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Emile Rey - (1846-1895) - (Guida)

 

 

Emilio Rey: Nato a la Saxe nel 1846 entrò nella professione di Guida giovanissimo e per alcuni anni dovette forzatamente limitarsi ad imprese modeste in attesa dell’alpinista destinato a lanciarlo. Ma poi nel 1877 è l’inglese Lord Wentworth che lo scopre ed insieme compiono la prima impresa di rilievo: viene conquistata per la prima volta la vetta dell’Aiguille Noire de Peutérey, da quel momento i migliori alpinisti fecero a gara per averlo compagno. Fra il 1887 e il 1895, anno della sua tragica fine al Dente del Gigante, compì imprese eccezionali in tutta la catena delle Alpi, domando l’ultima grande cima sui 4000: l’Aiguille Blanche de Peutérey e realizzando la prima salita al Monte Bianco con Chistian Klucker per la Cresta di Peutérey.

 

Emilio Rey: Nacque nel 1846 in quel di la Saxe, frazione di Courmayeur.

Poco o nulla di notevole v’è da dire sulla sua giovinezza, se non che ricevette un’educazione austera, che valse grandemente a formare un uomo di carattere dai forti proponimenti e dai ponderati giudizi.

L’istruzione gli fu pur troppo limitata: abbozzata meschinamente dalla scuoletta del villaggio, fu compiuta in famiglia fino oltrepassata la puerizia.

Ma se la mente fu lasciata in balia a se stessa, il cuore venne ornato di tutte quelle doti che, nella vita valgono più di qualunque ornamento estetico, e bastano da se sole a farsi apprezzare e rispettare.

Emilio Rey abbracciò la professione di Guida che lo rese celebre per spontanea vocazione.

Egli non apprese ad essere guida cacciando il camoscio o sotto l’altrui scorta, ma di propria volontaria iniziativa. All’età di 22 anni, nel 1868, cominciò il suo tirocinio di guida.

Poco notevoli furono le corse compiute nei primi tempi della sua carriera, limitandosi a poche vette del suo paese e della valle, ascensioni e passaggi riputati al giorno d’oggi come volgari, ma in quei tempi ritenute scabrosi. Denotava fin d’allora di diventare un’eccellente guida.

 

 

 


1875 - Emilio Rey accompagnava l’ingeniere Angelo Genolini in un tentativo al Dente del Gigante *(1), ripetuto poi nel 1877 con Lord Wentworth, con il quale salì le Grandes Jorasses, il Castore, lo Strahlhorn, il Riffelhorn dal ghiacciaio di Corner più un tentativo sull’Aiguille Verte dai chalets di L’Ognan.

Se non era per l’indisposizione di due guide, che si ammalarono quando già trovatasi vicino alla meta, quella sarebbe stata una vittoria di Rey. Egli tenne la testa della carovana per tutto il tempo e si distinse talmente che Wentworth, lo classificò tra gli arrampicatori di prim’ordine.

 

1877 – 5 agosto. Viene realizzata la prima ascensione dell’Aiguille Noire de Peutérey dalla parete Est-Sudest per merito di Lord Wentworth accompagnato da Emile Rey e Jean Baptiste Bich. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1878 - Guidò lo stesso alpinista in una serie di importanti imprese, fra cui ascensioni di picchi vergini, quali l’Aiguille Noire de Peutérey *(2) e la Punta Giordano dei Jumeaux.

Per vie nuove salì il Gran Paradiso dal ghiacciaio della Tribolazione e la Grivola, con una variante, da Valsavaranche.

Fu pure alla Aiguille de Rochefort (seconda ascensione), ai Jumeaux, ed al Cervino, da Zermatt al Breuil, col quale faceva la prima volta conoscenza.

Il valente alpinista inglese scrisse belle pagine sul libretto di Emilio Rey, gentile preludio di altre non meno piene di ammirazione per le sue eccezionali qualità.

Lord Wentworth lo dichiarò abilissimo e forte alpinista, possessore di un tatto speciale per orientarsi in mezzo ai frangenti più difficili.

A proposito di questo intuito delle guide, che istintivamente sanno afferrare subito il lato debole di una montagna, propendo che esso consista non già nell’istinto naturale del montanaro, ma bensì nell’acquisita esperienza e nella profonda osservazione.

 

1878 - Emilio Rey veniva a stringere relazione col Monte Rosa guidando alla Punta Dufour il dott. Theodor Petersen, allora presidente del Club Alpino Tedesco-Austriaco.

 

1879 – 4 agosto. Il Marchese E. Del Carretto con Emile Rey e G. Proment effettuano la 3° ascensione dell’Aiguille Noire de Peutérey della parete Sudest (Couloir Rey).

La parete Sudest è interamente rocciosa. Sotto la vetta ha un dislivello di 1000 m. e alla base, sopra la Conca del Combalet, è larga pure 100 m. Oltre alle vie notevoli che raggiungono la vetta o la vicina Punta Bich, altre scalate belle e interessanti su roccia buona salgono alle singole punte che costituiscono la Cresta Sud: alla Punta Brendel, alla Punta Welzenbach e, di minor interesse alla Punta Bifida e al Pic Gamba, punte che verranno trattate separatamente. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

Tra le migliori guide di Courmayeur del suo tempo, fece sua la cresta di Zmutt in due occasioni.

 

1879 - 6 settembre. La prima volta con Johann Petrus e Johann Baumann.

 

188013/14 agosto. Il Col de Peutérey è stato raggiunto la prima volta da Georg Gruber con Emile Rey e Pierre Revel, provenienti dal Col du Freney. Itinerario poco ripetuto in salita, ma spesso utilizzato per la discesa dal colle. Ambiente molto severo, impressionante. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1880 - 14 agosto. Georg Gruber console austriaco a Ginevra e le guide Emile Rey e Pierre Revel si erano proposti di ripetere la via Eccles ma, per sbaglio, discesero dal Col du Frêney fino al bacino inferiore del Frêney dal quale furono costretti a fare un’ascensione piuttosto pericolosa (a causa delle scariche di sassi) di un canalone che sale dal ghiacciaio Rochers Gruber per raggiungere il bacino superiore. Raggiunto questo furono costretti a bivaccare a 4400 metri prima di terminare la scalata dei pendii superiori scalati dalla comitiva di James Eccles, il Pic Eccles. Anche questa via passò vicino alla Cresta Nordest dell’Aiguille Blanche de Peutérey e aiutò a fornire la chiave per la sua prima ascensione. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1881W. Muir con Emile Rey e G. Proment effettuano la 4° ascensione Aiguille Noire de Peutérey della parete Sudest (Couloir Rey). - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1882estate. Il professore di Cambridge Francis Maitland Balfour e la sua guida svizzera Johann Petrus rimasero uccisi mentre tentavano di scalare Aiguille Blanche de Peutérey utilizzando l’approccio Gruber/Rey al Col de Peutérey (è significativo che Emile Rey non avesse accettato di unirsi a loro). I loro corpi furono trovati sul bacino inferiore proprio a destra Est dei Rochers Gruber. Le tracce suggerirono che stavano scendendo al momento dell’incidente, per cui è possibile che avessero raggiunto il colle e affrontato la cima. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1881 - 14 luglio. Il Col de la Brenva sicuramente venne salito da George Gruber con Emile Rey e Johann von Bergen, dove grazie a un tracciato dato come sicuro e preciso dagli autori Ettore Canzio, Giovanni Battista Gugliermina e Felice Mondini si sono potuti chiarire gli itinerari percorsi in precedenza su questo versante. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1882 - 30 luglio. Carus D. Cunningham con Emile Rey e Joseph-Marie Rey, salirono dal Dôme de Rochefort scendendo poi per le rocce rotte del suo versante Nord-Nordest sulla sottile cresta, dapprima nevosa (cornici) e poi rocciosa. Un primo gendarme si sale da sinistra, il successivo si aggira pure a sinistra, poi si torna sulla cresta e la si segue fino all'ampia sommità della Calotte de Rochefort. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1883 - 28 luglio. Carus D. Cunningham con Emile Rey e un portatore salirono per il versante Est della Pointe des Périades preceduti di un sol giorno da Paul Perret con François Simond e Alfred Simond. Salita abbastanza difficile. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1882 - 29 luglio. Carus D. Cunningham con Emile Rey e Joseph-Marie Rey, salirono dalla Calotte de Rochefort per la Cresta Nord-Nordest, con un itinerario che si svolge su roccia e neve, con continui saliscendi, procedendo sulla cresta principale, dapprima rocciosa (gli ultimi due gendarmi si aggirano a Nord), poi sottile e nevosa (cornici), fino al pendio di rocce rotte che porta alla cima del Dôme de Rochefort. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1884 - 12 settembre. Carus D. Cunningham con Emile Rey (guida) e Michel Savioz (guida). Questa cordata probabilmente ha salito la Tour Ronde per il versante Est di neve e misto, a sinistra dello sperone Est. Rocce mobili. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.

 

1884 - 13 settembre. Carus D. Cunningham con Emile Rey e Michel Savioz, dalla vetta della Tour Ronde scesero per la cresta Sud Ovest con un bel percorso su terreno misto, facile e panoramico. Dislivello dal colle 170 m. Difficoltà AD- per l’accesso al colle da Nord, la cresta PD. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.

 

1885 - 31 luglio. L’ascensione che raggiunse l’obiettivo di salire l’Aiguille Blanche de Peutérey fu realizzata da Henry Seymour King, con le guide Emile Rey, Ambros Supersaxo e Aloys Anthamatten. Da un bivacco sopra il Col du Frêney raggiunsero il bacino superiore del Frêney per una via che era pressappoco la stessa percorsa da James Eccles evitando i Rochers Gruber. Dal Col de Peutérey salirono i pendii settentrionali dell’Aiguille Blanche de Peutérey, raggiungendo la Punta Nordovest o Punta Jones e la Punta Centrale detta anche Punta Gussfeldt e alle 14 raggiunsero la sconosciuta cima della Punta Sudest (la sommità ufficiale, nonostante quella centrale sia 5 metri più alta) che fu debitamente chiamata Punta Seymour King. Tornarono per la stessa via. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1886 - Assieme alla guida Francois Simon, Emilio Rey accompagnava il Sig. Dunod alla Meije, non lo conoscevano né gli uni né gli altri, “mais, sans hésitation, il devina si facilement l’issue des passages délicats, q’ils détinrent pendant long temps le record de vitesse”.

Partiti da Chatelleret, compivano l’ascensione con passaggio della Brèche e scendendo a La Grave in sole 16 ore!.

 

1888 - 5 gennaio. Corradino Sella, Erminio Sella, Gaudenzio Sella e Vittorio Sella con Emile Rey, Jean-Joseph Maquignaz e Daniele Maquignaz, realizzarono la 1ª salita invernale per lo Sperone delle Tournette da Sud-Ovest, con discesa ai Grands Mulets: È la prima via aperta sul versante Sud-Ovest del Monte Bianco e su questo lato è rimasta la più classica ed elegante, anche se un po' esposta alla caduta di pietre nella parte inferiore. Un tempo era molto frequentata quale via d'accesso italiana al Monte Bianco e questo giustificò anche la costruzione di un primo rifugio a quota 3107 m, dimostratosi ben presto insufficiente e sostituito (nel 1885) dall'attuale Capanna Quintino Sella, eretta poco più sopra. Dopo la scoperta nel 1890 (1 agosto) della più comoda e facile via per il Ghiacciaio del Dôme, questa per lo Sperone delle Tournette è stata trascurata ma rimane tuttora la via più seguita del versante Sud-Ovest. A volte viene indicata, erroneamente, come «via dei Rochers». Segue lo sperone in gran parte roccioso che dalle rocce della Tournette 4740 m. sulla Cresta delle Bosses si abbassa verso Sud-Ovest fino a immergersi a 3750 m. nel Ghiacciaio del Monte Bianco. Dislivello dal ghiacciaio circa 1100 m. Difficoltà D-, II e passaggi di III grado. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1888 - 13 agosto. Miss Katharine Richardson con Emile Rey e Jean-Baptiste Bich, scesero per la cresta Est dell’Aiguille de Bionnassay con un percorso aereo, magnifico, su una sottilissima cresta di neve-ghiaccio fino al Dôme du Goûter. Dal Col de Bionnassay la cresta è lunga circa 700 m, con dislivello di 160 m. Difficoltà AD. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1888 - 18 agosto. Miss Katharine Richardson con le sue guide abituali Emile Rey e Jean-Baptiste Bich, con un bel percorso di cresta, vario, su neve e su roccia e vetrato, realizzarono l’ascensione della cresta Sud dell’Aiguille de Bionnassay direttamente, superando i circa 100 metri ghiacciati della cresta a cavalcioni. Questa fu una sorprendente spedizione di oltre venti chilometri e 250 metri di ascensione dalla partenza ai piedi del Ghiacciaio del Miage meridionale, completata in sedici ore. Dislivello700 m, con sviluppo di circa1600 m. Difficoltà AD. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1889Katharine Richardson con Emile Rey e G. Proment effettuano la 5° ascensione Aiguille Noire de Peutérey della parete Sudest (Couloir Rey). - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1889 - 14 settembre. William Muir con Emile Rey e David Proment, salirono dal Ghiacciaio di Plampincieux per il Crestone Sud-sud-est, raggiungendo la vetta del Dôme de Rochefort. Itinerario lungo e di grande interesse alpinistico, che con classico tracciato supera l'alto Sperone Sud orientale della montagna, con una arrampicata di 900 metri su roccia poco solida. È stato percorso poche volte ma merita di essere più spesso ripetuto. Nel complesso è difficile (3°grado). - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1900 - 18 luglio. Ettore Allegra con Laurent Croux, Pierre Dayné e Alexis Brocherel, tracciarono una variante che divenne poi la via normale dell’Aiguille de Rochefort. (“Traversata delle Creste di Rochefort”). Percorsa a meno di un anno di distanza dalla prima ascensione, ne segue quasi interamente il tracciato, da cui differisce solo alla fine del canale nevoso: dove invece di piegare a sinistra e uscire alla forcella a Nord del Mont de Rochefort, segue il canale fino in alto, poi prende le rocce a destra e giunge alla spalla del segnale Emile Rey dal suo versante Sud-est. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1891 – 14 gennaio. La prima invernale alla Punta Croz alle Grandes Jorasses viene eseguita per merito di Paul Gussfeldt con Emilio Rey, Laurent Croux, Fabien Croux e David Proment. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1892 - 16 agosto. La cordata composta da Paul Güssfeldt con Emile Rey, Laurent Croux e Michel Savoye, realizzano la 3ª ascensione per lo Sperone della Brenva salendo alla vetta del Monte Bianco. Per fare questo praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Güssfeldt. - Via interamente su neve-ghiaccio, che giunge sullo sperone per la sua parete concava Nord già all'inizio del dosso superiore. È più ripida e più bella della Via Moore ma è molto esposta alla caduta di ghiaccio, sia dai seracchi del Col de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1893 - 14/17 agosto. Il berlinese Paul Güssfeldt con Emile Rey, Chistian Klucker e César Ollier tentarono la vetta del Aiguille Blanche de Peutérey salendo un canalone molto pericoloso sul Versante della Breva, attraversarono la cima principale, scesero per la via Henry Seymour King fino al colle e poi continuarono salendo la Cresta di Peutérey, bivaccando a 4400 metri. Sul Versante della Breva la comitiva di Paul Güssfeldt fu certamente fortunata perché una grossa scarica di sassi si abbatté nel canalone poco dopo che lo avevano lasciato. Paul Güssfeldt aveva 53 anni quando fece questa ascensione che richiese quattro giorni. La scalata comportò due bivacchi e una notte la passarono nel rifugio allora esistente sui Rochers Rouges, dopo di che scesero al Grand Plateau, attraversarono il Dôme du Goûter e tornarono a Courmayeur per il Ghiacciaio del Dôme. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1894 – 31 agosto. Emilio Rey salì la seconda volta sulla cresta di Zmutt con Paul Gussfeldt e Cesar Knubel.

 

1895 - 21 agosto. George Morse con Emile Rey discesero per la Cresta Nordovest il Mont Maudit. Dal Col du Mont Maudit 4345 m, dove passa la frequentata via dal Col du Midi al Monte Bianco si segue tutta la cresta, all'inizio scavalcando o aggirando diversi gendarmi rocciosi, poi su neve alle roccette della cima. Breve cresta in gran parte nevosa, non ripida, panoramica. PD + . - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco. Fu l’ultima ascensione portata a termine da Emile Rey. La grande guida morì pochi giorni dopo sul Dente del Gigante e George Morse tristemente riportò che «tre giorni più tardi uno scivolone fatale su facili rocce pose fine prematuramente alla sua carriera … una delle guide moderne più brillanti e più perspicaci nelle nuove spedizioni, uno dei migliori compagni di scalata, ha trovato la morte ormai in vista di casa sua …».

 

1895 - Il 24 agosto Emile Rey periva in un banale incidente sulla via del ritorno dal Dente del Gigante procedendo, slegati, con il cliente Carson Roberts, a seguito di una caduta in un breve camino che nel racconto che ne fece il Roberts: “è l’unico punto di qualche difficoltà durante tutta la salita alla base del Dente del Gigante, ma non è così difficile da preoccupare un qualsiasi scalatore, tanto meno Emilio Rey”.

Inspiegabili le cause della caduta, si volle quindi pensare ad un malore.

A quel tempo molti notarono la suggestiva coincidenza con la contemporanea scomparsa di Albert Frederich Mummery al Nanga Parbat con i suoi due Gurhkas: il più grande alpinista e la più grande guida del secolo, accomunati da un tragico destino forse nello stesso giorno.

 

1899 - 20 agosto. M. Schintz con Joseph Croux e Alois Pollinger figlio, salirono dal Ghiacciaio di Plampincieux per la Cresta Sud-Sudest dell’Aiguille de Rochefort con un itinerario poco difficile ma esposto alla caduta di sassi nel superamento del canale nevoso. Seguirono facilmente la cresta che sale verso l'Aiguille de Rochefort, scavalcarono una spalla ben distinta (conosciuta anche come Punta Nord di Rochefort 3757 m, dove trovarono un bastone lasciato da Emile Rey in una sua esplorazione della cresta stessa) e arrivarono ai piedi dell'alto e ripido salto terminale. Aggirandolo sulla destra, costeggiarono la sua base, e raggiunsero la cresta nevosa spartiacque a Nord-est della cima. Presero la Cresta Nord che rapidamente li portò al punto culminante. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1899 - 26 agosto. Giovanni Battista Gugliermina con Giuseppe Gugliermina e Natale Schiavi con Michele Motta effettuano la prima ascensione e traversata da Est a Ovest dell’aereo colle fra il Picco Luigi Amedeo e il Mont Brouillard che chiameranno Col Emile Rey (4027 m.) a ricordo della grande guida di Courmayeur, Emile (Emilio) Rey, caduta nel 1895 a soli 49 anni alla Gengiva del Dente del Gigante. Per 20 anni svolse un'attività alpinistica eccezionale, di alto livello tecnico e di esplorazione; fra le sue prime ascensioni assolute o vie nuove si annoverano: Aiguille Noire de Peutérey, Aiguille de Talèfre, Calotte de Rochefort, Aiguille Blanche de Peutérey, Charmoz (traversata), Dru (traversata), Monte Bianco (invernale), Aiguille de Bionnassay (Sud e Est), Castore (Nord), Grandes Jorasses (invernale), Ago di Sciora, Pizzo Badile (Est), Cima di Rosso (Nord), Dent d'Hérens (Ovest), Monte Bianco (Cresta de Peutérey). – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1909 - John Percy Farrar scrisse sull’Alpine Journal (XXV, pag, 520): «L’evoluzione di queste spedizioni, tra le più grandi mai compiute nelle Alpi, è estremamente interessante, e i nomi delle grandi guide, che hanno reso ai loro padroni un servizio così brillante, non saranno facilmente dimenticati, meno di tutti: Emile Rey che ha avuto un ruolo importante nelle spedizioni del 1880, 1885 e 1893». Sfortunatamente Emile Rey trovò la morte sul Dente del Gigante nel 1895.

 

Miss Katherine Richardson (dopo un’ascensione della cresta Sud) dell’Aiguille de Bionnassay, con le sue guide abituali Emile Rey e Jean-Baptiste Bich. Superarono i circa 100 metri ghiacciati della cresta a cavalcioni, giunsero al Dôme du Goûter alle 13,30 e raggiunsero Chamonix cinque ore più tardi. Una sorprendente spedizione di oltre venti chilometri e 250 metri di ascensione dalla partenza ai piedi del ghiacciaio del Miage meridionale, completata in sedici ore.