aspetto di un’imponente bastionata fasciata da ghiaioni, suggestiva e solitaria nell’ora del tramonto. «Superba cattedrale» definì questa montagna Leone Sinigaglia, riprendendo la metafora, cara a John Ruskin, delle montagne come le più belle chiese per il culto di Dio.

La prima ascensione della Croda dei Toni fu opera di Michel Innerkofler e Johann Innerkofler, per un ghiacciato e pericoloso canalone sul versante Ovest, il 28 settembre 1874.

La terza salita della via, compiuta dai fratelli Otto Zsigmondy e Emil Zsigmondy nel 1882, rappresentò una delle date di nascita dell’alpinismo «senza guide».

L’attuale via normale (piuttosto impegnativa) fu trovata ancora dai due Innerkofler: Michel e Johann con J. Reichl e M. Simon il 6 settembre 1887.

 

 

 

 


1874 – 28 settembre. Le guide e fratelli Michel Innerkofler e Johann Innerkofler salgono la Croda dei Toni (3094 m.). Purtroppo, pur essendo una salita di sole guide, non può essere presa a riferimento per un nuovo rapporto del professionista con la montagna perché si tratta di una salita su commissione. L’ordinante è un importante cliente, il barone ungherese Roland von Eötvos, che con le stesse guide la salirà tre anni dopo.

 

1877 – Il barone ungherese Roland von Eötvos con le guide Michel Innerkofler e Johann Innerkofler salgono la Croda dei Toni.

 

1881 – Nel tentativo di prima ripetizione della salita alla Croda dei Toni, il cliente di Johann Innerkofler, lo scozzese W. E. Utterson-Kelso, precipita e pur ferito riesce a tornare in basso. In quest’occasione la Croda dei Toni divenne la “montagna del terrore”, ma il suo vecchio toponimo aveva altro significato. Infatti essa è anche chiamata Cima Dodici: questo perché quando il sole è alto sulla Cima sullo sfondo della Val di Rio, per la gente nei campi e nei prati intorno a Sesto, per i cacciatori e i boscaioli, è tempo di pensare al pranzo. Altri “numeri solari” sono la Cima Undici, la Cima Uno e la Cima Nove, un complesso orologio solare che funziona esattamente nei mesi estivi ma solo da un punto, da Haideck, a Ovest sopra San Giuseppe.

 

1882 - La terza salita della via della Croda dei Toni per un ghiacciato e pericoloso canalone viene compiuta dai fratelli Otto Zsigmondy e Emil Zsigmondy e rappresentò una delle date di nascita dell’alpinismo «senza guide».

 

1887 - 6 settembre. Michel e Johann Innerkofler con J. Reichl e M. Simon aprono l’attuale via normale (piuttosto impegnativa) della Croda dei Toni (3094 m.).

 

1887 - Robert Hans Schmitt in cordata con Georg Winkler aprì una nuova via sulla Croda dei Toni.

 

1897 - Arcangelo Siorpaes con il cugino Giovanni Siorpaes e i clienti Adolf Witzenmann e Emil Witzenmann effettuarono la prima scalata della parete Nordest della Croda dei Toni.

 

1898 - Viktor Wolf von Glanvell aprì un itinerario nuovo con Karl Doménigg su una torre nella Croda dei Toni che prese poi il nome del primo salitore.