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Daniele Maquignaz - (1846 - 1910)

 

 

1882 - 28 luglio. Jean-Joseph Maquignaz, in quattro giorni, assistito dal figlio Battista Maquignaz e da suo nipote Daniele Maquignaz aprirono una via sulla parete che porta alla cima Sudovest del Dente del Gigante (4014 metri) che raggiunsero. Il giorno dopo guidarono i loro clienti, quattro membri della Famiglia Sella (i fratelli Alessandro, Alfonso e Corradino e il loro cugino Gaudenzio), sulla stessa via. Alessandro Sella riferì che in diverse posizioni furono «costretti a scavare la roccia» e che a un certo punto «dovettero formare una scala con le piccozze.». Piazzarono inoltre dei pioli di ferro ai quali appesero 100 metri di corda. Di tutti questi mezzi artificiali oggi restano delle grosse funi periodicamente sostituite. Tutto questo armamentario, per non parlare degli «scavi» e dei pioli di ferro, ha contribuito a screditare la scalata di Jean-Joseph Maquignaz, probabilmente molto difficile per quel periodo, ed è triste che, per quanto riguarda questa scalata come per quella sulla Cresta italiana del Cervino, la diretta della parte finale, non si sia in grado di formulare una valutazione adeguata delle sue conquiste. La cosa più sorprendente è che dopo tanto lavoro le guide non siano riuscite a raggiungere il punto più alto neppure nelle due ripetizioni avvenute poco dopo. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1888 - 5 gennaio. Corradino Sella, Erminio Sella, Gaudenzio Sella e Vittorio Sella con Emile Rey, Jean-Joseph Maquignaz e Daniele Maquignaz, realizzarono la 1ª salita invernale per lo Sperone delle Tournette da Sud-Ovest, con discesa ai Grands Mulets: È la prima via aperta sul versante Sud-Ovest del Monte Bianco e su questo lato è rimasta la più classica ed elegante, anche se un po' esposta alla caduta di pietre nella parte inferiore. Un tempo era molto frequentata quale via d'accesso italiana al Monte Bianco e questo giustificò anche la costruzione di un primo rifugio a quota 3107 m, dimostratosi ben presto insufficiente e sostituito (nel 1885) dall'attuale Capanna Quintino Sella, eretta poco più sopra. Dopo la scoperta nel 1890 (1 agosto) della più comoda e facile via per il Ghiacciaio del Dôme, questa per lo Sperone delle Tournette è stata trascurata ma rimane tuttora la via più seguita del versante Sud-Ovest. A volte viene indicata, erroneamente, come «via dei Rochers». Segue lo sperone in gran parte roccioso che dalle rocce della Tournette 4740 m. sulla Cresta delle Bosses si abbassa verso Sud-Ovest fino a immergersi a 3750 m. nel Ghiacciaio del Monte Bianco. Dislivello dal ghiacciaio circa 1100 m. Difficoltà D-, II e passaggi di III grado. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1893 - 26 luglio. John Percy Farrar con Chistian Klucker e Daniele Maquignaz, realizzano la 4ª  ascensione salendo per lo Sperone della Brenva alla vetta del Monte Bianco. Praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Farrar. - Itinerario più facile e semplice e perciò più sbrigativo dell'originale, meglio percorribile al buio perché si svolge su neve. Nella parte iniziale è al riparo da cadute di sassi provocate da altre cordate sulla via originale.

Dal Col Moore si attraversa nel versante Sud ai piedi delle rocce per circa 100 m. scavalcando anche una costola, fino a un canale nevoso che scende dallo sperone e ha origine tra la punta 3873 m. e la crestina di neve-ghiaccio. Lo si sale per metà, quindi si prosegue sui pendii nevosi a sinistra (salendo) che portano sulla crestina suddetta. Dalla metà del canale si può anche proseguire a destra su terreno misto, per prendere la cresta ancora rocciosa dello sperone. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1893 - 26/28 agosto. John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Battista Maquignaz, realizzano la 2ª ascensione del Monte Bianco salendo per il versante Est dell’Aiguille Blanche de Peutérey per la Cresta de Peutérey. - Già definita «la più grande impresa alpina del secolo XIX»... questa grandiosa ascensione è stata ripetuta più volte fino alla fine degli anni 1920, quando venne scoperto un accesso all'Aiguille Blanche meno pericoloso e più pratico In seguito alla costruzione lungo quest'ultima via, nel 1933, del Bivacco Craveri alla Brèche Nord des Dames Anglaises, l'itinerario originale di Paul Güssfeldt è stato completamente abbandonato. - Rimane tuttavia il più facile per raggiungere l'Aiguille Blanche, ma su roccia rotta e molto pericoloso per caduta di sassi nella parte inferiore della parete Est. Alcuni posti da bivacco sui 3000-3200 e 3700 m situati nella parete Est dell'Aiguille Blanche e utilizzati dalle prime cordate (Paul Güssfeldt, John Percy Farrar, Hans Pfann) divennero in seguito storici punti di riferimento per tutte le ascensioni successive. Dislivello di 3500 m. Difficoltà D. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1894 - 31 agosto. John Perey Farrar si cimentò sulla cresta di Zmutt, dove compi ascensione e discesa in compagnia di Daniele Maquignaz.

 

1898 - 16 agosto. John Percy Farrar e Johann Kederbacher con Daniele Maquignaz, salgono dal Col de Miage per l’Aiguille de Bionnassay e il Col de Bionnassay fino in cima al Monte Bianco. Percorso magnifico su creste in gran parte nevose, sempre aeree e affilate, tra le più eleganti del Monte Bianco. Non ripido tranne la salita in parte rocciosa all'Aiguille de Bionnassay, ma impegnativo sulla traversata della sottile cresta del colle, specialmente se di ghiaccio. Dislivello 1600 m, sulla distanza di quasi 6 km. Difficoltà D-. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1900 - 16 settembre. Daniele Marquignaz fu di nuovo sulla cresta di Zmutt con Guido Rey, Ange Maquignaz e Jean Antoine Maquignaz.

 

1904 - 11 agosto. John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Ernest Simond salirono per i Ghiacciai di Plampincieux e delle Grandes Jorasses venne presentata come variante ma invece è una via autonoma, l’unica via interamente di ghiaccio (tranne le roccette finali) alle Grandes Jorasses, perché evita tanto il Reposoir quanto i Rochers Whymper, risalendo la ripida colata del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses compresa fra i Rochers Whymper a Ovest e la Tour des Jorasses a Est. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1904 - 13 agosto. John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Ernest Simond, praticarono una variante per raggiungere la vetta del Dôme de Rochefort. Dal Ghiacciaio di Plampincieux raggiunsero la base del versante Est dello Sperone Sudest a circa mezza distanza fra l’estremità inferiore dello sperone stesso (3053 m.) e lo sbocco del canalone del Col des Grandes Jorasses.

Per un pendio esposto, lasciando a sinistra una guglia appuntita, salirono verso una cresta e la seguirono fino a un netto intaglio. Continuarono per il canale aperto a destra di una torre rossastra sormontata da un masso, fino a quando si può raggiungere la cresta al disopra della torre. Tenendosi in seguito a sinistra della cresta, poi a destra, e, per un camino difficile di fronte alle Grandes Jorasses, si portarono sul Crestone Sud-Sud-est fino a raggiungere la cima del Dôme de Rochefort. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1904 - 17 agosto John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Ernest Simond, salgono per il versante Sud del Mont Blanc du Tacul dal contrafforte di destra e aprono la via Farrar. La via segue le rocce alla sinistra idrografica del canale centrale. Sembra essere meno pericolosa della via Croux. Dislivello 600 m. Difficoltà D-. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.