torna al menù

 

Chhiring Bhote - (

 

Chhiring Bhote e Jumik Bhote avevano intrapreso l’attività di sherpa a Hatiya quando il loro fratello maggiore si era messo a commerciare olio da cucina e cherosene e invece era finito per fare il portatore di professione a Namche Bazaar, una città nei pressi dell’Everest.

Chhiring Bhote fratello minore di Jumik Bhote componente della spedizione sul K2, con il team B del Flying Jump che dovevano mettersi in cammino dal Campo quattro verso la vetta nella notte fra il 1 e il 2 agosto, venne inviato via radio dal leader della spedizione coreana Kim Jae-Soo in soccorso con Big Pasang Bhote dei compagni dispersi. I due sherpa lasciarono la loro tenda al Campo quattro a mezzanotte del 1 agosto portando cibo, acqua, sacchi a pelo e sei bombole d’ossigeno.

Gli sherpa del Flying Jump avevano progettato di partire quella sera col secondo gruppo di scalatori sudcoreani per un tentativo di assalto alla vetta. Ma costatato che sette alpinisti della prima squadra non erano ancora tornati, avevano posticipato la partenza.

Mentre i due sherpa risalivano la spalla tre figure emersero dall’oscurità della montagna. Erano Chhiring Dorje, Little Pasang Lama e Pemba Gyalje.

I tre non erano nelle condizioni di risalire nuovamente verso la montagna con i due sherpa. Dovevano scendere al Campo quatto al più presto per riposare un po’.

Passata una mezz’ora, i due uomini, ancora sulla Spalla notarono un’altra torcia e videro avvicinarsi zoppicando Kim Jae-Soo, il capospedizione coreano. Era solo, ma non molto lontano dal Campo quattro. Per timore che gli si congelassero i piedi, lui era sceso più veloce e lungo il cammino aveva perso di vista Go Mi-Sun, la bella alpinista della Corea del Sud che con lui aveva raggiunto la vetta. Li pregò di cercarla e dopo un paio d’ore Big Pasang Bhote e Chhiring Bhote videro una luce in lontananza e udirono una voce che chiedeva aiuto. Fu allora che scorsero Go Mi-Sun. Era bloccata fra le rocce e li supplicava di portarla giù. Quando giunsero la sollevarono per le spalle mentre l’altro la teneva per le gambe, e insieme la tirarono fuori. Per mezzo di una fune agganciarono la sua imbracatura alla loro e iniziarono a scendere. Arrivarono al Campo quattro poco dopo le quattro e trenta del mattino. Go Mi-Sun si sorprese vedendo che la maggiore delle tende erano ancora vuote. Non era stata l’ultima a rientrare del gruppo A del Flying Jump, mancavano altre quattro persone.

Big Pasang Bhote e Chhiring Bhote andarono nella loro tenda a riposare un po’.

Ma non riuscirono a prendere sonno. Quindi i due sherpa raccolsero di nuovo i viveri e nuovamente partirono dal Campo quattro per salire in soccorso verso il Collo di Bottiglia.

Quattro membri della loro spedizione erano dati per dispersi: Park Kyeong-Hyo, Kim Hyo-Gyeong, Hwang Dong-Jin e il loro fratello e cugino Jumik Bhote.

Subito dopo mezzogiorno, notarono attraverso la nebbia uno scalatore che strisciava a quattro zampe. Quando lo raggiunsero l’uomo aveva perso i sensi. Big Pasang Bhote che aveva la radio chiamò Pemba Gyalje al Campo quattro, e dalla descrizione Pemba Gyalje comprese che doveva trattarsi dell’italiano Marco Confortola.

Pemba Gyalje raccomandò ai due sherpa di aiutarlo a scendere, ma Big Pasang Bhote osservò che Marco Confortola era fuori dell’area di maggior pericolo, e loro pensavano di salire più su a cercare Jumik Bhote e gli altri tre coreani chiedendo al Campo quattro di salire loro per far scendere Marco Confortola.

Big Pasang Bhote e Chhiring Bhote si rimisero a salire verso la cima del Collo di Bottiglia, e lì avevano trovato Jumik Bhote e i tre alpinisti sudcoreani intrappolati nelle corde. Pur essendo feriti erano riusciti a scendere lentamente per il “Traverso”. Incredibilmente, erano ancora vivi. Big Pasang Bhote li stava aiutando a tornare giù.

Chhiring Bhote nell’operazione di salvataggio mentre l’altro era salito sul Collo di Bottiglia, lui s’era fermato a raccogliere parte delle corde fisse sui pendii inferiori, nel caso ne avessero avuto bisogno più tardi.

Poi il mondo esplose con il distacco del seracco con una seconda e terza deflagrazione nel Collo di bottiglia, spazzando via Big Pasang Bhote, Jumik Bhote e i coreani.

Mentre Chhiring Bhote quando era arrivata la valanga , si trovava a venticinque metri più in basso rispetto a Big Pasang Bhote. Sentendo il boato, aveva gridato e sganciato l’imbracatura di sicurezza dalla corda, mentre il ghiaccio gli passava di fianco. In quel modo era riuscito a salvarsi, protetto da una larga gobba di larghe rocce che gli stavano accanto.

Il giovane sherpa si era salvato e piangeva mentre superava cautamente i detriti della valanga raggiungendo Pemba Gyalje che era salito a salvare Marco Confortola e i tre scesero insieme. Mentre più in basso sul pendio, videro venire loro incontro due scalatori coreani insieme a Little Pasang Lama. In prossimità del Campo quattro, trovarono anche Cas Van de Gevel.

 

 

 


2007 – 20 luglio. La squadra coreana (Korean Dinamica Busan K2 Expedition) guidata da Hong Bo Seong tentano il K2 per la via dello Sperone Abruzzi. Il team comprende Kim Chong-Ho, Parco Ju-Won, Ha Young-Ho, Kim Gil-Woo, Shin Yongwoo e Kim Jin-Tae più tre scalatori nepalesi: Pasang Sherpa Tshring, Nan Temba Bhote e Chhiring Bhote. Ma solo due raggiungono la cima: Kim Chong-Ho senza ossigeno e Kim Jin-Tae con ossigeno. - Karakorum - Himalaya.