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Aiguille du Dru – (3754 m.)

Settore dell’Aiguille Verte

Alpi Francesi

Alpi Graie

(Massiccio del Monte Bianco)

 

 

L’Aiguille du Dru è la più bella punta ai margini del massiccio del Monte Bianco. Si trova nel Settore dell’Aiguille Verte a occidente, dalla quale è separata da un profondo intaglio e da una lunga cresta, e si eleva come un obelisco di granito dalle ripide pareti.

Anche se da lontano sembra un monolito, in realtà è composta da due cime: il Grand Dru (3754 m.) e il Petit Dru (3733 m.), che è il più importante dal punto di vista alpinistico.

A guardarlo dalla Mer de Glace, “Il Dru” si offre alla vista come una gigantesca piramide di granito, di mille metri d’altezza. Noto agli alpinisti del mondo intero, “Il Dru è scalato ogni anno da numerose cordate che giungono in vetta da itinerari diversi: quelli della parete Sud, Nord, Ovest e Sudovest.

 

Comunemente detta: I Drus. Più corretto dire “Il Dru”. Gigantesca piramide rocciosa, l’Aiguille du Dru è una delle più pure meraviglie della catena del Monte Bianco. Presenta due cime vicine: il Grand Dru (3754 m.) e il Petit Dru (3733 m.), che avrebbe potuto essere considerato come una semplice spalla del Grand Dru se la storia non avesse deciso altrimenti, separate dall’intaglio della Brèche des Drus (3697m.).

 

 

 

 

1878 - 12 settembre. La cima del Grand Dru per la Via normale (Versante Sudest e Cresta Est) fu conquistata da Clinton-Thomas Dent con Alexander Burgener, James Walker Hartley e Kaspar Maurer, dopo ben 18 tentativi. La salita del Grand Dru divenne epica ed ebbe fama di notevole difficoltà: indubbiamente fu assai difficile, se si pensa che furono necessari ben 18 tentativi prima di raggiungere la vetta! Anche oggi la salita non è per nulla semplice e testimonia il coraggio e la determinazione di questi uomini, che (in quell’epoca) trovano piacere e soddisfazione nella lotta stessa contro le difficoltà nelle sensazioni ricavate dallo spingersi al limite delle proprie possibilità. Ideatore e protagonista della salita fu ancora una volta un inglese, Clinton-Thomas Dent, uno dei massimi personaggi dell’epoca, ma affiancato da una guida di eccezionale bravura e di forza fisica leggendaria, quell’Alexander Burgener che ritroveremo sempre nelle maggiori ascensioni di quel periodo. - Via interessante su roccia buona. Il Ghiacciaio della Charpoua e la crepaccia terminale possono presentare a volte serie difficoltà di ghiaccio; la parte superiore della Cresta Est rimane a volte molto innevata. Per quanto sia la meno difficile di tutte le vie de I Drus o Aiguille du Dru la Via normale del Grand Dru è un itinerario da non sottovalutare. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1878 - Fu nel corso di un tentativo solitario di Jean-Estéril Charlet-Straton, sul Petit Dru che fu sperimentata, per la prima volta nelle Alpi Occidentali, la tecnica della corda doppia. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1879 - 29 agosto. La prima ascensione del Petit Dru per la Via normale (Versante Sud e Cresta Sudovest) fu compiuta da Jean-Estéril Charlet-Straton, Prosper Payot e Frédéric Folliguet. La conquista del Petit Dru è stata uno dei grandi exploit della storia della Catena del Monte Bianco. Fu nel corso di un tentativo solitario di Jean-Estéril Charlet-Straton, nel 1878, che fu sperimentata, per la prima volta nelle Alpi Occidentali, la tecnica della corda doppia.

E’ una delle ascensioni classiche della catena del Monte Bianco. Bella e interessante salita su roccia rugosa molto solida, sicura, piuttosto faticosa. Oggi il Petit Dru offre più di dodici differenti itinerari di salita. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1887 - 31 agosto. Tre alpinisti riuscirono nella prima attraversata dal Grand Dru al Petit Dru, aiutati con delle lunghe corde tenute dall'alto, ricorrendo quindi ad aiuti esterni. Oggi la traversata de I Drus è una classica del Monte Bianco. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1899 - 26 agosto. Giovanni Battista Gugliermina con Giuseppe Gugliermina e Natale Schiavi con Michele Motta effettuano la prima ascensione e traversata da Est a Ovest dell’aereo colle fra il Picco Luigi Amedeo e il Mont Brouillard che chiameranno Col Emile Rey (4027 m.) a ricordo della grande guida di Courmayeur, Emile (Emilio) Rey, caduta nel 1895 a soli 49 anni alla Gengiva del Dente del Gigante. Per 20 anni svolse un’attività alpinistica eccezionale, di alto livello tecnico e di esplorazione; fra le sue prime ascensioni assolute o vie nuove si annoverano: Aiguille Noire de Peutérey, Aiguille de Talèfre, Calotte de Rochefort, Aiguille Blanche de Peutérey, Charmoz (traversata), Dru (traversata), Monte Bianco (invernale), Aiguille de Bionnassay (Sud e Est), Castore (Nord), Grandes Jorasses (invernale), Ago di Sciora, Pizzo Badile (Est), Cima di Rosso (Nord), Dent d'Hérens (Ovest), Monte Bianco (Cresta de Peutérey). – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1901 - 23 agosto. La prima traversata reale senza aiuto esterno del Petit Dru al Grand Dru, fu realizzata da Emile Fontaine con Joseph Ravanel e Jean Ravanel Prima di allora era stata compiuta diverse volte ricorrendo ad aiuti esterni (dal 31 agosto 1887). Oggi la traversata de I Drus è una classica del Monte Bianco. Si tratta di una lunga e raccomandabile ascensione che presenta una bellissima arrampicata. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1913 - 4 settembre. Una cordata di alpinisti guidati da Camille Simond e Roberts Charlet-Straton tentarono di issare sulla cima del Petit Dru una statua della Madonna di Lourdes, del peso di 13 kg, completamente in alluminio e dell'altezza di un metro circa. A causa delle pessime condizioni meteorologiche, furono costretti ad abbandonarla a quota 3000 m, negli anfratti di una roccia, e si riuscì a portarla sulla vetta solamente alla fine della Prima guerra mondiale, il 18 settembre 1919 da Alfred Ravanel, Arthur Ravanel, Camille Ravanel, Giuseppe Ravanel e Jules-Félicien Ravanel insieme con il sacerdote del villaggio, abate Alexis Couttin. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1919 - 18 settembre. Viene finalmente issata sulla cima del Petit Dru la statua della Madonna di Lourdes, del peso di 13 kg, completamente in alluminio e dell'altezza di un metro circa, abbandonata il 4 settembre 1913 a quota 3000 m, negli anfratti di una roccia a causa delle pessime condizioni meteorologiche da una cordata di alpinisti guidati da Camille Simond e Roberts Charlet-Straton. Si riuscì a portarla sulla vetta solamente alla fine della Prima guerra mondiale da Alfred Ravanel, Arthur Ravanel, Camille Ravanel, Giuseppe Ravanel e Jules-Félicien Ravanel insieme con il sacerdote del villaggio, abate Alexis Couttin. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1932 Quando il problema della Nord de Les Drus pareva veramente irrisolvibile, Robert Gréloz assieme a André Roch si calano in ricognizione lungo la Nord del Petit Dru valendosi di 260 m. di corde, pur sapendo di non avere alcuna possibilità di risalita, in caso di ritirata, a causa dei forti strapiombi e dei molti tetti. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1935 - 31 luglio - 1 agosto. Pierre Allain e Raymond Leininger compirono la Prima ascensione della Parete Nord del Petit Dru aprendo la Via Allain-Leininger, considerata una delle sei classiche pareti Nord delle Alpi. E’ una magnifica ascensione di 850 m. Nel tratto difficile esistono 2 passaggi: la Fessura Allain della via originale, e la Fessura Martinetti, meno difficile, scoperta durante la sesta ascensione. Attualmente la via è attrezzata, anche più del necessario. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1938 - 25 febbraio. Armand Charlet e Camille Devouassoux realizzano la Prima attraversata invernale delle Les Drus salendo dal Petit Dru proseguendo poi sino al Grand Dru con una lunga ascensione non certamente raccomandabile in inverno per quei tempi. Armand Charlet salì nella sua carriera 22 volte l’Aiguille du Dru. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1952 - 30 giugno. Michel Bastien e André Contamine tracciano sulla parete Sud del Grand Dru la Via Contamine che si sviluppa tra il pilastro di destra e quello centrale, poi il pilastro di destra e quello di sinistra, per uscire infine sul pilastro di destra. Itinerario di 650 m, classico. Arrampicata magnifica, libera, spesso atletica e sostenuta, su roccia eccellente. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1952 - 1/5 luglio. Quattro alpinisti parigini, Lucien Berardini, Adrien Dagory, Guido Magnone e Marcel Lainé, riuscirono a vincere la Parete Ovest del Petit Dru ma l’hanno dovuta tentare due volte: la prima erano riusciti a superare in pochi giorni i due terzi della parete, ma le incessanti difficoltà, la sete e il maltempo li avevano costretti a tornare indietro. Due settimane dopo (17 luglio 1952) essi sono nuovamente alla base de Les Drus. Durante il secondo tentativo raggiungeranno la vetta ma per non perdere tempo in quell’estate particolarmente tempestosa, avevano evitato di ripercorrere la prima parte della salita, già compiuta nel primo tentativo e passarono sulla parete Nord fino a un terrazzo fra la Nord e la Ovest, un po’ sopra la fine del diedro di novanta metri e separato da quest’ultimo da una trentina di metri. Allora avevano pensato e realizzato una traversata audace utilizzando chiodi a pressione (quindi bucando la roccia) su una placca assolutamente levigata. L’atto di bucare la roccia non era mai stato fatto prima da nessun arrampicatore, è quindi facile immaginare che la salita fu criticata assai duramente dagli ambienti alpinistici internazionali, e inoltre fu totalmente disapprovato il metodo di realizzazione (infatti, i quattro alpinisti, durante il loro secondo tentativo, ritornarono al punto precedentemente raggiunto passando da un’altra via sulla parete Nord per assicurarsi la ritirata in caso di maltempo) ed i mezzi impiegati. In realtà si trattava di un’impresa di valore eccezionale. Secondo alcuni è stata la più importante e significativa scalata di roccia aperta sulle Alpi nel dopoguerra, in quanto dette origine ad una nuova concezione dell’alpinismo. Giustamente Guido Magnone (alpinista e scultore francese) giunse ad affermare che «in ogni attività dell’uomo, chi cerca di creare qualcosa di nuovo che vada contro la tradizione vigente, deve aspettarsi una reazione di questo tipo».

Quei chiodi, rimasti nel granito, hanno poi permesso ad altre cordate di salvarsi dalla parete e sono stati d’importanza capitale nel salvataggio di due alpinisti tedeschi: Heinz Ramisch e Hermann Schriddel incrodati sul Il Drus nel 1966. Salvati poi da Gary Hemming e René Desmaison che scavalcarono tutta la complessa e farraginosa macchina dei soccorsi. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1952 – 17/19 luglio. Il grande problema di quegli anni sul Monte Bianco era costituito dalla parete Ovest del Petit Dru. Vi furono comunque tentativi: importante quello di Gilbert Vignes, che nel tratto inferiore della parete superò una durissima fessura in arrampicata libera, che ora appunto porta il suo nome. Ma il tentativo più serio ebbe luogo nei primi giorni di luglio (1/5) 1952, quando Lucien Berardini, Guido Magnone e Adrien Dagory riuscirono a vincere più di metà parete, superando lunghi tratti in esclusiva arrampicata artificiale, come il muro di 40 metri, il tetto del “Bloc coincé” e soprattutto il famoso “diedro di 90 metri”, forse il passaggio più impressionante e caratteristico di tutta la parete. L’uso dei chiodi e dei cunei si era rivelato assolutamente indispensabile, ma sopra il diedro di 90 metri, la stanchezza, la sete e una placca insuperabile li costrinsero alla ritirata. Proseguire sarebbe stato possibile solo con un’ampia pendolata a destra su una immensa lastra inclinata, ma in tal modo essi si sarebbero tagliati ogni possibilità di ritirata, rischiando seriamente di perire per sfinimento.

Due settimane dopo appunto il (17 luglio 1952) essi sono nuovamente alla base dei Les Dru, ma invece di ripercorrere la parte bassa della parete, per risparmiare tempo e fatica essi salgono la via Allain della parete Nord fino ad un terrazzino posto ad una quarantina di metri più in alto e a sinistra del punto massimo che essi avevano raggiunto sopra il diedro di 90 metri.

Con una traversata assai problematica, ricorrendo anche all’uso di alcuni chiodi ad espansione piantati in una placca assolutamente levigata, Guido Magnone, Lucien Berardini, Adrien Dagory e Marcel Laine riescono a portarsi al punto di fermata sopra il diedro.

Poi compiono la pendolata, lasciando in loco una corda fissa per poter avere una ritirata sicura verso la parete nord in caso di abbandono.

Dopo un bivacco abbastanza tranquillo, i quattro, guidati da un Lucien Berardini in splendida forma, raggiungono la vetta arrampicando sempre in libera e superando difficoltà un po’ inferiori a quelle che essi avevano previsto in quel tratto. La salita richiede l'uso di tecniche ad alta intensità di arrampicata. Pertanto, un nuovo episodio nella storia del Il Dru era iniziato. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1953 – 15/16/17/18 agosto. Walter Bonatti, e Carlo Mauri, compiono un primo tentativo sul Pilastro Sudovest del Petit Dru, ma dopo tre giorni di maltempo all’altezza del ramarro decidono di tornare indietro. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1955 - 25/26/27 luglio. Walter Bonatti, Carlo Mauri, Andrea Oggioni e Iosve Aiazzi nel Gruppo del Monte Bianco e precisamente sul Petit Dru effettuano un secondo tentativo allo Spigolo Sud Sudovest ma vengono ostacolati ancora dalla tormenta. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1955 - 17/22 agosto. Walter Bonatti con cinque bivacchi in parete, in sei giorni di durissima arrampicata al limite della tecnica e dell’audacia, scala per la prima volta, in Solitaria il Pilastro Sudovest del Petit Dru suscitando enorme entusiasmo ed incondizionata ammirazione. Questa ascensione è considerata come uno dei più grandi exploit della storia dell'alpinismo, oggi chiamato Pilastro Bonatti. La realizzazione della prima ascensione, in solitaria, ha costituito uno dei più straordinari exploit della storia dell’alpinismo. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

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1956 – Con Annibale Zucchi, Claudio Corti tenta per ben due volte la ripetizione della Bonatti al Dru; la prima volta devono ritirarsi per il brutto tempo, la seconda sono investiti da una slavina alla sommità del canale d’attacco, quel canale ripidissimo, tetro e repulsivo che già è un durissimo preludio alle difficoltà della parete. Corti vola e Zucchi vola con lui, i loro corpi urtano lame di ghiaccio e di roccia nella caduta. Quando si fermano, Corti, benché gravemente ferito e sanguinante si carica Zucchi sulle spalle e lo porta in salvo sulla morena del ghiacciaio della Charpoua. Lì saranno soccorsi e salvati.

 

1956Cesare Giudici, Giorgio Redaelli, Carlo Mauri e Dino Piazza compiono la 1° ripetizione della Bonatti al Dru.

 

1966 - Romano Perego ripete con l'amico Luigi Bosisio (Bis) la Bonatti al Dru.

 

1972 - Patrick Gabarrou sale ai Drus per il Pilier Bonatti.

 

1982 11 luglio. Marco Pedrini con Claudio Cameroni salgono interamente in libera il Pilastro Bonatti a Sudovest del Petit Dru. E’ una delle grandi classiche di alta difficoltà.(7a) - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1983 - 22 luglio. Eric Escoffier realizza la Seconda salita in libera con Christophe Profit e una seconda cordata con Thierry Renault e Pascal Etienne della Direttissima Americana – alle Aiguilles du Dru parete Ovest dell’Aiguille du Dru della via di John Harlin e Royal Robbins del 10/13 agosto 1965. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1986 - 16 agosto. Marco Pedrini partì per una nuova, prestigiosa solitaria, la Diretta Americana al, Petit Dru o meglio Il Dru, la via di Gary Hemming e Royal Robbins del 24/26 luglio 1962. Non ci furono testimoni, ma probabilmente la salita riuscì. Successe tutto nella discesa, sempre senza testimoni: forse cedette un cordino o uscì il chiodo di ancoraggio della corda doppia. Avrebbe compiuto 28 anni a novembre. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.