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Quota 8000 –

 

 

1986 – E’ l’anno delle tragedie. Sul K2 – montagna solitaria, mitizzata e temuta fino al 1980 – si consuma all’insegna dell’affollamento la più spaventosa odissea del decennio. - Il 1986 entrò nella storia del K2. - Nell’estate ben 11 spedizioni tentano il K2 con innumerevoli exploit, infatti, a fronte di 27 tentativi di salita vi sono stati 13 tragiche morti, di cui 5 nel periodo tra il 6 agosto ed il 10 agosto.

Sull’ambitissimo Sperone Sud-ovest (la “Magic line”) di Reinhold Messner) operano contemporaneamente Renato Casarotto, l’équipe di “Quota 8000” e un gruppo americano; il (21 giugno) una valanga travolge e uccide due giovani alpinisti dell’Oregon: Alan Pennington e John Smolich. Due giorni più tardi (23 giugno) l’équipe franco-polacca composta da Liliane Barrard e Maurice Barrard, Michel Parmentier e Wanda Rutkiewicz tocca la cima dalla Via Normale del K2, e fu la prima donna ad arrivare in vetta seguita dalla francese Liliane Barrad, ma in discesa vennero sorpresi dalla bufera e Liliane Barrad e Maurice Barrad non fecero più ritorno. Il (16 luglio) Renato Casarotto precipita in un crepaccio vicino al campo base, ma ai primi di agosto le varie cordate riprendono la strada della vetta. Altri sette alpinisti la raggiungono, ma il tempo cambia di nuovo e Julie Tullis, Alan Rouse, Alfred Imitzer, Hannes Wieser e Dobroslawa Wolf-Miodiowicz muoiono di sfinimento.

Alla lunga lista vanno aggiunti i due fortissimi polacchi Tadeusz Piotrowski e Wojchiech Wroz, caduti al ritorno da due eccezionali exploit: Tadeusz Piotrowski ha aperto con Jerzy Kukuczka una complessa e interminabile via nuova sulla Parete Sud, in stile alpino, raggiungendo esausto la cima; Wojchiech Wroz ha finalmente risolto con Przemyslaw Piasecki e Peter Bozikiem il rebus dello Sperone Sud-ovest, ma è precipitato dopo la vetta.

Gli alpinisti di “Quota 8000”, infine, salgono e scendono in velocità lo Sperone degli Abruzzi, ma meglio di tutti fece lo specialista francese Benoit Chamoux che raggiunge la cima quasi di corsa, in giornata. Proprio lui che aveva già realizzato la solitaria al Broad Peak in 16 ore nella stessa stagione. - Non per stendere una sterile lista di nomi ma sembra doveroso ricordare quelle persone che nel nome del K2 hanno perso la vita: John Smolich, Alan Pennington, Maurice Barrard, Liliane Barrard, Tadeusz Piotrowski, Renato Casarotto, Wojchiech Wroz, Mohammed Ali, Julie Tullis, Alan Rouse, Hannes Wieser, Alfred Imitzer, Dobrosława Miodowicz-Wolf. - Karakorum - Himalaya.

 

1986 – luglio. In quel periodo le condizioni della montagna apparivano proibitive, con troppa neve accumulata che rendeva impossibile sul K2 per lo Sperone Sud Sud-Ovest superare difficoltà su roccia valutate attorno al quinto grado della “Magic Line”. Dopo aver effettuato un tentativo anche i forti alpinisti della spedizione italiana di “Quota 8000” diretta da Agostino Da Polenza, che contava nomi come quelli di Gianni Calcagno, Tullio Vidoni, Soro Dorotei, Martino Moretti, Benoit Chamoux, rinunciano, decidendo di concentrarsi su una sola ascensione per la Cresta Sud-est, dello Sperone Abruzzi, Via Normale. - Karakorum - Himalaya.

 

1986 - 5 luglio. Gli alpinisti di “Quota 8000”, composta da Agostino Da Polenza, Gianni Calcagno, Tullio Vidoni, Soro Dorotei, Martino Moretti, Benoit Chamoux, infine, salgono e scendono in velocità dal K2 per la Cresta Sud-est, dello Sperone Abruzzi, Via Normale. – Quattordicesima ascensione - Ma meglio di tutti fece lo specialista francese Benoit Chamoux che raggiunge la cima quasi di corsa, in giornata, esattamente in 23 ore salì dai 5300 metri della base dello Sperone Abruzzi agli 8611 m. della vetta. Stabilendo un record ancor oggi inviolato. Proprio lui che aveva già realizzato la solitaria al Broad Peak in 16 ore nella stessa stagione. Della spedizione di “Quota 8000” guidata da Agostino Da Polenza faceva parte anche Josef Rakoncaj della Repubblica Ceca unica persona in vetta al K2 per due volte. La prima volta per lo Sperone Nord il 4 agosto del 1983 - Karakorum - Himalaya.