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1938

 

 

1938Fritz Kasparek in invernale sale la Nord della Cima Grande di Lavaredo.

 

1938 - Bruno Detassis tracciò una Variante per raggiungere la Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa, salendo per il Camino Treptow che è delimitato a destra da un pilastro sporgente, salì sia la fessura dietro il pilastro, sia il pilastro stesso del versante Est-Sudest. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1938 – estate. Bruno Detassis e Natale Vidi salgono alla Torre Prati per il camino Nord. Altezza 170 m; difficoltà: III°. Dalla base della parete Nord si supera tutto quel gran caminone nero che sale diritto fino alla forcella fra Torre Bianchi e Torre Prati. Si gira a destra (versante Nord) su cengia fino a prendere il camino-diedro della via Armani che porta in cima. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. – Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 26 giugno. G. Buccella e Gino Pisoni, salgono alla vetta della Cima del Grostè tracciando sulla parete Sud-ovest una nuova via: (Pisoni-Buccella). Questa via sale la stretta parete, specie di pilastro, sulla verticale dell'estremo angolo Ovest del terrazzo sommitale. Bella e divertente arrampicata, la più interessante sulla Cima del Grostè. Dislivello circa 300 m; roccia buona. Difficoltà: IV°+. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938luglio. Pino Fox e F. Rizzi si cimentano per la parete Nord-est del Castel Alto dei Massodi con un’arrampicata grandiosa e interessante e aprono la via Fox, con difficoltà di V per un dislivello di circa 600 metri. - Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938luglio. Matteo Armani e Ettore Gasperini-Medaia salirono ai Denti d’Ambiez da Sud (via normale della Torre d' Ambiez) con una breve e piacevole arrampicata, esposta ma su roccia ottima; sullo zoccolo invece la roccia è friabile. La via si svolge sulla parete a destra di un profondo camino. Dislivello circa 200 m. Difficoltà: III°, 1 passo III°+. – Catena d’AmbiezGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 3 luglio. Matteo Armani, Ettore Gasperini-Medaia e M. Lubich con un’arrampicata elegante e divertente raggiunsero la vetta del 5° Camino della Cima Mandron per la parete Sud - (per i camini). Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 11 luglio. Matteo Armani ed Ettore Gasperini-Medaia salirono ai Denti d’Ambiez con un’arrampicata elegantissima, molto esposta e divertente, che si svolge nella fessura e nel sottile Diedro Est che incide verticalmente la gialla parete Est della Torre. Altezza 200 m; difficoltà: IV°+. – Catena d’AmbiezGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 13 luglio. Matteo Armani, Ulisse Battistata ed Ettore Gasperini-Medaia crearono una Variante del Diedro Est ai Denti d’Ambiez, scelsero un altro sottile diedro verticale giallastro, immediatamente a sinistra del precedente che offre un'elegante arrampicata e porta sullo spigolo della parete Sud, che si rimonta poi per roccia ben gradinata fino in vetta. - Catena d’AmbiezGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 14 luglio. Matteo Armani, Ulisse Battistata e Ettore Gasperini-Medaia tracciarono una via sulla Parete Sud che svolge un po' a destra dello spigolone ad angolo retto che è la punta dei Castei Meridionali. – Massiccio della Tosa - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 16 luglio. J. Duchosal e Robert Gréloz, realizzano la 2° ascensione salendo dal versante Ovest dell’Aiguille des Glaciers 3817 m. - Dal Glacier de Trélatête si raggiunge l'isolotto roccioso sottostante il secondo sperone. Dalla sua sommità si supera il ramo del ghiacciaio compreso fra i due speroni. Si prosegue diritto per una costola rocciosa e, oltre un canale a sinistra, per una seconda costola che presenta in alto un tratto di 40 m. ripido e di buona roccia rossastra. Si esce quindi sulla cresta Sud-Ovest poco sotto il Dôme de Neige. Via senza particolare interesse. AD. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 18 luglio. Paul Aschenbrenner, Wastl Mariner, T. Plattner, realizzano la 2° ascensione della via Gervasutti al Mont Blanc du Tacul. - Grandioso canalone di ghiaccio noto come Canalone Gervasutti, dall'inclinazione di 48°-50° e fino a 58° nella parte superiore, con possibili muri fra i seracchi dove il passaggio d'uscita può variare molto. In alto, dove è assai largo perché aperto a imbuto, il canalone è sovrastato da una fascia di seracchi e dall' enorme cornice sommitale. - Bella ascensione su neve-ghiaccio in ambiente grandioso, non molto ripetuta; tutto il percorso è però sempre esposto alla caduta di ghiaccio. Dislivello 800 m. Difficoltà D+/TD-. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 20 luglio. Rizieri Costazza e Bruno Detassis aprono sulla parete Sud-ovest della Torre di Brenta la via Detassis-Costazza, con una breve ma interessante arrampicata di circa 180 m; che si svolge su quella stretta parete rossastra, che s'innalza verticale sopra al canalone che scende verso Ovest dalla Bocchetta Alta degli Sfulmini. Essa è delimitata a sinistra da una costola a guisa di colonna che la separa dalla parete Ovest, e a destra da altre due colonne e da due grandiosi canaloni. Difficoltà: V, 1 tratto VI-. – Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 20 luglio. Paul Aschenbrenner, K. Dentelmoser, Wastl Mariner e T. Plattner realizzarono la 1° discesa dal Mont Maudit per la Cresta Sudest e Nordest. (Cresta Kuffner). - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 22/23 luglio. Arnaldo Adami, Candido Paradisi e Leone Savoye (guida), salirono il Dente del Gigante (4013 metri) con una variante d’attacco per il Ghiacciaio di Rochefort con un lungo itinerario esposto alla caduta di sassi nella sua metà superiore, specie nelle ore calde. Dovettero bivaccare, per questo motivo, sulle rocce del contrafforte che divide il ghiacciaio. È una alternativa per salire all'attacco del Dente del Gigante da un versante selvaggio ed estremamente solitario. Non risulta ripercorso. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 25 luglio. Ulisse Battistata, Rizieri Costazza e Bruno Detassis sulla Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa salgono per la Parete Sud (via Dei Camini) che si svolge per uno stretto camino verticale al margine destro (Est) della grande fascia gialla strapiombante, sul lato rivolto alla Pozza Tramontana. Difficoltà: III, con passaggi di IV. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 28 luglio. Enzo De Perini, Marcello Friederichsen, Ilde Scarpa e W. Sgorbati salgono la cima Sud per la parete Sud-Ovest alla Cima Ceda Occidentale nel Massiccio della Tosa. La via si svolge per un gran diedro e presenta una via d'ascensione molto logica ed evidente. Difficoltà di III° con un passaggio di V all'attacco. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 28 luglio. M. Burghartwieser, H. Lobenhoffer, F. Punz e V. Surrer, realizzarono la 2ª ascensione salendo da quel rilievo roccioso irregolare che fa da bordo sinistro (idrografico) al tratto più largo del Gran canale centrale della Brenva che fu chiamato la Costola Mummery uscendo a sinistra della vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 30 luglio. Gabriele Boccalatte accompagna la signorina Averone e A. Scarfatti sulla parete Ovest dell’Aiguille de la Brenva, che con una facile arrampicata raggiunsero la cima. Dislivello 200 m. Probabilmente PD. - Gruppo della Tour Ronde - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 30 luglio. C. Stauner e B. Zwuckstàtter compiono la 1° ripetizione della via Graffer allo Spallone per Spigolo Sud-Ovest al Campanile Basso. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 30 luglio. Raffaele Vidi e Elena Curtin salgono dall'estremità degli Spuntoni di Val Brenta per una parete rocciosa esposta a Sud-Ovest da occidente del crestone che separa i terrazzi dei Brentei dalla Val Brenta. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 31 luglio. J. Duchosal e Robert Gréloz, salirono per la parete Sud-Sudovest dell'Aiguille de Trélatête Meridionale, tracciando una via varia e interessante ma esposta alla caduta di sassi.AD+. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 – 1° agosto. Fu Pierre Allain il primo a portare un serio tentativo allo Sperone della Walker alla Punta Walker delle Grandes Jorasses con Jean Leininger, il parigino riesce a scoprire la via di salita nel primo terzo della parete, dopo aver superato con l’aiuto dei chiodi una difficile fessura che ora porta il suo nome. Ma i due decisero di ritirarsi perché a loro la parete pareva in cattive condizioni. E fu qui che Pierre Allain peccò di presunzione e si lasciò sfuggire di mano il successo. Forte della scalata compiuta al Petit Dru, Pierre Allain sapeva di essere allora il migliore scalatore di Francia ed aveva pure capito durante il suo tentativo che al momento nessun altro al di fuori di lui (almeno in Francia) era in grado di superare simili difficoltà. Egli dorme quindi i suoi sonni tranquilli e può anche permettersi di attendere che le condizioni migliorino, in quanto considera lo sperone ormai un affare suo. Ma Pierre Allain non sa che proprio lo stesso giorno sta discendendo dal Colle del Gigante, diretto verso lo Sperone Walker, un uomo come Riccardo Cassin, affiancato da Ugo Tizzoni e Gino Esposito. La “macchina per arrampicare” di Lecco non conosce il Monte Bianco e nemmeno ha mai visto la Parete Nord delle Grandes Jorasses. Riccardo Cassin sa che lo Sperone della Walker è il più grande problema alpinistico del momento, ma la parete l’ha vista soltanto su una cartolina che alcuni amici gli hanno mostrato prima di partire. Riccardo Cassin non sa assolutamente nulla dei tentativi precedenti e tanto meno dove gli altri siano già saliti. Per lui quella parete non ha una storia particolare, è una parete di roccia e di ghiaccio come tante altre che lui ha già salito. Infatti, attacca la parete e sale direttamente, superando una fessura di estrema difficoltà, che in seguito non verrà quasi mai più ripetuta. Egli infatti non sa nulla del tracciato di Pierre Allain, certamente più facile, che si svolge invece più a sinistra. Ma Riccardo Cassin è l’uomo che non si arresta di fronte a nulla: arriva, studia la parete e sale fino in vetta senza esitazione alcuna. Per vincere lo sperone i tre lecchesi impiegarono tre giorni e due bivacchi, superando difficoltà di ordine decisamente superiore. Più volte Riccardo Cassin, forte del suo intuito leggendario, seppe trovare la giusta soluzione in settori di parete che si presentavano come estremamente problematici. In questo stile assolutamente fantastico, con questa decisione ed anche con questa semplicità, senza inibizioni alcuna e senza timori inconsci a cui erano soggette le altre cordate, il gruppo lecchese guidato da Riccardo Cassin realizzò quella che fu definita come una delle più grandi imprese della storia dell’alpinismo. Ed è proprio questa estrema aderenza alla realtà, questa capacità di lottare in parete isolando il cervello, questo non considerare i giudizi altrui, che permise a Riccardo Cassin di passare vittorioso alla Nord della Lavaredo, al Badile e allo Sperone Walker. La via aperta presentava un concentrato di difficoltà di roccia e di misto da farne a quel tempo la più difficile salita della catena alpina. E tale rimarrà molto a lungo, praticamente fino agli anni Sessanta. Ma anche se la via Cassin è stata superata come difficoltà da altri itinerari, essa rimane pur sempre una salita eccezionale, dove l’alpinista si trova impegnato sotto tutti gli aspetti. In caso di cattivo tempo, la ritirata sovente è impossibile e non sono poche le cordate (anche di alpinisti fortissimi) che hanno dovuto combattere al limite delle loro forze e delle loro possibilità per uscire dalla parete. Purtroppo oggi i molti chiodi presenti sulla via hanno addomesticato parecchio i tratti più duri. Ma chiunque percorra questa via non può che restare ammirato di ciò che i lecchesi seppero fare nel 1938 e soprattutto del modo in cui essi lo fecero. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 – agosto. Adriano Dallago precipita dalla parete Sud della Marmolada e muore. In memoria dell'alpinista trentino nel Sottogruppo del GhezGruppo di Brenta, gli venne dedicato il Torrione Dallago. – Dolomiti di Brenta.

 

1938 - 3 agosto. Gabriele Boccalatte con il Conte Ugo di Vallepiana e la Guida Laurent Grivel salirono la magnifica Cresta dell’Innominata che a Gabriele Boccalatte in precedenza aveva dato le gioie e gli entusiasmi delle sue imprese migliori. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 – 4/5/6 agosto. Un’impresa davvero eccezionale viene realizzata dalla cordata Riccardo Cassin, Ugo Tizzoni e Gino Esposito.

Lo strapiombante Sperone Nord della Punta Walker nelle Grandes Jorasses viene superarto dopo un’impegnativa scalata e due bivacchi in parete. Questa impresa è talmente importante nella storia dell’alpinismo che con essa si può considerare chiusa l’epoca dell’alpinismo tradizionale.

La via Cassin allo Sperone Walker resta comunque ancora oggi una delle mete più ambite dagli alpinisti di tutto il mondo. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco. (Alpi Graie).

 

1938 - 7 agosto. Le guide Edouard Frendo e R. Grière, con una salita abbastanza difficile su roccia a tratti buona, dal Glacier de Leschaux per la Cresta Nord-est raggiunsero la vetta dell’Aiguille du Tacul. Durante tutta la salita si ha una splendida veduta sulla parete Nord delle Grandes Jorasses. Nel complesso 2° grado con qualche passaggio di 3°. - Gruppo Géant-Rochefort - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 12 agosto. Tita Battistata, Rizieri Costazza e Bruno Detassis salirono per la parete Nord del Torrione Dallago direttamente per camini e fessure, con arrampicata interessante ma su roccia in parte friabile. Dislivello 400 m. Difficoltà: V°-. – Sottogruppo del GhezGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 14 agosto. Matteo Armani, Cornelio Fedrizzi, Ettore Gasperini-Medaia con una bella e difficile arrampicata salgono per la Fessura Ovest del Campanile Steck 2850 m. – Massiccio della Tosa - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 15 agosto. Matteo Armani, Ulisse Battistata e Ettore Gasperini-Medaia con una bella e difficile arrampicata salgono per la Fessura Ovest del Campanile Steck 2850 m. – Massiccio della Tosa - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 17 agosto. Arturo Ottoz (guida) con Sylvia D'Albertas salgono per la parete Ovest del Mont Rouge de Peutérey con una scalata di 450 m, a tratti esposta. Difficoltà D, con passo di V°. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

193817/18 agosto. Gabriele Boccalatte e Giusto Gervasutti, salgono per il Pilastro Sud-Sudovest della Punta Gugliermina aprendo la via Gervasutti-Boccalatte. Scalata molto bella ed esposta su roccia solida, ottima nei tratti più impegnativi del pilastro. Via classica, è stata per molti anni la salita in libera più difficile e verticale nel gruppo del Monte Bianco. In posto 25 chiodi, sufficienti. Dislivello 650 m. dal ghiacciaio. Difficoltà TD+, fino a V+, 1 passaggio di A1 (VII- se in libera). - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 19 agosto. Rizieri Costazza e Sandro Disertori per la Parete Nord della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa aprono una via con scarse attrattive, che si svolge su una parete di rocce gradinate e bagnate che fiancheggia il nevaio terminale della Val Brenta. Difficoltà: III°. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 24 agosto. Gabriele Boccalatte con Mario Piolti in un tentativo alla allora inviolata parete Sud (via diretta) dell’Aiguille de Triolet concludevano tragicamente la loro corsa esistenziale; infatti, colpiti da una scarica di sassi, persero la vita. Ma il loro spirito, liberato dalla schiavitù della carne ritorna dove furono più volte; sulle loro montagne. - Gruppo Triolet-Dolent - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 25 agosto. Arturo Ottoz (guida) con Sylvia D'Albertas realizzano la 2° ascensione della (via Ottoz-Hurzeler) sulla parete Sudest e la Cresta Sud dell’Aiguille Croux aperta tre anni prima dallo stesso Arturo Ottoz - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 30 agosto. Guglielmo Ferrari-Spalla e Giangi Murari-Bra salirono le tre Torri dei Mori quasi interamente per un diedro di 50 m che solca la parete più a sinistra di questa quinta rocciosa ed offre un'arrampicata abbastanza interessante. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - settembre. Beckmann, Heitner, Stopler, Ulrich tracciano una Variante alta sulla parete Nord del Croz del Rifugio e consiste nell'evitare a sinistra il grande strapiombo terminale della Variante diretta. Poiché il maggiore interesse della scalata è dato proprio dallo strapiombo, la Variante che lo evita può essere consigliata soltanto a chi, qui giunto, non si senta di superare il difficile passaggio. Anche la variante però presenta difficoltà notevoli. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1938settembre. Marcello Friederichsen e W. Sgorbati salgono la Cima delle Fontane Fredde per la parete Nord-Nordest della Cima Sud-Est. - Arrampicata abbastanza interessante, alta circa 360 m. Difficoltà: III°. - Sottogruppo del Monte DainoGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1938 - 2/3 settembre. Paolo Gazzana Priaroggia e Gianpaolo Guidobono Cavalchini, realizzano la 5ª ascensione della Via Major sulla parete della Brenva salendo sulla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.