torna al menù

Riccardo Cassin - (1909 – 2009) - CAAI

 

 

Riccardo Cassin, nato in Friuli nel 1909 a San Vito al Tagliamento si trasferì ancora giovane a Lecco per ragioni di lavoro, è l’alpinista che può vantare cinquant’anni ininterrotti di attività sull’intero arco alpino e su molte altre catene montuose. Riccardo Cassin è lecchese di adozione Ed è proprio la Grignetta, la montagna di casa, a registrare il sempre impegnato progredire di colui che sarebbe diventato uno dei più grandi sestogradisti italiani.

Nel 1929 Riccardo Cassin inizia l’attività alpinistica e nel 1930-31 traccia le prime vie nuove sulle Prealpi Lombarde. Una vista di Emilio Comici in Grigna avvicina Riccardo Cassin e gli arrampicatori lecchesi al «Maestro» che insegna loro la tecnica dell’arrampicata artificiale e del corretto uso dei chiodi per assicurazione e progressione.

Le ascensioni di Riccardo Cassin degli anni seguenti hanno del favoloso e culminano con la famosa quadrilogia:

Spigolo Sud-Est della Torre Trieste (1935)

Parete Nord della Cima Ovest di Lavaredo (1935)

Parete Nord-Est del Pizzo Badile (1937)

Spigolo Nord della Punta Walker alle Grandes Jorasses (1938).

 

In un’epoca in cui, a seconda del tipo di preparazione, era ancora d’uso distinguere uno scalatore in orientalista oppure occidentalista, Riccardo Cassin ha avuto il grande merito oltre che la capacità di dimostrare la possibilità di riunire attraverso l’allenamento e l’esperienza le qualità necessarie all’una e all’altra tecnica alpinistica, così da rendere lo scalatore in grado di agire sul calcare, sul granito e su terreno misto (roccia e ghiaccio).

E la dimostrazione pratica della validità di questa teoria Riccardo Cassin l’ha offerta proprio attraverso alcune delle sue grandi imprese, a quel tempo giudicate tra i massimi problemi alpinistici.

Nelle Dolomiti ha avuto ben pochi rivali.

 

Riccardo Cassin è nato a Savorgnano di San Vito al Tagliamento (oggi provincia di Pordenone) il 2 gennaio 1909. Nella sua carriera ha compiuto, senza calcolare gli allenamenti, circa 2500 ascensioni di cui cento prime assolute. Ha scalato in Italia, Svizzera, Francia, Austria, Spagna, Jugoslavia, Scozia, Caucaso, Alaska, Perù, Pakistan, Nepal e Giappone. Sposato con Irma dal 1940 ha tre figli (Valentino, Pierantonio e Guido), sette nipoti e tre bisnipoti. Ha scritto undici libri di montagna. E’ cavaliere di gran croce della Repubblica Italiana, decorato con la croce al valore militare per le azioni intraprese durante la guerra partigiana (1943-45). Fa parte del Gruppo Ragni della Grignetta, è membro onorario del Club Alpino Accademico Internazionale, del Groupe Haute Montaigne e dei Club Alpini di Italia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera e Francia.

Questa la cronologia della sua attività alpinistica limitatamente agli eventi rilevanti o comunque significativi:

 

 

 

 


1931 - 2 luglio, parete Est della Guglia Angelina (Grigna Meridionale) con Mary Varale, prima ascensione.

 

1931 - 26 luglio, via Valentino Cassin sullo Spigolo Nord del Sigaro Dones (Grigna Meridionale) con Giovanni Riva (Sora), prima ascensione.

 

1931 - 12 agosto, parete Sud-Sudest della Corna di Medale (San Martino) con Mario Dell’Oro (Boga), prima ascensione.

 

1931 - 20 settembre, parete Sud-Ovest del Torrione Palma (Grigna Meridionale) con Riccardo Redaelli, prima ascensione.

 

1932 - 8 luglio, parete Sud-Est del Sasso dei Carbonari (Grigna Settentrionale) con Mario Dell’Oro (Boga), prima ascensione.

 

1932 - 20 luglio, parete Nord-Est del Pizzo della Pieve (Grigna Settentrionale) con Mario Dell’Oro (Boga) e Pino Comi, prima ascensione.

 

1932 - Riccardo Cassin e compagni salgono in vetta del Campanile Basso di Brenta per la Parete Est - (Parete Preuss). - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1932 - 15 agosto, parete Ovest del Pizzo Eghen (Grigna Settentrionale) con Pino Comi, prima ascensione.

 

1932 - 28 ottobre, parete Ovest della Guglia Angelina (Grigna Meridionale) con Mario Dell’Oro (Boga) e Mary Varale, prima ascensione.

 

1933 - maggio, parete Sud-Est del Torrione Magnaghi Centrale (Grigna Meridionale) con Rizieri Cariboni, prima ascensione.

 

1933 - giugno, parete Ovest dello Zuccone dei Campelli (Valsassina) con Emilio Comici, Mario Dell’Oro (Boga), Mary Varale e Mario Spreafico (Umett), prima ascensione.

 

1933 - giugno, diedro settentrionale sulla parete Est dei Corni del Nibbio (Grigna Meridionale) con Antonio Piloni e Augusto Corti, prima ascensione.

 

1933 - luglio, parete Sud della Torre Costanza (Grigna Meridionale) con Antonio Piloni e Domenico Lazzeri, prima ascensione.

 

1933 - agosto, via Comici alla Torre del Diavolo nei Cadini di Misurina (Dolomiti) con Antonio Piloni, prima ripetizione.

 

1933 - 31 agosto, parete Sud del Sasso Cavallo (Grigna Settentrionale) con Augusto Corti, prima ascensione.

 

1933 - 15 ottobre, parete Est della Torre Costanza (Grigna Meridionale) con Mario Dell’Oro (Boga) e Mary Varale, prima ascensione.

 

1934 - maggio, parete Ovest della Torre Cecilia (Grigna Meridionale) con Luigi Pozzi, prima ascensione.

 

1934 - giugno, via Campione d’Italia sulla parete Est dei Corni del Nibbio (Grigna Meridionale) con Vittorio Panzeri e Mario Dell’Oro (Boga), prima ascensione.

 

1934 - 1° luglio, direttissima della parete Nord-Est del Pizzo della Pieve (Grigna Settentrionale) con Augusto Corti, prima ascensione.

 

1934 - 8 luglio, Spigolo Nord del Cimone della Bagozza nel Gruppo del Pizzo Camino (Alpi Orobie) con Aldo Frattini e Rodolfo Varallo, prima ascensione.

 

1934 - agosto, diedro di sinistra degli strapiombi sul Popena (Dolomiti) con Gigi Vitali e Luigi Pozzi, prima ripetizione.

 

1934 - agosto, direttissima della parete Sud-Est della Piccolissima di Lavaredo (Dolomiti) con Luigi Pozzi e Gigi Vitali, prima ascensione.

 

1934 – Durante un campeggio estivo effettuato alle Tre Cime di Lavaredo, Ricardo Cassin cogli il suo primo grande successo, vincendo con Gigi Vitali e Luigi Pozzi la difficilissima parete Sud-est della Piccolissima di Lavaredo, una via dove la “libera” gioca ancora un ruolo di primo piano rispetto all’”artificiale”, ma dove tuttavia alcuni passaggi si risolvono solo con l’impiego sistematico dei chiodi.

 

1934 - agosto, via Comici-Dimai sulla parete Nord della Cima Grande di Lavaredo (Dolomiti) con Mario Dell’Oro (Boga) e Gigi Vitali, seconda ripetizione.

 

1935 - agosto, via Comici-Benedetti sulla parete Nord-Ovest del Monte Civetta (Dolomiti) con Mario Dell’Oro (Boga), seconda ripetizione.

 

1935 - Riccardo Cassin con l’amico Mario Dell’Oro (Boga), ripete la via Comici sul Civetta, rettificando il tracciato originale nella parte terminale.

 

1935 - agosto, Spigolo Sud-Est della Torre Trieste nel Gruppo del Civetta (Dolomiti) con Vittorio Ratti, prima ascensione.

 

1935 - 28/30 agosto, parete Nord della Cima Ovest di Lavaredo (Dolomiti) con Vittorio Ratti, prima ascensione.

 

1935 – E’ un vero e proprio assedio alla Nord della Cima Ovest di Lavaredo.

Tentano due giovani e intraprendenti tedeschi, Hans Hintermeier e Sepp Meindl.

Tenta Emilio Comici. Debbono ripiegare tutti.

Riccardo Cassin e Vittorio Ratti, giocando d’anticipo, attaccano nel cuore della notte.

Il 30 agosto, dopo tre giorni di dura arrampicata e due bivacchi in parete sotto la pioggia, i due lecchesi raggiungono la vetta. Riccardo Cassin e Vittorio Ratti effettuarono una audacissima traversata in parete che ancora oggi viene considerata da manuale. Per la sostenutezza delle difficoltà e l’impressionante esposizione la via Cassin-Ratti è (e rimarrà per parecchi anni) una delle più difficili delle Alpi.

Alcuni giorni dopo, Hans Hintermeier e Sepp Meindl compiono la prima ripetizione.

 

1937 - Riccardo Cassin con Vittorio Ratti e con Gino Esposito, che non conoscono il granito, vincono la parete Nord-Est del Pizzo Badile dopo un’impegnativa scalata che mette in evidenza il suo notevole intuito.

Un difficilissimo passaggio tra gli strapiombi, che costituisce la chiave dell’arrampicata, resterà il suo insuperato capolavoro.

 

1937 - Alla vigilia della storica ascensione, insieme alle due cordate italiane formate da Riccardo Cassin, Gino Esposito, Vittorio Ratti e da Mario Molteni e Giuseppe Valsecchi, alla Capanna Sciora c’erano due fra i più forti alpinisti tedeschi: Bertl Lehmann e Fred Kaiser, anch’essi diretti al Badile. Ma poiché la partita con la “Parete” era già ingaggiata dagli italiani, i tedeschi preferirono optare per la salita al grandioso Spigolo Nord-ovest del Cengalo, che riuscirono a scalare il 15 luglio.

 

1937 - Tra il 14 e il 16 luglio Riccardo Cassin, Gino Esposito, Vittorio Ratti, Mario Molteni e Giuseppe Valsecchi salgono la parete. Ma indeboliti dal maltempo Mario Molteni e Giuseppe Valsecchi muoiono di sfinimento sulla via del ritorno.

 

Nelle Alpi Occidentali la sua fama raggiunge l’apice alla fine degli anni Trenta.

 

1937 - 14/16 luglio, parete Nord-Est del Pizzo Badile (Alpi Retiche) con Gino Esposito, Vittorio Ratti, Mario Molteni e Giuseppe Valsecchi, prima ascensione.

 

1938 – 1° agosto. Fu Pierre Allain il primo a portare un serio tentativo allo Sperone della Walker alla Punta Walker delle Grandes Jorasses con Jean Leininger, il parigino riesce a scoprire la via di salita nel primo terzo della parete, dopo aver superato con l’aiuto dei chiodi una difficile fessura che ora porta il suo nome. Ma i due decisero di ritirarsi perché a loro la parete pareva in cattive condizioni. E fu qui che Pierre Allain peccò di presunzione e si lasciò sfuggire di mano il successo. Forte della scalata compiuta al Petit Dru, Pierre Allain sapeva di essere allora il migliore scalatore di Francia ed aveva pure capito durante il suo tentativo che al momento nessun altro al di fuori di lui (almeno in Francia) era in grado di superare simili difficoltà. Egli dorme quindi i suoi sonni tranquilli e può anche permettersi di attendere che le condizioni migliorino, in quanto considera lo sperone ormai un affare suo. Ma Pierre Allain non sa che proprio lo stesso giorno sta discendendo dal Colle del Gigante, diretto verso lo Sperone Walker, un uomo come Riccardo Cassin, affiancato da Ugo Tizzoni e Gino Esposito. La “macchina per arrampicare” di Lecco non conosce il Monte Bianco e nemmeno ha mai visto la Parete Nord delle Grandes Jorasses. Riccardo Cassin sa che lo Sperone della Walker è il più grande problema alpinistico del momento, ma la parete l’ha vista soltanto su una cartolina che alcuni amici gli hanno mostrato prima di partire. Riccardo Cassin non sa assolutamente nulla dei tentativi precedenti e tanto meno dove gli altri siano già saliti. Per lui quella parete non ha una storia particolare, è una parete di roccia e di ghiaccio come tante altre che lui ha già salito. Infatti, attacca la parete e sale direttamente, superando una fessura di estrema difficoltà, che in seguito non verrà quasi mai più ripetuta. Egli, infatti, non sa nulla del tracciato di Pierre Allain, certamente più facile, che si svolge invece più a sinistra. Ma Riccardo Cassin è l’uomo che non si arresta di fronte a nulla: arriva, studia la parete e sale fino in vetta senza esitazione alcuna. Per vincere lo sperone i tre lecchesi impiegarono tre giorni e due bivacchi, superando difficoltà di ordine decisamente superiore. Più volte Riccardo Cassin, forte del suo intuito leggendario, seppe trovare la giusta soluzione in settori di parete che si presentavano come estremamente problematici.

In questo stile assolutamente fantastico, con questa decisione ed anche con questa semplicità, senza inibizioni alcuna e senza timori inconsci a cui erano soggette le altre cordate, il gruppo lecchese guidato da Riccardo Cassin realizzò quella che fu definita come una delle più grandi imprese della storia dell’alpinismo. Ed è proprio questa estrema aderenza alla realtà, questa capacità di lottare in parete isolando il cervello, questo non considerare i giudizi altrui, che permise a Riccardo Cassin di passare vittorioso alla Nord della Lavaredo, al Badile e allo Sperone Walker. La via aperta presentava un concentrato di difficoltà di roccia e di misto da farne a quel tempo la più difficile salita della catena alpina. E tale rimarrà molto a lungo, praticamente fino agli anni Sessanta. Ma anche se la via Cassin è stata superata come difficoltà da altri itinerari, essa rimane pur sempre una salita eccezionale, dove l’alpinista si trova impegnato sotto tutti gli aspetti. In caso di cattivo tempo, la ritirata sovente è impossibile e non sono poche le cordate (anche di alpinisti fortissimi) che hanno dovuto combattere al limite delle loro forze e delle loro possibilità per uscire dalla parete.

Purtroppo oggi i molti chiodi presenti sulla via hanno addomesticato parecchio i tratti più duri. Ma chiunque percorra questa via non può che restare ammirato di ciò che i lecchesi seppero fare nel 1938 e soprattutto del modo in cui essi lo fecero. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 – 4/5/6 agosto. Un’impresa davvero eccezionale viene realizzata dalla cordata Riccardo Cassin, Ugo Tizzoni e Gino Esposito.

Lo strapiombante Sperone Nord della Punta Walker nelle Grandes Jorasses viene superarto dopo un’impegnativa scalata e due bivacchi in parete. Questa impresa è talmente importante nella storia dell’alpinismo che con essa si può considerare chiusa l’epoca dell’alpinismo tradizionale.

La via Cassin allo Sperone Walker resta comunque ancora oggi una delle mete più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. (Alpi Graie).

 

1939 - 9 luglio, Spigolo Est del Gölem nel Gruppo della Concarena (Alpi Orobie) con Pierino Cattaneo, prima ascensione.

 

1939 - 14/15 agosto. Riccardo Cassin e Ugo Tizzoni realizzano la Prima ascensione della parete Nord-est dell’Aiguille de Leschaux o (Guglia di Leschaux) partendo dal Ghiacciaio di Triolet. Questo itinerario supera arditamente il settore più ripido della parete, sbucando sulla spalla superiore della Cresta Nord-ovest a destra della vetta. Dopo il ripidissimo pendio di neve iniziale e la zona di rocce rotte, segue una serie di diedri e fessure alti 250 metri dove sono concentrate le forti difficoltà. In totale 800 metri. Bella scalata estremamente difficile, con difficoltà molto sostenute di 5° e 5° superiore, qualche passaggio di scalata artificiale, 30chiodi. È una delle più severe e difficili ascensioni del Gruppo del Monte Bianco. È stata ripetuta due volte: la prima dalla cordata Robert Gabriel e Georges Livanos, con una variante d’attacco. La seconda, integralmente, dai fratelli inglesi J. J. S. Allison e J. P. Allison. - Gruppo Leschaux-Talèfre - Massiccio del Monte Bianco.

 

1940 - agosto, Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey (Monte Bianco) con Rodolfo Varallo.

 

1940 - agosto, Cresta dell’Innominata (Monte Bianco) con Aldo Frattini e (?) Molinato.

 

1943 - 5 luglio. Edouard Frendo e Gaston Rebuffat tentarono la Nord dello Sperone Walker della Punta Walker alle Grandes Jorasses ma dovettero desistere dal maltempo, anche loro praticarono una variante che è meno diretta dell'itinerario di Riccardo Cassin, ma costituisce il percorso più frequentemente seguito nelle successive ripetizioni. (Variante per le fessure Allain-Rebuffat). - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1947 - 7 agosto, parete Nord della Terza Sorella del Sorapis (Dolomiti) con Felice Butti, prima ascensione.

 

1947 - 10 agosto, Spigolo Sud-Est della Torre del Diavolo nei Cadini di Misurina (Dolomiti) con Carlo Mauri (Bigio), prima ascensione.

 

1949Armando Aste “entra in scena” ripetendo la via normale del Campanile Basso di Brenta. Fu il terzo, dopo Paul Preuss e Emilio Comici, a percorrere in solitaria la via Preuss alla parete Est.

Armando Manfredi, un calzolaio di Rovereto, che aveva fatto il soldato negli alpini e aveva conosciuto Vittorio Ratti, il famoso compagno di Riccardo Cassin, intuisce la passione di Armando Aste, e gli regala una corda di canapa di 30 metri portata via dalla naja. Ad Armando Aste confeziona per questa occasione anche il suo primo paio di pedule di pezza, con la suola di feltro. E’ così che inizia la carriera Armando Aste. Carriera che lo vede salire innumerevoli cime, dove da ciascuna porta alla sua bella un piccolo fiore. Sarà con enorme sorpresa che il giorno del matrimonio riceverà dalla futura moglie un album contenente tutti i fiori, con data e luogo di raccolta.

Dopo la normale al Campanile Basso, Armando Aste prende il volo: la sua straordinaria sensibilità a interpretare la roccia e l'arrampicata lo portano in breve tempo a confrontarsi con le vie classiche più famose di allora. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1949 - 5/6 agosto. Robert Gabriel e Georges Livanos effettuano la Prima ripetizione della parete Nord-est dell’Aiguille de Leschaux o (Guglia di Leschaux) vinta il 14/15 agosto del 1939 dalla cordata Riccardo Cassin e Ugo Tizzoni praticando una variante d’attacco, effettuarono un bivacco in salita e uno anche in discesa, perché la cordata fu sorpresa dal maltempo sulla Cresta Nord-ovest. E’ conveniente per le cordate che pervengono all'attacco dal versante francese evitare l'intero pendio di ghiaccio riducendo però la grandiosità della salita integrale. - Gruppo Leschaux-Talèfre - Massiccio del Monte Bianco.

 

1950 - 9 luglio, Spigolo Nord-Ovest del Cengalo (Alpi Retiche) con Felice Aldeghi, Carlo Mauri (Bigio) e Arnaldo Tizzoni, seconda ripetizione.

 

1950 – 17 luglio. Riccardo Cassin e Carlo Mauri salgono l’Aiguille Noire de Peutérey per la Parete Ovest - via Ratti/Vitali, compiendo la 4° ripetizione. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1952 - 20 luglio, Spigolo Nord-Nordovest del Ferro da Stiro ai Gemelli (Alpi Retiche) con Felice Aldeghi.

 

1953 – 18 agosto - 17 ottobre. Ardito Desio con Riccardo Cassin compiono una ricognizione preliminare nella regione del K2 per osservare da vicino lo Sperone Abruzzi (Cresta Sud-est.) in preparazione alla futura spedizione italiana. - Karakorum - Himalaya.

 

1955 - luglio. Traversata integrale della Costiera di Sciora (Alpi Retiche) con Mario Colombo (Snapitus).

 

1955 - luglio, parete Nord del Piz Roseg (Pizzo Bernina)con Roberto Osio.

 

1956 - estate, parete Nord-Est del Pizzo Badile (Alpi Retiche) con Roberto Osio.

 

1957 - luglio. Direttissima Negri-Rovelli sulla parete Nord del Monte Disgrazia (Alpi Retiche) con Arnaldo Tizzoni.

 

1958 - 22 giugno-6agosto. Gasherbrum IV (Karakorum, Pakistan), prima ascensione assoluta. Riccardo Cassin è capospedizione; i componenti sono: Walter Bonatti, Bepi De Francesch, Toni Gobbi, Fosco Maraini, Carlo Mauri (Bigio), Giuseppe Oberto e Donato Zeni. Walter Bonatti e Carlo Mauri (Bigio) raggiungono la vetta.

 

1959 - agosto, via Vinci sulla parete Nord del Pizzo Ligoncio (Alpi Retiche) con Casimiro Ferrari, Antonio Invernizzi (Piopio) e Giulio Milani.

 

1961 - 5 giugno. Partono da Milano Riccardo Cassin, Luigi Airoldi, Gigi Alippi, Romano Perego, Annibale Zucchi e Giancarlo (Jack) Canali una spedizione del CAI di Lecco al Monte McKinley. – Alaska – Nord America.

 

1961 - 6/19 luglio. Sull’immensa parete Sud del Monte McKinley la spedizione del CAI di Lecco guidata da Riccardo Cassin con Luigi Airoldi, Gigi Alippi, Romano Perego, Annibale Zucchi e Giancarlo (Jack) Canali arrivano in vetta, realizzando una salita di valore mondiale, vincendo la montagna più alta del Nord America - (Alaska, Usa).

 

1962 - agosto, parete Nord della Cima Ovest di Lavaredo (Dolomiti)con Felice Anghileri.

 

1966 - 15 agosto. Monte Elbrus (Caucaso, Urss) con Anatoli (?), Emilio Frisia e Annibale Zucchi.

 

1966 - 22/23 agosto. Monte Ushba (Caucaso, Urss) con Anatoli (?), Franco Alletto, Paolo Consiglio, Emilio Frisia, Volodia Juskevic, Jura Suglian e Annibale Zucchi.

 

1967 - 31 luglio. I fratelli inglesi J. J. S. Allison e J. P. Allison realizzarono la Seconda ripetizione e Prima integrale della parete Nord-est dell’Aiguille de Leschaux o (Guglia di Leschaux) salita il 14/15 agosto del 1939 da Riccardo Cassin e Ugo Tizzoni partendo dal Ghiacciaio di Triolet. Questo itinerario supera arditamente il settore più ripido della parete, sbucando sulla spalla superiore della Cresta Nord-ovest a destra della vetta. Dopo il ripidissimo pendio di neve iniziale e la zona di rocce rotte, segue una serie di diedri e fessure alti 250 metri dove sono concentrate le forti difficoltà. In totale 800 metri. Bella scalata estremamente difficile, con difficoltà molto sostenute di 5° e 5° superiore, qualche passaggio di scalata artificiale, 30chiodi. È una delle più severe e difficili ascensioni del Gruppo del Monte Bianco. - Gruppo Leschaux-Talèfre - Massiccio del Monte Bianco.

 

1969 - 17 giugno-6 luglio. Parete Ovest dell’Jrishanca (Ande Peruviane) con Natale Airoldi, Gigi Alippi, Casimiro Ferrari, Giuseppe Lanfranconi, Mimmo Lanzetta, Sandro Liati e Annibale Zucchi, prima ascensione.

 

1971 - estate, parete Nord-Est del Pizzo Badile (Alpi Retiche) con Pino Negri, Mario Conti (Zenìn) e Pierantonio Cassin.

 

1972 - estate, parete Nord della Cima Ovest di Lavaredo (Dolomiti) con Aldo Anghileri, Pierino Ravà e Giovanni Favetti.

 

1975 - Riccardo Cassin ha tentato con una spedizione italiana di superare la parete Sud del Lhotse per la medesima via tracciata dai giapponesi nel 1973.

Cassin è membro onorario di tutti i principali club alpini accademici del mondo ed è stato decorato quattro volte al valore atletico.

 

1975 - 29 marzo-20 maggio. Parete Sud del Lhotse (Himalaya, Nepal). Riccardo Cassin è capospedizione; i componenti sono: Gigi Alippi, Giuseppe Alippi (Det), Aldo Anghileri, Giovanni Arcari, Sereno Barbacetto, Franco Chierego, Mario Conti (Zenìn), Mario Curnis, Alessandro Gogna, Franco Gugiatti, Aldo Leviti, Fausto Lorenzi, Reinhold Messner e Ignazio Piussi. Rinuncia al progetto per le condizioni atmosferiche proibitive.

 

1986 - estate. Sullo Scoglio delle Metamorfosi sale “Luna Nascente” (Val di Mello) con Mario Conti (Zenìn) e Norberto Riva.

 

1987 - 29 luglio. Riccardo Cassin sale la parete Nord-Est del Pizzo Badile (Alpi Retiche) con Daniele Bianchi, Floriano Castelnuovo, Mario Conti (Zenìn) e Danilo Valsecchi, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua prima salita del 1937.

 

1987 - agosto. Riccardo Cassin, ripetè la sua via sulla parete Nord-Est del Pizzo Badile (Alpi Retiche) con Floriano Castelnuovo, una seconda volta in pochi giorni per realizzare un documentario per conto della televisione della Svizzera italiana.

 

1987 - Riccardo Cassin, che già aveva ripetuto la sua via nel 1957, torna sulla parete Nord-est del Pizzo Badile accompagnato dai migliori fra i Ragni di Lecco e un gruppo di alpinisti valtellinesi per festeggiare il cinquantesimo della prima ascensione e ne compie la ripetizione alla tenera età di 78 anni. Ricordiamo che l’impresa su quell’itinerario ha difficoltà di VI grado.

E a brindare con lui arrivò anche Reinhold Messner.

La sua passione per la montagna è inesauribile.

 

2009 - 6 agosto. Riccardo Cassin ci ha lasciati. Lo ha fatto in silenzio, sommessamente, spegnendosi poco a poco. Con la medesima semplicità con la quale ha affrontato ogni passaggio della sua lunga, lunghissima vita.