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Michel-Gabriel Paccard – (1757–1827)

 

Di professione Medico, personaggio strano ed affascinante, forse l’unico vero “alpinista” di tutta la storia della conquista del Monte Bianco.

Non salì certo in vetta per compiervi le misurazioni scientifiche tanto care a Horace-Bénédict de Saussure e forse neanche per il denaro, ma soprattutto per la molla personale dell’avventura, per il fascino dell’impresa diversa e per ambizione, caratteri assai comuni al nobile agire dell’epoca.

 

 

 


17752 settembre. Comincia le sue esplorazioni in alta quota il medico Michel-Gabriel Paccard di Chamonix (1757-1827), cugino di due dei montanari che avevano effettuato un tentativo precedente il 14 luglio: François Paccard e Michel Paccard. - Michel-Gabriel Paccard è un giovane entusiasta e sufficientemente colto. Si interessa, oltre che di medicina, di botanica e di fisica. I suoi studi e le sue esplorazioni nel massiccio del Monte Bianco avranno importanza fondamentale per la conquista dell’altissima vetta. Sale con lo scozzese Thomas Blaikie per il Ghiacciaio di Taconnaz in direzione dell’Aiguille du Goûter. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1784 – agosto. Il dottor Michel-Gabriel Paccard con Pierre Balmat compiono un’approfondita esplorazione verso il Colle del Gigante e nel Bacino di Leschaux. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1784 - 9 settembre. Poche settimane più tardi ancora Michel-Gabriel Paccard con J. B. Jacquet tentano di salire il Monte Bianco da St-Gervais e riescono a giungere fino a 200 metri dalla vetta dell’Aiguille du Gôuter. Da queste importanti e minuziose esplorazioni è facile intendere quanta passione animasse Michel-Gabriel Paccard. Non si può inoltre discutere la sua abilità alpinistica né dubitare della sua profonda conoscenza della montagna. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

17852 settembre. La guida Jean-Marie Couttet, veterano di precedenti tentativi alla vetta del Monte Bianco, compie una ricognizione con un cercatore di cristalli, è un giovane montanaro noto per coraggio e resistenza alle fatiche: Jacques Balmat (1762-1834).

Su quest’ultimo è la mano del destino. Dopo aver compiuto altri difficili tentativi, anche da solo, diventerà il compagno di Michel-Gabriel Paccard nell’ascensione vittoriosa, avrà onori e ricchezza e sarà famoso nel mondo col nome di Balmat du Mont Blanc. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1786 - 8 agosto. Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard, furono i primi salitori del Monte Bianco; salirono dal Grand Plateau per l'Ancien Passage Supérieur e la cresta Nord-Nordest (via Paccard). - Bacino dei Bossons - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

La storia della conquista:

Nell’estate del 1786 il dottore Michel-Gabriel Paccard si accorda con Jacques Balmat e il 7 agosto i due partono da Chamonix.

Prima tappa la Montagne de la Côte (2500 m.), dove bivaccano. L’8 agosto alle prime luci gli alpinisti affrontano il ghiacciaio, superano i Grands Mulets e vincendo difficoltà sempre maggiori, raggiungono il Petit Plateau (3900 m.). Qui Michel-Gabriel Paccard prende decisamente il comando della cordata e attraversano il Grand Plateau, affronta i vergini pendii sotto i Rochers Rouges Superiori.

L’ora è oramai avanzata ma non v’è neanche da pensare a un bivacco a tale altitudine. Jacques Balmat tentenna e propone il ritorno. Michel-Gabriel Paccard insiste con fermezza e, seguito dalla guida, risale i lunghi pendii resi faticosi dalla neve crostosa che cede sotto i passi. Giungono sulla calotta terminale… ancora pochi passi affannosi e toccano la vetta! Sono le ore 18 dell’8 agosto 1786.

A Chamonix l’ascensione è stata seguita con trepidazione, tutti i cannocchiali sono rivolti ai due puntini che risalgono l’ultima cresta. Appena la notizia della vittoria è data, scoppia incontenibile l’entusiasmo sottolineato dalle campane del priorato che suonano a distesa.

I vincitori intanto piantano il barometro nella neve della vetta e Michel-Gabriel Paccard compie alcuni esperimenti scientifici.

Alle sette di sera i due lasciano la cima e scendono rapidamente fino al Petit Plateau. Al chiaro di luna proseguono, aiutati dal freddo che rassoda la neve, e verso mezzanotte si addormentarono sfiniti sulle rocce della Montagne de la Côte.

La mattina dopo Jacques Balmat dovrà aiutare Michel-Gabriel Paccard a scendere il sentiero verso la valle perché il dottore è febbricitante e gravemente colpito dall’oftalmia della neve.

Per l’invidia di Marc Theodore Bourrit, che tentò in ogni modo di togliere la gloria della vittoria a Michel-Gabriel Paccard, la storia dell’ascensione fu traviata. Tutto il merito dell’impresa fu dato a Jacques Balmat, che naturalmente non chiese di meglio lasciando intendere chiaramente che senza il suo aiuto Michel-Gabriel Paccard non avrebbe mai raggiunto la vetta.

Purtroppo Jacques Balmat e Marc Theodore Bourrit ebbero buon gioco e le accorate difese di Michel-Gabriel Paccard caddero nell’oblio.

Qualche anno dopo la salita, quando ormai Michel-Gabriel Paccard era morto, Jacques Balmat raccontò ancora la sua inesatta versione al famoso romanziere Alessandro Dumas che in un suo libro rese nota la storia in tutto il mondo. Solo recentemente accurati studi condotti da Thomas Graham Brown hanno ridato a Michel-Gabriel Paccard il pieno merito della grande impresa.

 

1786 - 8 agosto. Data della salita del Monte Bianco si fa storicamente risalire l’origine dell’Alpinismo. Gli esordi dell’alpinismo vengono fatti tradizionalmente risalire con la salita del Monte Bianco da parte di Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard; ed inquadrati nel contesto di un’epoca caratterizzata dall’esplorazione e dalla ricerca scientifica (Illuminismo). - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1786 - 20/21 agosto. Horace Benedict de Saussure cerca di ripetere l’ascensione di Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard alla vetta del Monte Bianco, senza comunque ancora una volta riuscirci. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1787 - 3 agosto. Jacques Balmat, Jean-Michel Cachat, Alexis Tournier e Horace-Bénédict de Saussure con altre 15 tra guide, servitori e portatori e conseguirono la 3° ascensione alla cima del Monte Bianco. Quel giorno si trattennero in vetta 4 ore e mezza, mentre Horace-Bénédict de Saussure compiva esperimenti sull'ebollizione dell'acqua e sulla misurazione della quota della cima: 2478 tese, ossia 4809,7 m. Da sempre nota quale «via de Saussure» perché da lui seguita in quella data, in quanto non si conosceva il percorso esatto tenuto da Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard nella prima ascensione. - Questa prima via al Monte Bianco fu la sola seguita fino al 1827, quando venne scoperta la via del Corridor. È però esposta alla caduta di ghiaccio nel tratto dal Grand Plateau ai pendii terminali, per cui nel 1866 venne anche vietata dalla compagnia delle Guide di Chamonix; attualmente non viene quasi più percorsa. Dislivello dal Refuge des Grands Mulets 1750 m. Difficoltà PD. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

Oggi l’intero gruppo del Monte Bianco è esplorato in tutti i suoi particolari. L’audacia e la tecnica dei moderni hanno saputo vincere le pareti e le creste più vertiginose. Ma le imprese dei pionieri, a cominciare da quella di Paccard e Balmat, tengono pur sempre un altissimo posto nella storia dell’ardimento umano: se valutate come devono essere valutate, tenendo conto dell’iniziale estrema modestia dell’equipaggiamento alpino e della conseguente tecnica delle incognite anche psicologiche che occorreva inizialmente affrontare e superare. Quando, in quanto tempo, con quali mezzi, in quali condizioni? Questi gli interrogativi ai quali è d’uopo rispondere per poter giustamente valutare questa o quella impresa, questa o quella figura di alpinista o di guida.