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Bruno Detassis – (1910 -    )

 

 

(Trento 1910)

Bruno Detassis arrampicava già a 12 anni, a 14 era in Paganella e di lì vedeva il Brenta. A 15 anni ha fatto il suo primo Campanile Basso. Una vocazione totale, quella di Bruno Detassis, nato a Trento nel popolare quartiere della Prepositura e diventato il patriarca dell'alpinismo dolomitico, senza perdere nulla dell'ispirazione iniziale, dell'umiltà che porta a non sottovalutare mai i pericoli della montagna, ma ad affrontarla con la disciplina quotidiana di un serio lavoro. Tutti ormai lo chiamano il «Re del Brenta», ma la definizione che forse gli piacerebbe di più potrebbe essere quella di «Operaio del Brenta», per le sue origini di apprendista presso la fonderia Silvestri di Trento, per la cura dei dettagli che egli ha sempre posto in ogni cosa, dal chiodo alla corda, fino al «suo» rifugio, scelto come dimensione di vita e alimentato da passione, ospitalità, voglia di trasformarlo, lungo mezzo secolo, in una scuola di montagna e di amicizia. È dal 1949 che Bruno Detassis, prima con il fratello Catullo, poi con il figlio Claudio, gestisce il Brentei. Lì, davanti al Crozzon, Bruno Detassis è diventato l'alpinista che tutte le generazioni vedono come loro riferimento, la saldatura fra gli anni del sesto grado e quelli del free climbing estremo. Da giovane andava in Brenta, come tutti i trentini, per cercare innanzitutto un vento di libertà che disperdesse l'aria cupa del regime. Il padre era operaio in fonderia, socialista, sindacalista, amico di Cesare Battisti, i figli battevano con lui il ferro, facevano cancellate per le ville di Trento, fondevano tombini per il Comune. Poi andavano in montagna.

A metà degli anni Trenta Bruno Detassis già faceva le vie che l'avrebbero reso famoso: la formidabile parete Nord-Est della Brenta Alta con Enrico Giordani ed Ulisse Batistata nel 1934, la Via delle Guide al Crozzon l'anno successivo. Percorsi con i quali Bruno Detassis riuscì a comunicare il suo senso inimitabile della montagna, fatto di logicità, eleganza, piena comprensione dell'ambiente. Attraverso queste vie, questi «esempi» (oltre duecento vie nuove aperte nelle Dolomiti, oltre cento ascensioni al Campanile Basso) mai fatte in modo ripetitivo, Bruno Detassis è diventato - come ha scritto Annetta Stenico «il capostipite di una grande scuola alpinistica, caratterizzata per mezzo secolo dalla sua eccezionale personalità». Prima della seconda guerra mondiale arrampicò a lungo in Brenta con Ettore Castiglioni, mentre l'alpinista raccoglieva il materiale per la sua guida. Poi fu istruttore alla Scuola militare alpina, poi finì in prigionia. Nel 1949 la scelta di stabilirsi in Brenta, operaio delle fatiche quotidiane nel suo rifugio, ma anche maestro per intere generazioni di giovani che egli ha saputo accomunare in una visione della montagna completa e totale.

 

Bruno DetassisNato a Trento nel 1910, Bruno Detassis a soli 23 anni divenne portatore e poi due anni dopo guida alpina. Egli è uno degli esempi più significativi di guide alpine che, pur svolgendo seriamente l’attività professionale, tuttavia prendono iniziativa in un contesto alpinistico separato e realizzano imprese di estremo valore in compagnia o di altre guide oppure, più sovente, di cittadini come Ettore Castiglioni, veramente onnipresente in tutte le imprese alpinistiche di quel periodo, e come il valoroso trentino Giorgio Graffer (1912 – 1940), fortissimo scalatore libero, uno dei migliori dell’epoca, prematuramente caduto in un duello aereo durante il secondo conflitto bellico.

L’attività di Bruno Detassis nel Gruppo di Brenta ed anche in altri gruppi dolomitici, come le Pale di San Martino, è interessantissima ed è difficile stendere un resoconto completo. Come sempre ci limiteremo alle imprese più significative e a quelle che veramente ebbero un senso “storico” e decisivo ai fini dell’alpinismo dolomitico.

 

Il più grande protagonista del Brenta nel periodo compreso tra le due guerre è indiscutibilmente Bruno Detassis, vero e proprio “re del Brenta”. Da alcuni Detassis viene considerato come il più forte arrampicatore libero del periodo compreso tra le due guerre, ma sappiamo che giudizi di questo genere lasciano un po’il tempo che trovano. Certamente Bruno Detassis in Brenta seppe esprimere qualcosa di nuovo e diverso rispetto a chi lo aveva preceduto, sia nel senso della difficoltà pura, sia soprattutto nella scelta degli itinerari, dove eleganza e grandiosità hanno un ruolo primario. Vero e proprio artista dell’arrampicata libera, Detassis non fu mai seguace della tecnica artificiale e pare che in tutta la sua carriera non abbia mai usato una sola staffa. Anche i chiodi piantati non furono molti: come per Tissi, Andrich e Vinatzer, anche per Detassis quando non si passava più, si poteva ancora tentare con lo “slancio” di passare oltre uno strapiombo, ai limiti della probabile caduta. Non per nulla quasi tutte le sue vie sono indiscussi capolavori di arrampicata libera, dove il fiuto dello scalatore va alla ricerca del tracciato “naturale” in una parete dove i mezzi artificiali permetterebbero anche di salire direttamente.

E’ il periodo in cui ancora ci si difende accanitamente dall’artificialismo e non per nulla molte di queste vie sono caratterizzate da lunghe e difficilissime”traversate” orizzontali, necessarie per collegare diversi sistemi di diedri e di fessure arrampicabili in libera.

 

Bruno Detassis benché in età avanzata continua a frequentare le sue montagne con assiduo amore ed è assai amato e stimato dagli alpinisti di ogni paese che ogni anno confluiscono verso le Dolomiti di Brenta. Infatti egli da moltissimi anni è custode del rifugio Brentei, posto proprio al centro del massiccio e punto di partenza per le imprese più prestigiose.

Bisogna però ricordare anche il nome del fratello Catullo, che sovente gli fu compagno in numerose imprese di rilievo.

Tra gli alpinisti che agirono in questo periodo nel Gruppo di Brenta e che seppero portare il livello delle difficoltà ad un gradino più elevato, bisogna ricordare il già nominato Giorgio Graffer, autore di imprese difficili ed eleganti, arrampicatore libero estremamente dotato, ed anche Matteo Armani, uno dei tanti “eroi sconosciuti” della storia dell’alpinismo. La sua impresa più prestigiosa è stata la via tracciata lungo il formidabile diedro della parete Sud del Croz dell’Altissimo. A giudizio dei ripetitori moderni si tratta di una scalata di valore assoluto, un’arrampicata libera veramente estrema, dove più volte si raggiunge il limite di caduta.

 

1928 - 21 luglio. Mario Agostini e Silvio Agostini con Bruno Detassis e Giorgio Kahn fecero la prima traversata di tutte quattro le punte degli Sfulmini, da Sud a Nord. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1932 – luglio. Bruno Detassis e Giuseppe Corrà tracciano la Variante Detassis nella Gola al Croz dell’Altissimo. L’itinerario si svolge interamente per la grande gola centrale della parete Sud-Ovest, seguendo cioè nel primo tratto la via Dibona e continuando poi per la gola fino in vetta.

Si tratta dunque di una variante di notevole importanza e ben più diretta della via originale. Le difficoltà non sono superiori a quelle della via Dibona, ma più continuate (variante di circa 450 m. Difficoltà IV° e V°+). - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1932 - 14 agosto. Bruno Detassis e Gino Corrà salgono per il Diedro della parete Sud della Brenta Alta sormontarono un grande diedro obliquo da sinistra a destra, seguito da alti strapiombi gialli con difficoltà di V°-. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1932 - 16 agosto. Bruno Detassis e Gino Corrà, salgono per la parete Nord-est alla vetta del Monte Daino. La via si svolge in un grande canale che solca nel mezzo tutta la larga parete rivolta al Croz dell'Altissimo. L'arrampicata è poco attraente per la cattiva qualità della roccia. Dislivello 400 m. Difficoltà: V. - Sottogruppo del Monte DainoGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1932 - 28 agosto. Nello Bianchini, Maria Casè, Gino Corrà e Bruno Detassis salgono la Cima MargheritaMassiccio della Tosa, per la Parete Sud-Sudovest (Fessura Detassis). Arrampicata molto esposta ed elegante, che si svolge lungo una sottile fessura verticale che incide la parete poco a sinistra della vetta. Altezza circa 280 m; usati 5 chiodi. Difficoltà: V - 1 tratto di V+. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1933Bruno Detassis e Gino Corrà salgono il Diedro diretto della parete Est, sotto il tetto sporgente della via Originale Preuss, al Campanile Basso, che Paul Preuss aveva evitato. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1933 - 24 luglio. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis salirono per la parete Nord del Dos di Dalun per una via che si svolge nella la fessura-diedro verticale che delimita a destra il grosso pilastro arrotondato della parete Nord. Arrampicata libera bellissima ed elegante, su roccia solida con appigli minimi e pungenti. Data la compattezza della roccia è quasi impossibile piantare chiodi, anche ai punti di sosta. Dislivello circa 450 m. Difficoltà: V molto sostenuto. - Sottogruppo del GhezGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1933 – agosto. Bruno Detassis e compagni tracciarono una Variante sul vasto terrazzo detritico che si stende al piede della Parete Sud del Campanile Alto, che conduce all'inizio della cengia della via Paulcke, proseguendo poi per questa via fino in vetta. - Catena degli Sfulmini - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1933 - 1 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis, salgono per la parete Sud-Sudovest della Cima Tosa che si eleva sopra la testata della Vedretta dei Camosci, proprio di fronte alla Bocchetta del Camosci, lungo una marcata riga nera. Difficoltà: IV. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1933 - 2 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis, salgono per la parete Ovest del Crozzon di Brenta nel Massiccio della Tosa e tracciano la via Castiglioni Detassis. Difficoltà: IV con un passo di V. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1933 - 4 agosto. Ettore Castiglioni e Bruno Detassis scalarono un grosso e ardito torrione che si stacca sul versante Nord-Est della Cima Tosa e lo battezzano Torre Gilberti (via Diretta) a memoria di Celso Gilberti, grande alpinista friulano tragicamente perito ventitreenne sulla parete della Paganella insieme ad Erberto Pedrini l’11 giugno 1933. La lunghezza, la varietà e l'impegno quasi continuo fanno di questa scalata una delle più interessanti che si possano effettuare su questo versante. Altezza circa 750 m. Difficoltà: IV e V. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1933 - 14 agosto. Bruno Detassis con Nello Bianchini, Marco Pilati e N. Mantovani salgono il minuscolo ed ardito gendarme che si stacca dallo spigolo Nord del Crozzon di Brenta - il Campaniletto Pedrini e lo dedicano alla memoria dell’alpinista trentino Erberto Pedrini, caduto sulla parete della Paganella insieme a Celso Gilberti l’11 giugno 1933. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1934 - Una cordata di prim’ordine, Ettore Castiglioni, Vitale Bramani e Bruno Detassis realizzano la prima ripetizione della parete Nord dell’Agner. Probabilmente questo itinerario fu per tre anni (fino cioè al superamento della parete Nord del Pelmo nel 1924) il più difficile delle Dolomiti.

 

1934 – 14/15 agosto. Bruno Detassis realizza la sua più notevole impresa, con Ulisse Battistata ed Enrico Giordani, vince la verticale e compatta parete Nord-est della Brenta Alta, certamente la più bella e difficile arrampicata, a tutt’oggi, del Gruppo di Brenta. - (via Detassis) - Questa via, che subito non ebbe la fama di difficoltà che giustamente meritava, in seguito ai giudizi dei ripetitori è senz’altro da porre, come livello di realizzazione tecnica, sullo stesso piano della via Carlesso alla Torre Trieste oppure della via Andrich sulla Punta Civetta o anche, con un paragone più moderno, della via Lacedelli alla Cima Scotoni. Superfluo dire che l’impiego dei chiodi fu scarsissimo. - Catena degli SfulminiDolomiti di Brenta.

 

1934 - 23 agosto. Ulisse Battistata, Bruno Detassis, Enrico Giordani e Pompeo Marimonti salgono per la parete Sud-ovest della Torre di Brenta aprendo la (via Detassis). Arrampicata esposta, molto elegante e di soddisfazione, su roccia ottima, che si svolge per quella bella parete verticale a destra della cresta Ovest-Nordovest. Difficoltà: IV+, la prima lunghezza V. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1934 - 28 agosto. Bruno Detassis, Marcello Friederichsen e Enrico Giordani furono i primi a salire su un piccolo campanile immediatamente a Sud-Est della Cima Polsa, nel Massiccio della Tosa, che chiamarono Campanile Castelli in ricordo dell'alpinista trentino Arturo Castelli. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - 7 luglio. Bruno Detassis, Marcello Friederichsen e Enrico Giordani realizzano la 1° ascensione e la traversata dei primi tre campanili dei Campanili degli Armi (2660 m.) con un’arrampicata assai varia e divertente, su buona roccia. Difficoltà: IV, passo di V. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 29 luglio.  Bruno Detassis e Enrico Giordani salgono per una via piuttosto complicata dalla parete Nord del Piccolo Dos di Dalun che entra da destra sopra gli enormi strapiombi inferiori e percorre tutta quella lunga fessura leggermente curva che porta in vetta. Dislivello circa 400 m. Difficoltà: V. – Sottogruppo del GhezGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1935 - 30 luglio. Bruno Detassis, con Catullo Detassis e Pino Fox torna sulla parete Nord del Piccolo Dos di Dalun, ma si ha solo notizia di questo tentativo di via diretta alla parete, risolto poi con una breve via al limite sinistro (Est) della stessa. Mancano particolari. - Sottogruppo del GhezGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

19352 agosto. Enrico Giordani e Bruno Detassis superano la splendida parete Est-Nordest del Crozon di Brenta, tracciando la cosiddetta Via Delle Guide, un capolavoro di eleganza e di arrampicata libera da citare ogni volta come esempio. 800 metri di dislivello di V grado superiore. - Massiccio della Tosa. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1935 - 13 settembre. Bruno Detassis e Pino Fox, raggiungono la vetta del Croz del Rifugio salendo per lo Spigolo Sud-ovest del Campanile Teresa con un’arrampicata assai esposta ed elegante, che supera il marcato e ripido spigolo che si profila guardando dal Rifugio Pedrotti Difficoltà: IV. - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1936 – 30 luglio. Bruno Detassis e Enrico Giordani salgono per primi al Croz dell’Altissimo per la parete Sud-Sud-Ovest della Cima Nordovest e aprono la (via Detassis-Giordani). - Sottogruppo della Gaiarda e dell’Altissimo - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1936 - 29 agosto. Bruno Detassis, Paolo Graffer e V. Larcher salgono per la parete Nord-est del Bimbo di Monaco. È la parete strapiombante che viene discesa in corda doppia. Circa 30 m. di arrampicata: V grado con passi di VI, usando 3 chiodi. - Catena degli SfulminiGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1937 – agosto. Rizieri Costazza, Bruno Detassis e Pino Fox tracciarono una variante sulla Cresta Sud-sud-est della Cima Tosa. Dalla seconda forcella di cresta raggiunsero direttamente dalla Vedretta della Tosa, salendo per quello di destra dei due camini che incidono la parete alla testata della Vedretta Superiore. Il camino (III°) porta su una buona cengia, che percorsero verso sinistra fino alla forcelletta di cresta. Per le facili rocce gradinate, raggiunsero la quota 3082 e il calottone sommitale. Il torrione fu battezzato Torrione Gottstein con il nome di Otto Gottstein, appassionato alpinista e benefattore del Gruppo di Brenta. - Massiccio della Tosa - Dolomiti di Brenta.

 

1937 – agosto. Rizieri Costazza e Bruno Detassis realizzarono la 1° ascensione del Castelletto Basso di Mezzo per il versante Sud-ovest, con un’arrampicata di circa 180 m. e con difficoltà di III con passaggi di IV grado. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1937 - agosto Rizieri Costazza, Zisa (Zita) De Grandi e Bruno Detassis, salgono per la parete Nord del punto culminante del Monte Daino. L'itinerario è abbastanza bello e interessante se la roccia non fosse eccessivamente friabile, si svolge sulla breve e ripida parete della Cima Sud, rivolta alla Busa del Daino. Dislivello 180 m. Difficoltà: III e passaggi di IV. - Sottogruppo del Monte DainoGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1937 - 6 agosto. Pino Fox e Marcello Friederichsen effettuano la 1° ripetizione del Crozzon di Brenta salendo dalla Parete Est-Nord-Est - la cosiddetta Via Delle Guide aperta da Bruno Detassis con Enrico Giordani nel 1935. - Massiccio della Tosa - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1937 - 9 agosto. Bruno Detassis, Pino Fox, Marcello Friederichsen e Enrico Giordani salirono il terzo dei Campanili di Fracingli da Nord, - (Campanile Agostini) più esile e ardito degli altri due e lo intitolarono alla memoria della nota guida trentina Silvio Agostini. Sottogruppo dei FracingliGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1937 - 13 agosto. Bruno Detassis e Giorgio Graffer aprirono un ardito itinerario che si svolse sulla parete Est, per il Pilastro di Destra dei due grossi pilastri (via Detassis-Graffer) della Cima Tosa, con una bella arrampicata libera di notevole interesse, con tratti di estrema difficoltà. Altezza circa 300 m; chiodi usati circa 20. Difficoltà: VI°-. E’ certamente l’impresa tecnicamente più difficile compiuta da Bruno Detassis. All’inizio di questa scalata, esattamente nei primi cento metri, furono vinte difficoltà di assoluto sesto grado in libera; arrampicata che ancora oggi questa salita è assai temuta dai più forti arrampicatori dolomitici. - Massiccio della Tosa - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - Bruno Detassis tracciò una Variante per raggiungere la Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa, salendo per il Camino Treptow che è delimitato a destra da un pilastro sporgente, salì sia la fessura dietro il pilastro, sia il pilastro stesso del versante Est-sud-est. - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1938 – estate. Bruno Detassis e Natale Vidi salgono alla Torre Prati per il camino Nord. Altezza 170 m; difficoltà: III°. Dalla base della parete Nord si supera tutto quel gran caminone nero che sale diritto fino alla forcella fra Torre Bianchi e Torre Prati. Si gira a destra (versante Nord) su cengia fino a prendere il camino-diedro della via Armani che porta in cima. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. – Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 20 luglio. Rizieri Costazza e Bruno Detassis aprono sulla parete Sud-ovest della Torre di Brenta la via Detassis-Costazza, con una breve ma interessante arrampicata di circa 180 m; che si svolge su quella stretta parete rossastra, che s'innalza verticale sopra al canalone che scende verso Ovest dalla Bocchetta Alta degli Sfulmini. Essa è delimitata a sinistra da una costola a guisa di colonna che la separa dalla parete Ovest, e a destra da altre due colonne e da due grandiosi canaloni. Difficoltà: V, 1 tratto VI-. – Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 25 luglio. Ulisse Battistata, Rizieri Costazza e Bruno Detassis sulla Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa salgono per la Parete Sud (via Dei Camini) che si svolge per uno stretto camino verticale al margine destro (Est) della grande fascia gialla strapiombante, sul lato rivolto alla Pozza Tramontana. Difficoltà: III°, con passaggi di IV°. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1938 - 12 agosto. Tita Battistata, Rizieri Costazza e Bruno Detassis salirono per la parete Nord del Torrione Dallago direttamente per camini e fessure, con arrampicata interessante ma su roccia in parte friabile. Dislivello 400 m. Difficoltà: V°-. – Sottogruppo del GhezGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1939 - 27 giugno. Bruno Detassis, Enrico Giordani, Guido Pagani, W. Sgorbati salgono per la cresta Nord della Cima Molveno scavalcando tutti i curiosi pinnacoli che si elevano su di essa, con un’arrampicata abbastanza originale e divertente, ma di interesse puramente sportivo. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1939 - 1 agosto. Bruno Detassis, Zisa De Grandi; Paolo Graffer e Vittorio Tranquillini con elegante arrampicata molto esposta su roccia ottima, salgono al Quarto Campanile per lo spigolo Nord-est dei Campanili degli Armi. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1939 – agosto. Bruno Detassis e Sigerio Ruffo con un’arrampicata di interesse accademico, che si svolge nel camino nero a sinistra del camino della via Agostini e che si interrompe circa 80 m sopra la base della parete della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio raggiungono il camino che costituisce la maggior difficoltà dell'arrampicata. Verrà chiamata via Principe Ruffo (per il Camino Detassis) – 5° e 6° grado – Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1939 - 9 agosto. Bruno Detassis, Rizieri Costazza, Zisa De Grandi, E. Lomazzo con un’arrampicata molto interessante salirono per la parete Sud del Castelletto di Mezzo tracciando la via Detassis, che si svolge per il marcato camino che delimita a destra la gialla parete Sud. Arrampicata di circa 200 m. Difficoltà: IV° grado. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1940 - Bruno Detassis e Natale Vidi sulla parete Ovest del Pulpito Secondo o Frate aprirono una Variante delle Guide, diretta. Essi attaccarono la parete nel centro, sotto l'evidente diedro superiore, e salirono direttamente con difficoltà di IV e V al diedro stesso e poi fino al strapiombo. - Catena SettentrionaleGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1940 - 2 settembre. Bruno Detassis, Paolo Graffer, Sigerio Ruffo aprono sulla parete Est-nord-est del Castello di Vallesinella una nuova via dedicata a Gabriella Ruffo. Arrampicata di grande difficoltà, di notevole interesse sportivo, che si svolge per un sottile diedro e un camino bagnato che incidono quella parete gialla, strapiombante sopra la Vedretta di Vallesinella Inferiore. Dislivello 230 m; usati 30 chiodi, di cui 10 lasciati. Difficoltà: V°+, con passaggi di VI° grado. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1941 - 13 luglio. Bruno Dallagiacoma, Bruno Detassis e Zisa De Grandi salirono per la prima volta un basso torrione (una specie di spallone sporgente), che forma con la parete stessa un diedro verticale, ben visibile dal Rifugio Tuckett nel Massiccio del Grostè e lo chiamarono Torre Zisa in onore della loro compagna Zisa De Grandi. Difficoltà di V grado. – Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1941 - 14 luglio. Bruno Dallagiacoma, Bruno Detassis e Zisa De Grandi scalato per lo Spigolo Sud il Torrione Est, incontrando difficoltà di IV grado. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1941 - 17 luglio. Bruno Dallagiacoma, Zisa De Grandi e Bruno Detassis come capocordata, salgono il Torrione di Vallesinella per parete Ovest e tracciano la via Detassis, (e. Schizzo sopra). La via si svolge lungo un’evidente fessura nella metà di sinistra della parete e offre un’arrampicata divertente, su ottima roccia; difficoltà: IV. - Si sale sulla parete a sinistra della fessura, ricca di appigli, e dopo 30 m si entra nel solco e lo si risale fin dove si perde su rocce gradinate. Si prosegue quindi per la continuazione della fessura fino a una cengia, che si percorre verso destra per 6 m. Dopo un'altra lunghezza di corda, sempre nella fessura, si passa per una specie di finestra e ci si arrampica internamente, fino a uscire più in alto, donde, sempre per fessura, si continua in direzione della vetta. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1941 - 8 agosto. Bruno Detassis e Cesare Scotoni vincono salendo per la parete Sud-sud-ovest la vetta della Punta Orientale delle Punte di Campiglio. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1941 - 20 agosto. G. Atzani, M. Baristelli, M. Compagno, Bruno Detassis, L. Ferretti, G. Naxal e G. Tropea aprono la Variante del Diedro per lo Spigolo Ovest della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa e si svolge nel diedro immediatamente a sinistra del pilastro della Variante Diretta. Sulla seconda grande terrazza si traversa verso sinistra (Nord) per circa 30 m, girando lo spigolo fino a una nicchia. Se ne esce a sinistra per 2 m, si ritorna nella fessura al disopra dello strapiombo e si prosegue per la fessura fino a una seconda nicchia. La si supera direttamente spostandosi in fuori dopo 2 m e, superate alcune strozzature e una fessura. si riesce a destra, su un terrazzino, donde per facili rocce gradinate si guadagna la vetta. Difficoltà di IV°. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1941 - 24 agosto. Bruno Detassis, Sandro Disertori, Rita Graffer, Cesare Scotoni e W. Sgorbati, salirono un altissimo pulpito sporgente a Sud-Ovest del Campanile Alto, sopra il “Sentiero del Brentei”, per la Parete Ovest di questo Torrione senza nome, che dedicarono alla memoria del grande arrampicatore triestino Emilio Comici chiamandolo Torrione Comici. Fu un’arrampicata divertente e di soddisfazione. La parete è alta 250 m. con difficoltà di V°+. – Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1942 – 12 luglio. Bruno Dallagiacoma, Bruno Detassis, R. Ginoulhiac e V. Ginoulhiac salirono per i Camini Ovest del Castelletto Inferiore superando sulla parete a destra il primo masso incastrato, salendo poi fino a una piccola cengia, che riporta nel camino, superando altri massi incastrati e, sotto il grande tetto che sbarra completamente il camino, si esce di nuovo sulla parete di sinistra per superare l’ostacolo (difficile). Quindi, sempre per il camino, si riesce alla terrazza dove si incontra la via normale che conduce in vetta. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1942 - 22 luglio. Bruno Detassis e Cesare Scotoni per la parete Sud - (per i camini) della Cima Mandron scalarono il 1° Camino a sinistra con difficoltà di IV e qualche passaggio di V. - Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1942 - 28 luglio. Bruno Detassis e Renata Sutter salgono per la Cresta Est della Cima degli Armi Bassa (2706 m.) con un’arrampicata abbastanza varia e divertente, in ambiente solitario. Altezza circa 220 m. Difficoltà: III, con passi di IV-. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1942 - 29 luglio. Bruno Detassis e G. Moggiali effettuano per la prima volta in scalata la traversata delle due Torri Trento e Trieste, arrivando dallo sbocco del canalone che scende dalla Bocca degli Armi. Attaccarono le rocce della Torre Trento (la prima delle due quinte), all'inizio del canalone e di fronte allo zoccolo della Torre Olandese. Salirono per paretine verso un esile e aereo spigoletto, che rimontarono fin sotto a uno strapiombo. Passarono a destra su un terrazzo e presero un camino con un fantastico finestrone, da cui ci si affaccia verso la parete della Brenta Alta. Superarono il camino per una breve paretina a sinistra e toccarono l'apice della Torre Trento - (120 m. dall'attacco; IV grado. Scendendo lungo la cresta superarono due gendarmi e giunsero a un intaglio, dove per paretine e facili rocce, uscirono in breve sulla sommità della Torre Trieste - (35 m; III grado. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1942 - 20 settembre. Bruno Detassis e Nella Detassis, salgono il II Torrione - Torrione SAT della Corna Rossa per lo Spigolo Sud-est. IV grado. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta. – (h) Schizzo sopra.

 

1943 - Bruno Detassis e compagni praticano una Variante sulla via normale da Sud di Cima Brenta dopo la parete a destra della gola, salirono fino al terrazzo più alto e, invece di traversare a destra continuarono a salire su buona roccia nella gola obliqua, passando sotto il Pilastro Sud e uscendo sulla frastagliata cresta a Sud della Cima Occidentale. - Massiccio di Cima BrentaGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1943 - Bruno Detassis sale nuovamente le sue cime di notte. Tocca ora al Crozzon di Brenta, salito in appena sei ore con il fratello sedicenne Giordano Detassis. Sulla Cima Tosa uno spettacolo della natura li attende: “Due enormi sfere rosse, una che sorge dal Civetta, l’altra che declina verso il Carrè Alto illuminato dai raggi del sole. Per caso il giovane si trova dalla parte del sole e l’anziano verso la sfera, che con la luce, ci ha accompagnato nella nostra salita. Poco tempo dopo mi trovavo in Germania con una piastrina al collo. Ero diventato un numero”. - Massiccio della Tosa - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1945 - 17 giugno. Bruno Detassis e Enrico Giordani sulla Cresta Sud-sud-est del Croz del Rifugio verso il Monte Dàino si eleva un torrione, con caratteristico strapiombo a Nord, che i due alpinisti gli diedero il nome di Torrione Oliva. (II° e III° grado). - Sottogruppo del Monte Daino. – Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1945settembre. Bruno Detassis, Natale Vidi e due militari Lancieri salgono la IIIª Torre della Corna Rossa per il Camino di sinistra che chiamarono Torre Lancieri, con difficoltà di III e un passaggio di IV+. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta. – (i) Schizzo sopra.

 

1945settembre. Bruno Detassis e Natale Vidi salgono la paretina Ovest di un masso cubico, Sasso dell'Aquila (25 m.), che si trova nel ghiaioni sotto il V Torrione della Corna Rossa. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1946agosto. Bruno Detassis e Natale Vidi, per lo Spigolo Sud-est raggiungono la vetta della Corna Rossa, incontrando difficoltà di IV°+. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta. – (f) Schizzo sopra.

 

1947 - 21 giugno. Bruno Detassis, Ferruccio Ferretti e Sandro Serafini, salirono per la parete Ovest-sud-ovest della Cima Falkner e tracciarono la via Detassis con difficoltà di V con passaggi di V+. Altezza della parete: 350 m; chiodi usati 12, lasciati 3. - Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1947 - 27 luglio. Bruno Detassis e Marco Franceschini; Carlo Sebastiani e Marino Stenico aprono sulla parete Est di Cima Brenta la via Detassis-Stenico. Chiodi adoperati 8, lasciati l. Dislivello fino alla Cengia Garbari: 450 m, fino in vetta: 600 m. Difficoltà: V e 8 m. di VI grado. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1947 - 6 agosto. Bruno Detassis e Gian Vittorio Fossati Bellani effettuano la prima ascensione agli Spuntoni di Val Brenta e vennero dati i nomi rispettivamente di Maria Claudia, Anna, Cristiana.

Il Primo Spuntone viene attaccato dal «Sentiero dei Brentei», salendo per un tratto il ghiaione sotto il Bimbo di Monaco e superando poi lo spigolo che fiancheggia a sinistra (guardando) il canalone che separa gli Spuntoni di Val Brenta dalla Torre Laura; la paretina terminale alta 10 m, scarsa d'appigli, si supera con 3 chiodi (dalla base: 150 m).

Il Secondo Spuntone si raggiunge scendendo dal primo, attaccando lo spigolo Sud-Est e, da una terrazza, per la parete terminale (dallo zoccolo: 40 m).

Il Terzo Spuntone viene raggiunto scendendo dapprima alla suddetta terrazza, traversando orizzontalmente la parete sul versante Est (ometto) e salendo, prima dello spigolo dello spuntone, una serie di diedri che offrono il tratto più difficile della via (dalla forcella: 50 m); IV° grado. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1947 - 14 settembre. Bruno Detassis e Gian Vittorio Fossati Bellani; Silvio Colombo, Luigi Galbiati e Natale Vidi realizzano la 1° ascensione della Torre Città di Monza salendo in direzione di quella profonda fessura-camino che solca sulla destra la parete Nord del Castello di Vallesinella e che rappresenta di massima la via di salita. Dislivello 260 m; fino al Castello di Vallesinella 300 m; chiodi usati 9, lasciati 5. Difficoltà: IV con passaggi di V. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1948 - Bruno Detassis, Renzo Graffer e Cesare Scotoni a scopo dimostrativo, in occasione di una scuola di roccia superano con estrema difficoltà il grande strapiombo giallo tra la Parete Steger e il Camino Pederiva sul versante Est-sud-est della Cima Brenta Bassa nel Massiccio della Tosa. Tutte le Varianti del versante Est-sud-est e altre ancora possono interessare unicamente come esercitazione di palestra e portano tutte sulla prima terrazza, donde per lo più si ritorna al Rifugio Pedrotti. Volendo invece proseguire dalla prima terrazza fino in vetta, si potrà scegliere sia la via Treptow, sia la via Deye, e sia la via Pederiva. - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1948 - 18 agosto. Enrico Bozzi, Bruno Detassis e Gian Vittorio Fossati Bellani con una bella arrampicata su roccia 400 m; chiodi usati 3, lasciato 1. Difficoltà: III° continuato, con un passaggio in genere solida (friabile nei primi 60 m), salirono. per la Cresta Sud-est della Rocca delle Val Perse Altezza di IV. – Massiccio del GrostèGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1948 – settembre. Bruno Detassis, Serafino Serafini e Renzo Zeni sono i primi salitori della stretta forcella fra la Cima Falkner e il Campanile dei Camosci che conduce in vetta alla Bocchetta Alta dei Camosci, nel Massiccio del Grostè, trovando difficoltà di II° grado e roccia friabile – Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1948 - 29 settembre. Bruno Detassis e Serafino Serafini fecero la prima ascensione della torre di destra (Est) delle due torri, specie di spalloni sporgenti, situate tra il Castelletto Basso di Mezzo e il Castelletto Inferiore, nel Massiccio del Grostè. Essi proposero alla torre il nome di Torre Lidia, per ricordare la sorella di Serafini. Altezza 160 m; chiodi usati 10, tutti lasciati. Difficoltà: IV° con 10 m. di VI° all'attacco. – Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1949 – Il “re del Brenta” Bruno Detassis festeggia con lo spumante proprio in vetta al Campanile Basso di Brenta la sua centesima salita dello stesso. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1949 – 24 febbraio. Bruno Detassis e Serafino Serafini realizzano la 1° salita invernale per la via Normale del Campanile Basso di Brenta. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1949 - 13 luglio. Bruno Detassis e Catullo Detassis con Serafino Serafini salgono alla Punta Sud degli Sfulmini per il versante Sud-ovest. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1949 - 13 luglio. Bruno Detassis e Catullo Detassis con Serafino Serafini salgono alla Punta Nord degli Sfulmini dal versante Sud-ovest. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1950 - Bruno Detassis e Enrico Bozzi tracciano sullo Spigolo Sud-ovest delle Punte di Campiglio una Variante dalla prima grande terrazza superando una serie di camini a sinistra della via Agostini ed uscirono sulla cresta del contrafforte occidentale, dalla quale si riprende la via dello spigolo e la vetta. - Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1951 - 1 agosto. Bruno Detassis e Catullo Detassis salendo si tennero in due tratti sulla sinistra dello Spigolo Nord-est della XIIª Torre (2990 m.) delle Torri di Cima Brenta. La via segue lo spigolo aereo e affilatissimo, e offre un'arrampicata di eccezionale eleganza ed esposizione, su roccia ottima. Altezza 280 m; chiodi usati 18 + l cuneo (lasciati 13 + l cuneo). Difficoltà: V, l passo V +. - Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1952 - 3 luglio. Bruno Detassis e Catullo Detassis con Marino Stenico salgono la Parete Ovest della Cima Tosa. La via si svolge fra i due torrioni che caratterizzano la parete nella sua parte più settentrionale. Dislivello circa 450 m; chiodi usati 4. Difficoltà IV°. poi III° e II°. - Massiccio della Tosa - Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1953 - 8 agosto. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Ada Gizzi salgono alla Torre Nardelli per la parete Nord. La via supera il profondo camino nero che caratterizza la parete. Roccia ottima. Altezza 170 m; chiodi usati 4, lasciati 2. Difficoltà: IV e V. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1953 - 30 agosto. Catullo Detassis e Gian Vittorio Fossati Bellani; Enrico Bozzi e Bruno Detassis, a cordate alternate salgono Cima Brenta per la parete Sud-sud-ovest con un’arrampicata interessante, anche per l'ambiente, su roccia ottima. Usati 5 chiodi d'assicurazione, di cui 3 lasciati. Dislivello circa 450 m. Difficoltà: III e IV, l passo di V-. – Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1954 - 4 luglio. Bruno Detassis e Catullo Detassis salgono per lo spigolo del «Barbacan» della Cima Mandron e tracciano la via Detassis, superando lo spigolo arrotondato che sporge a sinistra del Campanile Caigo, già visibile dal Rifugio Brentei. Bella ed esposta arrampicata su roccia solida, alta circa 250 m. (dalla base: 600); usati 8 chiodi, 4 lasciati. Difficoltà: IV e V. - Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1954 - 31 agosto. Irene Bozzi e Catullo Detassis; Bruno Detassis, Gino Tonelli e Luigi Zubani salgono per la parete Nord uno spallone senza nome e quando arrivano in cima lo chiameranno Spallone Irene in omaggio alla signorina Bozzi. Difficoltà: III° e IV° grado. – Massiccio di Cima BrentaGruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.

 

1954 - 11 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Giordano Detassis effettuano la prima ascensione di un’ardita torre, salendo per il versante Sud-ovest, situata nell'anfiteatro delimitato dai Castei di Val Brenta e dalla Cresta Ovest del Campanile Alto, che chiameranno Torre Frisanco, a ricordo di Franco Frisanco, promettente arrampicatore di Lavis, caduto dalla parete Est del Catinaccio che tentava in solitaria, nell'agosto 1954. La Torre è caratteristica per un grande tetto giallo a metà della parete Sud-Ovest (esposta verso la Val Brenta), a destra del quale arriva dal basso una ripida rampa obliqua. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1955 - 2 agosto. Filippo Bozzi, Bruno Detassis e Giovanni Ventura arrampicano al Figlio del Gemello Inferiore per il Camino Sud-ovest. Altezza 130 m; chiodi 10, lasciati 2. Difficoltà: attacco di VI°, poi IV°. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1955 - 24 agosto. Gilio Alimonta, Claudia Baroni, Alberto Fossati Bellani, Laura Fossati Bellani, Bruno Detassis e Catullo Detassis realizzano la prima ascensione, per lo spigolo Est della Torre Laura con un’arrampicata elegante di 110 m, con difficoltà di III grado. – Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1955 - 3 settembre. Francesco Redi e Gino Tonelli con le guide Bruno Detassis e Catullo Detassis salirono questa Torre che dedicarono alle città di origine di due degli alpinisti che l'hanno salita la prima volta appunto: Torre Cagliari-Parma. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1959 - 17 settembre. Nausen Defendi, Bruno Detassis e Sergio Petrolati impostano sullo Spallone Nord-Ovest della Cima Molveno la via Detassis. Salgono dove la parete forma un rientramento ed ha alla sommità un fungo di roccia. Difficoltà: III°, 1 passo IV°. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1960 - 19 luglio. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Giordano Detassis realizzarono la 1° ascensione alla Torre Betulla nel Massiccio di Cima Brenta e dedicarono la torre a Betulla Detassis, figlia di Catullo. Arrampicata di circa 380 m. su roccia ottima; usati 6 chiodi, lasciati 2. Difficoltà: III e IV, con passo di V. – Gruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1962 - 8 luglio. Bruno Detassis e Sergio Petrolati; Raffaele Cozzi, Catullo Detassis e C. Zanini raggiungono la vetta della Cima Molveno per la Cresta Sud dell’Anticima Sud.

Dalla Bocchetta Molveno 2729 m. Si attacca spostandosi sul versante Sud-Est. Superati direttamente alcuni salti di roccia, si raggiunge la cresta, che si segue fino all'esile vetta del campanile soprastante. Con calata a corda doppia di 20 m si scende all'intaglio successivo. Si prosegue salendo direttamente la parete e raggiungendo un primo terrazzo (sulla sinistra) e poi un secondo più largo (sulla destra). Si attraversa 5 metri a destra abbassandosi leggermente e, superato un tipico strapiombo giallo (difficile), si entra in un marcato camino. Dopo 10 m. lo si lascia, spostandosi sulla parete di destro, e con una lunghezza si giunge a un grande terrazzo detritico. Da qui si punta ad una forcelletta, a sinistra della quale si alza una torre, denominata dai primi salitori Torre dei 5 Signori. Se ne raggiunge la vetta, si ridiscende, e per gradoni detritici si arriva all' Anticima Sud. Dislivello circa 200 m. Difficoltà: III° e IV°. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1962 - 12 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Giordano Detassis, salgono per la parete Nord-Est della Cima Tosa per un tracciato nuovo che chiameranno (via Fratelli Detassis), con una bella arrampicata di soddisfazione e di notevole interesse alpinistico. Massiccio della TosaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1964 - 3 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis, Claudio Detassis e Melchiorre Foresti realizzano la 2° salita del Diedro Ovest della Cima degli Armi seguendo direttamente tutto il diedro. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1964 - 9 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Claudio Detassis aprirono la (via diretta) della Cima degli Armi per il versante Sud-sud-ovest con un’arrampicata libera sostenuta, su roccia ottima. Dislivello 220 m; chiodi usati 22, lasciati 7. Difficoltà: dal IV al V+. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1964 - 13 settembre. Raffaele Cozzi, Bruno Detassis, Catullo Detassis e Claudio Detassis aprono per la parete Sud-ovest della Cima Molveno la via Quintavalle dedicandola all'alpinista milanese Umberto Quintavalle. Salita molto divertente su roccia sicura, consigliabile. Numerosi ometti. Chiodi usati 5, tutti lasciati. Altezza; circa 250 m. Difficoltà: III, passaggi III+, 1 lunghezza di IV. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1966 - 8 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis e Melchiorre Foresti salirono per la Cresta Sud-est della Torre Mandron con un’arrampicata di circa 400 m; chiodi usati 5, lasciati 4. Difficoltà: dal III al V grado. Proposero alla cresta il nome di Torre Stella, in omaggio a una figlia di Catullo Detassis. – Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1970 - 25 agosto. Bruno Detassis, Catullo Detassis, Melchiorre Foresti e Riccardo Tabarelli de Fatis salgono alla Torre Nardelli per la parete Sud, dedicando la via alla memoria degli alpinisti Ettore Castiglioni e Vitale Bramani. Chiodi usati 10, lasciati 5. Nel Gruppo Torri Prati, Bianchi e Nardelli. - Catena degli SfulminiGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1975 - 10 settembre. Bruno Detassis, Catullo Detassis, Claudio Detassis e Ugo Lorenzi salgono per la parete Sud-ovest del Campanile dei Brentei dedicando la via alla memoria dell'alpinista accademico Mario Bisaccia. (via Mario Bisaccia). Bella arrampicata esposta, su roccia solida, specialmente nella parte superiore. Lunghezza circa 300 m; chiodi usati, comprese le soste: 12, lasciati 6. Difficoltà: IV e V. – Massiccio di Cima BrentaGruppo di BrentaDolomiti di Brenta.

 

1976 - 26 agosto. Catullo Detassis e Bruno Detassis, Cesare Maestri; Ezio Alimonta e Claudio Detassis salgono per la parete Sud della Punta Occidentale delle Punte di Campiglio con un’arrampicata esposta ed elegante, su roccia ottima, denominata Via delle 3 generazioni. Usati 6 chiodi oltre a quelli di assicurazione, lasciati. Dislivello circa 350 m; difficoltà: IV e V, sostenute.

 Massiccio di Cima Brenta - Gruppo di Brenta - Dolomiti di Brenta.