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Broad Peak – (8047 m.)

Karakorum

(Himalaya)

 

BROAD PEAK, (“La cima larga”) 8047 m.

 

Il Broad Peak (conosciuto in passato anche come K3) è il dodicesimo monte più alto della Terra. È situato sul confine tra Cina e Pakistan, nella catena del Karakorum. Fa parte del Massiccio del Gasherbrum, e dista 8 km dal K2.

L'esploratore britannico Thomas. G. Montgomery, durante la campagna di rilevamento del Karakorum nel 1856, lo chiamò K3, ma quando William Martin Conway scoprì che la sua parte sommitale era lunga quasi 2 km lo ribattezzò Broad Peak, ovvero Cima Larga. Il nome in lingua balti è Faichan Langri; la traduzione letterale Phalchan Kangri non è invece accettata dai Balti.

 

 

 


Orografia – Le creste principali hanno direzione Sud-est e Nord-nord-ovest.

 

Prima ascensione: Hermann Buhl, Kurt Diemberger, Markus Schmuck, Fritz Wintersteller, 9 Giugno 1957, per la cresta Nord raggiunta dal versante Ovest.

 

Versante Ovest

 

Cresta Nord-ovest

 

Versante Nord-est

 

 

19579 giugno. Kurt Diemberger alla sua prima spedizione in Himalaya con un gruppo del Club Alpino Austriaco effettuò la prima salita al Broad Peak (8041 m.) in Karakorum. La salita al Broad Peak fu portata a termine in stile alpino, senza bombole d'ossigeno e senza portatori d'alta quota. Fu la prima ascensione in “Westalpenstil”a un Ottomila. Arrivato in vetta, iniziò il ritorno, ma subito dopo tornò in vetta una seconda volta con il compagno Hermann Buhl, che era rimasto attardato. Con loro Marcus Schmuck e Fritz Wintersteller. Sia l’idea che la realizzazione erano di Hermann Buhl. - Karakorum - Himalaya.

 

1982 – 15 luglio. La spedizione austriaca composta di 5 alpinisti e guidata da Hanns Schell e Alois Furtner con Georg Bachler, Walter Losch e Werner Sucher. Questi tre austriaci hanno raggiunto la vetta del Broad Peak il 23 luglio e si affrettarono a sfruttare il bel tempo per la salita del K2. Il 27 luglio, tutti i cinque austriaci erano nel campo avanzato del K2, dove i membri di una spedizione polacca erano da poco arrivati. Gli austriaci salirono sulla parete Sud-Est del K2 arrivano a quota 7350 m. poi interrompono la salita per aiutare nel trasporto la salma della polacca Halina Kruger morta al Campo 2. Gli austriaci hanno portato il corpo verso il basso sopra la parte più pericolosa e difficile tra il Campo due e il Campo uno il 31 luglio. - Karakorum - Himalaya.

 

1983 – 28 giugno. Renato Casarotto ritorna alle grandi montagne e in sette giorni scala il notevole sperone Nord del Broad Peak Nord (7538 m.), in Karakorum. Si riconcilia con l’alta quota.

 

1983 - 30 giugno Una spedizione svizzera composta da Fredi Graf, Erhard Loretan, Marcel Ruedi, Stefan Worner e Krystyna Palmowska (Polacca), raggiungono la vetta del Broad Peak per la parete Nord-ovest.

 

1984 – 18 luglio. Kurt Diemberger e Julie Tullis essendo stati autonomi alla salita del K2, non riuscendo però a raggiungerne la vetta; essendo in zona, decisero di salire il Broad Peak, di cui raggiunsero la vetta in quattro giorni. Dopo altri lavori cinematografici, i due organizzeranno una spedizione al K2 per il 1986. - Karakorum - Himalaya.

 

1985 – 16/17 luglio. Eric Escoffier prima di tornare in Francia tenta un quarto ottomila nel Massiccio del Gasherbrum, il Broad Peak, ma si deve fermare a 7400 m. per il brutto tempo. - KarakorumHimalaya.

 

1986 – E’ l’anno delle tragedie. Sul K2 – montagna solitaria, mitizzata e temuta fino al 1980 – si consuma all’insegna dell’affollamento la più spaventosa odissea del decennio. - Il 1986 entrò nella storia del K2. - Nell’estate ben 11 spedizioni tentano il K2 con innumerevoli exploit, infatti, a fronte di 27 tentativi di salita vi sono stati 13 tragiche morti, di cui 5 nel periodo tra il 6 agosto ed il 10 agosto.

Sull’ambitissimo Sperone Sud-ovest (la “Magic line”) di Reinhold Messner) operano contemporaneamente Renato Casarotto, l’équipe di “Quota 8000” e un gruppo americano; il (21 giugno) una valanga travolge e uccide due giovani alpinisti dell’Oregon: Alan Pennington e John Smolich. Due giorni più tardi (23 giugno) l’équipe franco-polacca composta da Liliane Barrard e Maurice Barrard, Michel Parmentier e Wanda Rutkiewicz tocca la cima dalla Via Normale del K2, e fu la prima donna ad arrivare in vetta seguita dalla francese Liliane Barrad, ma in discesa vennero sorpresi dalla bufera e Liliane Barrad e Maurice Barrad non fecero più ritorno. Il (16 luglio) Renato Casarotto precipita in un crepaccio vicino al campo base, ma ai primi di agosto le varie cordate riprendono la strada della vetta. Altri sette alpinisti la raggiungono, ma il tempo cambia di nuovo e Julie Tullis, Alan Rouse, Alfred Imitzer, Hannes Wieser e Dobroslawa Wolf-Miodiowicz muoiono di sfinimento.

Alla lunga lista vanno aggiunti i due fortissimi polacchi Tadeusz Piotrowski e Wojchiech Wroz, caduti al ritorno da due eccezionali exploit: Tadeusz Piotrowski ha aperto con Jerzy Kukuczka una complessa e interminabile via nuova sulla Parete Sud, in stile alpino, raggiungendo esausto la cima; Wojchiech Wroz ha finalmente risolto con Przemyslaw Piasecki e Peter Bozikiem il rebus dello Sperone Sud-ovest, ma è precipitato dopo la vetta.

Gli alpinisti di “Quota 8000”, infine, salgono e scendono in velocità lo Sperone degli Abruzzi, ma meglio di tutti fece lo specialista francese Benoit Chamoux che raggiunge la cima quasi di corsa, in giornata. Proprio lui che aveva già realizzato la solitaria al Broad Peak in 16 ore nella stessa stagione. - Non per stendere una sterile lista di nomi ma sembra doveroso ricordare quelle persone che nel nome del K2 hanno perso la vita: John Smolich, Alan Pennington, Maurice Barrard, Liliane Barrard, Tadeusz Piotrowski, Renato Casarotto, Wojchiech Wroz, Mohammed Ali, Julie Tullis, Alan Rouse, Hannes Wieser, Alfred Imitzer, Dobrosława Miodowicz-Wolf. - Karakorum - Himalaya.

 

1986 - 5 luglio. Gli alpinisti di “Quota 8000”, composta da Agostino Da Polenza, Gianni Calcagno, Tullio Vidoni, Soro Dorotei, Martino Moretti, Benoit Chamoux, infine, salgono e scendono in velocità dal K2 per la Cresta Sud-est, dello Sperone Abruzzi, Via Normale. – Quattordicesima ascensione - Ma meglio di tutti fece lo specialista francese Benoit Chamoux che raggiunge la cima quasi di corsa, in giornata, esattamente in 23 ore salì dai 5300 metri della base dello Sperone Abruzzi agli 8611 m. della vetta. Stabilendo un record ancor oggi inviolato. Proprio lui che aveva già realizzato la solitaria al Broad Peak in 16 ore nella stessa stagione. Della spedizione di “Quota 8000” guidata da Agostino Da Polenza faceva parte anche Josef Rakoncaj della Repubblica Ceca unica persona in vetta al K2 per due volte. La prima volta per lo Sperone Nord il 4 agosto del 1983 - Karakorum - Himalaya.

 

1991-92Kurt Diemberger Partecipa a due spedizioni con alpinisti catalani al Shaksgam, prima esplorazione e prima ascensione della parete Est del Broad Peak. Ulteriori esplorazioni per future spedizioni nella zona.

 

1998 - 29 luglio. Eric Escoffier il 28 luglio bivacca a 7800 m. con il compagno di salita Pascale Bessières al Colle del Broad Peak. Il giorno dopo vengono avvistati per l'ultima volta sulla cresta tra il colle e la vetta del Broad Peak. Da quel momento i due sono dati per dispersi e i corpi non furono ritrovati. - Karakorum - Himalaya.

 

1999Kurt Diemberger. Diventato ormai quasi “custode dello Shaksgam” parte un’altra volta (la settima) per il deserto d’alta quota dietro il K2 e il Broad Peak, con una spedizione americana. Arriva con un piccolo gruppo superando un labirinto (una vera foresta di guglie di ghiaccio) fino al ghiacciaio Kyagar, praticamente alla fine del mondo, settant’anni dopo il Prof. Ardito Desio.

Al Prof. Ardito Desio, Kurt Diemberger porta una pietra in ricordo a lui che ormai più che centenario, ne è contentissimo. Lascia anche un piccolo deposito per una spedizione futura. Ha capito che c’è ancora molto ignoto. - Karakorum - Himalaya.

 

2003 – 30 luglio. Il gruppo ceco di Radek Jaros, Petr Masek e Martin Minarik, reduce dalla salita del Broad Peak, si appoggia a fine luglio alla Kazakhstan/International 3-in-1 Expedition di Zhunusov Baglan. Questa comprende scalatori validissimi come Denis Urubko, Inaki Ochoa e Simone Moro. Ma anche loro, forse stanchi dai successi su Nanga Parbat e Broad Peak, non c’è niente da fare di raggiungere la vetta del K2. - Karakorum - Himalaya.

 

2007 – 20 giugno. Giuseppe Pompili con la solita spedizione italiana “snella”, economica e autosufficiente, con il fidati compagni di salite Adriano Dal Cin, Marco Tossutti e Alessandra Canestri hanno tentato di concatenarne il Broad Peak e il K2. Con una logistica ridotta all'osso e senza l'uso di ossigeno ottenendo buoni risultati. - Karakorum - Himalaya.

 

2007 – 20 luglio. Un team russo guidato da Yuriy Agafonov (capo spedizione), e Ivan Aristov (leader arrampicata) con Victor Afanasyev, Alexander Eliseev, Roman Gubanov, Nikolay Kadoshnikov, Alexey Yakovenko, Oleg Afanasyev, Andrey Filimonov, Alexandr Fukolov, Andrev Glushkov, Eduard Goncharov, Sergey Dudko e Alexey Kuznetsov. Durante l'ultima settimana di giugno, la squadra divisa in due gruppi ha tentato di salire il Broad Peak poi interrompendo a causa di eccesso di neve sul percorso appena fisso. Da allora, la spedizione si è spostata al K2 tentando per lo Sperone Abruzzi. e riuscendo a portare in vetta quattro dei suoi alpinisti migliori: Victor Afanasyev, Alexander Eliseev, Roman Gubanov e Nikolay Kadoshnikov. - Karakorum - Himalaya.

 

2007 – 25 agosto. Dopo un tentativo precedente, nel 2005, Zsolt Eross è tornato al K2 di nuovo come membro di una squadra ungherese, guidata da Lajos Kollar. Facevano parte del gruppo Laszlo Mecs, Katalin Csollany, Anita Ugyan, Istvan Tarjanyi, Laszlo Janos Vuros, Balint Juhasz e Jozsef Csikos. Ma anche questa volta il K2 viene tentato nuovamente senza successo. Diversi membri del team hanno raggiunto la vetta del Gasherbrum I e del Broad Peak. - Karakorum - Himalaya.