torna al menù

Versante italiano

 

Monte Bianco – 4807 m.

Alpi Graie

Alpi Nord-Occidentali

(Massiccio del Monte Bianco)

 

 

Da Ginevra e dalla Valle dell’Arve è visibile un’immensa montagna la cui cima sembra perdersi tra le nubi.

Una volta nei villaggi che sorgevano ai suoi piedi veniva chiamata in patois «La Mont Maudite» (la montagna maledetta) e gli abitanti dei priorati di Courmayeur e di Chamonix credevano fermamente che lassù vi fosse la dimora di Satana, cacciato nei precipizi più alti dall’antica maledizione del vescovo Bernardo da Mentone.

Solo pochi audaci valligiani avevano osato varcare il limite dei pascoli per inoltrarsi sui primi pendii nevosi alla caccia di camosci o alla ricerca dei cristalli di roccia che allora venivano pagati a peso d’oro e servivano per adornare le sfarzose regge d’Europa.

 

 

 

 


MONTE BIANCO 4807 m. - «Nessuna altra cima delle Alpi gli è paragonabile in splendore e bellezza...». (Leslie Stephen, 1861).

Il Monte Bianco è una montagna di granito coperto da una calotta di ghiaccio, che ben si erge al disopra delle altre cime del suo gruppo che pure superano i 4000 m. Sorretto da potenti creste tra le quali scendono ripidi ghiacciai, è attorniato sul fianco meridionale da erte muraglie di roccia con colatoi di ghiaccio e su quello settentrionale è ammantato dalla gran colata del Glacier des Bossons, che scende per 9 km con 3600 m. di dislivello fin quasi ai villaggi del fondovalle.

In passato era stato indicato come Rupes Alba (circa nel 1091), Says o Scez Blans (1319), Mont Sainct Bernard (1532), Glaciales Montes (1581), Mont Malay, Mont Malet o Montagne Maudite (1606-1743), oltre a La Glacière, Les Glacières o Les Glassières (1741-43). La sua cima biancheggiante è ben visibile anche da Ginevra e col nome di Montagne Maudite, ma abbreviato in Mont Maudite, apparve infatti su una carta uscita a Ginevra nel 1606 a cura di Jac Goulartius Genevensi. Il nome Le Mont Blanc apparve la prima volta su una carta pubblicata a Londra nel 1744, dove il toponimo precedente Mont Maudite venne lasciato per una cima vicina.

La prima misurazione della sua altezza venne eseguita nel 1740 dal matematico svizzero Nicola Fatio de Duillier, che la calcolò in 4270 m. sul livello del mare. Nel 1775, ancora col sistema trigonometrico, Schuckburgh ne stabilì la quota in metri 4804; Horace Benedict de Saussure nel 1787 si servi invece del barometro e sulla vetta misurò 4809,7 m. I fisici Bravais e Martin nel 1844, durante un lungo soggiorno sul Grand Plateau, ne determinarono col barometro l'altezza in metri 4810 e i Vallot nel 1892 ottennero la quota 4807,2 m. Tuttavia non si può stabilire una quota in modo definitivo in quanto la cima è nevosa (con spessore superiore ai 20 m. sopra la roccia sottostante) e perciò di altezza sempre variabile. Sulla carta italiana dell'IGM con rilievo fotogrammetrico del 1947 appare la quota 4810 m, ma una misurazione del 1988 ha rilevato l'altezza di 4806,6 m. (che in questa guida, per praticità, viene arrotondata a 4807 m.). Linea di confine. Sorprende constatare che sulle carte ufficiali dei due Paesi confinanti non vi sia corrispondenza sull'andamento della linea di confine relativa alla sommità del Monte Bianco (e anche del Dome du Gouter). La tavola italiana dell'IGM la fa passare lungo la cresta spartiacque. Secondo la carta francese dell'IGN il confine passa invece attorno a tutta la calotta nevosa sommitale fino al Monte Bianco di Courmayeur e la vetta è così interamente in territorio francese; la differenza interessa una superficie che in proiezione è di circa 6 mila metri quadrati.

 

Il Monte Bianco è una montagna alpinisticamente completa, nel senso che gli itinerari che giungono alla sua cima sono di una grande varietà, sia come tipo di terreno e anche come difficoltà: vie su creste e pareti di neve o di roccia, canali ghiacciati, scalate in quota e tutte percorse ormai in ogni stagione.

Tale ricchezza di itinerari (almeno 120, descritti) e tale elevata frequentazione distinguono il Monte Bianco da ogni altra montagna al mondo. Su di esso sono rappresentati e condensati oltre duecento anni di storia alpinistica internazionale, con i relativi esaltanti successi, con ritirate e tragedie.

Gli alpinisti devono tuttavia aver presente che è una cima di quasi cinquemila metri e che come tale ha una situazione ambientale (freddo, rarefazione dell'ossigeno, raggi solari, fenomeni legati alla neve e ai ghiacciai, alta variazione termica fra la notte e le giornate di sole) di cui è necessario tenere conto per un'ascensione. È sempre una grande montagna, per cui è bene accingersi a salire con un certo rispetto e riserva fisica, qualsiasi difficoltà abbia l'ascensione. Inoltre il maltempo, che solitamente proviene da Ovest senza incontrare sul suo percorso altre montagne, raggiunge il Monte Bianco in tempi decisamente più brevi rispetto ad altri gruppi alpini, e cioè solo qualche ora dopo il manifestarsi dei primi sintomi di cambiamento (venti e nubi caratteristiche) e con violenza straordinaria; si può ben affermare che il maggior numero di incidenti e tragedie sia causato da questi temporali repentini.

 

Le vie normali di salita: sono tre, delle quali una italiana che parte dal Rifugio Gonella: tutte toccano il Col du Dôme e seguono nella parte finale la cresta Nord-Ovest - Cresta delle Bosses. Le vie di discesa. Quelle comuni sono almeno quattro, tre delle quali utilizzano la cresta Nord-Ovest fino al Col du Dôme in quanto corrispondono alle vie normali; una sola perciò verso l'Italia, che scende al Rifugio Gonella. Delle altre, le più facili sono quella per l'Aiguille du Goûter, dove si trova il rifugio omonimo e quella per il Refuge des Grands Mulets. La via che scende al Col du Midi e che permette poi di raggiungere il Rifugio Torino è invece di poco più impegnativa ed è da evitare quale ritirata nel maltempo.

 

1741 - Due viaggiatori inglesi William Windham e Pocooke, con altri cinque connazionali, compiono un viaggio nella Savoia e raggiungono Chamonix. Dal villaggio osservano le immense fiumane di ghiaccio che, attraverso le foreste di conifere, scendono verso il fondo valle. Incuriositi decidono di esplorare le regioni superiori e, assodati numerosi valligiani, salgono faticosamente fino al Montenvers (1921 m.), seguendo il sentiero dei cercatori di cristalli. Da lassù scendono sul ghiacciaio, che in quel punto è pianeggiante, e s’inoltrano un poco sul ghiacciaio ma, oppressi dal timore che incuteva quel mondo ignoto e ostile, tornano ben presto sui loro passi scendendo subito in valle. William Windham descrisse per la prima volta i ghiacciai del Monte Bianco lasciando un’interessante relazione dell’esplorazione, paragonando il ghiacciaio su cui aveva messo piede a un mare agitato solidificatosi di colpo. L’idea piacque ai lettori e da allora la grande lingua di ghiaccio che sfiora Montenvers fu chiamata «La Mer de Glace.». - Massiccio del Monte Bianco.

 

1742 – Un geografo di Ginevra: Pierre Martel, ripetè l’esplorazione giungendo più in alto sul ghiacciaio. Questa volta, nella relazione vengono indicate e sommariamente descritte tre importanti montagne: I Dru, il Mont Mallay (che si può identificare col Mont Mallet) e «il Mont Blanc, posto più ad occidente che passa per essere la più alta delle Glacières e forse delle Alpi.». Per la prima volta l’alta calotta nevosa viene chiamata in uno scritto Mont Blanc. - Monte Bianco. Pierre Martel rese nota tale denominazione, certamente di antica origine savoiarda. Il nome piacque e fu universalmente adottato mentre il sinistro nome di Mont Maudit rimase solo alla cima più bassa che si eleva sopra il Col de la Fourche. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1760 - Il fisico ginevrino Horace Benedict de Saussure offre un premio per chi troverà una via per salire alla vetta del Monte Bianco. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1762 - I primi modesti tentativi di salire in vetta al Monte Bianco, sono dovuti al cacciatore Pierre Simon di Chamonix che con tre compagni, si inoltrò fin sul Ghiacciaio del Gigante. Egli seguì più o meno il percorso dei cercatori di cristalli con due ricognizioni lungo la Mer de Glace e il Bacino dei Bossons. I loro tentativi non furono importanti. Stremati dal sole e dalla neve alta e molle, accecati dal riverbero e impauriti dai crepacci nascosti, i quattro valligiani non raggiunsero nemmeno il Colle del Gigante. Un altro loro tentativo sul Ghiacciaio di Bossons diede risultati ancor più modesti. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1770 - La storia alpinistica del Monte Bianco cominciò per merito di due ginevrini: Horace Benedict de Saussure - (1740-1799) - uomo d’intelligenza superiore e di vasta cultura, professore di filosofia naturale all’Accademia di Ginevra, studioso di teologia, fisica e botanica e Marc Theodore Bourrit, pittore, disegnatore e giornalista.

Fu per l’impulso di questi due uomini, specialmente di Horace Benedict de Saussure, letteralmente ammaliato dalla grande montagna, se la conquista del Monte Bianco poté essere effettuata.

Durante uno dei suoi molti viaggi nella regione alpina Horace Benedict de Saussure giunse a Chamonix nel 1770 ed iniziò uno studio accurato del Monte Bianco col preciso scopo di salirlo offrendo un premio in denaro a quei montanari che avessero scoperto una via d’accesso alla vetta.

Dovevano però passare ben quindici anni prima che qualcuno compisse un serio tentativo. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1774 - La guida di Courmayeur Jean-Laurent Jordaney detto “Patience” accompagna Horace Benedict de Saussure in una ricognizione sul Miage. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1775 – 14 luglio. Viene effettuata la prima ascensione dalla Cresta Nord o dai pendii vicini a Nordovest, della Dôme de Goûter da parte di Jean Nicolas Couteran di Chamonix, con François Paccard, Michel Paccard e Victor Tissai. Essi pernottarono alla Montagne de la Côte, ultimo luogo erborato, poi proseguono superando i Grands Mulets, e giungendo molto in alto fin sotto la cima del Dôme de Goûter, ma sono respinti dal maltempo. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

17752 settembre. Comincia le sue esplorazioni in alta quota il medico Michel-Gabriel Paccard di Chamonix (1757-1827), cugino di due dei montanari che avevano effettuato un tentativo precedente il 14 luglio: François Paccard e Michel Paccard. - Michel-Gabriel Paccard è un giovane entusiasta e sufficientemente colto. Si interessa, oltre che di medicina, di botanica e di fisica. I suoi studi e le sue esplorazioni nel massiccio del Monte Bianco avranno importanza fondamentale per la conquista dell’altissima vetta. Sale con lo scozzese Thomas Blaikie per il Ghiacciaio di Taconnaz in direzione dell’Aiguille du Goûter. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1776 - Buona parte del merito della conquista della vetta del Monte Bianco va indubbiamente a Marc Theodore Bourrit che, giunto per la prima volta a Chamonix verso il 1776, fece di tutto per promuovere l’ascensione, per raccogliere i fondi e per convincere i valligiani all’azione. Marc Theodore Bourrit non desiderava certo guadagnare il lauto premio promesso da Horace Benedict de Saussure, tutt’altro, egli era animato da genuina passione e voleva che la vetta fosse raggiunta per suo merito solo per assicurarsi la gloria e la paternità dell’impresa. Diede in un primo tempo la sua collaborazione a Horace Benedict de Saussure; ma in seguito, per screzi sorti con quest’ultimo, ne divenne vivace competitore. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1783 - Un altro tentativo per raggiungere la vetta del Monte Bianco viene compiuto da alcuni montanari. Fra loro vi è l’uomo più robusto della valle, G. B. Lombard, detto, per la sua gigantesca figura «Jorasse». - Massiccio del Monte Bianco.

 

1784 – agosto. Il dottor Michel-Gabriel Paccard con Pierre Balmat compiono un’approfondita esplorazione verso il Colle del Gigante e nel Bacino di Leschaux. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1784 - 9 settembre. Poche settimane più tardi ancora Michel-Gabriel Paccard con J. B. Jacquet tentano di salire il Monte Bianco da St-Gervais e riescono a giungere fino a 200 metri dalla vetta dell’Aiguille du Gôuter. Da queste importanti e minuziose esplorazioni è facile intendere quanta passione animasse Michel-Gabriel Paccard. Non si può inoltre discutere la sua abilità alpinistica né dubitare della sua profonda conoscenza della montagna. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

178417 settembre. Vede un nuovo tentativo per la conquista della vetta del Monte Bianco da parte di Marc-Theodore Bourrit che, con alcuni montanari e G. B. Lombard, detto «Jorasse», risale il ghiacciaio di Bionnassay. Giunto sotto il Dôme de Goûter, Marc-Theodore Bourrit, stremato, desiste ma fa proseguire le sue guide. A tarda sera queste ritornano. I risultati dell’ascensione sono notevoli: viene raggiunta una sella tra il Dôme de Goûter e la cresta che porta alla vetta del Monte Bianco a circa 4400 m. di quota; Marc-Theodore Bourrit esulta e pubblica una dettagliata relazione. Per la prima volta si dà la notizia certa che il Monte Bianco non è inaccessibile.

Horace Benedict de Saussure leggendo il racconto di Marc-Theodore Bourrit si sente rimescolare il sangue… ma oramai l’autunno è alle porte e la stagione è troppa inoltrata per affrontare l’impresa. Il ginevrino predispone meticolosamente una spedizione per l’anno successivo inviando a Chamonix i materiali che ritiene necessari. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

17852 settembre. La guida Jean-Marie Couttet, veterano di precedenti tentativi alla vetta del Monte Bianco, compie una ricognizione con un cercatore di cristalli, è un giovane montanaro noto per coraggio e resistenza alle fatiche: Jacques Balmat (1762-1834).

Su quest’ultimo è la mano del destino. Dopo aver compiuto altri difficili tentativi, anche da solo, diventerà il compagno di Michel-Gabriel Paccard nell’ascensione vittoriosa, avrà onori e ricchezza e sarà famoso nel mondo col nome di Balmat du Mont Blanc. - Massiccio del Monte Bianco.

 

178513 settembre. Horace Benedict de Saussure affronta il Monte Bianco con una grandiosa spedizione di 16 uomini. Porta con sé barometri, termometri, coperte, vettovaglie e persino legna da ardere. Al gruppo si aggrega anche Marc-Theodore Bourrit e tutti insieme raggiungono la Pierre Ronde, sul versante di Bionnassay, dove bivaccano. Il mattino dopo la pesante carovana riparte e in cinque ore viene raggiunto il pendio sotto l’Aiguille du Gôuter; ma anche questa volta il caldo e le pessime condizioni della neve inducono al ritorno.

In questa spedizione, per la prima volta sul Monte Bianco, fu impiegata la corda d’assicurazione che divenne d’uso comune nelle successive ascensioni. Il metodo di Horace Benedict de Saussure, secondo il quale solo il cliente è legato mentre le guide tengono i capi liberi della corda, era ancora in uso a Chamonix nel 1860. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1786 - 8 giugno. Viene effettuato un altro tentativo per raggiungere la vetta del Monte Bianco dalla cordata composta da Joseph Carrier, François Paccard, Jean-Michel Tournier e Jacques Balmat. Dal Bacino dei Bossons salirono da Nord per il dosso Nord del Dôme du Goûter fino al Col du Dôme. Pare anzi che una volta raggiunto il Col du Dôme, Jacques Balmat, si sia inoltrato, solo, sulla Cresta delle Bosses. Attardandosi nel ritorno, bivacca da solo sul ghiacciaio. L’assedio all’alta cima del Monte Bianco si fa sempre più stretto, ormai i tempi sono maturi per la vittoria finale. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1786 - 8 agosto. Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard, furono i primi salitori del Monte Bianco; salirono dal Grand Plateau per l'Ancien Passage Supérieur e la cresta Nord-Nordest (via Paccard). - Bacino dei Bossons - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

La storia della conquista:

Nell’estate del 1786 il dottore Michel-Gabriel Paccard si accorda con Jacques Balmat e il 7 agosto i due partono da Chamonix.

Prima tappa la Montagne de la Côte (2500 m.), dove bivaccano. L’8 agosto alle prime luci gli alpinisti affrontano il ghiacciaio, superano i Grands Mulets e vincendo difficoltà sempre maggiori, raggiungono il Petit Plateau (3900 m.). Qui Michel-Gabriel Paccard prende decisamente il comando della cordata e attraversano il Grand Plateau, affronta i vergini pendii sotto i Rochers Rouges Superiori.

L’ora è oramai avanzata ma non v’è neanche da pensare a un bivacco a tale altitudine. Jacques Balmat tentenna e propone il ritorno. Michel-Gabriel Paccard insiste con fermezza e, seguito dalla guida, risale i lunghi pendii resi faticosi dalla neve crostosa che cede sotto i passi. Giungono sulla calotta terminale… ancora pochi passi affannosi e toccano la vetta! Sono le ore 18 dell’8 agosto 1786.

A Chamonix l’ascensione è stata seguita con trepidazione, tutti i cannocchiali sono rivolti ai due puntini che risalgono l’ultima cresta. Appena la notizia della vittoria è data, scoppia incontenibile l’entusiasmo sottolineato dalle campane del priorato che suonano a distesa.

I vincitori intanto piantano il barometro nella neve della vetta e Michel-Gabriel Paccard compie alcuni esperimenti scientifici.

Alle sette di sera i due lasciano la cima e scendono rapidamente fino al Petit Plateau. Al chiaro di luna proseguono, aiutati dal freddo che rassoda la neve, e verso mezzanotte si addormentarono sfiniti sulle rocce della Montagne de la Côte.

La mattina dopo Jacques Balmat dovrà aiutare Michel-Gabriel Paccard a scendere il sentiero verso la valle perché il dottore è febbricitante e gravemente colpito dall’oftalmia della neve.

Per l’invidia di Marc Theodore Bourrit, che tentò in ogni modo di togliere la gloria della vittoria a Michel-Gabriel Paccard, la storia dell’ascensione fu traviata. Tutto il merito dell’impresa fu dato a Jacques Balmat, che naturalmente non chiese di meglio lasciando intendere chiaramente che senza il suo aiuto Michel-Gabriel Paccard non avrebbe mai raggiunto la vetta.

Purtroppo Jacques Balmat e Marc Theodore Bourrit ebbero buon gioco e le accorate difese di Michel-Gabriel Paccard caddero nell’oblio.

Qualche anno dopo la salita, quando ormai Michel-Gabriel Paccard era morto, Jacques Balmat raccontò ancora la sua inesatta versione al famoso romanziere Alessandro Dumas che in un suo libro rese nota la storia in tutto il mondo. Solo recentemente accurati studi condotti da Thomas Graham Brown hanno ridato a Michel-Gabriel Paccard il pieno merito della grande impresa.

 

1786 - 8 agosto. Data della salita del Monte Bianco si fa storicamente risalire l’origine dell’Alpinismo. Gli esordi dell’alpinismo vengono fatti tradizionalmente risalire con la salita del Monte Bianco da parte di Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard; ed inquadrati nel contesto di un’epoca caratterizzata dall’esplorazione e dalla ricerca scientifica (Illuminismo). - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1786 - 20/21 agosto. Horace Benedict de Saussure cerca di ripetere l’ascensione di Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard alla vetta del Monte Bianco, senza comunque ancora una volta riuscirci. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1787 - 5 luglio. Jacques Balmat, Jean-Michel Cachat e Alexis Tournier, realizzarono la 2° ascensione alla vetta del Monte Bianco; salendo dal Grand Plateau per l'Ancien Passage Supérieur e la cresta Nord-Nordest (via Paccard). - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1787 - 3 agosto. Jacques Balmat, Jean-Michel Cachat, Alexis Tournier e Horace-Bénédict de Saussure con altre 15 tra guide, servitori e portatori e conseguirono la 3° ascensione alla cima del Monte Bianco. Quel giorno si trattennero in vetta 4 ore e mezza, mentre Horace-Bénédict de Saussure compiva esperimenti sull'ebollizione dell'acqua e sulla misurazione della quota della cima: 2478 tese, ossia 4809,7 m. Da sempre nota quale «via de Saussure» perché da lui seguita in quella data, in quanto non si conosceva il percorso esatto tenuto da Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard nella prima ascensione. - Questa prima via al Monte Bianco fu la sola seguita fino al 1827, quando venne scoperta la via del Corridor. È però esposta alla caduta di ghiaccio nel tratto dal Grand Plateau ai pendii terminali, per cui nel 1866 venne anche vietata dalla compagnia delle Guide di Chamonix; attualmente non viene quasi più percorsa. Dislivello dal Refuge des Grands Mulets 1750 m. Difficoltà PD. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1790 - Marc Theodore Bourrit non riuscì mai a salire il Monte Bianco. La montagna lo respinse sempre, inesorabilmente, nonostante ogni tentativo compiuto dall’estroso, lunatico e ambizioso disegnatore che, comunque, deve essere considerato come il primo giornalista dell’alpinismo. - Massiccio del Monte Bianco

 

1808 – 14 luglio. La prima ascensione femminile al Monte Bianco fu effettuata da una cameriera di Chamonix: Marie Paradis e da suo figlio Gédéon di 14 anni, accompagnati dalla guida Jacques Balmat. Dopo l’impresa fu sempre chiamata Marie du Mont Blanc. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1820 - Nel corso della salita alla cima del Monte Bianco (finora raggiunta 14 volte) la comitiva del dottor Hamel è travolta da una valanga: muoiono le guide Pierre Balmat, Pierre Carrier e Auguste Tairraz. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

182725 luglio. Charles Fellows e William Haves con Mathieu Balmat, Michel Balmat, Joseph-Marie Couttet e Pierre-Marie Couttet, Simon Devouassoud, Michel Favret, David Folliguet, Joseph Payot e Pierre-Joseph Simond, questa cordata numerosissima realizza la 1° ascensione del Col de la Brenva nell'ascensione al Monte Bianco per il Corridor e il Mur de la Côte. Il Corridor è il gran vallone glaciale compreso tra i Rochers Rouges Inferiori e il Mont Maudit e collega direttamente il Grand Plateau con l’ampia sella del Col de la Brenva. Questo itinerario si svolge interamente su neve-ghiaccio, ed è poco frequentato. Può essere praticato in ritirata dal Col de la Brenva, ma in assenza di visibilità e di tracce diventa problematico trovare il passaggio fra i seracchi in basso per raggiungere il Grand Plateau. Dislivello 1750 m. Difficoltà PD/PD+. – Bacino dei Bossons - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

182725 luglio. Venne abbandonata la via dei primi salitori al Monte Bianco, l'Ancien Passage Supérieur per un itinerario più sicuro; la via del Corridor. - Bacino dei Bossons - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1840 – A Chamonix si racconta che la guida Marie Couttet detto “Moutelet la Belette già in quel periodo aveva percorso l’attuale via Normale o via delle Bosses per salire il Monte Bianco.

Marie Couttet un tempo assai ricercato dai turisti, che accompagnava in montagna ancora vestito con l’antico costume rosso della valle dell’Arve, ma col passare degli anni venne sempre meno richiesto. Lo si considerava vecchio e un po’ matto per quel suo gran andare solo per i ghiacciai del Monte Bianco e soprattutto perché giurava, a chi gli dava retta, di essere riuscito a raggiungere la vetta del Monte Bianco per la Cresta delle Bosses (cosa ritenuta impossibile perché non era riuscita neanche al grande Jacques Balmat. Così sempre più povero e curvo, ma col passo fermo e la vista buona, egli saliva spesso fin sotto al Grand Plateau offrendo agli escursionisti di accompagnarli in vetta per la sua nuova via, facile e sicura. Ma nessuno lo ascoltava, i signori ridevano di lui e le guide raccontavano della pazzia del povero diavolo. Un giorno una comitiva, dopo averlo incontrato lassù al Grand Plateau, stava ancora risalendo faticosamente gli ultimi pendii quando lo vide scendere dalla vetta. Marie Couttet era salito da solo, in un tempo straordinariamente breve, percorrendo la “sua” via delle Bosses! Incrociando gli alpinisti egli salutò togliendosi il cappello e proseguì la discesa senza dire parola. Aveva allora 84 anni!

Forse l’episodio non è rigidamente storico ma è pur bello inserire queste note sull’epopea del Monte Bianco, con la patetica, eroica leggenda della vecchia guida Marie Couttet. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1838 - 4 settembre. La nobildonna Henriette d’Angeville raggiunge la vetta del Monte Bianco accompagnata da 6 guide e 2 portatori. (vedi scheda) - Bacino dei Bossons - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1840 – 27 agosto. Il Marchese G. Imperiale di Sant’Angelo (genovese) fu il primo italiano ha raggiungere la vetta del Monte Bianco. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1851 - L’Inglese Albert Smith raggiunse la vetta del Monte Bianco. Le sue conferenze a Londra provocheranno un enorme aumento delle salite. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1853 - Il Comune di Chamonix fa costruire il Refuge des Grands Mulets a 3051 m, sull’isolotto inferiore della cresta fra i due rami del Glacier des Bossons, sopra la Jonction. E’ attorniato da un severo ambiente glaciale, ricco di crepacci. Il rifugio attuale dispone di 68 posti (20 nel locale invernale, sempre aperto). Si trova sulla via normale al Monte Bianco da Chamonix ed è molto frequentato, anche in primavera. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1854 - 28 settembre. La via del Col de la Brenva venne probabilmente seguita dalle guide J.-M. Chabod detto Turin, Gratien Bareaux, J. M. Chabod detto Turisa, Alexis Clusaz, Alexandre Fenoillet, Jean-Marie Perrod e Alexis Proment spingendosi poi fino al Mur de la Côte in un tentativo al Monte Bianco, dalla Brenva per il versante Sudest. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1855 - Le guide di Courmayeur, durante i loro tentativi di aprire un percorso sul Monte Bianco dall’Italia, hanno probabilmente scalato il Mont Blanc de Tacul 4248 m, durante le loro esplorazioni, in un fortunato tentativo con il cliente James Ramsey. Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1855 - 31 luglio. Gratien Bareaux, J.-M. Chabod detto Turin, J. M. Chabod detto Turisa, Alexis Clusaz, Alexandre Fenoillet, Jean-Marie Perrod, Alexis Proment, guide di Courmayeur, per la cresta Nord-Est, attraverso lo spallone occidentale del Mont Blanc du Tacul e il Col du Mont Maudit che esplorarono fino al Mur de la Côte cercando da questo versante, per il Colle del Gigante e il Col du Midi, un accesso alla vetta del Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1855 - 5 agosto La prima ascensione ufficiale del Mont Blanc du Tacul ebbe luogo quando il Rev. Charles Hudson scalò la cima dopo essersi separato dalla comitiva con la quale stava facendo un tentativo sulla via del Col du Midi al Monte Bianco. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1858 - Viene inaugurato il primo Refuge du Gouter che si trova a 3817 m. su un aereo terrazzo presso la sommità nevosa dell’Aiguille du Goûter, con panorama aperto verso Ovest. Diventarono poi due nel 1882, le attuali costruzioni sono del 1962 e del 1991. Dispongono di 120 posti letto in totale (50 posti nel rifugio invernale sempre aperto). Importante e frequentatissimo punto di partenza per la salita al Monte Bianco dalla via normale francese (cresta Nord-Ovest). - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1859 – 29 luglio. Il terzo itinerario storico per salire al Monte Bianco è l’odierna via normale o via delle Bosses. Gli storici fanno risalire la prima ascensione di questa via alla comitiva – E. Headland, George Hodgkinson, Rev Charles Hudson, G. C. Joad con le guide Melchior Anderegg, François Couttet e due portatori. Salirono dal Bacino dei Bossons dai Grands Mulets per il Grand Plateau e le Creste delle Bosses (via normale da Chamonix). - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1861 - 18 luglio. Leslie Stephen e Francis Fox Tuckett con Melchior Anderegg, Johann-Josef Bennen e Peter Perren, salirono per la cresta Nord-Ovest o Cresta delle Bosses, dall’Aiguille du Goûter (via normale), per raggiungere la vetta del Monte Bianco. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1863 - 13 agosto. R.W. Head con Julien Grange, Adolphe Orset e Jean-Marie Perrod, raggiunsero la vetta del Monte Bianco per la cresta Nord-Est del Col du Midi, attraverso lo spallone occidentale del Mont Blanc du Tacul e il Col du Mont Maudit - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1864 - 5 agosto. Il cartografo irlandese Anthony Adams-Reilly con John Birkbeck Sen. e le guide Michel Auguste Croz, Michel-Clément Payot e Marc Tairraz, individuarono la possibilità di traversare il Monte Bianco girando attorno all’Aiguille de Bionnassay e raggiunsero il Col de Bionnassay dal Col de Miage. Itinerario senza particolare interesse, esposto alla caduta di sassi nella traversata iniziale sotto la cresta Sud dell’Aiguille de Bionnassay. PD+. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 - 14 luglio. La 1° ascensione del Col Moore è appannaggio dei britannici George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg nella loro grande impresa di salita al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva (da Sud), superando senza ramponi, gradinando, pendenze vicine ai 60°. Adolphus Warburton Moore fu l’ideatore e l’animatore dell’impresa, infatti oggi lo sperone porta il suo nome; la salita è uno degli itinerari più classici ed eleganti dell’intera catena alpina. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 – 14/15 luglio. I britannici George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg salgono al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva, superando senza ramponi, gradinando, pendenze vicine ai 60°. Adolphus Warburton Moore fu l’ideatore e l’animatore dell’impresa, infatti oggi lo sperone porta il suo nome; la salita è uno degli itinerari più classici ed eleganti dell’intera catena alpina. Essi giunsero al Col Moore da Sud, dopo aver bivaccato sulle rocce dove ora si trova il Bivacco della Brenva; alla fine dello sperone uscirono a destra, verso il Col de la Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

186515 luglio. George Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker guidati da Jakob Anderegg e Melchior Anderegg, una guida assai forte sul ghiaccio, e realizzano la 1° traversata del Col de la Brenva nella loro salita al Monte Bianco per lo Sperone della Brenva. Essi giunsero al Col Moore da Sud, dopo aver bivaccato sulle rocce dove ora si trova il Bivacco della Brenva; alla fine dello sperone uscirono a destra, verso il Col de la Brenva e scese per il Corridor. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1865 - 7 agosto. Edward-North Buxton, Florence Craufurd Grove e Reginald John Somerled MacDonald con Jacob Anderegg, Jean-Pierre Cachat e Peter Taugwalder Jr., scesero per il versante Sud del Dôme du Goûter dopo aver raggiunto la vetta Monte Bianco. Itinerario dapprima abbastanza ripetuto in salita, ma che in seguito alla scoperta nel 1890 (1 agosto) della via Ratti e compagni è stato completamente abbandonato. La via supera il pendio nevoso a Sud del Dôme du Goûter, ripido e alto 600 m. con seracchi nella parte inferiore, questo pendio può essere valangoso e, data l'esposizione a Sud, spesso in condizioni non buone. Dislivello 1800 m. Difficoltà AD-. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1868 - 25 luglio. Frederick Augustus Yeats Brown con Julien Grange, Daniel Chabod e Joseph-Ferdinand Lalle, salirono per il versante Sud del Dôme du Goûter raggiungendo la vetta Monte Bianco. Itinerario dapprima abbastanza ripetuto in salita, ma che in seguito alla scoperta nel 1890 (1 agosto) della via Ratti e compagni è stato completamente abbandonato. La via supera il pendio nevoso a Sud del Dôme du Goûter, ripido e alto 600 m. con seracchi nella parte inferiore, questo pendio può essere valangoso e, data l'esposizione a Sud, spesso in condizioni non buone. Dislivello 1800 m. Difficoltà AD-. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1870 - 16 luglio. Meta Claudia Brevoort e William August Brevoot Coolidge con Christian Almer e Ulrich Almer e Christian Gertsch, realizzano la 2ª ascensione salendo per lo Sperone della Brenva raggiungendo la vetta del Monte Bianco con uscita diretta fra i seracchi. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1872 - 2 luglio. Thomas Stuard Kennedy con Jean-Antoine Carrel e Johann Fischer, salendo per lo Sperone delle Tournette aprirono la prima via sul versante Sud-Ovest del Monte Bianco e su questo lato è rimasta la più classica ed elegante, anche se un po' esposta alla caduta di pietre nella parte inferiore. Un tempo era molto frequentata quale via d'accesso italiana al Monte Bianco e questo giustificò anche la costruzione di un primo rifugio a quota 3107 m, dimostratosi ben presto insufficiente e sostituito (nel 1885) dall'attuale Capanna Quintino Sella, eretta poco più sopra. Dopo la scoperta nel 1890 (1 agosto) della più comoda e facile via per il Ghiacciaio del Dôme, questa per lo Sperone delle Tournette è stata trascurata ma rimane tuttora la via più seguita del versante Sud-Ovest. A volte viene indicata, erroneamente, come «via dei Rochers.». Segue lo sperone in gran parte roccioso che dalle rocce della Tournette 4740 m. sulla Cresta delle Bosses si abbassa verso Sud-Ovest fino a immergersi a 3750 m nel Ghiacciaio del Monte Bianco. Dislivello dal ghiacciaio circa 1100 m. Difficoltà D-, II e passaggi di III grado. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1872 - 23 luglio. Agostino Durazzo con Julien Grange e Seraphin Henry, effettuarono la 1° ascensione della Punta Innominata al Monte Bianco per il versante Ovest. È la via più breve alla cima, senza interesse salvo per la discesa. PD +. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1872 - 19 agosto. La Signora A. Millot e Signor A. Millot con Michel Payot, Henry Charlet e Alphonse Payot, dal Bacino dei Bossons con una via su ghiacciaio, più elegante e ben più al sicuro da cadute di ghiaccio della via normale dai Grands Mulets, ma una pò più lunga, raggiungono la cima del Monte Bianco. Dislivello1800 m, con sviluppo di circa 6 km. Difficoltà PD. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1873 - 7 agosto. Cesare Gamba con Julien Grange, Seraphin Henry e Pierre Revel, realizzarono la 1ª discesa dalla vetta del Monte Bianco per lo Sperone delle Tournette da Sud-Ovest. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1874 - 21 luglio. Fredrick Morshead, realizza la 1° solitaria dell’odierna via normale o via delle Bosses per la vetta del Monte Bianco. Itinerario lungo, che percorre tutto il ramo superiore del Bacino dei Bossons fino al Grand Plateau, tocca il Col du Dôme e per la cresta Nord Ovest sale alla cima. - Per un centinaio d'anni (dal 1874) è stata la via più frequentata al Monte Bianco e ancora attualmente viene molto seguita, anche in primavera con gli sci. Percorso molto bello in ambiente glaciale grandioso, fantastico. Di solito si trova un’evidente traccia nella neve e non vi sono difficoltà particolari. Su tutto il ghiacciaio si incontrano però numerosi crepacci e ponti di neve che richiedono molta attenzione, soprattutto in discesa, con neve molle. Nel tratto centrale vi sono zone esposte alla caduta di ghiaccio dai seracchi del Dôme du Goûter. Dislivello1750 m, con sviluppo di circa 5 km. Difficoltà PD. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1874 - 30 agosto. J. A. Garth Marshall con le sue guide Johann Fischer e l’onnipresente Ulrich Almer salirono per la Cresta dell'Innominata fino a 4200 m. nel loro tentativo al Monte Bianco. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1874 - 31 agosto. Il Col Eccles venne raggiunto la prima volta da J. A. Garth Marshall con le sue guide Johann Fischer e l’onnipresente Ulrich Almer nel loro tentativo al Monte Bianco. Purtroppo, durante la discesa, a mezzanotte circa, mentre stavano per lasciare il ghiacciaio, un ampio ponte di neve crollò e caddero tutti e tre in un crepaccio. J. A. Garth Marshall e Johann Fischer restarono uccisi mentre Ulrich Almer sopravisse. E’ probabile che i tre, dal Pic Eccles abbiano raggiunto il Terzo Gradino prima di ritirarsi. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1875 - I primi salitori della Cima Nord 3761 m. della Punta Isabella dal Col de Triolet per il versante Nord furono Miss Mary Isabella Straton con Jean-Estéril Charlet e Pierre Charlet. Seguirono il dorso nevoso della Cresta Nord-est senza avvicinarsi troppo al suo bordo sinistro (dove sporgono cornici sopra un’alta bastionata rocciosa). Giunsero in vetta superando una breve crestina rocciosa abbastanza ripida. La punta prende il nome dalla prima salitrice (che divenne poi moglie della guida Jean-Estéril Charlet), alla quale si deve la prima salita femminile del Dom dei Michabel, del Monviso e dell’Aiguille du Moine, e la prima invernale del Monte Bianco. - Gruppo Triolet-Dolent - Settore dell'Aiguille Verte - Alpi Francesi - Massiccio del Monte Bianco.

 

1876 - 31 gennaio. Mary Isabella Straton con Jean Charlet, Sylvain Couttet e Michel Balmat, realizzano la 1° ascensione invernale raggiungendo la vetta del Monte Bianco dai Grands Mulets per il Grand Plateau e le Bosses. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1877 - 28/31 luglio. Nessun riferimento alla storia alpinistica sarebbe completa senza prima richiamare l’attenzione sulla straordinaria ascensione del Monte Bianco da parte di James Eccles, Michel Clement Payot e Alphonse Payot. Essi raggiunsero il bacino superiore del ghiacciaio di Frêney dal ghiacciaio del Brouillard, attraversando la Cresta dell’Innominata e scendendo i pendii sotto il Col Eccles. Quindi salirono un ripido canalone che porta alla Cresta di Peutérey sopra il Grand Pilier d’Angle e raggiunsero la cima del Monte Bianco di Courmayeur in neanche nove ore dalla partenza dal loro bivacco sotto il Pic Eccles. Questa via passò vicino alla Cresta Nordest dell’Aiguille Blanche de Peutérey e fornì la chiave per la sua prima ascensione. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1878 - 12 settembre. La prima ascensione del Mont Maudit benché il vicino Col du Mont Maudit fosse frequentemente valicato dalle cordate che dal Col du Midi salivano al Monte Bianco, la vetta venne raggiunta la prima volta da Henry Seymour Hoare e William Edward Davidson con Johann Jaun e Johann von Bergen.Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1879 - 29 agosto. La prima ascensione del Petit Dru per la Via normale (Versante Sud e Cresta Sudovest) fu compiuta da Jean-Estéril Charlet-Straton, Prosper Payot e Frédéric Folliguet. La conquista del Petit Dru è stata uno dei grandi exploit della storia della Catena del Monte Bianco. Fu nel corso di un tentativo solitario di Jean-Estéril Charlet-Straton, nel 1878, che fu sperimentata, per la prima volta nelle Alpi Occidentali, la tecnica della corda doppia.

E’ una delle ascensioni classiche della catena del Monte Bianco. Bella e interessante salita su roccia rugosa molto solida, sicura, piuttosto faticosa. Oggi il Petit Dru offre più di dodici differenti itinerari di salita. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1885 - Viene costruita la Capanna Quintino Sella ai Rochers del Monte Bianco a quota 3363 m, alla sommità del potente crestone che si alza fra gli sbocchi dei Ghiacciai del Dôme e del Monte Bianco, in un luogo selvaggio e isolato. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1887 - 2/4 luglio. Moritz Kuffner, Alexander Burgener e Josef Furrer e un portatore, percorsero per la prima volta la via che corre per la Cresta Sudest e Nordest del Mont Maudit. Quella che si sviluppa lungo la cresta di frontiera lunga 1800 metri e che ancora oggi costituisce l’itinerario naturale. (Cresta Kuffner). La cordata dei primi salitori, condotta da Alexander Burgener, parti da Courmayeur e risali il fianco orientale del Ghiacciaio della Brenva, toccò l'isolotto dove si trova attualmente il Bivacco della Fourche e seguì la cresta dalla Calotte de la Brenva al Col de la Fourche; dopo il Mont Maudit raggiunse la vetta del Monte Bianco. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1887 - 31 agosto. Tre alpinisti riuscirono nella prima attraversata dal Grand Dru al Petit Dru, aiutati con delle lunghe corde tenute dall'alto, ricorrendo quindi ad aiuti esterni. Oggi la traversata de I Drus è una classica del Monte Bianco. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1888 - 5 gennaio. Corradino Sella, Erminio Sella, Gaudenzio Sella e Vittorio Sella con Emile Rey, Jean-Joseph Maquignaz e Daniele Maquignaz, realizzarono la 1ª salita invernale per lo Sperone delle Tournette da Sud-Ovest, con discesa ai Grands Mulets: È la prima via aperta sul versante Sud-Ovest del Monte Bianco e su questo lato è rimasta la più classica ed elegante, anche se un po' esposta alla caduta di pietre nella parte inferiore. Un tempo era molto frequentata quale via d'accesso italiana al Monte Bianco e questo giustificò anche la costruzione di un primo rifugio a quota 3107 m, dimostratosi ben presto insufficiente e sostituito (nel 1885) dall'attuale Capanna Quintino Sella, eretta poco più sopra. Dopo la scoperta nel 1890 (1 agosto) della più comoda e facile via per il Ghiacciaio del Dôme, questa per lo Sperone delle Tournette è stata trascurata ma rimane tuttora la via più seguita del versante Sud-Ovest. A volte viene indicata, erroneamente, come «via dei Rochers.». Segue lo sperone in gran parte roccioso che dalle rocce della Tournette 4740 m. sulla Cresta delle Bosses si abbassa verso Sud-Ovest fino a immergersi a 3750 m. nel Ghiacciaio del Monte Bianco. Dislivello dal ghiacciaio circa 1100 m. Difficoltà D-, II e passaggi di III grado. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1888 - 29 agosto. La prima salita al Col Maudit dal versante Est venne effettuata da John Stafford Anderson e F.A. Bowlby con Hans Almer e Abraham Imseng verso il Monte Bianco. Finora questa via (Anderson), forse non ripetuta, è sempre stata indicata nel primo canale a sinistra dei tre pilastri, si ritiene invece che si sia svolta nel canale più a sinistra. Dislivello dal ghiacciaio 400 m. Probabilmente D. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1889 - 17 agosto. Francesco Gonella, B. Graziadei, G. Luzzatti, E. A. Martelli, E. Scifoni, con Joseph Gadin, Joseph Petigax, Laurent Truchet, Laurent Croux, Laurent Bertholier e Joseph Melica, attraversarono il Col de Bionnassay dal ghiacciaio Sud nella loro ascensione al Monte Bianco. Il ghiacciaio è molto crepacciato. - Dalla testata del Ghiacciaio del Miage a 2800 m. lo stretto Ghiacciaio di Bionnassay italiano si allunga verso Nord. Lo si sale interamente fino al Col de Miage. PD/AD, complicato. Itinerario molto lungo su ghiacciai, che dopo aver percorso tutto quello del Miage supera interamente anche quello di Bionnassay, molto crepacciato. Senza interesse pratico ma grandioso per l'ambiente glaciale che lo attornia. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1890 - 1 agosto. Giovanni Bonin, Luigi Grasselli e Achille Ratti futuro Papa Pio XI, con Joseph Gradin e Alexis Proment, dopo aver raggiunto la vetta del Monte Bianco scesero per il Ghiacciaio del Dôme e le Creste di Bionnassay e delle Cresta delle Bosses (via normale da Courmayeur). Questa via segue dapprima il ramo occidentale del Ghiacciaio del Dôme, quindi si svolge sulle aeree creste nevose di Bionnassay e delle Bosses. Il ghiacciaio è in genere molto crepacciato, specialmente a estate inoltrata, e sebbene si trovi quasi sempre la traccia pistata nella neve, il suo percorso non è mai banale e richiede attenzione; in particolare nella discesa, quando la neve è più cedevole. Possibilità di cornici sulla Cresta di Bionnassay. Dal Dôme du Goûter il percorso coincide con la frequentatissima via normale francese, sulla quale a 4362 m. si trova quale ricovero d'emergenza il Refuge Vallot costruito nel 1892. Via molto bella, varia, che grazie alla sua modesta difficoltà tecnica permette di apprezzare l'ambiente grandioso dei ghiacciai e le eccezionali vedute panoramiche dalle alte creste. Dislivello 1800 m, con sviluppo di c. 5800 m. Difficoltà PD/PD+. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1891 - Viene inaugurato il Rifugio Francesco Gonella che si trova a 3072 m. sul ripido fianco Sud-Ovest del crestone delle Aiguilles Grises, con vedute sui ghiacciai del versante occidentale del Monte Bianco. Venne costruito in legno e ingrandito nel 1925, è ora adibito a locale invernale sempre aperto, con 25 posti. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1891 - 3 agosto. Julius Kugy e Otto Zsigmondy con Joseph Petigax, César Ollier e L. Bonetti, praticarono una variante per raggiungere la vetta del Monte Bianco. Dal Rifugio Gonella seguirono la via normale e dall'alto bacino del ghiacciaio piegarono decisamente a destra passando sopra l'isolotto inferiore del contrafforte meridionale del Dôme, a circa 3700 m, giungendo ai piedi del pendio terminale. È preferibile alla via originale. Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1892 – Viene costruito a 4362 metri di quota il Refuge Vallot da Joseph Vallot sulle rocce (Rochers Foudroyés) emergenti alla base della nevosa Cresta delle Bosses (Nord-Ovest) del Monte Bianco. E’ stato rifatto in duralluminio nel 1938 e sistemato nel 1968 con 12 posti. E’ sempre aperto, senza custode, ma spesso l’interno è in cattivo stato e il soggiornarvi non è gradevole. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1892 - L’astronomo francese Jules-César Janssen fa costruire un osservatorio sulla vetta del Monte Bianco: verrà inghiottito dal ghiacciaio nel 1909. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1892 - 16 agosto. La cordata composta da Paul Güssfeldt con Emile Rey, Laurent Croux e Michel Savoye, realizzano la 3ª ascensione per lo Sperone della Brenva salendo alla vetta del Monte Bianco. Per fare questo praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Güssfeldt. - Via interamente su neve-ghiaccio, che giunge sullo sperone per la sua parete concava Nord già all'inizio del dosso superiore. È più ripida e più bella della Via Moore ma è molto esposta alla caduta di ghiaccio, sia dai seracchi del Col de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1893 - 26 luglio. John Percy Farrar con Chistian Klucker e Daniele Maquignaz, realizzano la 4ª ascensione salendo per lo Sperone della Brenva alla vetta del Monte Bianco. Praticando una deviazione che in seguito sarà chiamata Variante Farrar. - Itinerario più facile e semplice e perciò più sbrigativo dell'originale, meglio percorribile al buio perché si svolge su neve. Nella parte iniziale è al riparo da cadute di sassi provocate da altre cordate sulla via originale.

Dal Col Moore si attraversa nel versante Sud ai piedi delle rocce per circa 100 m. scavalcando anche una costola, fino a un canale nevoso che scende dallo sperone e ha origine tra la punta 3873 m. e la crestina di neve-ghiaccio. Lo si sale per metà, quindi si prosegue sui pendii nevosi a sinistra (salendo) che portano sulla crestina suddetta. Dalla metà del canale si può anche proseguire a destra su terreno misto, per prendere la cresta ancora rocciosa dello sperone. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1893 - 16 agosto. T. L. Kesteven e A. M. Marshall con Emile Gentinetta, Josef Gentinetta e Rudolf Kaufmann, salirono in vetta al Monte Bianco per il contrafforte centrale che in seguito sarà ripetuta parecchie volte. Si svolge lungo il più marcato ed elegante dei tre contrafforti rocciosi. All'altezza della sua sommità, 4436 m, si trova la barriera di seracchi del ghiacciaio superiore, ma che proprio in corrispondenza della cresta dello sperone ha di solito uno spessore minimo ed è superabile senza problemi. Via su misto molto bella; con lo Sperone delle Tournette è la più sicura su questo versante. Dislivello dal ghiacciaio 1100 m, dei quali circa 700 per lo sperone roccioso. Difficoltà D. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1893 - 26/28 agosto. John Percy Farrar con Daniele Maquignaz e Battista Maquignaz, realizzano la 2ª ascensione del Monte Bianco salendo per il versante Est dell’Aiguille Blanche de Peutérey per la Cresta de Peutérey. - Già definita «la più grande impresa alpina del secolo XIX»... questa grandiosa ascensione è stata ripetuta più volte fino alla fine degli anni 1920, quando venne scoperto un accesso all'Aiguille Blanche meno pericoloso e più pratico In seguito alla costruzione lungo quest'ultima via, nel 1933, del Bivacco Craveri alla Brèche Nord des Dames Anglaises, l'itinerario originale di Paul Güssfeldt è stato completamente abbandonato. - Rimane tuttavia il più facile per raggiungere l'Aiguille Blanche, ma su roccia rotta e molto pericoloso per caduta di sassi nella parte inferiore della parete Est. Alcuni posti da bivacco sui 3000-3200 e 3700 m situati nella parete Est dell'Aiguille Blanche e utilizzati dalle prime cordate (Paul Güssfeldt, John Percy Farrar, Hans Pfann) divennero in seguito storici punti di riferimento per tutte le ascensioni successive. Dislivello di 3500 m. Difficoltà D. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1894 - 4/5 agosto. G. Hastings, Albert Frederick Mummery e John Norman Collie, realizzano la 5ª ascensione salendo per la Costola Mummery dello Sperone della Brenva e la 27ª ripetizione alla vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1895 - 21 agosto. George Morse con Emile Rey discesero per la Cresta Nordovest il Mont Maudit. Dal Col du Mont Maudit 4345 m, dove passa la frequentata via dal Col du Midi al Monte Bianco si segue tutta la cresta, all'inizio scavalcando o aggirando diversi gendarmi rocciosi, poi su neve alle roccette della cima. Breve cresta in gran parte nevosa, non ripida, panoramica. PD + . - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco. Fu l’ultima ascensione portata a termine da Emile Rey. La grande guida morì pochi giorni dopo sul Dente del Gigante e George Morse tristemente riportò che «tre giorni più tardi uno scivolone fatale su facili rocce pose fine prematuramente alla sua carriera … una delle guide moderne più brillanti e più perspicaci nelle nuove spedizioni, uno dei migliori compagni di scalata, ha trovato la morte ormai in vista di casa sua …».

 

1895 – 28 agosto. Evan Mackenzie con Laurent Croux e César Ollier salgono per la Cresta Sudest la Punta Innominata al Monte Bianco. Lunga cresta di rocce facili e tratti di neve, aerea e panoramica. PD+/AD-. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1897 - 7 agosto. A. F. de Fontblanque e Signora con Mattia Zurbriggen, Q. Schwartzen e un portatore, praticano una variante, raramente seguita. Si svolge su rocce rotte. Dal bacino superiore del Ghiacciaio del Dôme si va a destra sopra l'isolotto inferiore, 3700 m, dove si alza il robusto contrafforte roccioso meridionale del Dôme. Spostarsi sul fianco Est, dove per un camino di 30 m. e rocce piuttosto difficili si raggiunge e si segue la cresta, scavalcando un primo gendarme. Il secondo si aggira a sinistra con difficoltà, il terzo si supera. Da un profondo intaglio si passa sul verso Est e si sale obliquamente per raggiungere di nuovo la cresta vicino a una grande torre. La cresta porta alla spalla 4154 m. sulla Cresta di Bionnassay, dove passa la via normale per il Monte Bianco che loro seguirono fino al Rifugio Vallot. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1898 - Viene costruito il primo Rifugio Torino (oggi Rifugio Torino vecchio) si trova a 3322 m, sullo sperone a Sud-Est della Punta Helbronner, circa all’altezza del vicino Colle del Gigante. Panorama aperto verso le Alpi Pennine e sui monti della Val d’Aosta e più ravvicinato sulla Cresta di Peutérey del Monte Bianco. Allo stesso livello e unito alla stazione della funivia. Eretto dalla Sezione di Torino del CAI e in seguito ingrandito più volte, ha 50 posti letto. E’ sempre aperto, anche d’inverno, ma custodito con servizio d’alberghetto solo durante l’estate.

I Rifugi sono due, del CAI, in comproprietà fra le Sezioni di Aosta e di Torino.

Il Rifugio Torino nuovo si trova a 3375 m, ed è stato inaugurato nel 1952, dispone di 215 posti letto. Aperto e custodito dal 15 maggio al 30 settembre con servizio d’alberghetto (il sottostante Rifugio Torino vecchio funge da locale invernale).

I due Rifugi sono collegati fra loro, oltre che da un sentiero esterno, da un ripido tunnel con montacarichi e scalinata (222gradini). Costituiscono buon punto di partenza per tutte le ascensioni sulle numerose cime che attorniano il Glacier du Géant: dall’Aiguille d’Entrèves alla Tour Ronde, dal Mont Maudit al Mont Blanc du Tacul e a tutti i suoi satelliti (Clocher, Grand Capucin, Pic Adolphe, Pyramide du Tacul, ecc.), oltre agli accessi ai due Bivacchi della Fourche (Alberico e Borgna e Rifugio Bivacco Ghiglione). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1898 - 31 luglio. J. S. Masterman con i fratelli Albert Supersaxo e Benedict Supersaxo raggiungono il Mont Maudit per la Cresta Nordest che sale dal Col Maudit che è la più difficile, e fu scalata durante un’ascensione del Monte Bianco dal Col du Midi.- Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1898 - 16 agosto. John Percy Farrar e Johann Kederbacher con Daniele Maquignaz, salgono dal Col de Miage per l’Aiguille de Bionnassay e il Col de Bionnassay fino in cima al Monte Bianco. Percorso magnifico su creste in gran parte nevose, sempre aeree e affilate, tra le più eleganti del Monte Bianco. Non ripido tranne la salita in parte rocciosa all'Aiguille de Bionnassay, ma impegnativo sulla traversata della sottile cresta del colle, specialmente se di ghiaccio. Dislivello 1600 m, sulla distanza di quasi 6 km. Difficoltà D-. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1899 - 30 luglio. L. H. Aubert e Th. Aubert con Maurice Crettez salirono per la Cresta Est (Cresta Forbes) de l’Aiguille du Chardonnet (via normale), che è una delle più belle creste della catena del Monte Bianco. - Settore dell’Aiguille d’Argentiere - Alpi Graie - Massiccio Dolent-Argentiere-Trient.

 

1899 - 10 agosto. Maurice Crettez con Joseph Crettez e P. Sisey ripetono la Cresta Est (Cresta Forbes) de l’Aiguille du Chardonnet con qualche variazione che diventerà una delle più belle creste classiche della catena del Monte Bianco. - Settore dell’Aiguille d’Argentiere - Alpi Graie - Massiccio Dolent-Argentiere-Trient.

 

1899 - 26 agosto. Giovanni Battista Gugliermina con Giuseppe Gugliermina e Natale Schiavi con Michele Motta effettuano la prima ascensione e traversata da Est a Ovest dell’aereo colle fra il Picco Luigi Amedeo e il Mont Brouillard che chiameranno Col Emile Rey (4027 m.) a ricordo della grande guida di Courmayeur, Emile (Emilio) Rey, caduta nel 1895 a soli 49 anni alla Gengiva del Dente del Gigante. Per 20 anni svolse un’attività alpinistica eccezionale, di alto livello tecnico e di esplorazione; fra le sue prime ascensioni assolute o vie nuove si annoverano: Aiguille Noire de Peutérey, Aiguille de Talèfre, Calotte de Rochefort, Aiguille Blanche de Peutérey, Charmoz (traversata), Dru (traversata), Monte Bianco (invernale), Aiguille de Bionnassay (Sud e Est), Castore (Nord), Grandes Jorasses (invernale), Ago di Sciora, Pizzo Badile (Est), Cima di Rosso (Nord), Dent d'Hérens (Ovest), Monte Bianco (Cresta de Peutérey). – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1900 - 21/23 luglio. Thomas Maischberger, Hainrich Pfannl e Franz Zimmer, realizzano la 3ª ascensione del Monte Bianco salendo per il versante Est dell’Aiguille Blanche de Peutérey. Dislivello di 3500 m. Difficoltà D. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1901 - 9 luglio. Ettore Allegra con Laurent Croux e Alexis Brocherel, realizzano la 2ª ascensione della Variante Güssfeldt sullo Sperone della Brenva salendo alla vetta del Monte Bianco. Via interamente su neve-ghiaccio, che giunge sullo sperone per la sua parete concava Nord già all'inizio del dosso superiore. È più ripida e più bella della Via Moore ma è molto esposta alla caduta di ghiaccio, sia dai seracchi del Col de la Brenva sia dal pendio sotto la crestina di ghiaccio. Poco ripetuta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1901 – 18/20 luglio. Giuseppe Gugliermina e Giovanni Battista Gugliermina con la guida Joseph Brocherel raggiungono per primi la vetta del Picco Luigi Amedeo (4469 m.) nel Gruppo del Monte Bianco, per la Cresta del Brouillard.

Il Picco Luigi Amedeo (4469 m.) da alcuni viene considerato un Quattromila indipendente, è però toccato quasi esclusivamente durante le traversate sulla Cresta del Brouillard. - Massiccio del Monte Bianco.

 

1901 - 18/20 luglio. Giovanni Battista Gugliermina e Giuseppe Gugliermina con la guida Joseph Brocherel, realizzando la prima ascensione per la parete Ovest della quota 4470 m. a cui diedero il nome di Picco Luigi Amedeo e il primo percorso della Cresta del Brouillard; trascorsero la successiva notte di maltempo fra 20 e 21 luglio nell'Osservatorio Janssen, che in quegli anni, ormai semi-inghiottito dal ghiaccio si trovava ancora proprio sulla vetta del Monte Bianco.

Via probabilmente non ripetuta. Sale sul bordo destro (idrografico) di una stretta gola-canale incisa al centro della parete di granito e visibile solo quando si giunge ai suoi piedi (i primi salitori evitarono la salita sul fondo della gola in quanto ghiacciata e soggetta alla caduta di sassi. Dislivello dalla crepaccia al Picco Luigi Amedeo 750 m. fino al Monte Bianco 1450 m. Difficoltà: probabilmente D+, su roccia e misto. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1901 - 31 luglio. P. Cassan, P. Kornacker e H. Kunn salirono dal versante Nord del Mont Maudit che è un pendio ripido di neve-ghiaccio che viene attraversato alla base percorrendo la via dal Col du Midi al Monte Bianco. A volte si presenta con seracchi. PD. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1901 - 23 agosto. La prima traversata reale senza aiuto esterno del Petit Dru al Grand Dru, fu realizzata da Emile Fontaine con Joseph Ravanel e Jean Ravanel Prima di allora era stata compiuta diverse volte ricorrendo ad aiuti esterni (dal 31 agosto 1887). Oggi la traversata de I Drus è una classica del Monte Bianco. Si tratta di una lunga e raccomandabile ascensione che presenta una bellissima arrampicata. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1903 - 7 agosto. A. Haker, Eduard Pichl praticarono una variante alla via normale per il Monte Bianco raramente seguita. Si svolge su rocce rotte. Dal bacino superiore del Ghiacciaio del Dôme si va a destra sopra l'isolotto inferiore, 3700 m, dove si alza il robusto contrafforte roccioso meridionale del Dôme. Spostarsi sul fianco Est, dove per un camino di 30 m. e rocce piuttosto difficili si raggiunge e si segue la cresta, scavalcando un primo gendarme. Il secondo si aggira a sinistra con difficoltà, il terzo si supera. Da un profondo intaglio si passa sul verso Est e si sale obliquamente per raggiungere di nuovo la cresta vicino a una grande torre. La cresta porta alla spalla 4154 m. sulla Cresta di Bionnassay, dove passa la via normale per il Monte Bianco che loro seguirono fino in vetta - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1904 - 25 febbraio. Ugo Mylius con le guide Kaspar Maurer, Tannler e Franz Zurflüh, raggiungono e scendono dalla vetta del Monte Bianco con gli sci. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1905 - agosto. E. Franzelin e I. Heckenbleikner, salirono al Picco Luigi Amedeo raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco per il contrafforte di destra. Questo contrafforte è il meno marcato e continuo dei tre che caratterizzano il versante Sud-Ovest. È separato dalla parete del Picco Luigi Amedeo. da un largo canale nevoso ed è dominato da minacciosi seracchi. Via su roccia e ghiaccio, molto pericolosa. Dislivello 1100 m. Difficoltà probabilmente D+ specialmente su ghiaccio. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1905 - 13/16 agosto. Joseph Ittinger e Hans Pfann, realizzano la 4ª ascensione del Monte Bianco salendo per il versante Est dell’Aiguille Blanche de Peutérey. Dislivello di 3500 m. Difficoltà D. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1909 - 29 luglio. I primi a salire una svelta cimetta rocciosa senza nome, alla base della cresta a Sudovest delle Bosses, che in seguito a quell’ascensione prenderà il nome di uno dei suoi salitori, che furono Hans Pfann e Hans von Hertling che arrivando in vetta chiamarono Punta Pfann, ed in seguito salirono al Monte Bianco da Sudovest. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1911 - 5 agosto. V. R. Caesar e J. C. H. Runge con Abraham Muller e G. Muller, superano sul bordo a sinistra (Est) la parete con seracchi salita da Paul Güssfeldt per lo Sperone della Brenva uscendo presso le rocce. Raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1911 - 9 agosto. Karl Blodig, Humphrey Owen Jones, Geoffrey Winthrop Young e Josef Knubel, realizzarono la Prima ascensione della Cresta del Brouillard dal versante Ovest del Col Emile Rey raggiungendo la vetta del Mont Brouillard e poi raggiunsero la cima del Monte Bianco sei ore più tardi. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1911 - 11 agosto. Hans Pfann e Ugo di Vallepiana, realizzano la 2ª ascensione della Cresta del Brouillard dal versante Ovest del Col Emile Rey raggiungendo la vetta del Mont Brouillard e poi la cima del Monte Bianco. È stata per alcuni decenni la via classica della Cresta del Brouillard ma ora è quasi abbandonata, in quanto si preferisce raggiungere il Col Emile Rey al Rifugio Monzino e dai Bivacchi Eccles. Si svolge in luoghi appartati e solitari; qualche pericolo di caduta sassi nel canalone del colle e fin quasi sul Picco Luigi Amedeo. Il Ghiacciaio del Monte Bianco che si deve attraversare può essere molto crepacciato. Dislivello dal rifugio circa 1500 m. Difficoltà D, su ghiacciaio, roccia (III) e misto. Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1911 - 18 agosto. E. Pühn con Adolphe Rey e Ferdinand Melica, realizzano la 3ª ascensione della Cresta del Brouillard dal versante Ovest del Col Emile Rey raggiungendo la vetta del Mont Brouillard e poi la cima del Monte Bianco. È stata per alcuni decenni la via classica della Cresta del Brouillard ma ora è quasi abbandonata, in quanto si preferisce raggiungere il Col Emile Rey al Rifugio Monzino e dai Bivacchi Eccles. Si svolge in luoghi appartati e solitari; qualche pericolo di caduta sassi nel canalone del colle e fin quasi sul Picco Luigi Amedeo. Il Ghiacciaio del Monte Bianco che si deve attraversare può essere molto crepacciato. Dislivello dal rifugio circa 1500 m. Difficoltà D, su ghiacciaio, roccia (III) e misto. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1911 - 19 agosto. Humphrey Owen Jones, Ralph Todhunter, Geoffrey Winthrop Young con Josef Knubel e Henri Brocherel salirono l’Aiguille du Grépon per la parete Est (Grépon-Mer de Glace.) realizzando la Prima di questa via che ha rappresentato un exploit notevole.

La “Fessura Knubel” è stato il primo passaggio di 5+ superato nella catena del Monte Bianco.

Questo itinerario è rapidamente diventato classico ma oggi è un po’ trascurato, poiché soffre il paragone con altre vie dell’Envers des Aiguilles. L’arrampicata, senza essere difficile fino alla Brèche Balfour, è molto bella, sicura e assai sostenuta nella parte superiore. La “Fessura Knubel” è un bellissimo passaggio, oltre ad essere storico. Altezza 800 m. sopra della crepacciata. - Settore delle Aiguilles de Chamonix - Alpi Francesi - Massiccio del Monte Bianco.

 

1912 - 17 agosto. L. Kraul, W. Martin, E. Meyer e Richard Weitzenböck, salirono per primi l’Aiguille de Trélatête Settentrionale per la Cresta Nord che è ritenuta la via normale dal versante francese. È un bellissimo percorso di cresta, con vedute eccezionali sui ghiacciai sottostanti e verso il Monte Bianco. PD/AD-. - Gruppo Glaciers-Trélatête - Massiccio del Monte Bianco.

 

191919/20 agosto. Viene realizzata la prima ascensione della Cresta dell’Innominata al Monte Bianco ad opera di S. L. Courtauld, E. G. Oliver con Adolf Aufdenblatten, Adolphe Rey e Henry Rey. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1921 - 26 luglio. Giovanni Battista Gugliermina e Giuseppe Gugliermina, Gustavo De Petro e Francesco Ravelli, salirono per il canale Sud-Est  del Col Maudit, aprendo la (via Ravelli). Con questa via veniva scoperto un nuovo accesso alla vetta del Monte Bianco in partenza dal Colle del Gigante, senza dover passare dal Col du Midi. Itinerario su terreno misto esposto alla caduta di ghiaccio dal grande seracco. Dislivello 350 m. Difficoltà AD. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1921 – 31 luglio–1 agosto. Giovanni Battista Gugliermina, Giuseppe Gugliermina, Francesco Ravelli e Lucien Proment compiono la seconda ascensione della Cresta dell’Innominata al Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1921 - 1/2 agosto. Giovanni Battista Gugliermina, Giuseppe Gugliermina, Francesco Ravelli e Lucien Proment compiono la seconda ascensione della Cresta dell’Innominata al Monte Bianco e tracciano la variante Ravelli che invece di traversare a sinistra il largo canale sui 4250 m, si sale ancora su misto lungo il suo bordo, riprendendo a seguire la cresta sopra il secondo risalto. Il canale si attraversa quasi alla sua estremità superiore dove è molto largo, quindi si sale su rocce rotte e una rampa nevosa obliqua a sinistra che porta sullo sperone dove passa la via classica. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1921 - 7/8 agosto. Adolf Aufdenblatten e Alfred Aufdenblatten (guida) con S. L. Courtauld, E. G. Oliver e G.I. Finch, salirono per il Couloir Eccles che è lo stretto canale nevoso situato tra le rocce più orientali del versante Sud del Monte Bianco di Courmayeur e il roccioso versante meridionale del Grand Pilier d’Angle. È stata la prima via aperta sull'allora inesplorato versante Sud del Monte Bianco, realizzata attraverso il Ghiacciaio del Brouillard, il Pic Eccles e il Col Eccles, l'alto bacino del Ghiacciaio di Freney, il Couloir Eccles e la parte superiore della Cresta di Peutérey. (Realizzando la 2ª salita di questa cresta). È un po' tortuosa ma varia e interessante e si svolge quasi interamente su neve-ghiaccio. Il percorso originale nel suo insieme non viene però più seguito in quanto è stato rettificato da altri itinerari più diretti. Dislivello dai Bivacchi Eccles 1100 m. Difficoltà D. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1923 - 21/22 agosto. La prima traversata del Col du Brouillard venne effettuata dal versante Est da Henry Bregeault, Paul Chevalier, Jacques Lagarde, Jacques De Lépiney, Tom De Lépiney e André Migot, che salivano da Est per l'ascensione al Monte Bianco; dopo un bivacco al Col Emile Rey, a causa del maltempo ritornarono al colle e da questo scesero verso il Miage. Dal colle magnifica visione sul versante Sud del Monte Bianco. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1926 - l3 agosto. Louis Delachat e Léon Orset (guida) con P. Langlois, salirono dal Glacier de Bionnassay per l'Aiguille de Bionnassay fino al Dôme du Goûter. Questa combinazione consiste nel superare dapprima la parete Nord-Nordovest dell'Aiguille de Bionnassay e percorrere in seguito le Creste di Bionnassay e delle Creste delle Bosses. Itinerario bellissimo, vario ed elegante, uno dei più classici del Monte Bianco, sempre su neve e ghiaccio; viene spesso seguito in quanto dispone di un comodo punto di partenza. Dislivello quasi 2000 m. Difficoltà D. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1927 - 18 febbraio. Il trio H. von Allmen, F. Barth e H. Barth, realizza la 1 salita invernale raggiungendo la vetta del Monte Bianco per la cresta Nord-Est, attraverso lo spallone occidentale del Mont Blanc du Tacul e il Col du Mont Maudit - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco. (Vedi itinerario: Bianco - Dal Col du Midi (NE)).

 

1927 - 30/31 luglio. Ludwig Obersteiner e Karl Schreiner, salirono per la cresta delle Dames Anglaises concretizzando la prima ascensione della «piccola» (via classica della Cresta di Peutérey). - Raggiunge l'Aiguille Blanche dal Ghiacciaio di Frèney. Itinerario grandioso su terreno misto, uno dei più classici delle Alpi. È lungo, vario, complesso; roccia facile ma piuttosto rotta. Creste nevose eleganti, ambiente magnifico; la cresta sommitale dell'Aiguille Blanche e specialmente la parte finale della ripida Cresta di Peutérey sono spesso di ghiaccio. Con partenza dal Rifugio Monzino si può prevedere un bivacco al Col de Peutérey sulle rocce del Grand Pilier d’Angle (ma con buone condizioni la via è stata compiuta più volte in giornata fino alla vetta del Monte Bianco). Dal Bivacco Craveri è normale compiere la salita in giornata. Se non si passa dal Bivacco Craveri, per raggiungere la rocciosa cresta Sud-Est dell'Aiguille Blanche si utilizza il Canale Schneider, che offre la via più breve e pratica. Questa possibilità venne scoperta da Erwin Schneider ed H. Hoerlin il 31 marzo 1929; seguita poi da H. Hoffmann, C. O. Koch e R. Rolfes il 6 agosto 1929 raggiungendo il canale per una cengia che inizia all'altezza dell'isolotto roccioso situato sotto la Punta Gugliermina; un ulteriore accesso di solito più agevole dal ghiacciaio venne percorso da Alexander Graven e Josef Knubel (guide) con Thomas Graham Brown il 30 luglio 1932, ed è l'itinerario che segue dal loro inizio le Cenge Schneider. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1927 – 10 agosto. Gustavo Gaja con Francesco Ravelli, Guido Alberto Rivetti, Sergio Matteoda e le guide Adolphe Rey e Alfonso Chenoz, contribuiscono alla conquista della Cresta des Hirondelles alle Grandes Jorasses. La cresta all’epoca era il “grande problema” del Monte Bianco e sappiamo che nomi famosi si erano arrestati di fronte all’intaglio a “V”: Albert Frederick Mummery, Josef Knubel, Geoffrey Winthrop Young e il Duca degli Abruzzi.

Quella fessura di trenta metri fu certamente il capolavoro del piccolo (di statura) e grande Adolphe Rey, che vi salì aiutandosi solo con tre chiodi e destando l’incredulità di molti alpinisti del tempo, i quali erano stati battuti dalle difficoltà. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

1927 - 1 settembre. Armand Couttet e Roland Simond (guida) con Henry Bregeault e J. Naville, salirono dal Glacier de Bionnassay per l'Aiguille de Bionnassay fino in cima al Monte Bianco. Questa combinazione consiste nel superare dapprima la parete Nord-Nordovest dell'Aiguille de Bionnassay e percorrere in seguito le Creste di Bionnassay e delle Creste delle Bosses. Itinerario bellissimo, vario ed elegante, uno dei più classici del Monte Bianco, sempre su neve e ghiaccio; viene spesso seguito in quanto dispone di un comodo punto di partenza. Dislivello quasi 2000 m. Difficoltà D. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1927 – 1/2 settembre. Thomas Graham Brown e Francis Sidney Smythe salirono per la parete della Brenva bivaccando ai piedi della Sentinella Rossa, il grande roccione da cui la via prese il nome. Salendo poi da questo versante alla vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1928 - 9/10 luglio. Jacques Lagarde e André Migot, dopo essere saliti alla vetta del Monte Bianco per la Cresta di Peutérey, scesero per il versante Est dell’Aiguille Blanche de Peutérey. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1928 - 10 agosto. G. Clavel (guida) con Abraham Muller e H. Müller, traversarono dal Col Eccles per il Col de Peutérey, dal versante Freney (Sud-Sudovest). Questo itinerario in salita è poco seguito, anche valicando il più agevole Colle dell'Innominata. Ambiente glaciale grandioso che porta in vetta al Monte Bianco. Difficoltà D+. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1929 - 20/21 marzo. H. Horlin, Erwin Schneider e H. Schröder, realizzano la 1° invernale in traversata fino al Col du Midi. Percorso magnifico su creste in gran parte nevose, sempre aeree e affilate, tra le più eleganti del Monte Bianco. Non ripido tranne la salita in parte rocciosa all'Aiguille de Bionnassay, ma impegnativo sulla traversata della sottile cresta del colle, specialmente se di ghiaccio. Dislivello 1600 m, sulla distanza di quasi 6 km. Difficoltà D-. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1929 - 24 agosto. Guido De Rege e Virgilio Neri, superano sul bordo opposto (Ovest) la parete con seracchi salita da Paul Güssfeldt per lo Sperone della Brenva - (1892 16 agosto), molto pericolosa e in continua trasformazione. Raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1929 - 6/7 settembre. Walter Stösser si spinge con l'amico Ludwig Hall sulla via Brown-Smythe (Sentinella Rossa), che raggiunge la vetta del Monte Bianco dal versante della Brenva realizzando la 2ª ascensione di quella via. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1930 - 31 luglio-1 agosto. T. Beeringer, H. Huber e Gustl Kröner, salirono alla vetta del Monte Bianco per la parete complessa e pericolosa della Brenva aggiudicandosi la 3ª ascensione della via della Sentinella Rossa. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1930 - 26 agosto. Karl Brendel e Hermann Schaller della Scuola di Monaco nel loro riuscito tentativo di salita della Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey del 27 agosto, salirono per la Quarta Torre che poi verrà chiamata Punta Brendel, che onora uno dei due primi salitori che hanno realizzato la ascensione della Punta Brendel (3498 m.), ovvero, il versante italiano del Monte Bianco con difficoltà di sesto grado. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1930 - 26/27 agosto. I tentativi di salita per la Cresta Sud dell’Aiguille Noire de Peutérey, ovvero, il versante italiano del Monte Bianco, con difficoltà di sesto grado furono avvincenti e ricchi di storia, la salita riuscì finalmente a due giovani alpinisti di Monaco Karl Brendel e Hermann Schaller.

I tentativi iniziarono con l’ascensione del Pic Gamba di Paul Preuss con il Conte Ugo di Vallepiana nel 1913, e sempre nel 1913 la cordata Angelo Dibona, Guido Mayer e Max Mayer salirono fino alla parete della 2° Torre (Punta Bifida) da dove scesero per maltempo; E. Allwein e Willy Welzenbach nel 1925 salirono fin sulla 3° Torre (Punta Welzenbach). Poi si spinsero più in alto le guide di Courmayeur: Laurent Grivel, Arturo Ottoz e Osvaldo Ottoz, i primi due anni anche con Albino Pennard (nel 1928, 1929 e 1930) fino all’ultimo risalto della Punta Brendel; essi scesero anche dalla vetta esplorando fino alla 5° Torre (Punta Ottoz). Nel 1930, senza tentativi, la salita riuscì a Karl Brendel e Hermann Schaller. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1930 - 28/29 agosto. S. Krenslehner e O. Ruby, compiono per la prima volta la discesa della Cresta del Brouillard dal versante Ovest del Col Emile Rey scendendo dalla vetta del Monte Bianco. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1932 - 29 gennaio. Il conte di Tocqueville con G. Orset e L. Chappeland, realizzano la 1° invernale passando per la cresta Nord-Ovest o Cresta delle Bosses. Dal Refuge du Goûter 3817 m. si segue la cresta quasi orizzontale scavalcando la sommità dell'Aiguille du Goûter 3863 m, poi si salgono pendii più ripidi verso l'ampia cupola del Dôme du Goûter 4304 m, cima che normalmente si aggira appena a sinistra (o a destra) in quanto si deve poi scendere alla larga sella del Col du Dôme 4240 m. Per pendio ripido si sale al pianoro presso il Refuge Vallot 4362 m. Si prosegue quindi lungo la cresta più ripida e stretta toccando le due sommità nevose della Grande Bosse 4513 m. e della Petite Bosse 4547 m, si sfiorano le rocce dello Sperone della Tournette 4677 m. e lungo la cresta che diviene più aerea e sottile si arriva in vetta al Monte Bianco. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1932 - luglio. Hermann Bratschko, Emil Rupilius, Karl Rupilius e Karl Schreiner, partiti dai Bivacchi. della Fourche si raggiunge il Col Moore 3525 m. Dopo un primo pendio si attraversano a sinistra in lieve salita due canali, pendii di neve al margine inferiore delle rocce e un altro profondo canale, quindi si sale diritto su blocchi affioranti fino a un torrione monolitico di roccia rossastra: la Sentinella Rossa della Brenva, circa 3800 m. (ore 1.15 dal colle; alla sua base, sotto un lastrone, posto da bivacco al sicuro dalle scariche).

Salire a sinistra, scavalcando su terreno misto la parte inferiore della Costola Mummery e portandosi sul pendio nevoso del largo canale che in seguito si dovrà attraversare (molto esposto alla caduta di ghiaccio). Salirlo presso la costola, un po' al riparo, fino a un ripido salto roccioso. Da qui attraversarlo verso sinistra per raggiungere a 4073 m. la crestina sotto uno sperone di rocce rossastre detta Costola sinuosa. Scalare questa costola prima sulla destra, poi presso la sua cresta; evitare a destra un risalto di 40 m. e riprendere la cresta ghiacciata soprastante. Più a destra si supera un tratto roccioso dirupato, l'escalier, e si raggiungono i pendii superiori di neve con affioramenti rocciosi. Superarli, uscendo su un dosso nevoso a sinistra della barriera di seracchi, circa 4570 m. Per i facili pendii terminali si sale alla cima del Monte Bianco (ore 6; ore 8.30 dai bivacchi). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1932 - 11 agosto. Ernest Brun (guida) con Georges Franck, salirono alla Tour des Aiguilles Grises scendendo dal Monte Bianco. La cima della Tour des Aiguilles Grises si raggiunge in 10 minuti dalla Calotte des Aiguilles Grises. - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1932 - 11 agosto. Ernest Brun (guida) con Georges Franck, in discesa. Scesero dalla vetta del Monte Bianco seguendo la sottile cresta verso Ovest e Nordovest. A un breve pianoro si lascia a destra il Rifugio Vallot 4362 m, si scende alla larga sella del Col du Dôme 4240 m. e si risale per lieve pendio all'ampia cupola del Dôme du Goûter 4304 m. (Attenzione con scarsa visibilità: le tracce più numerose portano di solito verso Nordovest, al Refuge du Goûter). Si riprende verso Sudovest la Cresta di Bionnassay, prima larga e poi stretta e aerea (cornici) fino alle poche rocce del Piton des Italiens 4003 m, dalle quali si dirama verso Sud un'altra ripida cresta in parte nevosa. Si segue questa cresta per breve tratto, quindi si scende a sinistra (Est, ripido) nella conca del Ghiacciaio del Dôme. Si scende lungo il ghiacciaio prima circa nel'mezzo, poi sulla destra (zone di crepacci). A un piccolo pianoro si trova a destra il passaggio che porta al Rifugio Gonella (non visibile dal ghiacciaio). - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1932 - 3 settembre. Laurent Grivel (guida) con Lucien Devies, compiono la terza ascensione della Cresta dell’Innominata al Monte Bianco che è formata da ripidi risalti rocciosi e nell'insieme è solo di poco la più rilevata fra i vari crestoni che caratterizzano la parete Sud. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1933 - 6 agosto. Leopoldo Gasparotto realizza la  solitaria salendo dallo Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1933 - 10 agosto. Alexander Graven e Alfred Aufdenblatten (guida) con Thomas Graham Brown, dal Refuge des Grands Mulets 3051 m. salirono dall’estremità del Grand Plateau, a circa 4100 m, sotto i primi seracchi, superando la parete terminale esposta a Nord-Nordoves con la via diretta alla cima del Monte Bianco. Raramente ripetuta in salita ma spesso discesa con gli sci. PD+. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1933 - 13/14 agosto. Robert Gréloz e André Roch, salirono per la Cresta del Brouillard, dal versante Est del Col Emile Rey e in seguito risalirono al Monte Bianco per la Cresta dell'Innominata. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1933 - 14 agosto. Robert Gréloz e André Roch, compiono la quarta ascensione della Cresta dell’Innominata al Monte Bianco. La via non segue interamente la cresta, ma nella parte mediana si porta a sinistra sul vicino Sperone del Brouillard. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - Viene costruito il Bivacco della Fourche, situato a 3684 m. al Col de la Fourche, sull’aerea cresta spartiacque e di confine. E’ stato rifatto nel 1985 ed è di proprietà del CAAI: E’ di legno rivestito di lamiera, dispone di 12 - 15 posti su tavolati con materassi ed è sempre aperto. Dedicato a due alpinisti torinesi Corrado Alberico e Luigi Borgna, sepolti da valanga il 17 agosto 1934 nel canalone sotto il Col de la Brenva, che sta proprio di fronte.

Il Bivacco serve per tutte le impegnative ascensioni che attaccano dal Ghiacciaio della Brenva: dal Mont Maudit al Monte Bianco, al Grand Pilier d’Angle, al Col de Peutérey a all’Aiguille Blanche de Peutérey. Per praticità nel testo verrà sempre indicato, con il vicino Rifugio Ghiglione, con il nome di Bivacchi della Fourche. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1935 - 18 luglio. Edouard Frendo, André Roch e Henri Sarthou, salirono per il canalone Est, fra il colle e lo Sperone della Brenva., fino in cima al Monte Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur de la Côte: 900 m; circa 1250 fino in cima. Difficoltà D / D+. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1936 - 8 agosto. Robert Gréloz e André Roch, partiti per ripetere la via della Sentinella Rossa, a causa del pericolo di valanghe salirono invece per la Costola Mummery che è uno sperone più sicuro della Brenva , uscendo in linea diretta dai seracchi sommitali. Sopra, sempre diritto si arriva in cima al Monte Bianco (ore 8-10 dal Ghiacciaio della Brenva). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1937 - 2 luglio. Armand Charlet (guida) con Marc-Antoin Azema, dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguirono dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguirono obliquando a sinistra la via Diagonale attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversarono ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1937 - 23 luglio. Gabriele Boccalatte, Ettore Castiglioni e Titta Gilberti realizzano la Prima ascensione del Mont Greuvetta per lo parete Nord. - La parete Nord del Mont Greuvetta, una fra le più importanti della catena del Monte Bianco, è simile, come conformazione, alla parete Nord delle Grandes Jorasses; meno alta di questa, ma ancora più ripida, è costituita da grandi placche e da costoni arrotondati e poco accennati, che hanno un andamento leggermente obliquo da destra a sinistra. La via di salita si svolge su questi costoni appena a destra della verticale calata dalla vetta, e si mantiene abbastanza al sicuro dalla caduta di sassi, mentre questo pericolo è molto forte nelle zone laterali alla linea di ascensione. L'ascensione di questa parete, di quasi 800 metri di altezza, è interessantissima e di particolare bellezza, a motivo della roccia molto compatta e solida e della varietà del suo percorso. Il genere e lo stile dell'arrampicata sono particolarmente attraenti per l'eleganza dei passaggi e per la continuità delle difficoltà, forti, ma ben distribuite. Esclusi l'ultima parte della parete e pochi altri tratti lungo il resto del percorso, le difficoltà tecniche sono quasi esclusivamente di 5° grado e in qualche tratto, se superato in arrampicata libera, di 6°. La presenza di ghiaccio rende, inoltre, l'ascensione molto completa; poco pericolo di caduta di pietre, se la parete è in buone condizioni. - Gruppo Leschaux-Talèfre - Massiccio del Monte Bianco.

 

1937 - 24 luglio. Robert Gréloz e André Roch, realizzarono la 2ª ascensione del Monte Bianco sulla parete della Brenva per la via della Poire (Pera). Dai Bivacchi Ghiglione e della Fourche si giunge al Col Moore 3525 m. Si attraversa prima orizzontalmente, poi anche abbassandosi sotto canali di scarico e risalti rocciosi, quindi risalendo su pendii con blocchi di ghiaccio fino a raggiungere dalla destra a circa 3650 m. le rocce inferiori del contrafforte sotto la Pera. Per queste rocce innevate (o per il pendio ghiacciato a destra) si sale alla base della Pera, circa 3900 m. (fin qui sempre molto pericoloso). Si arrampica su gradini e brevi risalti, poi per 2 lunghezze in un canale-camino passando a destra di pilastri affiancati. Si continua nel mezzo della Pera su buona roccia (qui i primi salitori sono andati a destra), obliquando un po' a sinistra. Si supera a destra per placche fessurate una gran placca con neve visibile già dalla Fourche della Brenva (III e IV), uscendo a un intaglio situato 30 m sotto la cima del risalto: questi 30 m sono molto vicini al seracco di sinistra. Dopo qualche metro a sinistra (fino a 5-6 m. dal seracco) si supera un breve muro (IV) e verso destra (III e IV) si esce in cima alla Pera, 4196 m. Si prosegue su crestina e neve, poi si scalano le rocce a sinistra dell'Aiguille de la Belle Etoile (4354 m, salita nel 1933, 26 luglio dal colletto a monte). Ancora per 100 m. su neve (possibilità di uscire a sinistra verso la Cresta di Peutérey) fino all'altezza dei seracchi a destra. Sopra questi si prendono a destra facili pendii (salita lunga e faticosa) che portano sulla cresta sommitale e quindi in vetta. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 - 28 luglio. M. Burghartwieser, H. Lobenhoffer, F. Punz e V. Surrer, realizzarono la 2ª ascensione salendo da quel rilievo roccioso irregolare che fa da bordo sinistro (idrografico) al tratto più largo del Gran canale centrale della Brenva che fu chiamato la Costola Mummery uscendo a sinistra della vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1938 – 1° agosto. Fu Pierre Allain il primo a portare un serio tentativo allo Sperone della Walker alla Punta Walker delle Grandes Jorasses con Jean Leininger, il parigino riesce a scoprire la via di salita nel primo terzo della parete, dopo aver superato con l’aiuto dei chiodi una difficile fessura che ora porta il suo nome. Ma i due decisero di ritirarsi perché a loro la parete pareva in cattive condizioni. E fu qui che Pierre Allain peccò di presunzione e si lasciò sfuggire di mano il successo. Forte della scalata compiuta al Petit Dru, Pierre Allain sapeva di essere allora il migliore scalatore di Francia ed aveva pure capito durante il suo tentativo che al momento nessun altro al di fuori di lui (almeno in Francia) era in grado di superare simili difficoltà. Egli dorme quindi i suoi sonni tranquilli e può anche permettersi di attendere che le condizioni migliorino, in quanto considera lo sperone ormai un affare suo. Ma Pierre Allain non sa che proprio lo stesso giorno sta discendendo dal Colle del Gigante, diretto verso lo Sperone Walker, un uomo come Riccardo Cassin, affiancato da Ugo Tizzoni e Gino Esposito. La “macchina per arrampicare” di Lecco non conosce il Monte Bianco e nemmeno ha mai visto la Parete Nord delle Grandes Jorasses. Riccardo Cassin sa che lo Sperone della Walker è il più grande problema alpinistico del momento, ma la parete l’ha vista soltanto su una cartolina che alcuni amici gli hanno mostrato prima di partire. Riccardo Cassin non sa assolutamente nulla dei tentativi precedenti e tanto meno dove gli altri siano già saliti. Per lui quella parete non ha una storia particolare, è una parete di roccia e di ghiaccio come tante altre che lui ha già salito. Infatti, attacca la parete e sale direttamente, superando una fessura di estrema difficoltà, che in seguito non verrà quasi mai più ripetuta. Egli infatti non sa nulla del tracciato di Pierre Allain, certamente più facile, che si svolge invece più a sinistra. Ma Riccardo Cassin è l’uomo che non si arresta di fronte a nulla: arriva, studia la parete e sale fino in vetta senza esitazione alcuna. Per vincere lo sperone i tre lecchesi impiegarono tre giorni e due bivacchi, superando difficoltà di ordine decisamente superiore. Più volte Riccardo Cassin, forte del suo intuito leggendario, seppe trovare la giusta soluzione in settori di parete che si presentavano come estremamente problematici.

In questo stile assolutamente fantastico, con questa decisione ed anche con questa semplicità, senza inibizioni alcuna e senza timori inconsci a cui erano soggette le altre cordate, il gruppo lecchese guidato da Riccardo Cassin realizzò quella che fu definita come una delle più grandi imprese della storia dell’alpinismo. Ed è proprio questa estrema aderenza alla realtà, questa capacità di lottare in parete isolando il cervello, questo non considerare i giudizi altrui, che permise a Riccardo Cassin di passare vittorioso alla Nord della Lavaredo, al Badile e allo Sperone Walker. La via aperta presentava un concentrato di difficoltà di roccia e di misto da farne a quel tempo la più difficile salita della catena alpina. E tale rimarrà molto a lungo, praticamente fino agli anni Sessanta. Ma anche se la via Cassin è stata superata come difficoltà da altri itinerari, essa rimane pur sempre una salita eccezionale, dove l’alpinista si trova impegnato sotto tutti gli aspetti. In caso di cattivo tempo, la ritirata sovente è impossibile e non sono poche le cordate (anche di alpinisti fortissimi) che hanno dovuto combattere al limite delle loro forze e delle loro possibilità per uscire dalla parete.

Purtroppo oggi i molti chiodi presenti sulla via hanno addomesticato parecchio i tratti più duri. Ma chiunque percorra questa via non può che restare ammirato di ciò che i lecchesi seppero fare nel 1938 e soprattutto del modo in cui essi lo fecero. - Gruppo delle Grandes Jorasses - Massiccio del Monte Bianco.

 

193817/18 agosto. Gabriele Boccalatte e Giusto Gervasutti, salgono per il Pilastro Sud-Sudovest della Punta Gugliermina aprendo la via Gervasutti-Boccalatte. Scalata molto bella ed esposta su roccia solida, ottima nei tratti più impegnativi del pilastro. Via classica, è stata per molti anni la salita in libera più difficile e verticale nel gruppo del Monte Bianco. In posto 25 chiodi, sufficienti. Dislivello 650 m. dal ghiacciaio. Difficoltà TD +, fino a V+, 1 passaggio di A1 (VII°- se in libera). - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1940 - 22 giugno. Francis Salluard e Leone Savoye (guida) con Flaminio Francisci, in azione di guerra, partendo dal Rifugio Gonella tracciarono una via diretta Sud-Ovest per la vetta del Monte Bianco. La via è dedicata all'alpino Alessandro Renato Berthod, (via Berthod) travolto da valanga nel 1940 nella zona del Monte Bianco durante l'offensiva sul fronte occidentale. La roccia è solida. Dislivello dal rifugio 1800 m. Difficoltà D. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1940 – 13 agosto. Giusto Gervasutti forse concettualmente supera se stesso e realizza un’impresa di portata storica che aprirà all’alpinismo nuovi orizzonti dopo la guerra. Con Paolo Bollini de la Pedrosa sale il Pilone Nord o di Destra del Frêney, (poi chiamato anche Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, la più cruda e selvaggia della catena alpina. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1944 - estate. Firmino Palozzi e Paolo Silvestrini, realizzano la 2ª ascensione per il contrafforte centrale raggiungendo la vetta del Monte Bianco. Ripetuta in seguito parecchie volte. Si svolge lungo il più marcato ed elegante dei tre contrafforti rocciosi. All'altezza della sua sommità, 4436 m, si trova la barriera di seracchi del ghiacciaio superiore, ma che proprio in corrispondenza della cresta dello sperone ha di solito uno spessore minimo ed è superabile senza problemi. Via su misto molto bella; con lo Sperone delle Tournette è la più sicura su questo versante. Dislivello dal ghiacciaio 1100 m, dei quali circa 700 per lo sperone roccioso. Difficoltà D. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1946 - 9 agosto. Robert Gréloz, André Roch e Ruedi Schmid, salgono per il canale Sud-Ovest del Monte Bianco. La via segue il canale aperto e superficiale situato a sinistra (Ovest) della seraccata centrale. Itinerario interessante, su terreno misto, neve e roccia, ma esposto nella metà inferiore alla caduta di ghiaccio. Dislivello dal ghiacciaio 1100 m. Difficoltà D, con inclinazione a 50°-55°. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1947 - Jean Franco, Gaston Rébuffat e compagni, salirono la Via Major al Monte Bianco per la parete della Brenva, dalla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. Dalla sommità del canale piegarono un po' sulla sinistra: 15 m, III+ e IV, praticando una Variante- e poi continuare sul fondo del canalino superiore: con le rocce non innevate. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1947 - 25 luglio. Evaristo Croux, Eugenio Bron e Albino Pennard (guida) con Piero Ghiglione e C.E. Weber, salirono al Picco Luigi Amedeo raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco per il contrafforte centrale e per quello di destra. Percorso vario ma inutilmente lungo, probabilmente non ripetuto. Esposto alla caduta di sassi. Dislivello dall'attacco 1100 m. Difficoltà D. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1949 - 31 luglio. Pierre Bonnant e Loulou Boulaz, realizzarono la 3ª ascensione del Monte Bianco sulla parete della Brenva per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1949 - 10 agosto. Hermann Buhl e Martin Schliessler salirono per la parete Nord dell’Aiguille Blanche de Peutérey (via originale). Magnifica combinazione, che offre il modo più elegante per salire la Cresta di Peutérey volendo tenersi quasi sempre su neve-ghiaccio, proseguendo poi fino alla vetta del Monte Bianco. La bella via sale la parete al centro e il superamento del grande seracco può essere un'incognita. Itinerario classico su ghiaccio, molto vario ed elegante; nella parte inferiore è però esposto alla caduta di sassi e ghiaccio. Dislivello 750 m. Difficoltà D +. – Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1950 - 29 giugno. M. Coutin, Pierre Julien e A. Richermoz, realizzarono la 4ª ascensione del Monte Bianco sulla parete della Brenva per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1952 - Viene inaugurato il Rifugio Torino nuovo che si trova a 3375 m, sullo sperone a Sud-Est della Punta Helbronner, circa all’altezza del vicino Colle del Gigante. Panorama aperto verso le Alpi Pennine e sui monti della Val d’Aosta e più ravvicinato sulla Cresta di Peutérey del Monte Bianco. Allo stesso livello e unito alla stazione della funivia. Dispone di 215 posti letto. Aperto e custodito dal 15 maggio al 30 settembre con servizio d’alberghetto (il sottostante Rifugio Torino vecchio funge da locale invernale). E’ stato costruito in rafforzamento e sostituzione del Rifugio Torino vecchio che si trova 53 m. più in basso. Eretto nel 1898 dalla Sezione di Torino del CAI e in seguito ingrandito più volte, ha 50 posti letto. E’ sempre aperto, anche d’inverno, ma custodito con servizio d’alberghetto solo durante l’estate.

I due Rifugi del CAI sono in comproprietà fra le Sezioni di Aosta e di Torino e sono collegati fra loro, oltre che da un sentiero esterno, da un ripido tunnel con montacarichi e scalinata (222 gradini). Costituiscono buon punto di partenza per tutte le ascensioni sulle numerose cime che attorniano il Glacier du Géant: dall’Aiguille d’Entrèves alla Tour Ronde, dal Mont Maudit al Mont Blanc du Tacul e a tutti i suoi satelliti (Clocher, Grand Capucin, Pic Adolphe, Pyramide du Tacul, ecc.), oltre agli accessi ai due Bivacchi della Fourche (Alberico e Borgna e Rifugio Bivacco Ghiglione). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1952 - 6 luglio. Michel Bastien, M. Coutin, Claude Gaudin e Pierre Julien realizzano la 2ª ascensione del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (da quel momento in poi chiamato anche Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, raggiungendo la vetta dell’Aiguille Blanche de Peutérey. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1952 – 17/19 luglio. Il grande problema di quegli anni sul Monte Bianco era costituito dalla parete Ovest del Petit Dru. Vi furono comunque tentativi: importante quello di Gilbert Vignes, che nel tratto inferiore della parete superò una durissima fessura in arrampicata libera, che ora appunto porta il suo nome. Ma il tentativo più serio ebbe luogo nei primi giorni di luglio (1/5) 1952, quando Lucien Berardini, Guido Magnone e Adrien Dagory riuscirono a vincere più di metà parete, superando lunghi tratti in esclusiva arrampicata artificiale, come il muro di 40 metri, il tetto del “Bloc coincé” e soprattutto il famoso “diedro di 90 metri”, forse il passaggio più impressionante e caratteristico di tutta la parete. L’uso dei chiodi e dei cunei si era rivelato assolutamente indispensabile, ma sopra il diedro di 90 metri, la stanchezza, la sete e una placca insuperabile li costrinsero alla ritirata. Proseguire sarebbe stato possibile solo con un’ampia pendolata a destra su una immensa lastra inclinata, ma in tal modo essi si sarebbero tagliati ogni possibilità di ritirata, rischiando seriamente di perire per sfinimento.

Due settimane dopo appunto il (17 luglio 1952) essi sono nuovamente alla base dei Les Dru, ma invece di ripercorrere la parte bassa della parete, per risparmiare tempo e fatica essi salgono la via Allain della parete Nord fino ad un terrazzino posto ad una quarantina di metri più in alto e a sinistra del punto massimo che essi avevano raggiunto sopra il diedro di 90 metri.

Con una traversata assai problematica, ricorrendo anche all’uso di alcuni chiodi ad espansione piantati in una placca assolutamente levigata, Guido Magnone, Lucien Berardini, Adrien Dagory e Marcel Laine riescono a portarsi al punto di fermata sopra il diedro.

Poi compiono la pendolata, lasciando in loco una corda fissa per poter avere una ritirata sicura verso la parete nord in caso di abbandono.

Dopo un bivacco abbastanza tranquillo, i quattro, guidati da un Lucien Berardini in splendida forma, raggiungono la vetta arrampicando sempre in libera e superando difficoltà un po’ inferiori a quelle che essi avevano previsto in quel tratto. La salita richiede l'uso di tecniche ad alta intensità di arrampicata. Pertanto, un nuovo episodio nella storia del Il Dru era iniziato. - Settore dell’Aiguille Verte - Alpi Francesi - Alpi Graie - Massiccio del Monte Bianco.

 

1952 - 31 luglio. Lionel Terray (guida) con G. H. Francis e G. J. Sutton, realizzano la 3ª ascensione del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (o Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, raggiungendo la vetta dell’Aiguille Blanche de Peutérey. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1953 - primavera. Lionel Terray (guida) con B. Dunaway, realizzano la 1° ascensione alla vetta del Monte Bianco superando la parete terminale esposta a Nord-Nordoves per la via diretta alla cima. - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1953 - 23 marzo. Toni Gobbi e Arturo Ottoz, salgono sulla parete della Brenva per la Via Major al Monte Bianco. Superato lo zoccolo, si sale diritto fin sotto una rientranza della parete, con diedro. Da una lama 5 m. a destra (III)si entra nel diedro, che si sale (IV) superando anche uno strapiombo (V, chiodi), poi un camino porta a sinistra della sommità del risalto. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1953 - 25 marzo. Gigi Panei e Sergio Viotto raggiungono la vetta del Monte Bianco salendo per la Cresta dell'Innominata. Ascensione varia, molto bella e interessante; fra le classiche sul versante Sud è seconda solo alla Cresta di Peutérey. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1953 - 5 settembre. Pierre Souriac effettua la 1° solitaria della Cresta Kuffner del Mont Maudit. L'itinerario segue la netta cresta spartiacque Sudest, che dal Col de la Fourche sale con roccia e neve alla spalla Nordest, e in seguito per la nevosa Cresta Nordest raggiunge la vetta. La cresta è nota anche come «cresta della Tour Ronde». Percorso di cresta fra i più belli e classici del Monte Bianco, in ambiente magnifico d'alta montagna. Vario, su terreno misto e con tratti nevosi assai affilati e aerei; abbastanza frequentato, è preferibile effettuarlo all'inizio di stagione in quanto con scarsità di neve può diventare in un punto pericoloso per la caduta di sassi. - Gruppo Mont Maudit - Massiccio del Monte Bianco.

 

1956 - 26 febbraio. Jean Couzy e André Vialatte, realizzano la 1ª salita invernale dello Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1956 - 26 dicembre. Francois Henry e Jean Vincendon percorsero in discesa l'Ancien Passage Inférieur. Già nota come «via Paccard» perché ritenuta, fino al 1985, la via dei primi salitori del Monte Bianco. Non sono tuttavia note altre ascensioni e dovrebbe di conseguenza cadere anche il nome di «Ancien Passage Inférieur.». La via era indicata in salita obliqua a sinistra, in una zona di pericolosi seracchi, fra le due fasce rocciose dei Rochers Rouges Inferiori e Rochers Rouges Superiori. - Francois Henry e Jean Vincendon. - (Vedi ricostruzione della tragedia). - Bacino dei Bossons - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1958 - 13 agosto. Il grande scalatore tedesco Fritz Wiessner scalò il Mont Brouillard con la guida Eugenio Bron, in salita al Monte Bianco, a causa del ghiaccio nel canale sotto il Col Emile Rey e della caduta di sassi, ha preferito spostarsi a destra sulla Cresta Ovest (a destra del canalone d’approccio) che porta alla vetta del Mont Brouillard. Altezza della cresta 150 m. D, con un passaggio di V°. Questa costola può essere utilizzata per l’ascensione quando il canalone è in pessime condizioni e giunti in cima può servire come via di discesa. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1958 – settembre. Kurt Diemberger in compagnia di Franz Lindner, realizzano la 3ª salita della Cresta Integrale di Peutérey al Monte Bianco, filmando: questo è tuttora l’unico documento esistente sulla traversata di cinque giorni della più lunga cresta delle Alpi, ed il film ottenne il primo premio al Festival Internazionale del Cinema di Montagna di Trento del 1962. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1959 - 5/6 luglio. Walter Bonatti e Andrea Oggioni, dopo diversi tentativi falliti per il maltempo (12/15 giugno e 3/4 luglio) trovano il sistema per tracciare una nuova via che porti in cima al Monte Bianco: (via Bonatti-Oggioni) per il Pilastro Rosso del Brouillard dal versante di Sud-Est. E realizzano la prima ascensione con un bivacco in parete. Il nome di Pilastro Rosso viene dato proprio da loro, per il suo granito rossastro e la sua caratteristica di enorme pilastro. E’ un grosso torrione slanciato che si alza dal tormentato Ghiacciaio del Brouillard per circa 450 metri e finisce ad una selletta, staccato da una parete meno difficile che porta sulla vetta del Picco Luigi Amedeo. Seguendo poi la complicata Cresta del Brouillard, raggiunsero la vetta del Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1959 - 15/17 luglio. L’Aiguille Blanche è stata raggiunta anche da altre vie con successiva salita al Monte Bianco, ma le combinazioni ottenute non sono tali da poter essere considerate quali ascensioni al Monte Bianco per la Cresta di Peutérey. W. Grosz e M. Sturm, salgono anche dall'Aiguille Noire per la parete Ovest. - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1959 - 13 settembre. Walter Bonatti, realizza la Prima ascensione della Major al Monte Bianco, in solitaria. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1959 - 13 settembre. Carlo Mauri, realizza la 1ª Solitaria salendo per la parete della Brenva al Monte Bianco per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1959 - 19 settembre. Walter Bonatti e I. Guargaglia, realizzano la 2° ascensione salendo per il canalone Est, fra il colle e lo Sperone della Brenva, fino in cima al Monte Bianco Ardua via glaciale che passa fra impressionanti seracchi, molto esposta alla caduta di ghiaccio. Dislivello, fin sopra il Mur de la Côte: 900 m; circa 1250 fino in cima. Difficoltà D / D+ . - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1961 - 9 marzo. Walter Bonatti con Gigi Panei, realizzano la Prima salita invernale del Monte Bianco per la via della “Sentinella Rossa”, dal versante della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1961 - 10/16 luglio. Durante un tentativo di prima ascensione al Pilone Centrale del Frêney, si consumò una delle più drammatiche tragedie alpine. Dopo due bivacchi per il maltempo ai piedi della Chandelle, le cordate di tre italiani e quattro francesi iniziarono insieme la ritirata, con altri due bivacchi nella bufera. Sul Ghiacciaio di Frêney morirono per sfinimento Antoine Vieille, Robert Guillaume e Andrea Oggioni e sul ghiacciaio di Châtelet si spense Pierre Kohlman Si salvarono Walter Bonatti che guidò la ritirata, Roberto Gallieni e Pierre Mazeaud. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1961 - 1/3 agosto. Il Pilone Centrale del Frêney viene attaccato nuovamente da una cordata italo-francese. Erano Pierre Julien, istruttore dell’Ecole Nationale di Chamonix e Ignazio Piussi, un forte alpinista italiano che era ospite di un convegno internazionale organizzato dall’Ecole. I due scalatori scendono sulla vetta del Monte Bianco, posati lassù da un elicottero, poi si calano lungo la Cresta di Peutérey, fino al colle omonimo, e assaltano il Pilone Centrale del Frêney. Sono costretti al rientro tre giorni dopo avendo lasciarono cadere in un crepaccio lo zaino con tutta l’attrezzatura e anche perché il tempo cominciava a guastarsi. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

196127/29 agosto. Chris Bonington con Don Whillans, Jan Clough ed il polacco Jan Duglosz, vincono in prima ascensione il difficile Pilone Centrale di Frêney, (via classica), dove si era svolta la tragica ritirata in cui perirono Andrea Oggioni, Antoine Vieille, Robert Guillaume e Pierre Kohlmann. Durante l’ultimo tratto di scalata Christian Bonington e Don Whillans vinsero un paio di lunghezze di corda veramente difficili e complesse, rese ancora più delicate dal fatto che essi si trovavano sprovvisti di cunei e dovettero sopperire a questa mancanza con alcuni sassi incastrati nelle fessure! Tecnica comunque assai cara agli alpinisti di scuola britannica.

Essi precedono di poco un folto gruppo di altri alpinisti: René Desmaison, Pierre Julien, Yves Pollet-Villard e l’italiano Ignazio Piussi, che per superare l’ultimo tratto di scalata si serviranno di una corda fissa lasciata appositamente dagli inglesi. TD+, 500 m. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1961 – 28/29 agosto. René Desmaison, Pierre Julien, Yves Pollet-Villard e Ignazio Piussi, realizzano la seconda ascensione del Pilone Centrale di Frêney preceduti di poco dalla cordata composta da Christian Bonington con Don Whillans, Jan Clough ed il polacco Jan Duglosz.

La cordata anglo-italo-francese per superare l’ultimo tratto di scalata si serviranno di una corda fissa lasciata appositamente dagli inglesi. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1961 - 20/22 settembre. Walter Bonatti e Cosimo Zappelli, salgono la vergine parete Sud, tra i Piloni e la Cresta di Peutérey, che s’innalza direttamente alla cima del Monte Bianco di Courmayeur e tracciano la (via diretta Bonatti-Zappelli). Itinerario grandioso su misto, molto bello, esposto, in parete aperta. È la via più diretta dal Bacino di Freney alla cima del Monte Bianco. Nelle ore calde c'è scivolamento di neve nel canalone e sulle fasce rocciose. Dislivello, dal Bacino superiore di Freney al Monte Bianco di Courmayeur: 850 m. Difficoltà TD. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1964 - Jean-Paul Paris, G. Rubaud e Yannick Seigneur, salgono la Via Major al Monte Bianco salendo per la parete della Brenva, dalla fascia nevosa che piega a sinistra e si scala un camino verticale alto 20 m. (chiodi). Se questo è ghiacciato si può salire una placca 5 m. più a sinistra in una fessura, per piegare a destra nel camino. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1965 – Viene inaugurato il Rifugio Monzino di proprietà della Società Guide di Courmayeur, il robusto edificio è dedicato alla memoria del giovane alpinista Franco Monzino, prematuramente scomparso. Dispone di 104 posti letto. Si trova a 2561 m. sul dosso settentrionale dell’Aiguille du Châtelet, fra i Ghiacciai di Frêney e del Brouillard. - Il Rifugio Monzino serve per le grandi vie da Sud al Monte Bianco. - Creste di Peutérey, Cresta dell’Innominata, Cresta del Brouillard e per gli accessi ai Bivacchi Craveri ed Eccles. Per i Pilastri del Brouillard e del Freney, oltre alle salite da Ovest all’Aiguille Noire e sulla vicina Aiguille Croux. Possibilità di arrampicare sulle rocce ai lati del dosso su cui si trova il rifugio e sui muri del rifugio stesso, muniti di appigli artificiali. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1965 - 8/9 febbraio. Alessio Ollier e Attilio Ollier con Franco Salluard, realizzano la 1ª Invernale salendo per la parete della Brenva al Monte Bianco per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1967 - Alessio Ollier, più volte conduce cordate nella parte centrale e superiore del canalone Sud-Ovest per la (via delle guide) con un itinerario che si svolge interamente su neve, nel canale abbastanza marcato che si trova fra lo sperone roccioso del Contrafforte Sud e quello delle Tournette. Dalla Capanna Quintino Sella si sale diritto tutto il gran pendio a destra dello Sperone della Tournette. La zona rocciosa si supera lungo uno stretto e ripido canalino (esposto alla caduta di sassi), quindi si sale il lungo canale nevoso superiore che sbuca fra le rocce della Tournette a 4720 m, a 30 minuti dalla vetta del Monte Bianco. Dislivello dal ghiacciaio 1100 m. Difficoltà D-. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1967 - 19/20 agosto. L’Aiguille Blanche è stata raggiunta anche da altre vie con successiva salita al Monte Bianco, ma le combinazioni ottenute non sono tali da poter essere considerate quali ascensioni al Monte Bianco per la Cresta di Peutérey. Yannick Seigneur (guida) con R. Dietz, salgono per la parete Sud-Ovest della Punta Gugliermina (via Gervasutti). - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1968 - fine di luglio. Jean-Marie Bourgeois e René Secretan, salirono la vetta del Monte Bianco da Chamonix, in 5 ore e 55 minuti. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1971 - Norman Emry Croucher, scrittore inglese, amputato di entrambe le gambe, raggiungere la vetta del Monte Bianco impiegando 5 giorni con partenza da Chamonix. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1971 - gennaio. Patrick Cordier e Andrzej Mroz, realizzano la 1ª invernale della via Diagonale partendo dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguirono dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguirono obliquando a sinistra attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversarono ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1971 - 17/18 agosto. Pierre Mazeaud e Roberto Sorgato, salgono per i pilastri a Sud della Major.

Grande via su terreno misto e roccia difficile, esposta, tecnicamente interessante e in ambiente severo; pericolosa per caduta di ghiaccio. Non risulta ripetuta. Dislivello1300m. Difficoltà ED, numerosi passaggi di V+. - Dalla Sentinella Rossa si attraversa il gran canale centrale (pericoloso). Si continua la traversata ascendente su roccia (delicato) e oltre un pendio nevoso si giunge allo sperone che precede quello della Pera. Si sale questo sperone per numerose lunghezze (V e V+, 30 chiodi.). Alla sua sommità i primi salitori hanno traversato a destra sulla Major per bivaccare a metà della seconda cresta di neve. Si seguono le creste della Major fin sotto il risalto terminale, dove si traversa a sinistra fino alla sua estremità, situata sotto l'enorme seracco sommitale. Si sale per 2 lunghezze (V+ ) e per altre 3 (IV), eccezionali per l'imponenza del seracco e molto pericolose. Si supera la fascia di seracchi superiore presso l'uscita della via Major e per il pendio terminale si sale alla cima del Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1971 - settembre. C. Exiga e Jan-Claude Marmier, realizzano la 4ª ascensione del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (o Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, raggiungendo la vetta dell’Aiguille Blanche de Peutérey. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1971 - 3 settembre. Jean Afanassieff, realizza la Prima salita solitaria del Monte Bianco per la via della “Sentinella Rossa”, dal versante della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1972 - Patrick Gabarrou sale il Monte Bianco per lo Sperone della Brenva.

 

1972 - 23/24 gennaio. R. Ito e H. Ogawa, di ritorno dal Monte Bianco salito dalla (via Bonatti-Oggioni) scesero per il canale tra Pilastro Rosso e il Pilastro di Sinistra del Brouillard. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1972 - 24/25 agosto. Ferruccio Jochler, Luciano Maregliati e Guido Vignolo, salgono per il contrafforte Sud dello Sperone delle Tournette. Segue il contrafforte minore situato a destra (Sud) di quello delle Tournette e ad esso parallelo. Bella via, specialmente nella metà superiore dello sperone. Nel terzo inferiore è esposta a qualche pericolo di caduta di ghiaccio e pietre. Roccia buona, ripida e articolata fino ad arrivare alla Cresta delle Bosses e in 30 minuti si arriva in cima al Monte Bianco. Dislivello1100 m. dal ghiacciaio. Difficoltà D. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1972 - 28 agosto. Louis Audoubert, realizza la 1ª solitaria salendo il Monte Bianco per la Cresta dell'Innominata. Roccia in genere ottima, lunghi tratti di neve e misto. A metà del percorso la traversata del largo canale è esposta alla caduta di sassi; in caso di maltempo, dopo questa traversata e raggiunto ormai lo Sperone del Brouillard, conviene continuare verso la cima. Dislivello dal Bivacco Eccles al Monte Bianco quasi 1000 m, dal Col Eccles all'uscita in cresta 630 m. Difficoltà D+, con passaggi di III e IV grado. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1972 - 22/26 dicembre. Sulle Alpi Occidentali è doveroso ricordare per l’eleganza e la rapidità con cui fu realizzata, la “prima invernale della lunga Cresta Integrale di Peutérey sul Monte Bianco, tremenda maratona compiuta nell’inverno dai francesi Yannick Seigneur, Louis Audoubert, Michel Feuillarade e Marc Galy e dai due fratelli valdostani Arturo Squinobal e Oreste Squinobal - Contrafforti Italiani - Massiccio del Monte Bianco.

 

1973 - 25 giugno. Sylvain Saudan, scende con gli sci per il canalone Sud-Ovest della (via delle guide) dopo essere salito per la normale sulla vetta del Monte Bianco. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1973 - 14/15 agosto. Roberto Bianco e Ugo Manera, realizzano la 4ª ascensione della (via Bonatti-Oggioni) al Pilastro Rosso del Brouillard dal versante di Sud-Est fino alla vetta del Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1973 - 21 agosto. Pierre Béghin, realizza la 1ª solitaria del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (o Pilone Gervasutti) della parete Sud, raggiungendo la vetta del Monte Bianco di Courmayeur 4765 m. e per la cresta la cima del Monte Bianco. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1974 - 21/30 gennaio. Jean Coudray, Charles Daubas e Raymond Renaud, realizzano la 1ª invernale del Pilone Nord o di Destra del Frêney, (o Pilone Gervasutti) della parete Sud del Monte Bianco, con 2 bivacchi al Col de Peutérey e 4 sul Pilone, a causa del maltempo, praticando nella parte alta una variante che continua lungo il filo della cresta su buona roccia, con uscita diretta. – Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1974 - luglio, in 2 giorni. Z. Laskowski, W. Myszkowski, P. Pietrosak, R. Urbanik, A. Warm e J. Zajak, realizzarono la 1ª ripetizione della via Bonington al Pilastro di Destra del Brouillard fino alla vetta del Monte Bianco. Potente pilastro di granito, rossastro nella parte superiore più sporgente. Sul filo del pilastro l'arrampicata è molto bella, con roccia eccellente. Dislivello del pilastro 300 m, circa 600 fino all'uscita sulla Cresta del Brouillard. Difficoltà TD+ ED-, fino al VI grado e A2. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1974 - 7 luglio. Marc Batard, realizza la 1ª solitaria della via Diagonale partendo dal bacino superiore del Ghiacciaio della Brenva seguì dapprima la Variante Güssfeldt fin sullo Sperone della Brenva. Proseguì obliquando a sinistra attraverso tutto il gran pendio superiore, per raggiungere a circa 4300 m. la sommità della costola rocciosa che costituisce la sponda sinistra del gran canale centrale che scende da sotto la vetta del Monte Bianco. Traversò ancora a sinistra ripidi pendii minacciati da seracchi fino a raggiungere sulle rocce la parte superiore della via della Sentinella Rossa, poco prima della sua uscita sui pendii superiori. Itinerario esposto alla caduta di ghiaccio, raramente percorso. D. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1975 - febbraio. Mitsunori Shigi, realizza la 1ª solitaria invernale della Via Major al Monte Bianco salendo per la parete della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1975 – 21/22/23/24 febbraio. Gianni Rusconi, Antonio Rusconi, Giorgio Tessari, Gian Battista Crimella e Gian Battista Villa salgono per la parete Sudest (via invernale) del Grand Pilier d’Angle. Questa cordata intendeva ripetere la via Bonatti-Zappelli. Da poco sopra l’attacco, per errore, invece che a destra piegava verso sinistra. Continuando verso sinistra superava una prima placca di 40 metri (V+) e un'altra di 35 metri pure difficile e per brevi risalti e rocce rotte raggiungeva la cresta sopra il Col di Peutérey, proseguendo quindi verso la vetta del Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1975 - 13/14 luglio. B. Bougé, R. Ducournau, J. Franchon e R. Mizrahi, salgono per lo Sperone del Brouillard. La via si svolge sullo sperone largo e convesso situato tra il gran canale Sud-Est del Mont Brouillard e la Cresta dell'Innominata, cresta che si segue poi nella parte superiore.

Ascensione molto bella e interessante, con buona roccia sullo sperone. I primi salitori utilizzarono solo dadi. Dislivello 700 m. dalla crepaccia all'uscita in cresta per la via classica dell'Innominata, fino in vetta al Monte Bianco. Difficoltà TD+ discontinue, IV e V, 1 tratto V+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1975 – 3/4 agosto. Nicolas Jaeger in 1° solitaria sale la parete Est-Nordest del Grand Pilier d’Angle per la via Bonatti-Gobbi, (che richiese due bivacchi ai primi salitori e che oggi normalmente si supera con un bivacco) in sole 4 (leggi quattro) ore! Ma non basta: giunto in vetta al Grand Pilier d’Angle è poi disceso al Col de Peutérey, si è portato all’attacco del Pilone Centrale di Frêney, giungendovi alla base alle 12,30. Il giorno successivo, a mezzogiorno, Nicolas Jaeger era già in vetta al Monte Bianco, il tutto in un giorno e mezzo. Inaugurando la sfida dei concatenamenti attraverso i due itinerari classici. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1975 - 4 agosto. Bernard Macho, realizza la 2ª ascensione e la 1ª solitaria salendo la parete Sud, tra i Piloni e la Cresta di Peutérey, che s’innalza direttamente alla cima del Monte Bianco di Courmayeur ripercorrendo la (via diretta Bonatti-Zappelli). Itinerario grandioso su misto, molto bello, esposto, in parete aperta. È la via più diretta dal Bacino di Freney alla cima del Monte Bianco. Nelle ore calde c'è scivolamento di neve nel canalone e sulle fasce rocciose. Dislivello, dal Bacino superiore di Freney al Monte Bianco di Courmayeur: 850 m. Difficoltà TD. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1976 - 19/21 gennaio. Tamiki Hakuno, K. Miyake e H. Tsuda, realizzano la 1ª salita invernale per la parete Sud, tra i Piloni e la Cresta di Peutérey, che s’innalza direttamente alla cima del Monte Bianco di Courmayeur per la (via diretta Bonatti-Zappelli). Itinerario grandioso su misto, molto bello, esposto, in parete aperta. È la via più diretta dal Bacino di Freney alla cima del Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1976 - marzo. Mitsunori Shigi, realizza la 1ª Solitaria Invernale salendo per la parete della Brenva al Monte Bianco per la via della Poire (Pera). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1976 - 3/4 agosto. Henry Agresti e Isabelle Agresti, Bernard Muller; G. Cohen e R. Collister, conseguirono la 2ª ascensione del Pilastro di Destra del Brouillard (via Bonington), raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco. Potente pilastro di granito, rossastro nella parte superiore più sporgente. Sul filo del pilastro l'arrampicata è molto bella, con roccia eccellente. Dislivello del pilastro 300 m, circa 600 fino all'uscita sulla Cresta del Brouillard. Difficoltà TD+ ED-, fino al VI grado e A2. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1976 - 22 agosto. Bernard Domenech e Claude Jaccoux (guida) con Dominique de Frouville e Jean Perrodeau, raggiungono la vetta del Monte Bianco per il contrafforte di sinistra tracciando la (via Domenech-Jaccoux), disceso poi lo stesso giorno da un'altra cordata, per errore. Via molto bella, diretta, paragonabile alla Sentinella del versante Brenva ma meno esposta. L'uscita fra la barriera dei seracchi può essere difficile; pericolo di caduta di ghiaccio nella parte inferiore. Dislivello 1100 m. dal ghiacciaio. Difficoltà D, su terreno misto. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1977 - 17 giugno. Jacky Bessat, realizza la 1° discesa con sci dal Monte Bianco per la via della “Sentinella Rossa”, dal versante della Brenva. (ma sulla cima si fa portare con l’elicottero). - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1977 - 21 luglio. Alain Beranger, Armand Gorgeon, Jacky Marcotti e Yves Pollet-Villard, realizzano la salita completa del canalone Sud-Ovest della (via delle guide) con un itinerario che si svolge interamente su neve, nel canale abbastanza marcato che si trova fra lo sperone roccioso del contrafforte Sud e quello delle Tournette. Dalla Capanna Quintino Sella si sale diritto tutto il gran pendio a destra dello Sperone della Tournette. La zona rocciosa si supera lungo uno stretto e ripido canalino (esposto alla caduta di sassi), quindi si sale il lungo canale nevoso superiore che sbuca fra le rocce della Tournette a 4720 m, e in 30 minuti raggiunsero la vetta del Monte Bianco. Dislivello dal ghiacciaio 1100 m. Difficoltà D-. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1977 – 23 luglio. R. Fowler e P. Thomas realizzano la 2° ascensione con varianti della parete Nordest del Grand Pilier d’Angle (via dei Belgi). La cordata inglese ha inaugurato una bella via diretta in combinazione con altre, poi ripetuta da Slavko Svetičič: (1990 11 ottobre). Attacco per la via Slovena, collegamento ai diedri con la via dei Belgi e dal termine di questa uscita a destra per una nuova variante. Dislivello quasi 800 m., più 600 m. fino al Monte Bianco. Difficoltà ED-. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1978 - aprile. Toni Valeruz, viene deposto in cima del Monte Bianco da elicottero e scende con gli sci dal Gran canale centrale della Brenva che scende diritto dalla calotta del Monte Bianco, tra il crestone della Via Major e la via della Sentinella Rossa. Molto esposto alla caduta di seracchi, questo canale è il più lungo e repulsivo del massiccio: solo l'attraversamento alla sua base ha già provocato numerose vittime. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1979 - 18/19 gennaio. Akiko Shigi e il marito Mitsunori Shigi, salirono per il Gran canale centrale della Brenva che scende diritto dalla calotta del Monte Bianco, tra il crestone della Via Major e la via della Sentinella Rossa. Molto esposto alla caduta di seracchi, questo canale è il più lungo e repulsivo del massiccio: solo l'attraversamento alla sua base ha già provocato numerose vittime. Dislivello 1300 m. Difficoltà TD, fino a 70°. Dal roccione della Sentinella Rossa, 3800 m. si entra a sinistra nel lungo canale e lo si sale interamente. In alto, sotto i grandi seracchi che lo dominano, si esce a destra, poi diritto in cima. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1979 - 30 giugno. Jean - François Hagenmüller e Serge Koenig, sulla parete Est del Pilastro a Tre Punte, (Mont Blanc du Tacul), tracciando la (via degli Alsaziani, diretta). Via superba, diritta, interamente in libera, una delle più belle del Monte Bianco. Esce direttamente anche sulle placche terminali, con le due lunghezze più difficili, atletiche e poco proteggibili. La roccia è magnifica, di color arancio; assicurazione principalmente con dadi, salvo 6 chiodi, in posto; utile una serie completa di dadi. Dislivello 400 m. Difficoltà ED, fino a VII° obbligato. - Gruppo Mont Blanc du Tacul - Massiccio del Monte Bianco.

 

1979 - notte tra 10/11 agosto. Gianni Comino e Gian Carlo Grassi, salgono al Monte Bianco dal seracco a sinistra della Pera con un ardua ascensione in ambiente eccezionalmente severo, pericolosissima per la caduta di ghiaccio. Ma loro l'hanno effettuata con condizioni ambientali ben studiate. Sale al margine sinistro dell'immane seracco sospeso tra la Pera e la Cresta di Peutérey. Difficoltà TD +. - Si segue la via giapponese nel canale incassato fra la parete Nord del Grand Pilier d'Angle e la Pera e per questo canale (55°) fino alla radice del seracco. Si costeggia verso sinistra la base del seracco su pendii ghiacciati (55°). Si supera il ripido canalino che ne limita il fianco sinistro (circa 120 m.) e a destra si monta sopra il seracco. Per questi pendii, come per la via della Pera, si sale in cima. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1979 - 12 settembre. Stefano De Benedetti e Gianni Comino, sono scesi con gli sci dal Monte Bianco per la Via Major dalla parete della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1980 - 26 febbraio. Michel Berruex, realizza la 1ª solitaria invernale dello Sperone della Brenva e raggiungendo la vetta Monte Bianco. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1980 - settembre. Stefano De Benedetti, realizza la 1ª solitaria salendo per il canale Sud-Ovest del Monte Bianco, che in seguito discese con gli sci. La via segue il canale aperto e superficiale situato a sinistra (Ovest) della seraccata centrale. Itinerario interessante, su terreno misto, neve e roccia, ma esposto nella metà inferiore alla caduta di ghiaccio. Dislivello dal ghiacciaio 1100 m. Difficoltà D, con inclinazione a 50°-55°. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1981 - 30/31 gennaio. Hervé Boisier, Jean-Claude Choffat; Yannick Seigneur (guida) con Nicole Pourel, realizzano la 1ª invernale della Cresta dell'Innominata salendo dal Col de Peutérey, raggiungendo poi la vetta del Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1981 - 4/5 agosto. J. Baranek e F. Hudek salgono per la parete Sud del Pilastro di Destra del Brouillard e aprono la (via Baranek-Hudek) che supera il pilastro dalla base, salendo poi con bella e dura arrampicata su roccia ottima nella serie di diedri a sinistra del Gran Diedro Rosso. Dislivello del pilastro350 m, 600m. fino all'uscita sulla Cresta del Brouillard e per quella in cima al Monte Bianco. Difficoltà ED+, con molti passaggi in artificiale (A1, A2)e fino a V+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1982 - febbraio. Patrick Bérhault e Jean-Marc Boivin, realizzano la 2ª invernale della (via Bonatti-Oggioni) al Pilastro Rosso del Brouillard dal versante di Sud-Est fino sul pilastro. Ripetuta molte volte ma quasi sempre solo fino alla sommità del pilastro, è ormai una grande classica del Monte Bianco. Via molto logica che supera la linea di diedri e fessure appena a sinistra del filo del pilastro più bello del Monte Bianco. Scalata splendida, atletica, paragonabile ai passaggi più belli del Pilastro Gervasutti al Tacul o della via classica al Pilastro a Tre Punte. Sulla via vi sono pochi chiodi, mentre le soste sono attrezzate, anche per la discesa. All'attacco qualche pericolo di caduta di sassi. Dislivello 400 m. per il pilastro. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1982 – 1/15 febbraio. Renato Casarotto realizza una delle più belle imprese alpine concepibili da un uomo solo: la Trilogia del Frêney in invernale solitaria. Senza contatti con la valle e senza depositi intermedi, sale in successione la Parete Ovest dell’Aiguille Noire de Peutérey per la via Ratti-Vitali, il Pilastro della Punta Gugliermina per la via Gervasutti-Boccalatte e il Pilone Centrale del Freney per la via Bonington. Renato Casarotto non conosce nessuno dei tre itinerari ed è costretto a forzare l’uscita in cima al Monte Bianco nell’angoscia di una bufera invernale. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1982 - 13/14 maggio. Patrick Gabarrou realizza la prima delle “14 prime” superando il gran canale Sud-Est e apre con Pierre-Alain Steiner il (Hypercouloir del Brouillard). La via segue il fondo del gran canale esposto a Sud-Est, che solca diritto e regolare la parete tra lo Sperone del Brouillard e il Pilastro di Destra. Via grandiosa su ghiaccio di cascata, nel suo genere una delle più belle e severe del Gruppo del Monte Bianco e pure fra le più difficili. In ambiente isolato, esposta alla caduta di sassi, richiede condizioni particolari che si possono trovare in primavera o in inverno. Dislivello: 600 m. dall'attacco all'uscita in cresta, con sviluppo di quasi 800 m. Difficoltà ED+. (Impiegarono 22 ore per raggiungere la vetta del Monte Bianco). - Massiccio del Monte Bianco.

 

1983 - 11 febbraio. S. Deweze, realizza la 1° solitaria invernale del Monte Bianco per la via della “Sentinella Rossa”, dal versante della Brenva. - Bianco - Versante della Brenva - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1983 - 28/29 luglio. Patrick Gabarrou e Alexis Long, salirono da Est al Pilastro Rosso di Brouillard o Pilier Rouge du Brouillard, tracciando la (via direttissima Gabarrou-Long) fino sulla cuspide del pilastro. Itinerario superbo, che supera direttamente all'esterno tutto il pilastro, su granito eccellente. Splendida scalata in gran parte libera, sul pilastro ritenuto il più bello del Monte Bianco. Il pilastro è costituito da tre parti: lo zoccolo, la gran placca mediana, la magnifica parte superiore. Corde da 50 m. Dislivello 400 m. Difficoltà ED+, in libera (fino a 7a) e 20 m. di A2 e A3 molto delicato: microchiodi (i primi salitori: ED-). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1984 - 20 aprile. Benoît Grison e Lionel Mailly, per il canale fra il Pilastro di Destra del Brouillard e il Pilastro Centrale tracciano la (Hypergoulotte), una delle più difficili goulotte del massiccio. La via segue una successione di strette gole di ghiaccio profondamente incassate, quasi camini, fra il pilastro di destra e quello centrale. Uno degli itinerari più ardui al Monte Bianco, con forti difficoltà su ghiaccio e terreno misto, in ambiente molto severo. Pericoloso, si trova raramente in condizioni favorevoli. Dislivello:600 m. fino al Picco Luigi Amedeo, di cui i primi 350 sono la strettissima goulotte. Difficoltà ED+/EX-, molto sostenute nella gola (fino a 90°). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1984 - 21/22 aprile. Gian Carlo Grassi e Enrico Tessera, salgono al Picco Luigi Amedeo per la gola Ovest e tracciano la (Fantacouloir) in una delle gole ghiacciate più belle e più nascoste del Monte Bianco. Limita a sinistra (Nord) il Pilastro Rosso. Le colate di ghiaccio si possono formare in primavera e fino all'inizio dell'estate, altrimenti il canale è roccioso. Forte pericolo di caduta sassi, anche in condizioni di freddo intenso. Le soste nella prima parte del canale sono sempre attrezzate sul lato sinistro. Dislivello 650 m. Difficoltà TD+, fino a 90°. DISCESA. - Attrezzata nel canale, con 17 calate a corda doppia. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1984 - 19/20 agosto. Patrick Gabarrou e Carlo Stratta, salgono per la parete Sud-Ovest del Monte Bianco e tracciano la (via Mario Marone). Via diretta, molto pericolosa per la caduta di ghiaccio. Il superamento della fascia mediana di seracchi, con passaggi strapiombanti e molto atletici, costituisce il passaggio-chiave della salita. La via è dedicata a Mario Marone, che un mese prima rimase travolto da una caduta di seracchi sulla via della Pera - (Brenva). Dislivello 1100 m. dal ghiacciaio. Difficoltà ED-, a causa dei seracchi. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1984 - 14/15 ottobre. Patrick Gabarrou e François Marsigny, salgono per il canale tra il Pilastro Centrale del Brouillard e il Pilastro Rosso del Brouillard seguendo la grande linea di cascate e tracciano l’incredibile (Cascata Notre-Dame). La via segue le colate di ghiaccio di alcune cascate sul fondo del canale tra i due pilastri. Itinerario di gran classe, dal tracciato particolarmente diritto ed elegante. «La più bella, la più pura e la più rettilinea delle cascate del Monte Bianco». Canale pericoloso, la cui risalita richiede condizioni particolari della montagna che di solito non si riscontrano in estate. Raccomandabili corde da 50 m. Dislivello 350 m, 600 m fino alla Cresta del Brouillard, con sviluppo di almeno 700 m. Difficoltà ED, fino a 90°. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 24 febbraio. Benoît Grison, da solo, realizza la 1ª invernale di (Cascata Notre-Dame), la via che sale per il canale tra il Pilastro Centrale del Brouillard e il Pilastro Rosso del Brouillard. La via segue le colate di ghiaccio di alcune cascate sul fondo del canale tra i due pilastri. Itinerario di gran classe, dal tracciato particolarmente diritto ed elegante. « La più bella, la più pura e la più rettilinea delle cascate del Monte Bianco». Canale pericoloso, la cui risalita richiede condizioni particolari della montagna che di solito non si riscontrano in estate. Raccomandabili corde da 50 m. Dislivello 350 m, 600 m fino alla Cresta del Brouillard, con sviluppo di almeno 700 m. Difficoltà ED, fino a 90°. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 24 febbraio. Eric Escoffier e Daniel Lacroix, lo stesso giorno che Benoît Grison, da solo, realizza la 1ª invernale di (Cascata Notre-Dame), salgono la stessa via per il canale tra il Pilastro Centrale del Brouillard e il Pilastro Rosso del Brouillard, ma raggiungono solo le cascate senza salire in vetta al Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 24 febbraio. Eric Bellin e Jean-Marc Boivin, salirono per il canale tra Pilastro Rosso e il Pilastro di Sinistra del Brouillard ed aprirono la (via Brouillard Givrant) che si conclude sul Pilastro Rosso. È la linea di colate di ghiaccio nella goulotte sul fondo del profondo canale che limita a sinistra il Pilastro Rosso. Scalata dura, che presenta passaggi di misto molto delicati. Probabilmente, con l'Hypergoulotte, la salita su ghiaccio più difficile del Monte Bianco. È pericolosa per caduta di sassi e anche per questo richiede condizioni particolari. Dislivello 400 m. Difficoltà ED+ / EX -, molto sostenute. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 25 febbraio. Eric Escoffier e Daniel Lacroix, realizzano la 2ª ascensione e la 1ª invernale, salendo per il canale fra il Pilastro di Destra del Brouillard e il Pilastro Centrale ripetendo (Hypergoulotte), ma solo la goulotte. La via segue una successione di strette gole di ghiaccio profondamente incassate, quasi camini, fra il pilastro di destra e quello centrale. Uno degli itinerari più ardui al Monte Bianco, con forti difficoltà su ghiaccio e terreno misto, in ambiente molto severo. Pericoloso, si trova raramente in condizioni favorevoli. Dislivello:600 m. fino al Picco Luigi Amedeo, di cui i primi 350 sono la strettissima goulotte. Difficoltà ED+/EX-, molto sostenute nella gola (fino a 90°). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 4/5 aprile. Patrick Gabarrou e François Marsigny, salirono per la gola Est, tra il Pilone Nascosto e il Pilone Sud aprendo la (via Fantomastic). Non hanno raggiunto la cresta sommitale a causa del maltempo e sono scesi per la stessa via, mettendo spit. E’ il Couloir più nascosto del versante Sud del Monte Bianco, dietro il Pilier Dérobé. - Gola-canale diritto e profondo, celato oltre le lisce pareti del Pilone Nascosto e del Pilone Sud. Ambiente di severità eccezionale: i 300 m. superiori in ghiaccio e in terreno misto a predominanza rocciosa sono situati in un luogo orrido, impressionante. Pericoloso per caduta di sassi, il suo percorso necessita condizioni particolari della montagna: freddo e presenza di ghiaccio. Dislivello800 m. Difficoltà ED+. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 2 giugno. Wilfrid Colonna, Patrick Gabarrou e Carlo Stratta, salirono al Monte Bianco per lo sperone Ovest-Sudovest aprendo la (via Gaston Rébuffat). La via sale lungo la parete rocciosa che fiancheggia a Ovest lo Sperone delle Tournette. Percorso bello e vario su ghiaccio, neve e roccia, ma esposto per lunghi tratti alla caduta di sassi. Si esce sulla Cresta delle Bosses che è una delle tre creste che si riuniscono a formare la vetta del Monte Bianco - La via è dedicata alla memoria di Gaston Rébuffat, alpinista, guida alpina e scrittore di montagna, profondo conoscitore del Monte Bianco. Dislivello1000m, dei quali 650di via nuova sulle rocce. Difficoltà D+, con passaggi di III e IV grado. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 25 luglio. Christophe Profit riapre la corsa sulle tre grandi Nord e realizza il suo progetto da fantascienza di concatenarle in giornata: - 4 ore per il Cervino, 6 ore e 45 minuti per Eiger, poco più di 4 ore per il “Linceul delle Grandes Jorasses. Per gli spostamenti usa l’elicottero.

Fenomenale l’impresa della guida ventiquattrenne Christophe Profit di Chamonix.

La parete Nord del Cervino in solitaria partendo a mezzanotte ed impiegando quattro ore. Accanto alla Hörnlihütte attende un elicottero.

Il «velocista» vola verso la Kleine Scheidegg, per affrontare la parete Nord dell’Eiger.

In appena 8 ore Christophe Profit supera con condizioni avverse l’Eigerwand e poi prosegue verso la zona del Monte Bianco.

Inizio della scalata delle Grandes Jorasses alle 19,30.

Il «velocista» non dorme da quattordici ore. Mezz’ora prima di mezzanotte avviene l’uscita sulla Punta Walker. Questo è il resoconto: tre lunghe vie su pareti Nord in 24 ore. Impresa che la rivista francese Vertical giudicò «Il crimine del secolo». - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.

 

1985 - 18 agosto. François Marsigny, realizza la 1ª solitaria della (via Bonatti-Oggioni) al Pilastro Rosso del Brouillard dal versante di Sud-Est fino sul pilastro. (Che in seguito scese dalla Cresta dell'Innominata e risali al Monte Bianco per il Pilone Centrale di Freney: 19ore in totale). Ripetuta molte volte ma quasi sempre solo fino alla sommità del pilastro, è ormai una grande classica del Monte Bianco. Via molto logica che supera la linea di diedri e fessure appena a sinistra del filo del pilastro più bello del Monte Bianco. Scalata splendida, atletica, paragonabile ai passaggi più belli del Pilastro Gervasutti al Tacul o della via classica al Pilastro a Tre Punte. Sulla via vi sono pochi chiodi, mentre le soste sono attrezzate, anche per la discesa. All'attacco qualche pericolo di caduta di sassi. Dislivello 400 m. per il pilastro, più 250 m. fino al Picco Luigi Amedeo. Difficoltà TD+ per il pilastro, sostenute; sono 15 lunghezze:3 di IV, le altre di V e V+ e brevi passaggi di A1 e A2. ED fino in cima al Monte Bianco. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1985 - 6 settembre. Jaško Jaroslav e Jànoŝ Tibor, realizzarono la 2ª ascensione della (via direttissima Gabarrou-Long) salendo da Est al Pilastro Rosso di Brouillard. Itinerario superbo, che supera direttamente all'esterno tutto il pilastro, su granito eccellente. Splendida scalata in gran parte libera, sul pilastro ritenuto il più bello del Monte Bianco. Il pilastro è costituito da tre parti: lo zoccolo, la gran placca mediana, la magnifica parte superiore. Corde da 50 m. Dislivello 400 m. Difficoltà ED+, in libera (fino a 7a) e 20 m. di A2 e A3 molto delicato: microchiodi (i primi salitori: ED-). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1986 - 16 marzo. Benoît Grison, sale la via Frêneysie Pascal nel canale fra il Pilone Nord e il Pilone Centrale del Frêney, aggiudicandosi la 1ª salita invernale solitaria. La via supera 4 cascate di ghiaccio molto difficili situate tra 4350 e 4550 m, tratto-chiave della salita con una difficile fessura, poi terreno misto in obliquo verso sinistra portano nel colatoio terminale. Superato un ultimo breve salto, si continua diritto e un po' a destra fino a uscire all'unione del Pilone Nord con la cresta principale. Per la cresta fino in vetta al Monte Bianco. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1986 - 15 giugno. D. Neuenschwander, è disceso con gli sci per il canalone Ovest del Monte Bianco. È il canalone compreso fra il contrafforte centrale e quello di sinistra, in gran parte nevoso e interrotto a 2/3 da due minacciose seraccate. Via con scarse difficoltà tecniche, molto esposta nel canalone alla caduta di ghiaccio. Dislivello 1100 m. Difficoltà D-. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1986 - 8 agosto. 200 anni dopo la 1° ascensione alla vetta del Monte Bianco, Jean-Michel Asselin, Hervé Bouvard e Patrick Gabarrou (guida) hanno superato direttamente la parete Nord dei Rochers Rouges Superiori. (voie du Bicentenaire). Bella via su terreno misto e roccia. Difficoltà D, fino al V - Bacino dei Bossons - Gruppo Bionnassay-Gouter - Massiccio del Monte Bianco.

 

1987 - Laurent Smagghe, francese, effettuò il percorso Chamonix - Monte Bianco - Chamonix in 6 ore e 47 minuti. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1987 - 11 giugno. Stefano De Benedetti, dopo aver raggiunto la vetta del Monte Bianco scese con gli sci per la Cresta dell'Innominata. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1987 - estate. L’astro nascente Alain Ghersen, inventa e realizza un concatenamento a dir poco originale: 49 ore da Parigi alla vetta del Monte Bianco, passando per un blocco di 7b a Fontainebleau, un 8a+ a Saussois e la Cresta Integrale di Peutérey, con trasferimenti in automobile. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1987 - agosto. T. Barnett e J. Sylvester, salirono in libera da Est al Pilastro Rosso di Brouillard la via direttissima Gabarrou-Long, questo superbo itinerario, che supera direttamente all'esterno tutto il pilastro, su granito eccellente. Splendida scalata in gran parte libera, sul pilastro ritenuto il più bello del Monte Bianco. Il pilastro è costituito da tre parti: lo zoccolo, la gran placca mediana, la magnifica parte superiore. Corde da 50 m. Dislivello 400 m. Difficoltà ED+, in libera (fino a 7a) e 20 m. di A2 e A3 molto delicato: microchiodi (i primi salitori: ED-). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1989 - 1/2 gennaio. Patrick Gabarrou e Giorgio Passino, realizzarono la 1ª invernale salendo per il contrafforte di sinistra del Monte Bianco per la (via Domenech-Jaccoux). Via molto bella, diretta, paragonabile alla Sentinella del versante Brenva ma meno esposta. L'uscita fra la barriera dei seracchi può essere difficile; pericolo di caduta di ghiaccio nella parte inferiore. Dislivello 1100 m. dal ghiacciaio. Difficoltà D, su terreno misto. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1989 - 5 febbraio. Tomo Cesen, realizza la quarta ripetizione, prima invernale e prima solitaria della via direttissima Gabarrou-Long, al Pilastro Rosso di Brouillard. (Pilier Rouge du Brouillard). Itinerario superbo, che supera direttamente all'esterno tutto il pilastro, su granito eccellente. Splendida scalata in gran parte libera, sul pilastro ritenuto il più bello del Monte Bianco. Il pilastro è costituito da tre parti: lo zoccolo, la gran placca mediana, la magnifica parte superiore. Corde da 50 m. Dislivello 400 m. Difficoltà ED+, in libera (fino a 7a) e 20 m. di A2 e A3 molto delicato: microchiodi (i primi salitori: ED-). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1989 - 10 febbraio. Christophe Profit attacca di nuovo in solitaria la Cresta Integrale di Peutérey e in 19 ore giunge in vetta al Monte Bianco. - Contrafforti ItalianiMassiccio del Monte Bianco.

 

1989 - 5 agosto. Roberto Colombo e Marco Gavina, realizzarono la 1ª ascensione per il canalone Ovest del Monte Bianco. È il canalone compreso fra il contrafforte centrale e quello di sinistra, in gran parte nevoso e interrotto a 2/3 da due minacciose seraccate. Via con scarse difficoltà tecniche, molto esposta nel canalone alla caduta di ghiaccio. Dislivello 1100 m. Difficoltà D-. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1989 - 17 settembre. Yves Soltner, realizza la 1ª ascensione solitaria per il canalone Ovest del Monte Bianco. È il canalone compreso fra il contrafforte centrale e quello di sinistra, in gran parte nevoso e interrotto a 2/3 da due minacciose seraccate. Via con scarse difficoltà tecniche, molto esposta nel canalone alla caduta di ghiaccio. Dislivello 1100 m. Difficoltà D-. - Bianco - Versante del Miage - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1990 – Il francese Fred Vimal concatena in un giorno e mezzo lo Sperone Walker alle Grandes Jorasses e la Cresta Integrale di Peutérey al Monte Bianco con trasferimento in parapendio e automobile. - Massiccio del Monte Bianco. - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.

 

1990Alain Ghersen ripete l’exploit dei concatenamenti in (66 ore) sale lo Sperone Walker alle Grandes Jorasses e procede sulla Diretta Americana al Petit Dru e Cresta Integrale di Peutérey al Monte Bianco. - Massiccio del Monte Bianco. - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.

 

1990 - estate. Pierre André Gobet, svizzero, porta a 5 ore e 10 minuti il record dell’andata e ritorno da Chamonix al Monte Bianco. (3800 m di dislivello). - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1991 – 12/13 agosto. Jean Christophe Lafaille realizza la 1° solitaria al Grand Pilier d’Angle dalla parete Est e forza lo “Scudo” per una via nuova; (Un autre monde), ma non basta: sempre solo, senza radio, raggiunge il Pilone Centrale e conclude la sua curiosa ascensione al Monte Bianco firmando un secondo itinerario di alta difficoltà. E’ il proseguimento ideale dell’impresa di Nicolas Jaeger, che nel 1975 (3/4 agosto) aveva inaugurato la sfida dei concatenamenti unendo il Grand Pilier d’Angle con il Pilone Centrale attraverso i due itinerari classici. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

1992 - agosto. La cresta Les Droites ha fatto parte di una straordinaria scalata di sei giorni, che ha abbracciato diverse creste sommitali, compiuta da François Damilano.

Partendo dall’Arête des Grands Montets de l’Aiguille Verte, François Damilano traversò Les Droites, Les Courtes, le cime delle Aiguilles de Talèfre e le Aiguille de Lescaux fino alle Grandes Jorasses e alla Cresta di Rochefort. Dal Rifugio de la Fourche scalò il Monte Bianco, attraversò l’Aiguille de Bionnassay e terminò sui Dômes de Miage. - Massiccio del Monte Bianco - VEDI: TABELLA - “Velocità e Concatenamenti Sportivi”.

 

1992 - 3 agosto. Adriano Greco e Fabio Meraldi compiono l’andata e ritorno da Courmayeur alla vetta del Monte Bianco in 7 ore e 19 minuti. - Gruppo del Monte Bianco - Massiccio del Monte Bianco.

 

2003 - 10 febbraio - 4 marzo - Monte Bianco. 22 giorni di permanenza in quota in uno degli angoli più selvaggi del Massiccio del Monte Bianco, il Circo del Freney. Solo una breve pausa a Chamonix di 2 giorni ha fatto da intermezzo di riposo per uno dei più lunghi concatenamenti che la storia dell'alpinismo invernale ricordi.

Il celebre Patrick Bérhault e il suo forte compagno Philippe Magnin salgono un giorno dietro l'altro una serie di 16 itinerari glaciali e rocciosi del versante del Brouillard e del Freney, con base al Bivacco Eccles. - Gruppo del Monte Bianco - Ecco l'impressionante lista di salite:

 

- BROUILLARD GIVRANT, V/6, 400 m, aperta da Eric Bellin e Jean Marc Boivin - 1985 24 febbraio, a sinistra del Pilastro Rosso del Brouillard.

 

- CASCATA DI NOTRE DAME, V/6, 700 m, aperta da Patrick Gabarrou e François Marsigny - 1984 14/15 ottobre, la grande linea di cascate tra il Pilastro Rosso del Brouillard e il Pilastro Centrale del Brouillard.

 

- HYPERCOULOIR DEL BROUILLARD, V/6, 700 m, aperto da Patrick Gabarrou e Pierre Alain Steiner - 1982 13/14 maggio, il couloir situato a destra del Pilastro di Destra del Brouillard.

 

- ABOMINETTE, IV/3, 5a, 700 m, aperto da Patrick Gabarrou, Christophe Profit e Sylviane Tavernier, - 1984 25 aprile, è la goulotte a sinistra del Pilone Sud del Freney.

 

- FANTOMASTIC, V/6/M, 700 m, aperto da Patrick Gabarrou e François Marsigny - 1985 4/5 aprile, è il couloir più nascosto del versante Sud del Monte Bianco, dietro il Pilier Dérobé.

 

- HYPER-GOULOTTE, V/6+/R/5c/A1, 400 m, aperta da Benoît Grison e Lionel Mailly - 1984 20 aprile, è una delle più difficili goulotte del massiccio, situata tra il Pilastro di Destra e quello Centrale del Brouillard.

 

- GRAND COULOIR DEL FRENEY, III/D+, 850 m, aperto da Olivier Challéat, Guy Aber, Jean Afanassieff e Jean Blanchard - 1974 30 luglio, con uscita per la Cascata del Freney (IV/5+, aperta da Marco Bernardi, Gian Carlo Grassi e Renzo Luzi - 1980 3 settembre nel Canalone di Frêney.

 

- FRENEYSIE PASCAL, VI/6/R, 700 m, aperta da Patrick Gabarrou e François Marsigny - 1984 20/21 aprile, a destra del Pilone Centrale del Freney.

 

 - PILIER DEROBEE, ED, 300 m, aperto da Tom Frost e John Harlin - 1963 1/2 agosto. Pilone Nascosto di Freney. (via Frost-Harlin).

 

- PILONE CENTRALE DEL FRENEY, TD+, 500 m, aperto dalle cordate inglese-polacca e franco-italiana - 1961 27/28/29 agosto. Chris Bonington, Jan Clough, Don Whillans e Jan Duglosz - René Desmaison, Pierre Julien, Ignazio Piussi e Yves Pollet-Villard. - Pilone Centrale di Frêney, (via classica).

 

- PILONE SUD DEL FRENEY, VIA SEIGNEUR, aperto interamente dal basso da Yannick Seigneur con L. Dubost - 1972 25/26 luglio.

 

- PILASTRO CENTRALE DEL BROUILLARD, TD, 350 m, 5+/A1, aperto in solitaria da Eric Jones - 1971 15/16 luglio.

 

- GRAN SPERONE DEL BROUILLARD, TD+, 300 m, aperto da Patrick Gabarrou e Alexis Long - 1983 20/21 luglio.

 

- PILASTRO ROSSO DEL BROUILLARD, TD+, 400 m, aperto da Walter Bonatti e Andrea Oggioni - 1959 5/6 luglio.

 

- PILASTRO DI SINISTRA DEL BROUILLARD, TD+, 800 m, aperto dai polacchi Ryszard Kowalewski, Janusz Maczka e Wojciech Wroz - 1971 13/14 agosto.

 

- PILONE NORD DEL FRENEY, TD+, 700 m, aperto da Giusto Gervasutti e Paolo Bollini de il Pedrosa - 1940 13 agosto. - Pilone Nord o di Destra del Frêney, chiamato anche Pilone Gervasutti.

 

 

 

«Oggi l’intero Gruppo del Monte Bianco è esplorato in tutti i suoi particolari. L’audacia e la tecnica dei moderni hanno saputo vincere le pareti e le creste più vertiginose. Ma le imprese dei pionieri, a cominciare da quella di Paccard e Balmat, tengono pur sempre un altissimo posto nella storia dell’ardimento umano: se valutate come devono essere valutate, tenendo conto dell’iniziale estrema modestia dell’equipaggiamento alpino e della conseguente tecnica delle incognite anche psicologiche che occorreva inizialmente affrontare e superare. Quando, in quanto tempo, con quali mezzi, in quali condizioni? - Questi gli interrogativi ai quali è d’uopo rispondere per poter giustamente valutare questa o quella impresa, questa o quella figura di alpinista o di guida».

 

 

·         1 - Pilier gauche du Brouillard.

·         2 - Brouillard givrant.

·         3 - Pilier Rouge.

·         4 - Cascade Notre-Dame.

·         5 – Pilastro centrale del Brouillard.

·         6 – Hypergoulotte.

·         7 – Pilier Bonington.

·         8 - Hypercouloir.

·         9 – Grande sperone del Brouillard.

·         10 – Innominata.

·         11 – Abominette.

·         12 – Pilier Sud.

·         13 – Pilier Dérobé.

·         14 – Pilone Centrale.

·         15 - Freneysie pascale.

·         16 – Pilier Nord.

·         17 – Grand couloir e Cascata del Freney.

·         18 – Bonatti-Zappelli.

·          

Aiguille Blanche de Peutérey

·         1 - Couloir Nord-Est - Patrick Gabarrou, Masalu Suzuki - 1975

·         2 - Parete Nord di sinistra - Renato Chabot, Aimé Grivel – 1933

·         3 - Parete Nord di destra – Michel Bastien, Coutin, Gaudin, Pierre Julien – 1952

 

Col de Peutérey

·         4 - Parete Nord – G. Herzog, Maurice Herzog, Gaston Rébuffat, Lionel Terray – 1944

 

Grand Pilier d’Angle

·         5 - Parete Nord – Walter Bonatti e Cosimo Zappelli - 1962

 

Monte Bianco

·         6 - Seracco della Poire - Gianni Comino e Giancarlo Grassi – 1979

·         7 - La Poire – Thomas Graham Brown, Alexander Graven, Alfred Aufdenblatten – 1933

·         8 - Major Pilier Sud - Pierre Mazeaud e Roberto Sorgato – 1971

·         9 - Major – Thomas Graham Brown e Frank Smythe – 1928

·         10 - Grand couloir – A. Shigi e M. Shigi - 1979

·         11 - Sentinella Rossa - Thomas Graham Brown e Frank Smythe – 1927

·         12 - Variante – R. Gréloz e André Roch – 1936

·         13 - Sperone della Brenva - G.S. Mathews, Adolphus Warburton Moore, Frank Walker, Horace Walker e Melchior Anderegg con Jakob Anderegg – 1865

·         14 - Diagonale – Azéma, Charlet – 1937

·         15 - Couloir Güssfeldt - Paul Gussfeldt, Emilio Rey, Laurent Croux, Michel Savoye – 1892

 

Mont Maudit

·         16 – Goulotte Twight-GhersenTwight, Alain Ghersen - 1989

·         17 – Via GianninaWalter Bonatti, Andrea Oggioni, Bruno Ferrario - 1959

·         18 – Via CrétierAmilcare Crétier, Lino Binel, Renato Chabod - 1929