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Monte Bianco - 4807 m.

Versante di Frêney - (SE)

(Gruppo del Monte Bianco)

(Massiccio del Monte Bianco)

 

Versante di Freney (Sud-Est).

Il Versante di Frèney del Monte Bianco, dalla struttura leggermente a circo, è compreso tra la Cresta di Peutérey e la Cresta dell'Innominata.

Cosi risultano esposti a Sud-Est la parete sotto la cima e il grande Canalone di Frèney, mentre è rivolta a Est quella che comprende i poderosi Piloni di Freney.

Questi sono tre giganteschi pilastri di granito giallastro, più un quarto seminascosto, affiancati e separati fra loro da stretti canaloni o gole dal fondo ghiacciato. - Essi sono:

- il Pilone Nord (o Pilone Gervasutti, o Pilone di Destra).

- il Pilone Centrale che è il più prominente e la cui parte superiore, strapiombante, prende il nome di Chandelle.

- il Pilone Nascosto (the hidden buttress, o Pilier Dérobé), affiancato al centrale e, in effetti, poco visibile.

- il Pilone Sud, già vicino alla Cresta dell'Innominata.

Per la lunghezza e complessità dell'accesso, la severità dell'ambiente e l'isolamento, le difficoltà tecniche, l'arrampicata ad alta quota e i problemi di ritirata in caso di cattivo tempo, tutti gli itinerari su roccia o su ghiaccio di questo versante sono da considerare delle ascensioni di altissima classe, fra le più impegnative delle Alpi. Tutti gli attacchi a queste vie iniziano dal bacino superiore del Ghiacciaio di Freney.

Accessi al bacino superiore di Freney.

Il bacino superiore del Ghiacciaio di Freney è situato sotto la parete Sud-Est del Monte Bianco, fra i Colli Eccles e di Peutérey. È una grande conca glaciale sospesa a circa 3900 m, che verso valle si interrompe bruscamente sul bordo dell'immane seracco che sprofonda, strapiombante, per 200 m. La conca è attorniata da un ripido pendio di neve alto circa 150 m. che lambisce il piede della parete rocciosa, lungo tutto il quale si apre una crepaccia terminale spesso alta e a volte insuperabile. Quasi tutto questo bacino, specialmente sotto i canaloni, è soggetto alla caduta di sassi.

 

Per il Col de Peutérey.

È l'accesso meno lungo e più pratico, con partenza dai Bivacchi della Fourche. È però molto esposto alla caduta di ghiaccio sotto la parete della Brenva e di sassi sotto il Col de Peutérey; questa salita va perciò compiuta prima del levar del sole. Difficoltà D.

 

Per il Colle dell'Innominata e i Rochers Gruber.

Accesso decisamente lungo per poter attaccare in tempo le vie della parete e perciò raramente seguito in salita. Il superamento del Ghiacciaio di Freney può essere complicato a causa degli enormi crepacci. Ambiente glaciale grandioso, impressionante. È bene giungere alla base dei Rochers Gruber prima che il sole riscaldi le pareti (caduta di ghiaccio); con poca neve anche le rocce di questo sperone sono soggette alla caduta di pietre. Difficoltà D/D+.

 

Dal Col Eccles.

Dal Rifugio Monzino è l'itinerario migliore. Il punto più complicato è il percorso dai Bivacchi Eccles al bacino superiore del ghiacciaio. In particolare, dopo le due corde doppie dal Col Eccles (80 m.), per l'attacco al pilone centrale non conviene attraversare a mezzacosta il pendio sopra la crepaccia ma è meglio abbassarsi ancora per 40 m. fin sulla conca, dove è possibile camminare più agevolmente. Difficoltà AD/D-.

Schizzo 11 -

 

Discesa dal bacino superiore di Freney.

La ritirata dalla conca ai piedi della parete Sud-Est del Monte Bianco con maltempo e forti nevicate può diventare assai problematica:

l) La via migliore è di solito quella per i Rochers Gruber e il Colle dell'Innominata. Ha il vantaggio che si perde quota rapidamente, ma alcuni svantaggi: le corde doppie, l'esposizione alla caduta di ghiaccio, i crepacci del Ghiacciaio di Freney, con scarsa visibilità l'individuazione del canale per risalire al Colle dell'Innominata.

Per i Rochers Gruber. - Dai pressi del Col de Peutérey si procede verso Sud Sudovest per prendere un largo dosso di neve (difficile da trovare con la nebbia). Discenderlo fin dove diventa molto stretto, ripido e poi roccioso. Proprio sul filo dello sperone roccioso si trova il primo ancoraggio per le corde doppie lungo i Rochers Gruber. La discesa è attrezzata, gli ancoraggi hanno almeno 2 chiodi; le 6-7 calate sono lunghe fino a 45 m e sono proprio lungo lo spigolo, con punti di arrivo logici.

2) La discesa a Nord-Est dal Col de Peutérey è soggetta alle valanghe, e inoltre è troppo pericolosa la risalita al Col Moore, dovendo passare sotto la parete della Brenva.

3) È vantaggiosa anche la via per il Col Eccles grazie ai due vicini bivacchi, benché richieda la risalita al colle stesso. Gli svantaggi sono le valanghe dai canali fra i piloni, la permanenza in quota e una certa difficoltà a reperire i bivacchi col maltempo.

Schizzo 11 -

 

 

 

 

 


1928 - 25 luglio. Josef Knubel e Franz-Josef Biner (guida) con Eustace Thomas e Robert Underhill, hanno disceso la sua più bella parte superiore il Pilone Sud di Frêney utilizzando per la parte inferiore la Cresta dell'Innominata. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 27 e 29 - It. 53 q

 

1933 - 9 luglio. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, sono saliti per il Pilone Sud di Frêney. Questo percorso è stato realizzato in due tempi, dapprima dalla cordata di Josef Knubel nel 1928 in discesa e dalla cordata di Alexander Graven in salita. Ambedue le cordate hanno utilizzato per la parte inferiore la Cresta dell'Innominata. Questo percorso collega nella loro parte centrale le due creste vicine e parallele del Pilone Sud di Frêney e della Cresta dell'Innominata, permettendo di passare da una all'altra con interessanti combinazioni di itinerari. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 27 e 29 - It. 53 q

 

1940 – 13 agosto. Giusto Gervasutti forse concettualmente supera se stesso e realizza un’impresa di portata storica che aprirà all’alpinismo nuovi orizzonti dopo la guerra. Con Paolo Bollini de la Pedrosa sale il Pilone Nord o di Destra del Frêney, (poi chiamato anche Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, la più cruda e selvaggia della catena alpina. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

La via conta attualmente una ventina di ripetizioni. (2008-10-30). Lo sperone, esposto a Est, è largo, non lineare, discontinuo. Il suo percorso si svolge in gran parte su terreno misto, ma nella metà superiore del pilone è intervallato da almeno 4 tratti su pura roccia molto difficili. I passaggi su roccia, salvo il tratto-chiave, sono poco evidenti. Nelle varie ripetizioni, sulla metà inferiore dello sperone sono stati seguiti percorsi differenti. In posto circa 10 chiodi., utili alcuni dadi. Dislivello 800 m. dalla crepaccia all'uscita in cresta; il pilone vero e proprio è alto 600 m. Difficoltà ED-, discontinue: 1 tratto VI o A1 e passo V e V+ .

Schizzo 6 - f

 

1952 - 6 luglio. Michel Bastien, M. Coutin, Claude Gaudin e Pierre Julien realizzano la 2ª ascensione del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (da quel momento in poi chiamato anche Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, raggiungendo la vetta dell’Aiguille Blanche de Peutérey. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - f

 

1952 - 31 luglio. Lionel Terray (guida) con G. H. Francis e G. J. Sutton, realizzano la 3ª ascensione del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (o Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, raggiungendo la vetta dell’Aiguille Blanche de Peutérey. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - f

 

1959 - La storia del Pilone Centrale del Frêney ha inizio con un tentativo da parte di Walter Bonatti e Roberto Gallieni. I due scalano la prima parte del pilastro poi, devono rinunciare per mancanza di materiale. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1960 - Anche i francesi René Desmaison, Georges Payot, Louis Audoubert, Bernard Lagesse e Pierre Mazeaud hanno adocchiato il Pilone Centrale del Frêney, ma il loro tentativo è bloccato per due giorni dalla tempesta sui Rochers Gruber. Tornano indietro senza neppur aver toccato il pilastro. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1961 - 10/16 luglio. Durante un tentativo di prima ascensione al Pilone Centrale del Frêney, si consumò una delle più drammatiche tragedie alpine. Dopo due bivacchi per il maltempo ai piedi della Chandelle, le cordate di tre italiani e quattro francesi iniziarono insieme la ritirata, con altri due bivacchi nella bufera. Sul Ghiacciaio di Frêney morirono per sfinimento Antoine Vieille, Robert Guillaume e Andrea Oggioni e sul ghiacciaio di Châtelet si spense Pierre Kohlman Si salvarono Walter Bonatti che guidò la ritirata, Roberto Gallieni e Pierre Mazeaud. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 m

 

1961 - 1/3 agosto. Il Pilone Centrale del Frêney viene attaccato nuovamente da una cordata italo-francese. Erano Pierre Julien, istruttore dell’Ecole Nationale di Chamonix e Ignazio Piussi, un forte alpinista italiano che era ospite di un convegno internazionale organizzato dall’Ecole. I due scalatori scendono sulla vetta del Monte Bianco, posati lassù da un elicottero, poi si calano lungo la Cresta di Peutérey, fino al colle omonimo, e assaltano il Pilone Centrale del Frêney. Sono costretti al rientro tre giorni dopo avendo lasciarono cadere in un crepaccio lo zaino con tutta l’attrezzatura e anche perché il tempo cominciava a guastarsi. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

196127/29 agosto. Chris Bonington con Don Whillans, Jan Clough ed il polacco Jan Duglosz, vincono in prima ascensione il difficile Pilone Centrale di Frêney, (via classica), dove si era svolta la tragica ritirata in cui perirono Andrea Oggioni, Antoine Vieille, Robert Guillaume e Pierre Kohlmann. Durante l’ultimo tratto di scalata Christian Bonington e Don Whillans vinsero un paio di lunghezze di corda veramente difficili e complesse, rese ancora più delicate dal fatto che essi si trovavano sprovvisti di cunei e dovettero sopperire a questa mancanza con alcuni sassi incastrati nelle fessure! (Tecnica comunque assai cara agli alpinisti di scuola britannica).

Essi precedono di poco un folto gruppo di altri alpinisti: René Desmaison, Pierre Julien, Yves Pollet-Villard e l’italiano Ignazio Piussi, che per superare l’ultimo tratto di scalata si serviranno di una corda fissa lasciata appositamente dagli inglesi. TD+, 500 m. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 m

 

1961 – 28/29 agosto. René Desmaison, Pierre Julien, Yves Pollet-Villard e Ignazio Piussi, realizzano la seconda ascensione del Pilone Centrale di Frêney preceduti di poco dalla cordata composta da Christian Bonington con Don Whillans, Jan Clough ed il polacco Jan Duglosz.

La cordata anglo-italo-francese per superare l’ultimo tratto di scalata si serviranno di una corda fissa lasciata appositamente dagli inglesi. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 m

 

1961 - 1/3 settembre. M. Gryczynski e J. Micholski, realizzano la prima ripetizione del Pilone Centrale di Frêney (via classica). - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Dal bacino superiore del Ghiacciaio di Freney 3900 m. si supera la crepacci terminale dove possibile (a volte difficile) e si sale alle rocce più basse del pilone, al centro, sulla verticale di una depressione a diedro con strapiombi. Su misto si sale sotto il diedro, da dove si supera verso destra una lama staccata e una breve fessura orizzontale (IV+). Un diedro inclinato a destra conduce a un buon terrazzo (IV, IV+). Dalla sua destra si sale una fessura di 35 m (IV, alla fine V) arrivando alle rocce innevate sopra il primo risalto. Si continua su rocce e neve verso sinistra per 2 lunghezze e per una lunghezza un po' verso destra (tutto questo primo risalto è stato anche superato sia sul fianco sinistro che su quello destro, con arrampicata meno bella e pericolo di caduta sassi). Il pilone si fa più ripido. Si sale verso destra per 40 m. su scanalature e placche (IV, IV+, molto bello). Si supera un diedrino quasi sul filo dello spigolo (V) chiuso da uno strapiombo (V+) e per fessura-camino spesso ghiacciata (IV) si esce sul filo del pilone. Superato sulla destra un canalino nevoso, si sale per 2 lunghezze un' evidente linea di fessure (IV, IV+). A destra di un camino con ghiaccio si sale lungo scanalature (IV+). Per pendio nevoso e crestina si giunge sotto la Chandelle. Salire 15 m. sopra un pilastro semistaccato (V+, A0; bivacco possibile). Seguire fessure in piena placca fin sotto strapiombi (20 m, V, A1). Attraversare a destra (chiodi poco sicuri) e da una vaga nicchia si continua a traversare oltre il filo dello spigolo fino a un diedro strapiombante chiuso in alto da un tetto fessurato (15 m, Al, V+). Salire nel diedro per 20 m, uscendo dal tetto a sinistra (A2 e V+, molto faticoso) fino a un terrazzino (IV+). Una paretina fessurata (10 m, V) porta a una stretta cengia, che si segue per 20 m. verso sinistra nella parete Sud della Chandelle (III). Presso il margine sinistro del pilone salire un diedrino e una placca (20 m, IV+ ) e ancora su placca a sinistra (30 m, IV e V). Per rocce più facili (IV, III) si arriva in cima alla Chandelle e al Pilone Centrale del Freney, 4530 m circa (ore 7-10). Con calata in doppia di 15 m. si scende all'intaglio sottostante (buon posto da bivacco). Lungo la cresta di neve e misto si sale alla cresta principale, raggiungendola a 4675 m. circa. Per la cresta, scavalcando o aggirando il Monte Bianco di Courmayeur 4765 m, si arriva in cima al Monte Bianco (ore 3; ore 10-13 dall'attacco).

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 m

 

1961 - 20/22 settembre. Walter Bonatti e Cosimo Zappelli, salgono la vergine parete Sud, tra i Piloni e la Cresta di Peutérey, che s’innalza direttamente alla cima del Monte Bianco di Courmayeur e tracciano la (via diretta Bonatti-Zappelli). Itinerario grandioso su misto, molto bello, esposto, in parete aperta. È la via più diretta dal Bacino di Freney alla cima del Monte Bianco. Nelle ore calde c'è scivolamento di neve nel canalone e sulle fasce rocciose. Dislivello, dal Bacino superiore di Freney al Monte Bianco di Courmayeur: 850 m. Difficoltà TD. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - Foto 29 It.53 b

 

1963 - 1/2 agosto. Tom Frost e John Harlin, salgono dal Versante Sud-Est di Frêney e aprono sul Pilone Nascosto o Pilier Dérobé la (via Frost-Harlin). La complessità dell'approccio, le difficoltà dell'arrampicata in quota, l'isolamento in ambiente severo, comuni del resto alle altre vie di questa parete, fanno della salita un'impresa di grande impegno. Esposta in basso alla caduta di sassi. La roccia è eccellente, spesso con scanalature. Via parzialmente chiodata. Dislivello dalla crepaccia all'uscita in cresta 800 m; la parte compatta del pilone è alta circa. 350m. Difficoltà ED+, sostenute, fino a VI e A3. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 - Foto 27 e 29 - It. 53 o

 

1967 - 1/6 febbraio. René Desmaison con Robert Flematty compiono un impresa eccezionale, realizzano la 3ª salita e la 1ª invernale del Pilone Centrale di Frêney (via classica). Sicuramente quest’impresa, va ricordata come una delle più stupefacenti dimostrazioni d’audacia e di preparazione psicofisica che l’alpinismo ci abbia dato. A parte le fortissime difficoltà tecniche che il pilastro offre già in estate, bisogna tener conto che in inverno la marcia d’approccio costituisce già di per sè una salita massacrante, soprattutto per il carico enorme dei sacchi. E poi l’isolamento contribuisce ancor più a rendere acuta la difficoltà psicologica, resa già di per sè angosciosa dal pensiero di un cambiamento di tempo, che potrebbe rendere impossibile una ritirata verso il basso come un’uscita verso l’alto. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 m

 

1967 - 12/13 luglio. Peter Habeler e Michael Meier, realizzano la 4ª ripetizione del Pilone Centrale di Frêney (via classica) o via Bonington. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 m

 

1969 - 18/19luglio. Stane Belak e B. Krivic, realizzano la 2 ª ascensione della via Frost-Harlin sul Pilone Nascosto o Pilier Dérobé. Il pilastro poco visibile perché più arretrato, più nascosto degli altri tre. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 - Foto 27 e 29 - It. 53 o

 

1971 - settembre. C. Exiga e Jan-Claude Marmier, realizzano la 4ª ascensione del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (o Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, raggiungendo la vetta dell’Aiguille Blanche de Peutérey. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - f

 

1971 - 7/8 settembre. Georges Nominé, realizza la 1ª solitaria del Pilone Centrale di Frêney (via classica). - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 m

 

1972 - 25/26 luglio. Yannick Seigneur (guida) con L. Dubost sono saliti per il Pilone Sud di Frêney interamente dal basso. Ascensione interessante su roccia e terreno misto. Bellissima sulla parte superiore del pilone, dove le difficoltà sono minori ma l'ambiente è eccezionale. I primi salitori usarono 25 chiodi. Dislivello dal bacino di Frèney all'uscita in cresta: circa 800 m. Difficoltà TD+ . - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 27 e 29 - It. 53 q

 

1973 - 21 agosto. Pierre Béghin, realizza la 1ª solitaria del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (o Pilone Gervasutti) della parete Sud, raggiungendo la vetta del Monte Bianco di Courmayeur 4765 m. e per la cresta la cima del Monte Bianco. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - f

 

1974 - 21/30 gennaio. Jean Coudray, Charles Daubas e Raymond Renaud, realizzano la 1ª invernale del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (o Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, con 2 bivacchi al Col de Peutérey e 4 sul Pilone, a causa del maltempo, praticando nella parte alta una variante che continua lungo il filo della cresta su buona roccia, con uscita diretta. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - f

 

1974 - 30 luglio. Guy Aber, Jean Afanassieff, Jean Blanchard e Olivier Challéat, salgono per il Canalone di Frêney che si trova quasi al centro della parete Sud-Est, a fianco del Pilone Nord. Sopra i 500 m. inferiori, dove è largo e nevoso, è sbarrato da una parete rocciosa alta 100 m. (dove si trova la Cascata del Frêney) e quindi si apre a imbuto per terminare sulla cresta a circa 4680 m. (Grand Couloir del Frêney). La via supera il canalone e il pilastro di buona roccia a destra della cascata, uscendo diritto per lo sperone soprastante. Il percorso è molto bello nella parte superiore. Il canalone esposto a Est, è però soggetto alla caduta di sassi e di ghiaccio. Dislivello 850 m. fino al Monte Bianco di Courmayeur. Difficoltà TD, con passaggi di IV+ sulle rocce e lo sperone Sud-Est. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - d

 

1975 – 3/4 agosto. Nicolas Jaeger in 1° solitaria sale la parete Est-Nordest del Grand Pilier d’Angle per la via Bonatti-Gobbi, (che richiese due bivacchi ai primi salitori e che oggi normalmente si supera con un bivacco) in sole 4 (leggi quattro) ore!.  Ma non basta: giunto in vetta al Grand Pilier d’Angle è poi disceso al Col de Peutérey, si è portato all’attacco del Pilone Centrale di Frêney, giungendovi alla base alle 12,30. Il giorno successivo, a mezzogiorno, Nicolas Jaeger era già in vetta al Monte Bianco, il tutto in un giorno e mezzo. Inaugurando la sfida dei concatenamenti attraverso i due itinerari classici. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1975 - 4 agosto. Bernard Macho, realizza la 2ª ascensione e la 1ª solitaria salendo la parete Sud, tra i Piloni e la Cresta di Peutérey, che s’innalza direttamente alla cima del Monte Bianco di Courmayeur ripercorrendo la (via diretta Bonatti-Zappelli). Itinerario grandioso su misto, molto bello, esposto, in parete aperta. È la via più diretta dal Bacino di Freney alla cima del Monte Bianco. Nelle ore calde c'è scivolamento di neve nel canalone e sulle fasce rocciose. Dislivello, dal Bacino superiore di Freney al Monte Bianco di Courmayeur: 850 m. Difficoltà TD. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - Foto 29 It.53 b

 

1976 - gennaio. Gérard Decorps, G. Gady e R. Mizrahi, realizzano la 1ª salita invernale per il Pilone Sud di Frêney. Dal Bacino superiore di Freney a 3900 m. salire verso il canale tra il Pilone Centrale del Frêney e il Pilone Sud di Frêney. Ai piedi del canale, dove è più stretto, attraversare a sinistra e prendere lo sperone roccioso alla base del Pilone Sud di Frêney. Salirlo (III e IV) fin dove si trasforma in crestina sottile di neve che porta contro placche lisce. Scendere a destra in un canale ripido di ghiaccio, poi alzarsi per fessure e un diedro verticale chiuso da strapiombo di ghiaccio (V, V+ a A1). Proseguire per fessure (IV) e poi lungo il filo fin contro un risalto monolitico. Attraversare a sinistra (IV), poi salire lungo il fianco sinistro del risalto (IV, ghiaccio) e portarsi per cengia sopra di esso. Qui giunge da sinistra la variante della Cresta dell'Innominata. Si segue una rampa che sale a destra (IV), poi si sale un largo camino (IV+ e V, faticoso) e uno strapiombo. Si continua sull'elegante filo dello sperone per placche e fessure (III e IV) e lungo una cresta di neve, raggiungendo sui 4650 m. la cresta sommitale. Per la cresta, si sale in cima. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Foto 27 e 29 - It. 53 q

 

1976 - 19/21 gennaio. Tamiki Hakuno, K. Miyake e H. Tsuda, realizzano la 1ª salita invernale per la parete Sud, tra i Piloni e la Cresta di Peutérey, che s’innalza direttamente alla cima del Monte Bianco di Courmayeur per la (via diretta Bonatti-Zappelli). Itinerario grandioso su misto, molto bello, esposto, in parete aperta. È la via più diretta dal Bacino di Freney alla cima del Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - Foto 29 It.53 b

 

1979 - 4 settembre. Stefano De Benedetti, partendo dalla parte alta della Cresta di Peutérey ha disceso in sci i pendii a lato della via Bonatti e la parte inferiore del Canalone di Frêney che si trova quasi al centro della parete Sud-Est, a fianco del Pilone Nord. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1980 - 14/18 febbraio. Mitsunori Shigi, realizza la 1ª solitaria invernale del Pilone Centrale di Frêney (via classica) o via Bonington. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 m

 

1980 - 2/3 settembre. Marco Bernardi, Gian Carlo Grassi e Renzo Luzi, tracciano un arduo itinerario che forza l'uscita diretta dal Canalone di Frêney, superando direttamente la Cascata del Freney. La cascata, alta circa 80 m, si trova alla quota di circa 4500 m. Data l'esposizione a Est le condizioni del ghiaccio di colata sono molto variabili, quasi sempre cattive. Forti pericoli oggettivi. Difficoltà: ED per i primi salitori, TD-/TD per i ripetitori. - I primi salitori con una prima lunghezza hanno superato il bordo sinistro e quindi il centro della cascata (80°, 90°) sostando a destra contro le rocce. Con la seconda lunghezza si sono portati sulla sinistra (80°) e con la terza (90°) di nuovo sulle rocce a destra. Si rimonta diritto il pendio dell'imbuto superiore (55°) per uscire sulla cresta (cornice) a circa. 4680 m. (12 ore fino in vetta, delle quali 5 per la cascata). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - e

 

1981 - 4 agosto. Marco Bernardi, realizzano la 3ª ascensione e la 1ª solitaria della via Frost-Harlin sul Pilone Nascosto o Pilier Dérobé. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 - Foto 27 e 29 - It. 53 o

 

1982 – 1/15 febbraio. Renato Casarotto realizza una delle più belle imprese alpine concepibili da un uomo solo: la Trilogia del Frêney in invernale solitaria. Senza contatti con la valle e senza depositi intermedi, sale in successione la Parete Ovest dell’Aiguille Noire de Peutérey per la via Ratti-Vitali, il Pilastro della Punta Gugliermina per la via Gervasutti-Boccalatte e il Pilone Centrale del Freney per la via Bonington. Renato Casarotto non conosce nessuno dei tre itinerari ed è costretto a forzare l’uscita in cima al Monte Bianco nell’angoscia di una bufera invernale. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1982 - 10/12 agosto. Michel Piola sulla parete Sud del Pilone Centrale del Freney, disegna con Pierre-Alain Steiner e Jöri Bardill una nuova linea a sinistra della (via classica) del 1961, che chiameranno (via Jöri Bardill), e su quella via pianteranno gli spit più alti d’Europa. - Il nome della via ricorda la giovane guida svizzera Jöri Bardill, colpito nel 1983 da una caduta di seracchi. La via sale la parete e lo spigolo sulla sinistra del Pilone Centrale del Freney. Magnifica scalata in maggior parte libera, con numerosi passaggi in artificiale. Roccia buona. Buoni posti da bivacco su tutto il pilone. I primi salitori utilizzarono molti chiodi; attualmente in posto 15 chiodi e 2 spit, tanto da ritenere la via schiodata. Dislivello dalla crepaccia all'uscita in cresta: 800 m, dei quali quasi 500 per la parte rocciosa. Difficoltà ED+, sostenute, fino a V+ e A2 (ED- i primi salitori). Se in libera 6c. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 n

 

1983 - 23/24 gennaio. Eric Escoffier, A. Estève, Pierre Royer, realizzano la 1ª ascensione invernale della via Frost-Harlin sul Pilone Nascosto o Pilier Dérobé. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Dal bacino superiore di Freney a 3900 m. si sale nel grande canale fra il Pilone Centrale e il Pilone Sud fin sotto la parete del Pilone Nascosto. Si attacca sul bordo sinistro per una fessura verticale, salendo a una buona sosta. Si prosegue in libera molto sostenuta per 2 lunghezze. Per camini e fessure, piegando un po' a destra, si arriva a cenge sotto un grande strapiombo (possibilità di bivacco). Si salgono le cenge verso destra evitando lo strapiombo, a una buona sosta. Prima con traversata in salita a destra (delicato), poi con difficile scalata libera per 40 m si raggiunge la parte destra di una zona con grandi blocchi, innevata (possibilità di bivacco; fin qui esposto alla caduta di sassi). Sopra questi blocchi si alza una parete di roccia rossastra, il «muro rosso», alta 150 m. e incisa da strette scanalature verticali. La si attacca dalla sinistra della zona di blocchi e la si supera direttamente: prima in libera per 8 m, poi in artificiale fino a una sosta su staffe. Si continua per 1 lunghezza superando sulla sinistra due piccoli tetti e giungendo a una stretta cengia. Si sale a una sorta di pilastro poco marcato e per fessure si arriva sotto uno strapiombo, sosta scomoda. Si supera lo strapiombo e un camino di 10 m, si traversa a sinistra lungo un camino strapiombante ma con buoni appigli e si esce su una cengia (per tutto questo «muro rosso»: insieme di VI, A2 e A3). (Se la quinta lunghezza, di 6c, è bagnata può diventare insuperabile; si può allora scendere nella gola fra il Pilone Nascosto e il Pilone Centrale). Dalla cengia si traversa a destra salendo su neve e placche, fino al canale che fiancheggia il Pilone Centrale. Si sale in questo canale, si supera uno strapiombo di ghiaccio e, piegando a sinistra su rocce rotte, si esce sulla sommità del Pilone Nascosto. Pendii ripidi di neve-ghiaccio conducono alla cresta sommitale, lungo la quale si prosegue fino in vetta al Monte Bianco.

Schizzi 6 - Foto 27 e 29 - It. 53 o

 

1983 - 22 luglio. F. Banissoni e Fabio Delisi, salgono per il Pilone Nord o di Destra del Frêney e tracciano la (via Madame de bois). Questo itinerario supera la zona centrale del Pilone sul fianco sinistro, a sinistra della via Gervasutti. Più difficile di questa, presenta le maggiori difficoltà nel secondo e nel terzo risalto. Nell’ultimo tratto di misto segue praticamente la via Gervasutti. TD+. Mancano altri particolari. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1984 - 14 marzo Patrick Gabarrou e François Marsigny, realizzano la 1ª ripetizione e la 1ª invernale dell’itinerario di Bernardi-Grassi- Luzi, che forza l'uscita diretta dal Canalone di Frêney, superando direttamente la Cascata del Freney. (Supercouloir del Frêney). La cascata, alta circa 80 m, si trova alla quota di circa 4500 m. Data l'esposizione a Est le condizioni del ghiaccio di colata sono molto variabili, quasi sempre cattive. Forti pericoli oggettivi. Difficoltà: ED per i primi salitori, TD-/TD per i ripetitori. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - e

 

198420/21 aprile. Patrick Gabarrou e Francois Marsigny, dipanano il vertiginoso sistema di goulottes a destra del Pilone Centrale del Frêney nel canale tra il Pilone Nord e tracciano la (via Frêneysie Pascal). Via magnifica, dal tracciato logico. Rivolta a Est, necessita di condizioni particolari, altrimenti è molto esposta alla caduta di sassi. È più problematica di Notre-Dame e dell'Hypercouloir. Dislivello 800 m. dalla crepaccia fino all'uscita in cresta. Difficoltà ED+, con alcune colate di ghiaccio sottile e verticale alte fino a 40 m. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - h

 

1984 - 25 aprile. Christophe Profit con sua moglie Sylviane Tavernier e Patrick Gabarrou, salgono per il canale Sud-Est la Goulotte a Sinistra del Pilone Sud di Frêney e tracciano la (via Abominette). È il canale situato tra la Cresta dell'Innominata e il Pilone Sud di Frêney, ma più vicino a quest'ultimo. Il canale ha andamento irregolare, con diversi restringimenti rocciosi; esposto a Est e soggetto alla caduta di sassi, la sua salita necessita condizioni della montagna particolarmente favorevoli. Bella ascensione di media difficoltà, con passaggi vari e interessanti e tre difficili lunghezze da 50 m: due su ghiaccio e una su roccia (ma anche questa in primavera può essere di ghiaccio). Dislivello quasi 800 m: Difficoltà TD-. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1984 - 9 luglio. Christophe Profit e Thierry Renault, salgono per la parete Sud del Pilone Centrale del Frêney (via Jöri Bardill), realizzando la 2 ª ascensione ma con variante centrale che evita il tratto in artificiale: 6b - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 n

 

1984 - 21 luglio. Christophe Profit e Thierry Renault, ancora loro salgono per la parete Sud del Pilone Centrale del Frêney (via Jöri Bardill), realizzando la 3 ª ascensione concatenando in giornata i Quattro Piloni del Frêney. (Pilier Dérobé - Pilone Gervasutti - Pilone Sud) - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 n

 

1985 - 12/13 marzo. Christophe Boillon, da solo, sale per il fianco del canale, presso il Pilone Centrale del Frêney, aprendo la (via Solomio Delirefren). Itinerario insolito, che sale in parallelo a pochi metri dalla via Frêneysie Pascal senza però mai toccarla; segue tuttavia una linea naturale, sempre sul fianco a sinistra (salendo) del canale, contro la roccia del Pilone Centrale del Frêney. Nella parte superiore, all'altezza della barriera più alta di rocce (a fianco della Chandelle) supera in un tratto decisamente indipendente (circa 100 m.) un netto camino ghiacciato. Lasciati alcuni chiodi rossi. Utili una serie completa di dadi e chiodi da ghiaccio, 1 corda da 90 m. Difficoltà: probabilmente ED. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - i

 

1985 - 4/5 aprile. Patrick Gabarrou e François Marsigny, salirono per la gola Est, tra il Pilone Nascosto e il Pilone Sud aprendo la (via Fantomastic). Non hanno raggiunto la cresta sommitale a causa del maltempo e sono scesi per la stessa via, mettendo spit. E’ il Couloir più nascosto del versante Sud del Monte Bianco, dietro il Pilier Dérobé. - Gola-canale diritto e profondo, celato oltre le lisce pareti del Pilone Nascosto e del Pilone Sud. Ambiente di severità eccezionale: i 300 m. superiori in ghiaccio e in terreno misto a predominanza rocciosa sono situati in un luogo orrido, impressionante. Pericoloso per caduta di sassi, il suo percorso necessita condizioni particolari della montagna: freddo e presenza di ghiaccio. Dislivello800 m. Difficoltà ED+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - p

 

1985 - 9/10 settembre. Christophe Boillon, realizza la 1ª solitaria della via Frêneysie Pascal nel canale fra il Pilone Nord e il Pilone Centrale del Frêney, su passaggi di roccia e misto, la via supera 4 cascate di ghiaccio molto difficili situate tra 4350 e 4550 m, tratto-chiave della salita. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - h

 

1986 - 9 marzo. Jean-Marc Boivin, da solo dopo aver salito da Nord il Grand Pilier d'Angle realizza la 1° solitaria invernale ripercorrendo la “sua via” del 1975 (23 luglio), sulla parete Sud (Boivin-Vallencant). Si svolge a sinistra della via Bonatti-Zappelli e mancano particolari. Probabilmente TD-. - Si sale il Canalone di Frêney per 2/3 (circa 400 m.). La via da qui continua a destra su un ripido pendio nevoso per 150 m, supera prima diritto e poi verso sinistra la fascia rocciosa e per il pendio nevoso superiore esce in cresta poco a sinistra del Monte Bianco di Courmayeur. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1986 - 14 marzo. Benoît Grison, in 1ª  ascensione solitaria invernale sale per il Canalone di Frêney che si trova quasi al centro della parete Sud-Est, a fianco del Pilone Nord. Sopra i 500 m. inferiori, dove è largo e nevoso, è sbarrato da una parete rocciosa alta 100 m. (dove si trova la Cascata del Freney (Supercouloir del Frêney) e quindi si apre a imbuto per terminare sulla cresta a circa 4680 m. La via supera il canalone e il pilastro di buona roccia a destra della cascata, uscendo diritto per lo sperone soprastante. Il percorso è molto bello nella parte superiore. Il canalone esposto a Est, è però soggetto alla caduta di sassi e di ghiaccio. Dislivello 850 m. fino al Monte Bianco di Courmayeur. Difficoltà TD, con passaggi di IV+ sulle rocce e lo sperone Sud-Est. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - d

 

1986 - 16 marzo. Benoît Grison, sale la via Frêneysie Pascal nel canale fra il Pilone Nord e il Pilone Centrale del Frêney, aggiudicandosi la 1ª salita invernale solitaria. La via supera 4 cascate di ghiaccio molto difficili situate tra 4350 e 4550 m, tratto-chiave della salita con una difficile fessura, poi terreno misto in obliquo verso sinistra portano nel colatoio terminale. Superato un ultimo breve salto, si continua diritto e un po' a destra fino a uscire all'unione del Pilone Nord con la cresta principale. Per la cresta fino in vetta al Monte Bianco. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

Schizzo 6 - h

 

1986 - 27/28 luglio. Silvio Fieschi e Alessandro Zizioli, salirono per fessure al Pilone Centrale del Frêney tra la via classica e la Jori Bardill fin sotto la Chandelle, (fino a 6b, poi V e VI) uscendo da li per la via classica. Difficoltà ED+. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1990 - 13 gennaio. Rémy Escoffier e Alain Ghersen, realizzano la 1ª invernale della parete Sud del Pilone Centrale del Freney (via Jöri Bardill). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 n

 

1990 - luglio. Alain Ghersen, sale in 1ª solitaria dalla parete Sud il Pilone Centrale del Frêney (via Jöri Bardill). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 e 7 - Foto 29 - It. 53 n

 

1990 - luglio. Alain Ghersen, realizza la 2ª solitaria della via Frost-Harlin sul Pilone Nascosto o Pilier Dérobé. Via parzialmente chiodata. Dislivello dalla crepaccia all'uscita in cresta 800 m; la parte compatta del pilone è alta circa. 350m. Difficoltà ED+, sostenute, fino a VI e A3 (se in libera fino a VII+). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

Schizzi 6 - Foto 27 e 29 - It. 53 o

 

1991 - 14/15agosto. Jean-Christophe Lafaille, da solo, proveniendo dal Grand Pilier d'Angle, sale per il Pilone Centrale del Frêney con una scalata che si intreccia con la via classica e ricerca passaggi più difficili sulle zone rocciose al suo fianco; in particolare, nella prima parte del pilone supera poco a sinistra i due bei risalti di roccia compatta. E invece molto interessante la lunghezza in uscita dalla Chandelle, dove invece di attraversare sulla cengia a sinistra sale dal tetto verso destra. La via verrà chiamata (l'Ecume des jours). - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

2003 - 10 febbraio - 4 marzo - Monte Bianco. 22 giorni di permanenza in quota in uno degli angoli più selvaggi del Massiccio del Monte Bianco, il Circo del Freney. Solo una breve pausa a Chamonix di 2 giorni ha fatto da intermezzo di riposo per uno dei più lunghi concatenamenti che la storia dell'alpinismo invernale ricordi.

Il celebre Patrick Bérhault e il suo forte compagno Philippe Magnin salgono un giorno dietro l'altro una serie di 16 itinerari glaciali e rocciosi del versante del Brouillard e del Freney, con base al Bivacco Eccles. - Gruppo del Monte Bianco - Ecco l'impressionante lista di salite:

 

- BROUILLARD GIVRANT, V/6, 400 m, aperta da Eric Bellin e Jean Marc Boivin - 1985 24 febbraio, a sinistra del Pilastro Rosso del Brouillard.

 

- CASCATA DI NOTRE DAME, V/6, 700 m, aperta da Patrick Gabarrou e François Marsigny - 1984 14/15 ottobre, la grande linea di cascate tra il Pilastro Rosso del Brouillard e il Pilastro Centrale del Brouillard.

 

- HYPERCOULOIR DEL BROUILLARD, V/6, 700 m, aperto da Patrick Gabarrou e Pierre Alain Steiner - 1982 13/14 maggio, il couloir situato a destra del Pilastro di Destra del Brouillard.

 

- ABOMINETTE, IV/3, 5a, 700 m, aperto da Patrick Gabarrou, Christophe Profit e Sylviane Tavernier, - 1984 25 aprile, è la goulotte a sinistra del Pilone Sud del Freney.

 

- FANTOMASTIC, V/6/M, 700 m, aperto da Patrick Gabarrou e François Marsigny - 1985 4/5 aprile, è il couloir più nascosto del versante Sud del Monte Bianco, dietro il Pilier Dérobé.

 

- HYPER-GOULOTTE, V/6+/R/5c/A1, 400 m, aperta da Benoît Grison e Lionel Mailly - 1984 20 aprile, è una delle più difficili goulotte del massiccio, situata tra il Pilastro di Destra e quello Centrale del Brouillard.

 

- GRAND COULOIR DEL FRENEY, III/D+, 850 m, aperto da Olivier Challéat, Guy Aber, Jean Afanassieff e Jean Blanchard - 1974 30 luglio, con uscita per la Cascata del Freney (IV/5+, aperta da Marco Bernardi, Gian Carlo Grassi e Renzo Luzi - 1980 3 settembre nel Canalone di Frêney.

 

- FRENEYSIE PASCAL, VI/6/R, 700 m, aperta da Patrick Gabarrou e François Marsigny - 1984 20/21 aprile, a destra del Pilone Centrale del Freney.

 

 - PILIER DEROBEE, ED, 300 m, aperto da Tom Frost e John Harlin - 1963 1/2 agosto. Pilone Nascosto di Freney. (via Frost-Harlin).

 

- PILONE CENTRALE DEL FRENEY, TD+, 500 m, aperto dalle cordate inglese-polacca e franco-italiana - 1961 27/28/29 agosto. Chris Bonington, Jan Clough, Don Whillans e Jan Duglosz - René Desmaison, Pierre Julien, Ignazio Piussi e Yves Pollet-Villard. - Pilone Centrale di Frêney, (via classica).

 

- PILONE SUD DEL FRENEY, VIA SEIGNEUR, aperto interamente dal basso da Yannick Seigneur con L. Dubost - 1972 25/26 luglio.

 

- PILASTRO CENTRALE DEL BROUILLARD, TD, 350 m, 5+/A1, aperto in solitaria da Eric Jones - 1971 15/16 luglio.

 

- GRAN SPERONE DEL BROUILLARD, TD+, 300 m, aperto da Patrick Gabarrou e Alexis Long - 1983 20/21 luglio.

 

- PILASTRO ROSSO DEL BROUILLARD, TD+, 400 m, aperto da Walter Bonatti e Andrea Oggioni - 1959 5/6 luglio.

 

- PILASTRO DI SINISTRA DEL BROUILLARD, TD+, 800 m, aperto dai polacchi Ryszard Kowalewski, Janusz Maczka e Wojciech Wroz - 1971 13/14 agosto.

 

- PILONE NORD DEL FRENEY, TD+, 700 m, aperto da Giusto Gervasutti e Paolo Bollini de la Pedrosa - 1940 13 agosto. - Pilone Nord o di Destra del Frêney, chiamato anche Pilone Gervasutti.