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Tour des Jorasses – 3823 m.

(Gruppo delle Grandes Jorasses)

(Massiccio del Monte Bianco)

 

Più che una torre è un potente pilone, una specie di colossale arco rampante che sorregge l’edificio sommitale delle Jorasses e ne convoglia il ghiacciaio sospeso superiore verso la gola del Couloir Whymper, mentre divide in basso i due rami occidentale e orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses. Ma poiché i primi salitori ritennero di doverla chiamare Torre, e la designazione è ormai entrata nell’uso, riteniamo a nostra volta di non doverla cambiare.

S’innalza per circa 60 metri dal pianoro superiore del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses, mentre a valle si inabissa per oltre mille metri e termina alla quota 2800 IGM.

La vetta è costituita da una cresta pressoché orizzontale, affilata, la quale forma due punte, separate da un profondo intaglio di circa dieci quindici metri. Dal Rifugio Boccalatte non è ben visibile la vera vetta, ma si profila arditamente l'anticima segnata con la lettera H sullo Schizzo - 31/1 -. Da questa anticima H scende verso il ramo orientale del ghiacciaio un potente crestone secondario alto circa 600 m. Tale crestone secondario è separato dalla cresta principale che scende alla quota 2800 (lettere F, E, D, C e quota 2800 dello Schizzo - 31/1 da un orrido 6 profondo canalone parzialmente ripieno di ghiaccio, ben visibile dalla strada della Val Ferret fra il Tronchey e Lavachey. La via segue in parte il fianco Sud-Ovest della cresta F, E, D, C 2800 IGM (dal punto A al punto E) e in parte lo spigolo della stessa cresta (dal punto E al punto F). In F la cresta si salda con la massa della «Tour»: dopo una traversata orizzontale sopra la macchia di neve G, la via continua per roccia e neve in modo da raggiungere la sella nevosa fra l'anticima H e la vetta, la quale viene raggiunta per la cresta terminale di roccia non difficile. L'altezza complessiva della scalata è di circa 950 metri, poiché il punto A è di circa sessanta settanta metri più elevato dalla quota 2800 IGM. La scalata è lunga e interessante, ma non presenta passaggi superiori al 4° grado.

 

 

 

 


1904 - 11 agosto. John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Ernest Simond salirono per i Ghiacciai di Plampincieux e delle Grandes Jorasses venne presentata come variante ma invece è una via autonoma, l’unica via interamente di ghiaccio (tranne le roccette finali) alle Grandes Jorasses, perché evita tanto il Reposoir quanto i Rochers Whymper, risalendo la ripida colata del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses compresa fra i Rochers Whymper a Ovest e la Tour des Jorasses a Est. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1931 - 5 agosto. Renato Chabod e Piero Zanetti, Gabriele Boccalatte e Guido De Rege di Donato sono stati i primi salitori della Tour des Jorasses per la cresta Sud e il versante Sud-Ovest. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 31/1 - It. 48a

 

1948 - 20 settembre. Piero Ghiglione con Arthur Ottoz salirono dal ramo orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses per il Pilastro del Ghiacciaio Sospeso. Diventando poi in seguito la Via Ghiglione alle Grandes Jorasses. - Partendo dal Rifugio Boccalatte dall'alto ramo orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses risalirono la costola rocciosa che costituisce la sponda destra orografica del gran nevaio e guadagnarono il pilastro ad Ovest del canale. Traversarono a sinistra, in discesa, verso la base del suo primo salto, e poi affrontarono le rocce del suo fianco. Compiuti due passaggi delicatissimi, su cenge lisce, ripide ed esposte, si alzarono per una serie di camini (alcuni sono strapiombanti), diedri lisci e placche verticali. Superarono un passaggio di 6° grado poco prima della sommità del pilastro: dalla sommità stessa raggiunsero, superando un muro di ghiaccio, il pianoro orientale del ghiacciaio sospeso, più o meno in corrispondenza delle roccette finali. Il pilastro ardito e ben marcato, si innalza a circa mezza via tra lo spallone3936 della Cresta di Pra Sec e la gran gola, rocciosa in alto, nevosa in basso, che collega il punto più basso del ghiacciaio sospeso (immediatamente ad Est della Tour des Jorasses) al sottostante ramo orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1956 - 10 agosto. Piero Ghiglione e Alfred Gregory con Arthur Ottoz scalarono la Gran parete Est della Tour des Jorasses. - Dall’insenatura orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses per il versante Est. Dopo aver doppiato la quota 2800, attaccarono dall’insenatura orientale del Ghiacciaio delle Grandes Jorasses. All'inizio della scalata le difficoltà da superare si alternavano fra il 3° e il 4° grado, mentre nell'ultimo tratto di ottanta metri la parete richiese l'uso di 5 chiodi, di cui uno rimasto (5°). Impegnativa fu trovata la discesa verso la Via normale delle Grandes Jorasses, compiuta a corda doppia.

Non segnato su alcuno schizzo per mancanza di maggiori notizie o di un preciso tracciato originale. Sul libretto da guida di Arthur Ottoz trovasi soltanto la seguente tacitiana nota di Piero Ghiglione: «11 agosto 1956, scalato con l'ineguagliabile Arthur Ottoz, sempre più abile, calmo, e sicuro»; 1) il 4 agosto, la Nord-ovest della Punta Nord delle Aiguilles Marbrées in condizioni quasi invernali; prima ascensione; 2) il 10 agosto, la Gran parete Est della Tour des Jorasses. Partecipava anche l'inglese Alfred Gregory, che fu della spedizione 1953 all'Everest, giungendo a 8300 m. Non ho per conto mio bastanti parole per elogiare la veramente grandissima guida Arturo Ottoz. Sette giorni dopo, alle 5 del 17 agosto 1956, Arturo Ottoz veniva travolto dalla valanga nel gran canalone della via Major. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1965 – 8 agosto. La prima ripetizione della Tour des Jorasses è opera di Ottavio Bastrenta e Giacomo Traverso, per la Cresta Sud e il versante Sud-Ovest. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo - 25/1 - 26/1 - 27/1 e 31/1 - It. 48a

 

1970 – 5/6 agosto. Gli italiani Gianni Calcagno, Leo Cerruti e Guido Machetto salgono il Grand Diedro Sud della Tour des Jorasses realizzando la prima ascensione. Magnifica ed elegante via di 700 m. diventata classica. - E’ sostenuta nei primi 400 m; roccia buona. La via è prevalentemente attrezzata. Difficoltà: TD+, 6a obbligatorio. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 6 e 12 - It. 57

 

1988 – 12/13 agosto. Daniel Anker con Michel Piola e Pascal Strappazon aprono Etoiles filantes sulla parete Sudest della Tour des Jorasses. (ED+: 5.11b IV OBL, 450 m.) - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1993 - Michel Piola con Benoit Robert e Daniel Anker sulla parete Sudest della Tour des Jorasses tracciano una moderna e ambita creazione estrema Abysse - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

2006 luglio. Alex Busca e Marco Farina salgono dalle parti delle Grandes Jorasses sulla parete Sud-Est della Punta 3466 m. sul vertice finale del famoso Tour des Jorasses e danno un nome ufficiale a questa formazione: Punta Massimo Farina, il fratello di Marco, scomparso lo scorso anno di 23 anni, mentre l'arrampicata su ghiaccio in Valle d'Aosta. Massimo Farina è stato uno degli alpinisti giovani più promettenti d’Italia e un ottimo tuttofare, dopo aver salito 5.14b, WI7, M10 (senza dragon) e preso parte a spedizioni italiane sia Annapurna e K2. Egli ha creato nuove ghiaccio / linee misti nel Massiccio del Monte Bianco con artisti del calibro di Patrick Gabarrou e Ezio Marlier, e completato molte cascate di ghiaccio di prima classe e percorsi dry tooling con mentori come Mauro Bole "Bubu". - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.