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Jumik Bhote - (1983 – 2008)

 

A Kathmandu, Jumik Bhote, 25 anni, - Nepal - non essendo riuscito a superare l’esame di maturità, aveva cominciato a fare l’autista del family bus acquistando di quarta mano dal fratello maggiore. Lo conduceva per le strade intasate di traffico della capitale, guadagnando cinque rupie per ogni passeggero o turista nepalese che dall’hotel aveva bisogno di percorrere le tangenziali di Kathmandu. Ma, dopo un anno o due, il bus era così malridotto che il fratello era stato costretto a venderlo. Quindi Jumik Bhote aveva firmato l’ingaggio come portatore dei Sudcoreani per la stagione 2008 al K2.

Jumik Bhote, un uomo alto e imberbe, era stato promosso di recente al capo degli sherpa del team sudcoreano: un grande riconoscimento, che tuttavia lo aveva subissato di impegni. Quella primavera, col Flying Jump, aveva scalato il Lhotse, la quarta montagna più alta della terra, poi era tornato per pochi giorni a Kathmandu prima di ripartire per il K2, lasciando a casa da sola la moglie incinta, che da un giorno all’altro poteva dare alla luce il loro primo figlio. Alla spedizione sul K2 partecipava anche suo fratello minore Chhiring Bhote, che si trovava più in basso con il team B del Flying Jump: dovevano mettersi in cammino dal Campo quattro nella notte fra il 1 e il 2 agosto.

Jumik Bhote e Chhiring Bhote avevano intrapreso l’attività di sherpa a Hatiya quando il loro fratello maggiore si era messo a commerciare olio da cucina e cherosene e invece era finito per fare il portatore di professione a Namche Bazaar, una città nei pressi dell’Everest.

La sua ragazza, Dawasangmu, ha dato alla luce un figlio 3 giorni prima che lui morisse colpito da una valanga dovuta al distacco di un seracco nel Collo di bottiglia.