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Aiguille du Plan - 3673 m.

Settore delle Aiguilles de Chamonix

Alpi Francesi

(Massiccio del Monte Bianco)

 

 

AIGUILLE DU PLAN 3673 m. - Seconda cima, per altitudine, delle Aiguilles de Chamonix. Presenta vie di accesso molto differenti sia per natura che per difficoltà.

 

 

 

 

 

 

1871 - Inizi di luglio. James Eccles con Michel Clement Payot e Alphonse Payot, praticarono in discesa la via normale dell’Aiguille du Plan al Rifugio del Requin per il versante Sud-Est con un itinerario quasi esclusivamente di ghiaccio, che può presentare serie difficoltà a seconda dello stato del Ghiacciaio d'Envers du Plan. Questo può essere molto crepacciato, soprattutto a fine stagione, e il percorso tra i crepacci può risultare quindi molto complicato. E’seguito più sovente in discesa, essendo l'abituale itinerario di “salita” la Cresta Midi-Plan; è tuttavia ancora utilizzato di tanto in tanto partendo dal Rifugio del Requin. PD. - Settore delle Aiguilles de Chamonix - Alpi Francesi - Massiccio del Monte Bianco.

Dalla cima, andare al Col Supérieur du Plan scendere il grande pendio ripido di neve dal colle fino alla crepaccia terminale, poi il ghiacciaio d'Envers du Plan, cercando i passaggi migliori nelle due principali zone crepacciate: queste possono cambiare rapidamente e potrà quindi essere necessario compiere notevoli deviazioni. Uscire dal ghiacciaio all'altezza della base delle rocce della Dent du Requin, girando a sinistra (Nord). Scendere su una bastionata rocciosa (placche e diedri tagliati da cenge di sfasciumi, delicato) per arrivare al nevaio situato alla base dello zoccolo della parete Est della Dent du Requin. Scendere questo nevaio per 100 m, poi girare a destra (Sud), traversare la lingua inferiore del Ghiacciaio d'Envers du Plan e raggiungere la morena che conduce (sentiero) al Rifugio del Requin.

Foto 30-1 - It. 142

 

1907 - 10 agosto. Geoffrey Winthrop Young con Josef Knubel, realizzarono la via normale salendo per la Cresta Sud Est nella loro Traversata Midi-Plan diventando poi di gran lunga la via più classica e più percorsa per andare all'Aiguille du Plan. Attualmente in alcuni giorni c'è folla. Via di cresta su terreno misto molto bella, parecchio aerea, di modesta difficoltà. Il ritorno si effettua generalmente per la stessa cresta, per quanto sia più interessante scendere al Rifugio del Requin. AD. - Settore delle Aiguilles de Chamonix - Alpi Francesi - Massiccio del Monte Bianco.

Dall'Aiguille du Midi, scendere la Cresta Nord-Est (tracce, pendio ripido, corde fisse durante la stagione sciistica) fino ad un plateau. Proseguire per la cresta, dapprima molto larga, poi stretta, fino al Col du Pian (molto ripido alla fine). Dal colle seguire la cresta fino alle rocce di quota 3532 m, aggirare questa schiena per delle rocce innevate del Versante Chamonix, e riguadagnare la cresta. Seguirla fino ad una sella nevosa (3477 m). Ripassare sul Versante Chamonix e salire un canalone (nevoso o roccioso a seconda della stagione) che conduce ad un ripiano nevoso sulla cresta, da cui si raggiunge il Rognon du Pian (3601 m). Seguire la cresta nevosa e piatta, poi scendere a destra (Versante Envers du Plan) per un sistema di camini, fino a delle cenge. Alla loro estremità, scendere una fessura (utile una breve doppia) per raggiungere la parte superiore del Ghiacciaio d'Envers du Plan. Costeggiare la base delle rocce fino al Col Supérieur du Pian (3535 m). Seguire la cresta nevosa poi raggiungere le ultime rocce de l'Aiguille du Plan. Salirle sul Versante Chamonix o per la parete Sud.

Foto 29-1 - 30-1 - 31-1 - It. 143

 

1963 - 18 luglio. Joe Brown e Tom Patey, tracciarono sulla parete Ovest dell'Aiguille du Plan la via diretta Brown-Patey che è il più bell'itinerario di roccia di questo versante. E’ stato ripetuto diverse volte ma non è molto frequentato. E’ tuttavia una superba ascensione di 700 m, su roccia eccellente. Nella sua parte inferiore questa via è in comune con la via aperta da Robert Gréloz e André Roch nel 1946, che esce a destra. TD. - Settore delle Aiguilles de Chamonix - Alpi Francesi - Massiccio del Monte Bianco.

Dal Rognon du Plan al Col des Deux Aigles, una dozzina di itinerari solcano il Versante Ovest dell'Aiguille du Plan. Questo vasto e complesso versante, principalmente roccioso, è alto 700 m. nella sua parte più elevata.

 

1929 - 19 luglio. Paul Dillemann con Armand Charlet e Jules Simond, aprono sul magnifico Versante Nord dell'Aiguille du Plan la via Charlet-Simond (per il Ghiacciaio del Plan). E’ la più bella, la più elegante e la meno difficile delle vie del versante Nord. La salita è varia e magnifica. Questo itinerario è classico, ripetuto di frequente. Le difficoltà dipendono dallo stato del Ghiacciaio del Plan, scosceso e con dei salti molto ripidi; alcuni anni appaiono uno o due salti verticali. Il passaggio può così diventare aleatorio. Altezza 1000 m: 400 m. sullo sperone roccioso inferiore, 600 m. sul Ghiacciaio del Plan. E’ necessario salire veloci in alcuni passaggi esposti, e partire molto presto. D. - Settore delle Aiguilles de Chamonix - Alpi Francesi - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 31-1 - 34-1 - It. 145

 

1926 - 24/25 luglio. Jacques Lagarde e Henry De Ségogne, raggiunsero la vetta dell'Aiguille du Plan per il Couloir Lagarde-Ségogne. L'apertura di questa via è stata uno dei più grandi exploit tra le due guerre. E: stata compiuta all'epoca dei ramponi a 10 punte e senza possibilità di assicurazione gradinando con una sola piccozza di tipo tradizionale. Non è stata ripetuta che a partire dal 1972. E’ una magnifica salita di ghiaccio, di grande impegno. L'inclinazione è molto forte: 64° in media per 300 m. Il canalone nasce dalla Brèche du Caiman, ma la via prosegue generalmente sul fianco Nord della Dent du Crocodile per raggiungere l'Aiguille du Plan; è dunque considerata come un itinerario d'accesso a questa cima. TD. - Settore delle Aiguilles de Chamonix - Alpi Francesi - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 31-1 - It. 146

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TRAVERSATA DELLE AIGUILLES DE CHAMONIX (dal col du Fou per la cresta NNE)

E. De Ferré de Péroux con Arthur Ravanel, Jean Ravanel e Alfred Payot, 3 luglio 1930, nel senso S-N

Sylvia D'Albertas con Arthur Ottoz, 14/16agosto 1939.nel senso N-S (dai Grands Charmoz).

 

Per l'ampiezza, la varietà, le difficoltà, la bellezza straordinaria dell'ambiente, questa traversata è una delle più grandi ascensioni delle Aiguilles de Chamonix. E’ oggi una classica, anche se raramente ripetuta, a causa della moda attuale che privilegia le arrampicate brevi. La traversata delle Aiguilles de Chamonix è molto lunga e richiede generalmente un bivacco. Il modo migliore di compiere questa traversata consiste nel partire dai Grands Charmoz per andare fino all'Aiguille du Midi. I settori Grands Charmoz -Grépon e Blaitière - Ciseaux - Fou sono descritti separatamente; la descrizione che segue concerne esclusivamente la porzione di creste compresa tra il col du Fou e l'Aiguille du Plan. Poiché costituisce la via normale di accesso e di ritorno a differenti cime (Pointe de Lépiney, Dent du Ca'iman), la traversata sarà descritta nei due sensi.

 

 

 

 

 

147 - TRAVERSATA DELLE AIGUILLES DA NORD A SUD (in salita)

D+. Da 14 a 18 h (in totale)

Foto 31,32 e 37.

Dal Plan de l'Aiguille raggiungere il col du Fou sia direttamente dal

ghiacciaio dei Nantillons per l'it. 175,sia traversando l'Aiguilie de Blaitière

e l'Aiguilie du Fou (it. 182, 176 e inizio del 179) (da 5 a 7 h).

Dal col du Fou, raggiungere il col de Blaitière con una grande traversata,

sul versante Chamonix: scendere dapprima sul versante W per dei

massi e per un camino; traversare sotto le placche della Pointe de Lépiney

per facili cenge e raggiungere, dall'estremità superiore di un ripido

pendio di ghiaccio e una traversata ascendente seguita da un camino, il

col de Blaitière (3352 m) (1 h). Da qui si può salire la Pointe de Lépiney.

Dal col de Blaitière, traversare orizzontalmente sul versante Envers des

Aiguilles, per raggiungere la cresta SEdella Pointe Chevalier, poi con diverse

doppie raggiungere il canalone che nasce dal col du Ca"iman.Scendere

ancora per 50mquesto canalone, prendere la parete E della Dent du

Ca"iman (1 h).

Risalire verso sinistra delle cenge e delle fessure per attaccare la parte

ripida, alla base di una doppia linea di camini, bordati a sinistra da un pilastro

ben marcato e a destra dalla parete liscia e verticale del Ca"iman.Salire

la fessura di destra (12 m, 5°_),poi utilizzare una fessura a sinistra (4°) e

raggiungere in obliquo a sinistra (4°) una piattaforma alla base dei camini

separati da un pilastro. Abbandonare la linea di camini, superare uno spigolo

a sinistra e traversare orizzontalmente in piena parete (delicato), per

raggiungere un canalone poi il filo dello sperone SEdella Dent du Ca"iman

(vedute sul Crocodile e sul Pian).

Seguire lo sperone (grandi massi facili). Salire a sinistra un camino (4°)

che termina su una spalla di sfasciumi all'altezza della brèche du Ca"iman.

Una placca liscia (5-6 m, 4°+) conduce alla base di una placca di 20msotto

la spalla della cresta SWdella Dent du Ca"iman.Raggiungere la base di

un piccolo diedro, traversare a sinistra per 4-5 m al di sopra del canalone

Crocodile-Ca"iman, e salire 10m a destra di un'esile fessura per raggiungere

l'uscita del diedro prima citato (4°). Proseguire per 3 m delicati (5°-)

poi per una placca più facile, fino alla spalla della cresta SW (da 4 a 5 h).

Da qui, si può salire la Dent du Ca"iman;l'ultimo salto si supera sul versante

di Chamonix (v. it. 148); ritorno alla spalla con una doppia di 30 m.

Dalla spalla, un'altra doppia di 30mconduce alla brèche du Ca"iman(3498

m). Salire dei camini obliqui sul fianco destro (E) della cresta NE della

Dent du Crocodile, e raggiungere il filo alla base di un salto di 25 m. Ripassare

sul versante Chamonix scendendo un camino, e salire un camino su

placche, molto aperto (4°).

Riprendere il filo fino ad un nuovo salto che si supera direttamente (35

m,4°). Evitare un ultimo salto di 10m a destra (cengia e camino) o a sinistra

(goulotte di ghiaccio con massi incastrati), per arrivare in cima alla

Dent du Crocodile, poi alla cima principale per la cresta (da 3 h a 3 h 30).

Da lì, seguendo l'it. 171della Dent du Crocodile, raggiungere il col Supérieur

du Plan, o salire all'Aiguilie du Plan lungo la via normale (da 30 min. a

1 h).

 

148 - TRAVERSATA DELLE AIGUILLES DA SUD A NORD (in discesa)

In questo senso la traversata delle Aiguilles de Chamonix è meno difficile,

almeno fino al col du Fou, ma comporta una discesa in doppia impressionante

e delicata lungo la cresta NE della Dent du Ca'lman.

D+. Da 11 a 14 h dall'Aiguilie del Plan all'Aiguille de Blaitière.

Foto 31.

Dall'Aiguille du Plan (generalmente raggiunta tramite la traversata Midi-

Plan, da 3 a 4 h), scendere le rocce terminali per la via normale, e aggirarne

la sommità per i pendii superiori del ghiacciaio du Plan. Raggiungere la

cresta spartiacque a metà strada tra il Plan e il Crocodile. Seguirla fino ad

un piccolo contrafforte che si aggira ad W.

Traversare un canalone ghiacciato e raggiungere la cresta NWdel Crocodile

(3640 m), che si segue fino alla cima (da 30 min a 1 h). Raggiungere

la cima N. Evitare un salto di 10m per un versante o l'altro. Scendere un

secondo salto (doppia di 35 m). Seguire la cresta fino ad un nuovo salto,

scendere sul fianco W in un camino su placche molto aperto (doppia di 30

m), e per un corto camino tornare sulla cresta. Passare sul fianco E, scendere

dei camini obliqui e tornare sulla cresta che si segue approssimativamente

(doppia) fino alla brèche du Ca'iman (3 h).

Da questo intaglio, per un breve camino, passare sul versante di Chamonix.

Alzarsi sulla sinistra fino a metà altezza della Dent du Ca'lman, poi

direttamente (muretto ripido) fino ad un terrazzi no sotto la spalla SW. Andare

in obliquo a sinistra fino ad una cengia sulla verticale della cima. L'ultimo

salto si supera per una scaglia di 4 m a forma di C, poi sulla destra e

infine direttamente (4°,12 m dalla cengia). Delle facili rocce conducono

alla Dent du Ca'lman (3554 m) (30 m).

Dalla cima, scendere 15m lungo la cresta NE,sulla parete E(doppia utile);

terrazzo inclinato. Una doppia da 35 m, sempre sul versante Envers

des Aiguilles, conduce ad una cengia. Seguirla per raggiungere la parte

alta del secondo salto della cresta NE (un'interruzione, 5°). Passare sul

versante Chamonix e dopo qualche metro facile, fare una doppia di 40m

leggermente obliqua fino ad una cengia innevata. Scendere per un camino-

colatoio (15 m) fino ad un grosso masso, e traversare per raggiungere

un piccolo terrazzo presso la cima del salto inferiore della cresta. Con 2

doppie da 30m (sosta scomoda) o una doppia da 60 m, raggiungere il col

du Ca'lman (3392 m) (da 2 a 4 h).

Traversare un ripido pendio di neve fino alla base di un camino, sul versante

Chamonix della Pointe Chevalier. Si può raggiungere da lì la cima di

questa punta.

Raggiungere la cresta spartiacque dopo il gendarme situato a N della

Pointe Chevalier. Scendere sul versante di Chamonix per delle rocce

presso il filo di cresta, o per un pendio di neve, fino alla sommità di un salto.

Scendere per un camino del versante Envers des Aiguilles (comoda

doppia), e raggiungere il col de Blaitière (3352 m) (30 min).

Dal col de Blaitière al col du Fou, seguire l'it. 147in senso inverso oppure,

per un camino verticale, raggiungere la spalla W della Pointe de Lépiney.

Si può raggiungere questa punta per delle cenge della parete SW,un

camino di 15m(4°) e la cresta SSE(1 h), e riscendere al col du Fou per l'it.

173.

Dalla spalla W, traversare sul versante Chamonix per una cengia facile

e raggiungere la cresta N della punta. Seguirla fino al salto che domina il

col du Fou e con una doppia di 30 m(partenza sul versante Envers, arrivo

sul versante Chamonix), raggiungere dei gendarmi e dei grandi massi in

prossimità del col du Fou (3365 m) (1 h).

Dal col du Fou si può raggiungere direttamente il ghiacciaio dei Nantillons

lungo l'it. 175,ma è preferibile salire la cresta SWdeil'Aiguilie du Fou

per l'it. 178 e traversare all'Aiguilie de Blaitière per l'it. 176 (da 3 a 4 h).

 

 

 

 

149 - CRESTA RYAN (cresta E)

V.l.Ryancon Franz e losef Lochmatter, 20 giugno 1906.

Questa via è rimasta a lungo la più bella deil'Envers des Aiguilles. Ancor

oggi è una classica.

Si tratta di un itinerario magnifico, alto 550 m. L'arrampicata è sicura,

principalmente in fessura, atletica; le difficoltà sono sostenute ma non superano

mai il 4°+. Il principale ostacolo può essere il sistema di crepacce

terminali che danno accesso alla cresta: in certi anni queste crepacce

erano impossibili da superarsi.

D+. Da 6 a 7 h dalla crepaccia terminale.

Foto 32.

Dal rif. d'Envers des Aiguilles, traversare per nevai e sfasciumi sotto il

ramo Ndel ghiacciaio d'Envers de Blaitière, e prendere il ramo S di questo

ghiacciaio. Traversare sotto lo zoccolo della cresta SE dell'Aiguilie de

Blaitière, e risalire il bacino superiore del ghiacciaio verso l'Aiguilie du

Plan. Superare una o due crepacce terminali e salire fino ad un'ultima crepaccia,

alla base della cresta Ryan (3117 m)(1 h 30).

Per superare la crepaccia, 3 soluzioni:

a) ad inizio di stagione, super~rla a sinistra, sotto il canalone del col du

Pain de Sucre, e traversare a destra verso la cresta;

b) se il bordo inferiore della crepaccia terminale arriva direttamente a

toccare la roccia, attaccare direttamente per 2 fessure di 20 m (4°);

c) si può anche superare la crepaccia a destra, ai margini del canalone

Plan/Crocodile (caduta di sassi) e riguadagnare la cresta a sinistra su neve,

per delle cenge e dei gradoni. Si arriva così nella parte alta dello zoccolo

basàle, alto70mca. Salirelacresta per roccerottee placchefessurate

(30 m). Lasciare a destra una larga cengia orizzontale (posto da bivacco

a sinistra in fondo ad una nicchia); andare al di sopra per uscire su

delle placche fessurate che conducono ad una seconda cengia, un pò

obliqua a destra, e che si segue fino alla sua estremità N.Lacengia si raddrizza

e si trasforma in diedro che conduce (3°) a dei piccoli salti ai bordi

del canalone Plan-Crocodile. Risalire questo canalone (caduta di sassi)

sulla sinistra,e perun delicatoe ripidopendiodirocce innevate,raggiungere

una spalla ben marcata, sul quarto inferiore della cresta (3300 m).

Dalla cengia inferiore si può raggiungere questa spalla utilizzando la parete

S della cresta Ryan, all'inizio ai bordi del canalone del col du Pain de

Sucre; interessante quando la via classica è troppo innevata (4° e 4°+).

Dalla spalla, seguire il filo della cresta fino al primo salto. Superare 3

fessure (4°), e per una schiena di mulo (4° molto delicato) entrare in un

profondo camino ghiacciato; risalirlo e arrivare alla sommità del primo

salto. Da qui, seguire costantemente ilfilo di cresta, superando parecchi

salti per delle fessure e dei camini (4°) tra cui una bella fessura leggermente

obliqua, la fessura della Grand-Mère (4°+). Poco prima del salto

terminale, evitare una fessura a Y passando uno strapiombo sul filo di

cresta (4°),e per la cresta orizzontale raggiungere la base dell'ultimo salto.

Questo si supera sul suo fianco sinistro. Salire a sinistra una fessura

delicata (4°+). Quindi una cengia (leggera discesa) per prendere un caminoche

sale verso lacresta; lasciarloin altoe raggiungere(4°+)unazona

più facile. Superare questa zona in obliquo a sinistra, per 3 lunghezze.

La parte superiore del salto è incisa da un camino-fessura ad Y.Raggiungere

la sua base andando a sinistra: camino-fessura con massi incastrati

(4°) e camino profondo con lama incastrata (4°+). Superare il caminofessura

a Yuscendo per ilramo di sinistra (4°+). Una facile cengia porta a

sinistra ai gradoni sommitali.

 

 

 

 

 

 

 

Patrick Gabarrou realizza la prima sulla direttissima alla parete Nord dell’Aiguille du Plan.