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Christian Klucker – (1853-1928)

 

 

Christian Klucker: tra le guide dell’Engadina era sicuramente il migliore; infatti, la sua carriera alpinistica annovera ben 44 prime assolute, accanto a 88 nuove vie di salita su tutta la catena alpina.

Sebbene vanti un’attività alpinistica di primissimo piano, Klucker si stacca assai dal modello di guida valligiana che solitamente ci viene proposto in questo periodo dell’alpinismo classico. Maestro di scuola, ispettore scolastico, era un uomo colto e raffinato, profondo conoscitore della topografia e della storia alpinistica oltre che eccellente geologo, botanico e biologo.

Era comunque capace di imprese magnifiche e di rara audacia per quei tempi: le grandi pareti nord della Val Bondasca (Alpi Centrali) furono teatro di alcune sue imprese eccezionali. La salita dei canali di ghiaccio del Colle del Badile e del Badiletto, la salita e discesa del couloir del Pizzo Cengalo e la solitaria ricognizione sulla parete Nord-Est del Pizzo Badile, attualmente considerata tra le più difficili della catena alpina, testimoniano non solo il valore di Klucker, ma anche la sua apertura lungimirante nello scoprire problemi che saranno risolti solo in futuro e con mezzi artificiali.

 

 

 


1892 – Dal rifugio della Domhütte partì la cordata, condotta dalla guida dell’Engadina Christian Klucker, che portò a termine la traversata Hohberghorn (4219 m.) Lenzspitze (4294 m.).

 

1893 - 26 luglio. John Percy Farrar con Chistian Klucker e Daniele Maquignaz, realizzano la 4ª ascensione salendo per lo Sperone della Brenva alla vetta del Monte Bianco. Praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Farrar. - Itinerario più facile e semplice e perciò più sbrigativo dell'originale, meglio percorribile al buio perché si svolge su neve. Nella parte iniziale è al riparo da cadute di sassi provocate da altre cordate sulla via originale.

Dal Col Moore si attraversa nel versante Sud ai piedi delle rocce per circa 100 m. scavalcando anche una costola, fino a un canale nevoso che scende dallo sperone e ha origine tra la punta 3873 m. e la crestina di neve-ghiaccio. Lo si sale per metà, quindi si prosegue sui pendii nevosi a sinistra (salendo) che portano sulla crestina suddetta. Dalla metà del canale si può anche proseguire a destra su terreno misto, per prendere la cresta ancora rocciosa dello sperone. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1893 - 14/17 agosto. Il berlinese Paul Güssfeldt con Emile Rey, Chistian Klucker e César Ollier tentarono la vetta del Aiguille Blanche de Peutérey salendo un canalone molto pericoloso sul Versante della Breva, attraversarono la cima principale, scesero per la via Henry Seymour King fino al colle e poi continuarono salendo la Cresta di Peutérey, bivaccando a 4400 metri. Sul Versante della Breva la comitiva di Paul Güssfeldt fu certamente fortunata perché una grossa scarica di sassi si abbatté nel canalone poco dopo che lo avevano lasciato. Paul Güssfeldt aveva 53 anni quando fece questa ascensione che richiese quattro giorni. La scalata comportò due bivacchi e una notte la passarono nel rifugio allora esistente sui Rochers Rouges, dopo di che scesero al Grand Plateau, attraversarono il Dôme du Goûter e tornarono a Courmayeur per il Ghiacciaio del Dôme. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1896 - 17 agosto. Chistian Klucker si arrampicò sulla Cresta di Zmutt con Edward Davidson e Cesar Knubel.

Proveniente dall’Engadina, fu tra le più grandi Guide alpine.

L’escalation di nuove scalate difficili è considerata assoluta, anche rispetto a quanto da Josef Knubel.

Scalò fino al suo ultimo anno di vita: a 74 anni compì la doppia traversata della Cresta Est del Torrione del Ferro.